marshall

martedì, gennaio 27, 2009

Fantapolitica

Ottime prospettive si aprono per l'Italia, in tema di immigrazione clandestina delinquenziale. E' un'occasione ghiotta della quale bisogna approfittare in fretta e subito. Consiglio vivamente ai ministri dell'Interno Roberto Maroni e della Giustizia Angelino Alfano, il quale si occupa anche dell'Amministrazione Penitenziaria, di concordare una manovra segreta intelligente, intesa a svuotare in un baleno le carceri italiane sovraffollate di delinquenza comune.
I loro ministeri dovrebbero organizzare una fuga pilotata di tali elementi delinquenziali, e fare in modo che sbarchino di soppiatto sulle coste brasiliane. Fingere poi di dar loro una caccia spietata e fingere di chiedere vivamente la loro estradizione. Recitando bene tutto ciò, in modo che il Ministro della Giustizia Brasiliano caschi nel nostro tranello e così se li tenga e se li accolga tutti come perseguitati politici. Che liberazione sarebbe per noi! Oltretutto otterremmo molteplici scopi e tutta una serie di vantaggi non indifferenti: non dovremmo più mantenerli, non dovremmo più custodirli, non dovemmo più costruire le nuove carceri che sono già state programmate per far fronte alla crescente delinquenza comune d'importazione. Se i brasiliani considerano perseguitati politici coloro che sono stati giudicati in Italia per crimini contro l'Umanità, buon per loro. Potremmo far si di farne arrivare loro un buon numero. I brasialiani sarebbero così liberi e padroni di tenerseli, coccolarseli e lasciarseli scorrazzare liberamente sul loro territorio. Noi non glielo impediremmo. Anzi, gliene faremmo avere a iosa.

lunedì, gennaio 26, 2009

La tv intelligente

Come fosse un avvenimento di rilevanza internazionale, ne avevan già dato notizia ieri sera i telegiornali d'Italia; e forse anche d'Europa, se questa mattina Bruno Mobrici ha iniziato la sua rubrica quotidiana leggendo l'articolo di un quotidiano che riportava un commento di Carla Bruni (ma chissene frega!!) a proposito della frase di Berlusconi: "Ci vorrebbe un soldato, per ogni ragazza italiana". Questa mattina, appunto, a dimostrare la pochezza d'idee di quelli che si chiaman giornalisti professionisti, e altrettanto pochezza d'idee di quelli che vorrebbero sostituirsi al posto di Berlusconi, a condurre l'Italia, hanno ripreso la manfrina del commentare (stupidamente, secondo me) ogni battuta di Berlusconi, facendone rilevare i punti e le virgole. Ieri e oggi è stata presa di mira la sua frase su "un soldato per ogni ragazza italiana". Sappiamo tutti, tutti gli italiani per bene, che la questione è molto seria, e non c'è certo bisogno che Veltroni ci venga ad aprire gli occhi sulla gravità e serietà della questione. Berlusconi ha pronunciato quella frase per allentare un pò la tensione creatasi sull'avvenimento dei tre episodi di stupro (leggi qua ), e non certo per mancare di rispetto verso le italiane. E, per comprendere queste sottigliezze, non ci vuole certo una cima di genio, nè che i giornalisti sottolineino la questione. Sono questioni che capisce ogni qualsiasi illetterato dotato di testa sulle spalle. I politici di turno e i giornalisti soprannominati pennivendoli dovrebbero invece dedicarsi ad altro, spremendosi le meningi sul cosa proporre al governo per risolvere queste spinose questioni. Non stare a guardare, criticare e basta! anche il meno avvezzo a queste questioni capisce che quella di Berlusconi è stata una frase di stemperamento; e non era il caso di ricamarci sopra tutte quelle baggianate. Ci sono altre questioni e c'è ben altro di cui parlare; o mancano le idee? Questa mattina, per completare la teatrata iniziata ieri sera, Mobrici ha invitato Cesa a parlare sicuramente di questa frase del Berlusconi. Dico sicuramente, perchè non lo sò in quanto appena è stata annunciata la sua presenza ho spento la tv. Mi è bastata la sua "sparata" di ieri.
Per quanto riguarda le battute di Berlusconi, consiglio a costui di continuare, così scopriremo fino in fondo il grado di preparazione professionale e intellettuale dei politici suoi oppositori.

sabato, gennaio 24, 2009

Così va il mondo

Erano gli anni '70, e mentre ci furono uomini come Umberto Seregni (vedi articoli sotto), per fortuna tantissimi, che migliorarono l'Italia con la propria abnegazione, il proprio attaccamento al lavoro, creando quelle miriadi d'imprese dal nulla, le quali hanno cotribuito a migliorare le condizioni economiche degli italiani, c'era invece chi la voleva cambiare facendo della lotta armata lo scopo primario della propria esistenza: dichiarando guerra allo stato, alle istituzioni e i suoi cittadini. Il più efferato può essere considerato Renato Curcio, ideologo e fondatore delle Brigate Rosse . La gente che ora accorre (soprattutto i giovani) ai suoi convegni-dibattiti, forse lo vede, e magari lo esalta pure, come un eroe, quasi alla stregua di un moderno Garibaldi. Ma forse non sa chi egli sia stato veramente; non conosce o ha dimenticato gli assassinii e le atrocità compiute da lui e dalla sua banda armata. Alle Brigate Rosse vengono attribuiti 423 omicidi, a dimostrazione della loro efferratezza e della loro assoluta mancanza di umanità: è un dato che ormai è stampato nella mia memoria. E così, oltre agli omicidi, questo pubblico che accorre ad ascoltarlo si è dimenticato o ignora dei loro numerosi attentati, dei lutti e dei dolori infiniti causati alle numerose famiglie. Lutti e dolori infiniti che sono ascrivibili alla ideologia creata dalla mente del Curcio, e dalla quale, molto tardivamente, se ne era finalmente dissociato anche lui, quasi rinnegandola. Quando finalmente fu catturato, gli italiani per bene festeggiarono quella giornata come la liberazione da un incubo, quasi come un altro 25 aprile.
Ora, costui, Renato Curcio, non contento, non pago di essere stato graziato dal carcere a vita, reclama e vuole dall'INPS la pensione di vecchiaia. Beh, non c'è proprio limite all'indecenza umana!
E per questo motivo, ieri sera, nel consueto programma Due Tempi col Bamba, a Renato Curcio è stato affibiato un grande e strameritatissimo Premio Bamba.

venerdì, gennaio 23, 2009

Umberto Seregni (seconda parte)

Lavorai cinque anni in quel deposito, più un certo periodo di collaborazione esterna. Tale situazione mi consentì di mantenere, anche dopo la mia fuoriuscita, i collegamenti con i miei ex colleghi, attraverso i quali mi informavo di quei clienti con i quali avevo stabilito una confidenza assai più stretta. Uno di questi era sicuramente Umberto Seregni, le cui visite, mi dicevano, stavano però diventando sempre più rade; fin quando, da un certo giorno in poi, cessarono del tutto. Il fatto di una sua certa assenza prolungata, era già avvenuto quand'ero impiegato in quel deposito, ed era forse stato quando Umberto fu chiamato a prestare il servizio militare. Quando ciò avvenne, non lo ricordo esattamente, ma so per certo che il periodo militare di Umberto Seregni coincise col momento di svolta epocale della Tipografia Seregni. (nota: all'epoca esistevavo, ed esistono tuttora, in Paderno Dugnano, due omonime Tipografie Seregni: la Tipografia Seregni, quella del papà di Umberto, poi divenuta Industrie Grafiche Seregni, e la A.T.A. - per essere distinta - di Seregni).
Nei cassettini della mia memoria ci sono ricordi piacevoli relativi al periodo in cui forse Umberto era assente. Umberto aveva due sorelle, una delle quali era molto carina, ed era quasi sempre costei a venire in deposito nelle veci del fratello. E anche per lei, facevamo a gara tra colleghi per andarla a servire. E' superfluo dire che, chiunque fosse a servirla, le venivano riservati i prezzi di ultima colonna, i più bassi che ci erano consentiti fare. E non tanto perchè era la sorella di Umberto, ma proprio per la sua figura e il suo portamento: era di una candida, dolce e raffinata bellezza. Era sempre di una sobria eleganza. Portava quasi sempre un tailleur celeste, che molto ben si addiceva alla sua persona, e al collo portava sempre una sciarpa di seta di colore prettamente intonato e di stacco: di color salmone, o giù di lì.
Chiuso questo "cassettino", torno ad interessarmi di Umberto.
Era accaduto che fece il servizio militare con A., il figlio dell'editore Edilio Rusconi e, potremmo immaginare come avvengono queste cose tra commilitoni, parlarono certamente del dopo militare e del loro futuro. Umberto figlio di un tipografo tradizionale (biglietti visita, fogli lettera e buste intestate, circolari, volantini, manifesti, depliants, libretti e libri, ecc.), A., figlio dell'editore di Gente, il quale si suppone stesse pensando in quegli anni d'ingrandire ulteriormente la propria attività editoriale, tanto che fece poi uscire numerose nuove testate, successivamente a quell'espansione.

Nacque un proficuo sodalizio tra i due, che culminò, da parte di Umberto Seregni, con la creazione della Industrie Grafiche Seregni; primo tassello di quel pool industriale, da lui creato dal nulla, ramificato in tanti paesi del mondo; perfino in Corea, paese nel quale, fino all'altro ieri, ignoravo della sua presenza.

Tutto questo avveniva negli anni '70, un decennio nero, buio e cupo per l'Italia e per il mondo, come quello che si sta profilando ora. Umberto Seregni, da semplice perito industriale (non so se poi si sia laureato), proveniente dalla mia stessa scuola, e che mi faceva brillanti dimostrazioni di matematica ed elettronica, quando veniva in visita da noi, ebbe il grande intuito e il grande coraggio di osare, guardando oltre. Caratteristiche tali che oggi intravvedo raramente.


(segue)

Nota: qualora le persone citate, o che si vedono raffigurate in questo racconto, non vi volessero figurare, prego comunicarmelo attraverso il commentario. Provvederò alla relativa modifica.

giovedì, gennaio 22, 2009

Le ragioni di Berlusconi su Alitalia

Le conversazioni reali con Umberto Seregni, quelle immaginarie con Giovannino Guareschi, e poi altre ancora, m'avevano insegnato a ragionare in certo modo. Mi risulta pertanto difficile credere che, nella vicenda Alitalia, i francesi si sarebbero poi accollati gratuitamente il debito di costei, ammontante a circa 4 miliardi di euro. E quindi fa bene Berlusconi a prendersela contro chi diffonde la falsa voce che se Alitalia fosse stata venduta ai cugini transalpini, questi si sarebbero poi accollati tale debito, senza alcuna condizione di sorta.
Al di la di ogni altra considerazione, bisogna essere dei gran creduloni, per dar retta a una tal baggianata. Avete mai visto qualcuno accollarsi debiti di qualcunaltro, senza una contropartita, un tornaconto, una garanzia o qualsiasi altro marchingegno finanziario simile alle obbligazioni strutturate, le quali danno un qualcosa al verificarsi di alcuni eventi vincolanti?
Beh, io la penso esattamente come Berlusconi, su questo punto. E se qualcuno mi dovesse venire a raccontare una tale favola, gli riderei in faccia.
Che poi fossi stato più propenso o più favorevole ad un fallimento di Alitalia (cliccare Vicenda Alitalia, nel riquadro in alto a sinistra: CERCA NEL BLOG) anzicchè accollare alla comunità italiana tutti quegli anni di mobilità speciale a quella notevole massa di esuberi, e di questi tempi di grande crisi, poi, è un'altra faccenda.

martedì, gennaio 20, 2009

Umberto Seregni

Ho appreso ieri della scomparsa di Umberto Seregni.
Nella "cassettina" dei miei ricordi giovanili, ci sono una serie di episodi legati a lui, che mi piace riportare a galla.
Avevo dai sedici anni in su, e lavoravo nel bel deposito di una grande cartiera, che ora non esiste più. Fatta la gavetta come archivista e dattilografo ero passato alle vendite, a diretto contatto con la clientela. L'ufficio, ad ampia vetrata, era situato all'interno del grande edificio deposito (non un capannone qualunque), in prossimità e di fronte lato ad uno dei grandi portoni d'ingresso. Un giorno, neo promosso al bancone vendite, sentii il bisbiglio dei miei colleghi - ma più vivace ed accorato del solito quella volta - che si facevano tra di loro quando si comunicavano l'arrivo di un cliente di un certo che di riguardo: era il signor "Umberto".
Umberto era figlio di Giovanni Seregni, un cliente di Paderno Dugnano che aveva una bella e rinomata tipografia. Doveva essere anche molto importante, se essa aveva un grande ascendente sul mio principale, il conte B.S.
Quel giorno che io lo conobbi, e sempre quando poi veniva da noi, era come se in quel locale entrasse un raggio di luce a rischiarare l'opacità e la monotonia delle giornate. Era quasi sempre di fretta, ma un quarto d'ora in chiacchiere, mentre venivano effettuate le operazioni di carico di carta sulla sua vettura, ce lo dedicava sempre: era un brillante conversatore. Avevo sette anni meno di lui, arrivavamo da ceti diversi (io ero figlio di operario, lui d'imprenditore) ma tra noi scoppiò una certa qual grande simpatia che si manifestava poi sempre nel corso delle sue visite per acquisti presso il nostro deposito. Scoprimmo entrambi che stavo frequentando la sua stessa scuola, io la sezione serale. E, dopo d'allora, ogni volta che veniva cercava sempre di me per informarsi della scuola e per chiedere del mio stato d'avanzamento negli studi. Ne approfittava, dietro mia insistente richiesta, per svolgere brevemente, ma molto comprensibilmente, qualcuna delle tante spiegazioni e dimostrazioni di matematica, di elettrotecnica e di elettronica che sapeva essere tra le più ottuse da comprendere per uno studentello come me.
Lo ricordo ancora come fosse oggi: nelle dimostrazioni era quel che si suol dire, una cima. E se vado a cercare tra i miei appunti di scuola di quarant'anni fa, sono certo di ritrovare qualche appunto suo manoscritto di quelle dimostrazioni. Tra queste, ve ne deve essere stata una di una particolare straordinarietà, se ancora oggi, dopo tanti anni da quell'avvenimento, mi viene ancora di pensare a lui.
Cervello e cuore, dunque. Testa e coraggio che ha saputo trasferire nella vita reale, creando dal nulla quel pool di aziende dove (leggi) vengono stampati i più importanti quotidiani nazionali: Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, Libero.

Per un ricordo altrettanto interessante di Umberto Seregni vedere al seguente link http://www.corea.it/umberto_seregni.htm#top

(a seguire)

lunedì, gennaio 19, 2009

Un malfamante appello

Penso alla vita di Alberto Torreggiani, da quando, dal Febbraio 1979, quando aveva 15 anni, è costretto sulla sedia a rotelle a causa del terrorista sanguinario cesare battisti.
Ci penso, e non devo fare troppi sforzi d'immaginazione, perchè io vivo quell'esperienza da oltre un anno, anche se per ora in modo più blando e parziale.

La colazione del mattino forse lui è costretto a farla dal letto; io, fortunatamente, riesco ancora a farla al tavolo di cucina. Ma, per fare ciò, impiego sempre dai 20 ai 30 minuti. Riesco ancora, mediante trucchi e stratagemmi elaborati via via col progredire della malattia, ad alzarmi, togliermi il pigiama e infilarmi la tuta da solo e senza troppi ausili. Lui, invece, dallo stato in cui m'è parso di vedere si trovi, avrà sicuramente bisogno di aiuto per lavarsi e cambiarsi la mattina: un aiuto che è stato anche a me offerto, ma che voglio rimandare il più in là possibile. Lo faccio per stare insieme alla famiglia, perchè poi riprendo le operazioni di "lavatura" interrotte: e lì se ne va un'altra mezz'ora abbondante, per ciò che una persona senza problemi fisici impiega 5 minuti. Poi inizia una giornata relativamente tranquilla. Essa è invece molto più "trafficata e movimentata" nei giorni in cui voglio e devo uscire di casa per la fisioterapia settimanale (prima dei tagli della finanziaria di due anni fa, era bisettimanale e, a volte, trisettimanale), per il giro al mercato rionale che mi concedo piacevolmente, per la santa messa domenicale, che ho ripreso a frequentare con desiderio, passione e ardore; per i giri di shopping nei supermercati al coperto, in attesa della bella stagione. Penso che chi non sta dentro al problema, abbia una vaga impressione della vita di un disabile. Ma io sono stato costretto a ciò da cause naturali, mentre invece Alberto Torreggiani deve "ringraziare" cesare battisti del suo stato di "grazia" ( leggi notizia ).

Al di là di ogni altra considerazione, mi soffermo sul fatto che, della causa per la liberazione di cesare battisti, che aveva fatto seguito al suo arresto, dopo aver vissuto liberamente in Francia per oltre vent'anni, godendo di privilegi e protezione e vita spensierata da nababbo (nota: da nababbo nel di lui caso!) riservate ai "rifugiati politici" (pensate un pò!!!), si era mosso, nel febbraio 2004, un comitato formato da 1500 firmatari ( appello per la liberazione di battisti ) per chiederne la di lui liberazione, e aprendo una sottoscrizione per pagargli i migliori avvocati per giungere a tale scopo (pensate un pò!!!).

Da uno dei blog linkati da Nessie, scopro che tra i primi cinque firmatari ci sono i seguenti nomi: Daniel Pennac scrittore; Wu Ming scrittori; Vauro disegnatore di AnnoZero.
Nell'elenco dei 1500 firmatari figurano poi i seguenti nomi:
Massimo Carlotto scrittore; Paolo Cento deputato Verdi; Giovanni Russo Spena deputato PRC; Roberto Saviano scrittore.
Per la mia condizione di "disabile naturale", anche se sò di commettere peccato mortale, essendo cattolico, vorrei augurare, ad ognuno di costoro, di provare a vivere anche un solo giorno da disabile, con la prospettiva di restarlo per tutta la vita, come invece lo è stato per sempre per me e per Alberto Torreggiani. Forse si ricrederanno e ritireranno la loro firma da quel malfamante appello.

Aggiornamento
Ora c'è anche chi, da ex brigatista, chiede e reclama la pensione di vecchiaia http://eleonoraemme.blogspot.com/2009/01/br-in-pensione.html
Dobbiamo purtroppo constatare che non ci sono limiti all'indecenza !

sabato, gennaio 17, 2009

Abbasso i codardi e largo ai giovani

Non sono uno spettatore di Anno Zero, che per me sarebbe perdita di tempo. Come tale, non posso esprimere giudizi circa la puntata di giovedì sera, ma posso esprimermi su quanto accaduto durante la trasmissione, circa il litigio tra Michele Santoro e Lucia Annunziata, del quale è stata data ampia notizia dai telegiornali di ieri sera. Si è visto che costei, ospite della trasmissione di Santoro, dopo averne constatato faziosità e tendenzialità nell'esposizione degli argomenti, ha esposto le sue accese rimostranze. Constatata la persistenza in tale attegiamento e visto che venivano esposte solo ragioni in favore della Palestina (oltre il 99%, contro un appena zero virgola pro Israele), ha abbandonato lo studio televisivo, accompagnata da uno stuolo di improperi, diretti e velati, da parte del conduttore. Santoro si è così lasciato andare ad una teatrata diseducativa e poco edificante. L'avvenimento è ancor più censurabile se si tiene conto del fatto che esso è avvenuto nella televisione di stato di Raidue, e non di una televisione qualunque.

Al di là di ogni altra considerazione, mi fermo su una riflessione che può nascere da episodi come questo.
A chiunque non sia un codardo, vien facile sparare a zero su persone o popoli civili, quale è appunto Israele. Costoro sanno a priori che non metteranno a repentaglio la propria incolumità personale, se anche dovessero perdersi in programmi faziosi, disinformativi, tendenziosi a sfavore o contro persone o gruppi di persone che sanno essere civili. Ben più difficile e altamente rischioso per la propria incolumità personale è quando si dovessero rivolgere esternazioni contro elementi dotati di scarsa o nulla civiltà. Santoro, dal suo comportamento tenuto, sembra conoscere molto bene tale regola, e così dev'essersi comportato, stando ai risvolti che ha preso il programma di giovedì sera. Quel genere di programma, come dice lui è abituato dire, è suo e vi dice e vi fa quel che vuole. E mi sembra che in esso egli tenga ben presente tale principio del mai sbilanciarsi a sfavore di rozzi e incivili, buttarsi invece contro civili e civiltà. In tal modo non si corrono rischi per la propria pelle. Agli utenti del programma resta solo il giudizio finale, dice spesso lui: quasi fosse un film di cui giudicare il contenuto.
Ha fatto bene Lucia Annunziata ad abbandonare il programma. E così tanti punti ha recuperato nella classifica dei gradimenti. Tanti quanti invece ne ha persi Michele Santoro.
Serve uno svecchiamento anche in questo programma. E la Rai, dovrebbe fare come ha già fatto con tanti programmi d'intrattenimento quali Festa Italiana, che, con l'inserimento di Caterina Balivo giovane semisconosciuta alla sua conduzione, sta acquisendo sempre più unanimi consensi; e poi con Unomattina che si è molto ravvivata da quando alla co-conduzione è subentrata Eleonora Daniele in veste di titolare del programma.
Largo ai giovani!
Anche Anno Zero, per quel che mi riguarda, sarebbe ora si ringiovanisse, affidando la conduzione a un giovane semisconosciuto, e cambiando magari anche titolo al programma.

Allegato: http://sarcastycon.wordpress.com/2009/01/16/anno-spazzatura/

giovedì, gennaio 15, 2009

Tassa di soggiorno

Credo si stia facendo soltanto caciara, che si stia perdendo tempo prezioso dedicabile ad altro, sulla vicenda della tassa o contributo di soggiorno per gli extracomunitari. Ho riabbracciato la fede cattolica con spirito di convinzione, ma ciò non toglie che sia totalmente favorevole a tale provvedimento e che sia in completo disaccordo con Famiglia Cristiana, per via della sua linea adottata contro di esso. Anzi, dirò di più, in merito a tale testata giornalistica: se non fosse per qualche interessane rubrica contenuta nella rivista, smetteremmo di comprarla. E, di questo passo, poichè da mesi vediamo che è infarcita di retorica contro i provvedimenti del governo Berlusconi, presto l'abbandoneremo: cercheremo su altre riviste, le rubriche che di essa ci piacciono. E in casa mia saremmo già tutti d'accordo su questa linea.

Non si devono mischiare questioni religiose, di accoglienza, di fratellanza con le esigenze di uno stato; e questo Famiglia Cristiana non se lo dovrebbe scordare, nello scrivere di certi articoli contro misure e provvedimenti del governo Berlusconi; a dir il vero, lo faceva anche contro Prodi, ma mi sembrava lo facesse in maniera molto più soft, più "elegante", quasi in punta di piedi; v'intravvedevo, tra le righe, le quasi velate scuse per quel che scriveva.
Stamattina anche nel siparietto dopo il Tg1 delle 7, Bruno Mobrici parlava di questo con un deputato del PD. E, figuriamoci se questo era favorevole!: ha tirato fuori tutte le sue tesi, belle quanto si voglia, ma campate in aria. Sogni di loro desideri irrealizzabili.
Se gli extracomunitari non hanno soldi per pagarla, anzitutto non si vede di cosa possano campare, stando qui da noi, dove la vita costa quel che costa, e se invece hanno soldi solo di che campare, possono riscattare la tassa di soggiorno lavorando tot ore gratis per lo stato. E lavorando, s'intende!
Per esempio, ho sentito tante lamentele contro la scarsa manutenzione delle strade (e di ciò ho sentito incolpare il governo Berlusconi da più parti) in seguito alle recenti abbondanti nevicate. Si sarebbe potuto mettere al lavoro tutti i nullafacenti extracomunitari presenti sul territorio nazionale e far così loro riscattare la tassa annuale di soggiorno. O neanche quello gli si può chiedere?
Poi, avrei anche da dire la mia sulla cauzione o fideiussione da richiedere a chi apre una partita IVA. Anche qui sono totalmente favorevole. Ma questo sarà oggetto di altro post.

martedì, gennaio 13, 2009

Le Cornelie moderne

Questo post è dedicato alle mamme italiane.
Sotto, il video di Marco Ferradini, Un filo rosso, dedicato all'immortalità delle mamme.
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Su Panorama dell'8/1/2009 è pubblicata l'intervista al tenore Salvatore Licitra, il cui sottotitolo mi ha particolarmente toccato, e dice:
"...I bambini andrebbero educati alla lirica. E la deriva pop del bel canto è pericolosa. Lo dice l'ugola italiana più acclamata all'estero. Un uomo arrivato al successo planetario grazie a un talento scoperto da sua madre."
Conosco un caso simile, di un ragazzo italiano, il cui traguardo è stato merito della caparbietà, tenacia, instancabilità e costanza di sua madre. Senza di lei, egli non avrebbe nemmeno sfiorato quel mondo in cui adesso si trova, e si sarebbe invece perso nei meandri della vita. Più avanti, in Il Giardino delle Esperidi , racconterò di tale caso. Qui, ora, voglio solo tessere le lodi delle nostre belle - belle in tutti i sensi - madri italiane. Come dice la canzone, son tutte belle le mamme del mondo..., ma le nostre - sarà anche per puro spirito campanilistico - mi sembra abbiano qualcosa in più. E non devo andare troppo lontano per scoprirlo. Senza la madre dei miei figli, io non potrei fare quello che sto facendo: scrivere. E' vero, ho un tale malanno che mi sarebbe di ostacolo per compiere adeguatamente altre attività, ma, anche se ci dovessi mettere dieci volte il tempo di una persona senza problemi, potrei anche tentare di farli; ma lei me lo impedirebbe. E' tosta, coriacea, instancabile, proprio come la madre di quel ragazzo. E trova pure il tempo e la forza da dedicare ai figli, allo stesso modo, e con anche più amore di quello che dedica al marito. Mà...le nostre belle madri italiane.
E quante, come lei, scopro girando tra i blog. Nessie, per esempio, che per l' instancabilità dimostrata nella gestione del blog, sembra possedere una fibra, una vitalità fuori dal comune. Eppure, come tutti noi, avrà pure anche lei una famiglia da seguire? E quindi, spesso mi chiedo come faccia ad ottemperare a tutti i doveri inerenti; dove trovi il tempo necessario per il tutto. Ma forse è solo questione di carattere, di buona volontà. Nessie, appunto, la conosco solo virtualmente. Seguo abbastanza costantemente il suo blog da oltre due anni, immagino sia pure madre, eppure, mentre "altre" nel frattempo hanno "mollato" lei continua a scrivere. E' in donne di buona volontà come lei, cui una parte d'Italia - ma vorrei fosse tutta - s'affida sperando che esse possano, riescano a perpetuare nel tempo la nostra bella identità di popolo, le nostre belle tradizioni, messe costantemente in pericolo di estinzione.
Post allegato: vedere Qui e e Qui



sabato, gennaio 10, 2009

Un teorizzatore dell'antiberlusconismo

Altra puntata memorabile, quella di oggi ad Ambiente Italia. A parte la presenza del solito bravo conduttore Beppe Rovera, del quale non smetterò mai di tessere le lodi per la sua imparzialità giornalistica, tra gli ospiti della puntata c'era Alberto Asor Rosa, il professore che insegna Letteratura Italiana alla Sapienza di Roma, colui che, nelle interviste pubblicate dal Corriere, dice sempre che Berlusconi è la rovina dell'Italia, che è peggio ancora di Mussolini (detto in senso dispregiativo), ecc. In sintesi, Alberto Asor Rosa sarebbe uno di quei teorizzatori dell'antiberlusconismo spinto, dei quali ho trattato in qualche post precedente.
Da buon comunista, quale dice di essere, e sarà sempre, è diventato celebre per le sue forti prese di posizione contro la costruzione di nuovi villini a Monticchiello, vicino e nei dintorni di casa sua, della sua residenza di campagna, dove si ritira a scrivere e meditare, e dove aveva pensato di trascorrere la vecchiaia in pace e tranquillità. Ha così costituito, e fatto costituire, in ogni dove d'Italia, comitati di cittadini per la salvezza e salvaguardia del paesaggio. E in ciò potrei anche essere pienamente d'accordo con lui: la difesa ad oltranza del paesaggio è un bene inestimabile, ma esso dovrebbe però poterlo essere alla portata di tutti.
Non si vede perchè, allora, nel mio comune a Nord di Milano, retto dal centrosinistra, che ha 25000 abitanti costipati su un territorio di appena 6 km.quadrati, di cui oltre 1000 stanno su un'area che è un riquadro di nemmeno 200 metri di lato, l'amministrazione comunale ha approvato la costruzione di 3 nuovi palazzi per 50 appartamenti. E questo, senza tener conto del fatto che in questo paese ci sono parecchi appartamenti vuoti in vendita, che non trovano compratori. Inoltre ci sono case vecchie e brutte che andrebbero demolite e ricostruite ex novo, più belle.
Solo nel mio condominio, che è formato da 200 appartamenti, ce ne sono una decina in vendita da vari mesi, e qualcuno da più d'un anno, che non trovano acquirenti nonostante i proprietari abbiano abbassato le pretese del 10 - 15% (da me ora si possono comprare bilocali ristrutturati a 100 - 120 - 140 mila euro, a seconda del piano, dell'ubicazione e se sono o non sono arredati).
L'opposizione, formata da Lega Nord e PDL, ha fatto le barricate, contro tale decisione, ma alla fine han vinto loro, il centrosinistra, perchè "loro comandano".
Professore, invece di difendere strenuamente solo il suo orticello, faccia si che quello che non vuole per lei, non avvenga per gli altri. Così magari si pone anche un freno all'arrivo incontrollato di masse che poi andrebbero alloggiate. Perchè, se non si troverà il modo di frenare quelle ondate, prima o poi esse verranno ad invadere anche a Monticchiello. E su questo ci si può giurare sopra. In questo caso, addio pace e per sempre anche per lei.
Ecco, quindi, si occupi anche di questi problemi: dell'abnorme sviluppo demografico che sta avvendendo da queste parti, qui in certi paesi e città del nord (altro che, come si dice in giro, siamo in pochi e ci vorrebbero altri arrivi), e poi, forse, diventerà più credibile in certe sue affermazioni.

Il ritorno dei Saraceni

Ho dormito poco, stanotte.
Dopo aver guardato e riguardato il filmato suggerito da Sarcastycon, il sonno era recalcitrante a venire. Continuavo a pensare alla figura arcigna di quel deputato di quel paese arabo che, dalla sua postazione oratoria, aizza i suoi seguaci e li esorta ad impugnare le armi per andare alla conquista di Roma. Come fare una passeggiata!

Sembra quasi che questo tizio voglia far rivivere il tempo dei saraceni conquistatori, quando costoro calavano in massa sulle nostre coste italiane indifese e da lì entravano nell'entroterra a razziare, ammazzare; bruciare case, raccolti e gente; a impalare i riottosi, e quanti si opponevano e si ribellavano alla loro truce barbarie! E quante tracce e testimonianze sono rimaste nei paesi, paesini, borghi, nelle città che sono state testimoni e hanno provato sulla loro pelle l'esperienza drammatica del passaggio di quelle inqualificabili bande di soldataglie! Altro che apportatori di civiltà, quelle bande di conquistatori! Lutti, distruzioni, rovine, dolori e pianti infiniti, avevano lasciato al loro passaggio.

E ora, il tale di quel filmato vorrebbe riesumare quell'epoca, e nessuno, del suo popolo, sembra volersi opporre, volerlo fermare, arrestare: tutti succubi o consenzienti di una mente che oserei dire perversa! Un personaggio simile andrebbe arrestato dalle autorità del suo popolo; andrebbe messo nelle condizioni di non nuocere, di non recare danni altrui, altrimenti avremo il ritorno di un periodo simile o peggio di quelli che abbiamo dovuto combattere con due guerre mondiali.

Sveglia Italia, sveglia Europa, sveglia Mondo, prima che sia troppo tardi!

http://presadiretta.tgcom.it/wpmu/2009/01/08/hamas-conquisteremo-roma/

venerdì, gennaio 09, 2009

I teorizzatori del volemose bene

E' deleterio per la mia salute, visitare il blog di Eleonora. Deleterio perchè quando leggo certe notizie, mi vengovo attacchi al fegato e alla cistifellea.
Nell'articolo qui sotto vi sono notizie riguardanti le misure che vorrebbe adottare la Lega per arginare l'afflusso indiscriminato e incontrollato di extracomunitari.
La Lega vuole imporre una tassa di 50 euro a chi vuol chiedere o rinnovare il permesso di soggiorno, e un deposito cauzionale di 10 mila euro a chi vuol aprire una partita IVA.
Mi spiace doverlo ammettere, ma sono perfettamente favorevole ad entrambe le misure, al contrario dei demagoghi della politica, della facile retorica (il famoso bla, bla, bla) e del volemose bene a spese dei contribuenti onesti (i soliti che pagano sempre e tutto).
E non è il caso che si straccino le vesti, costoro, quelli del bla, bla facile. Fino a prima dell'introduzione dell'IRAP, noi imprenditori italiani (noi, perchè ero anch'io un piccolo imprenditore con partita IVA, prima della tegolata in testa della malattia cronica) pagavagamo sette tipi di imposte annuali per poter esercitare l'attività. Le ricordo ancora, a costoro, quantunque ne abbia già parlato in altri post.
Erano:
- tassa sulla partita IVA: "una tassa per lavorare!" Una tassa a misura crescente a seconda della forma costitutiva dell'impresa: 100.000 lire l'anno di allora, per imprese individuali, e così via, fino ad arrivare ai 4.000.000 di lire per un "poveraccio" che si fosse costituito in S.r.l. (le S.p.A. pagavano decine e decine di milioni, a seconda del capitale sociale).
- l' ICIAP: la tassa comunale sulle attività produttive, che partiva da un minimo di circa 200.000 lire, per chi aveva sede in casa propria, come un agente di commercio, e non aveva collaboratori familiari a carico; altrimenti la tassa saliva, e saliva ulteriormente se solo avevi un ufficietto fuori casa.
Poi c'erano le altre cinque tasse. Chi volesse conoscerle, digiti IRAP nel riquadro in alto a sinistra.
Detto questo, non sono stato a leggere tutto l'articolo linkato qui sotto. Mi sono fermato al punto in cui inizia il "festival" dei lagnosi contro le misure pensate dalla Lega. Misure peraltro immaginate per far fronte alla crisi economica, e per arginare l'esodo di extracomunitari verso le nostre coste. Mi risulta infatti che ogni persona ospitata nei centri di prima accoglienza, costi 700 euro al giorno ai contribuenti italiani. E quelli che avranno di che prosopeare contro tali misure, sono senzaltro quelli dal guadagno facile e senza sudore, o quelli che non pagano niente comunque, e quindi non gliene può fregare niente di pagare anche per costoro, tanto a pagare saranno gli altri, sempre gli altri.
Quindi, cari demagoghi e teorici del volemose bene, datevi una calmatina e lasciate fare al governo quello che deve fare per salvare la barca Italia dai marosi della tempesta in cui si trova.
Se poi, invece, voialtri avete idee migliori per raggiungere lo scopo, tiratele fuori: basta con le chiacchiere e le "sparate" a vanvera!
http://eleonoraemme.blogspot.com/2009/01/le-polemiche.html

giovedì, gennaio 08, 2009

Un pò di verità su Israele

Chi sta cercando un pò di verità sui fatti di Palestina e Israele, e sta cercando di capire i perchè di quello che sta succedento tra i due stati confinanti, legga questo post di Marko's http://saxolum.blogspot.com/2009/01/che-cosa-hamas.html e guardi il video dal blog di Sarcastycon http://sarcastycon.wordpress.com/2009/01/08/no-islam-2/
e anche http://presadiretta.tgcom.it/wpmu/2009/01/08/hamas-conquisteremo-roma
GUARDATE IL VIDEO E POI...DORMITE TRANQUILLI...SE POTETE

La retorica antiberlusconiana

Enly è la nickname di un blogger di sinistra, forse di quella estrema. Ma, leggendo qualche suo brano, sembra uno di quelli che han voglia di ragionare con il proprio cervello: fuori da schemi e idee provenienti dalle teste dei vertici.

Ieri sera, Striscia la Notizia ha fatto vedere la trasformazione a cui si è sottoposto/a Vladimir Luxuria, mettendogli/le in risalto il seno prorompente.
Non mi sarei mai permesso di dire che m'è sembrato uno spettacolo da baraccone - anche se a me par di vedere che lui/lei stia facendo di tutto per apparire in tale veste - se non avesse ricevuto tal genere di critiche anche da simpatizzanti della sua parte politica.
Ieri, infatti, tirato in ballo da un mio post "Benigni a confronto con Gerardo Taglia", ho scoperto il blog di Enly.

E ho scoperto che, pur essendo egli un bloggers di sinistra-sinistra, ha preso molto a male le uscite da "divo/diva" di Vladimir Luxuria, definendolo/a "donnetta da Ballatoio".
Ora, anche se con Enly non condividiamo le stesse idee politiche, mi sembra di intravedere con lui una qual certa possibilità di dialogo "veramente costruttivo".

Enly ha autoriconosciuto gli sconvolgimenti recati alla sua parte politica da casi come questo di Luxuria (donnetta da ballatoio) e, recentemente, da casi legati ad esponenti del Pd.
Così, visto questa capacità di autocritica, chiedo cosa il suo schieramento intenda quando afferma che "Berlusconi è la rovina dell'Italia".
Da questo "lato della barricata", non riesco darmi risposte plausibili ad affermazioni del genere. Chiedo pertanto lumi, ma vorrei che, chi si cimentasse a darne, lo faccia senza facile retorica. La quale, come spesso avviene, dice tanto ma non dice niente.

lunedì, gennaio 05, 2009

Ambrogio Sparagna al Parco della Musica

Serata calda, anche in caso di mal tempo e gelo, per i romani, questa sera e, soprattutto, domani sera. Sul palco della Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, si esibirà Ambrogio Sparagna e il suo Gruppo di Canto Popolare per intonare i Canti di Natale della tradizione popolare italiana.

E' stato Antonio Socci, a farmelo scoprire attraverso la News del 27 dicembre scorso http/www.antoniosocci.it/Socci/index.cfm, facendomi così riaffiorare alla mente i ricordi un pò offuscati di una certa mia giovinezza.
In quel periodo, avevo preso a frequentare un gruppo di amici e amiche, che si riunivano settimanalmente per testare e provare quei brani musicali che avevano ritrovato e scoperto girovagando per cascine, case di campagna, casolari semiabbandonati in cui viveva gente, possibilmente molto anziana e, "scavando" nel loro passato, "estraevano" dai loro ricordi i "rimasugli" di antichi motivi popolari, che erano stati tramandati oralmente, di generazione in generazione. I brani venivano poi ricostruiti "in laboratorio", attraverso uno studio meticoloso, e poi ne veniva scritta la partitura musicale e vocale. Un lavoro faticoso, che ha tenuto impegnato quel gruppo per quasi vent'anni, fino a un decennio fa.
L'allentamento della loro attività, sia di ricerche che di spettacolo, m'aveva quasi fatto supporre che quel mondo dei Canti Popolari fosse andato in crisi "di rigetto". Scopro invece, dalla News di Socci, che è più vivo che mai.

Mentre scrivo, lo spettacolo di Ambrogio Sparagna a Roma è in corso. Lo è stato anche nelle due serate precedenti, e lo sarà anche domani, giorno dell'Epifania, a conclusione del periodo delle Feste Natalizie.
http://www.ambrogiosparagna.it/
http://alzalosguardo.blogspot.com/2009/01/il-segreto-del-natale-in-quei-canti.html

Ricevo e pubblico (secondo articolo)

La borsa: che emozione...!

La borsa non e' facile per nessuno. Come poi dimostrano recenti vicende del mondo finanziario, non lo e' neppure per i professional o addirittura per le cosiddette mani forti.
Nessuno ha la sfera di cristallo o ha scoperto il Sacro Graal. In altre parole, non ci sono formule magiche per guadagnare in borsa. Viceversa, la borsa, premia esperienza,
conoscenza, metodo, organizzazione e disciplina.

Bisogna quindi diffidare, specie se si e' principianti,di tutti coloro che propongono la quadratura del cerchio borsistico, offrendo i loro strabilianti metodi o qualificate consulenze, ovviamente a pagamento.

La saggezza e la logica suggeriscono che chi avesse per assurdo scoperto un metodo vincente, se lo terrebbe per se', non avendo bisogno di altro.
Tutt'al piu' si farebbe prestare dei soldi o cercherebbe dei soci finanziatori.
Possono viceversa esistere persone in grado di guadagnare in borsa anche cifre
considerevoli, grazie soprattutto alla loro grande esperienza e alle loro vaste conoscenze. Costoro, possono creare societa' che investono con successo in borsa. Ma cose del genere succedono molto di rado e quasi esclusivamente negli USA. Ne e' un esempio
Warren Buffett, il mago di Omaha, con la societa' di investimenti da lui creata, la Berkshire Hathaway.

Non sostengo quindi che non si possa guadagnare in borsa, ed anche molto. Bisogna pero' cercare "umilmente" di capire quali siano i presupposti indispensabili per raggiungere quest'obiettivo.

La mia personale esperienza mi suggerisce che ilcardine di qualsiasi metodo o sistema siamo NOI STESSI: se non conosciamo noi stessi e soprattutto i nostri limiti emozionali, saremo destinati a perdere i nostri soldi in borsa. Il problema quindi in borsa non e' quello di avere o non avere un metodo o sistema "vincente". Il problema e', avendo un qualsiasi
ragionevole metodo, APPLICARLO con metodo e costanza. Infatti sono proprio i nostri limiti emozionali, esaltati quando e' in gioco il nostro danaro, ad impedirci di applicare il nostro o l'altrui metodo.
Se non abbiamo piena coscienza di questa dinamica psicologica, quando poi si trattera' di effettuare realmente delle compravendite (trades), saremo in balia delle nostre emozioni, e non ci sara' metodo che tenga, buono o cattivo che sia.
In altre parole, un metodo che dovesse "funzionare sulla carta" ("paper trades"), non e' affatto detto che funzioni per chiunque sul campo, quando saranno realmente in ballo i soldi ("real trades"), se l'interessato non sara' in grado di controllare le sue emozioni.

Chi in borsa proponga a chiunque metodi vincenti, ammesso che non stia bluffando, ignora o finge di ignorare queste problematiche psicologiche.

Diffidate quindi di queste proproste, specie se siete inesperti e con pochi soldi!

sabato, gennaio 03, 2009

Ricevo e pubblico

Faccio questa pausa, nel racconto del Viaggio in Sicilia, per pubblicare un commento di anonimo, pervenutomi ieri, e relativo ad un post del 20 0ttobre 2007: L'Italia dei Valori Immobiliari. Fu quell'occasione che m'ispirò il motto qui a destra, sopra quello di Guareschi.
Molti di coloro che non hanno compreso totalmente quella frase, alcuni dei quali me l'hanno ampiamente criticata, ora mi perdoneranno anche, e capiranno che non sono il solo a pensarla in certo modo, su taluni leader della sinistra "oltranzistamente"-contro-Berlusconi, quelli che si autodefinivano dalle "mani pulite".

Dall'esame degli atti processuali della causa Occhetto/Veltri/Di Pietro,la cosa che più mi ha creato disgusto è il vedere un presunto "Mani Pulite" dimostrare quanto abbia imparato durante le indagini sulle "sponsorizzazioni" al PSI e DC di buona memoria:creare una "Associazione" ed un "Movimento",che hanno lo stesso nome,ma dove la gestione è completamente diversa,così da far entrare i soldi...PUBBLICI(40 milioni di euro!) per il MOVIMENTO,nell'ASSOCIAZIONE,che invece gestisce i soldi senza alcun vincolo,nè controllo...Esempio:600.000 euro per "Le pari opportunità",mai viste dalla responsabile dell'IDV per questo fine...!Ma Di Pietro,perchè non si dimette?VERGOGNA,VERGOGNA,VERGOGNA!

Leggendo un saggio di Vito Riggio - Sicilia, fragile speranza? - c'è un passo di sorprendente attualità, nonostante il pensiero sia stato concepito cento anni fa.

" Sorprende che, ancora ai primi del Novecento, Gaetano Mosca, il grande scienziato di cose politiche e per due volte deputato del collegio di Caccamo, nel descrivere una crisi politica al Comune di Palermo, adoperi lo stesso schema interpretativo (nota mia: quello di Di Castro, messinese, coetaneo di Machiavelli e Guicciardini, per descrivere certi lati del carattere di taluni politici siciliani, suoi contemporanei) per denunciare il feroce moralismo di coloro che in realtà si dolgono di non potere compiere le malefatte che attribuiscono ai loro nemici e che, identiche perdonano e perfino esaltano se compiute dai loro amici di partito o di fazione. "

Morale e saggezza di questo splendido passo di freschezza e attualità sorprendenti, se riferito al personaggio menzionato in questo post.

Allegato da guardare cliccando: http://sarcastycon.wordpress.com/2009/01/02/1373/

venerdì, gennaio 02, 2009

Viaggio in Sicilia (nona parte)

Non volevamo ripartire da Palermo, col rischio, magari, di non aver visto il Duomo di Monreale; fu così che divenne la prima tappa del giro di visite di quel giorno di San Silvestro.
Era una giornata particolarmente soleggiata, e, più tardi, sarebbe stata anche calda.

Mentre salivamo al colle, ove si erge la maestosa costruzione, vedevamo allontanarsi e rimpicciolirsi Palermo sotto di noi. Anche da lì t'accorgi del perchè di quel toponimo ideato per quella località; vista da quella posizione, in una giornata di pieno sole disposto in una certa angolazione, Palermo appare come dorata e raccolta nel guscio di una enorme conchiglia: la Conca d'Oro.

Anche la mia "guida-turistica-per-l'occasione", pur essendo sicula, non aveva ancora goduto di quello spettacolo indimenticabile.

Tra le città d'Italia da me visitate prima d'allora, solo Roma, vista dal Belvedere di Frascati, con alle spalle quel viale posto sotto una cupola fatta dai rami di giganteschi platani, e che porta alla Villa Aldobrandini, le poteva competere. Ci sarebbe stata anche la Milano vista dalla sommità del Monte Stella, a competerle. Ma questo, affinchè ciò si fosse potuto verificare, avrebbe dovuto essere un poco più alto e completamente fuori dal nucleo cittadino, per poter racchiudere tutta Milano in un sol colpo d'occhio. Se, per esempio, la Montagnetta fosse stata "costruita" dalle parti di Corsico, che, per distanza e angolazione rispetto al Duomo è quello che Monreale è rispetto al Centro di Palermo, e fosse stata 150 metri più alta, la fama di Milano nel mondo sarebbe ancor maggiore di quella che è ora.

Ne è passato di tempo, da quella visita, ma come dimenticarsi del gigantesco Cristo Pantocratore, che lascia immobili, di stucco, appena ci s'accorge della sua presenza, entrando nel Duomo, e volgendo lo sguardo in cerca all'altare? E' come se squadrasse l'osservatore; e colui ne resta ammutolito per la possenza. Volgendo lo sguardo alle pareti, ai pilastri, si resta abbagliati dalla lucentezza dei mosaici in oro zecchino, raffiguranti scene bibliche policrome.

Quando ci andammo, non c'erano ancora tutti quegli ulteriori mezzi informativi di cui possiamo disporre oggi. Non c'era ancora Google e tantomeno Michelin maps che spiega metro per metro il tragitto che occorre fare per arrivare nel punto della località prescelta. Spiega tutto, anche eventuali difficoltà di percorso e, per le mete prescelte, indica anche le possibilità di fruizione offerte ai portatori di handicap. Si scopre, così attraverso il link http://www.viamichelin.it/viamichelin/ita/dyn/controller/Mappe
che il Chiostro di Monreale è visitabile da persone con handicap fisici.E questa è un'ottima notizia per loro.
Dopo aver fatto questa scoperta, chiudo celermente il resoconto di quella giornata.

Rientrati a Palermo, dedicammo il pomeriggio alla visita della città, seguendo le indicazioni della Guida Michelin, che, per ogni sito o monumento, ne indica il grado d'interesse, segnalandolo con asterischi che vanno da uno a tre: interessante - merita una deviazione - vale il viaggio.
Completammo il giro della città, iniziato il pomeriggio precedente, visitando l'esterno del Palazzo dei Normanni, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, i Quattro Canti, la Fontana di piazza Pretoria. In piazza Bellini ammirammo l'esterno della chiesa di San Cataldo e la Martorana. Un salto all'Orto Botanico, per poi concludere con quella messa officiata dal Cardinal Pappalardo, nella Cattedrale.


Per una visita guidata al Duomo di Monreale: http://carabelta.free.fr/eicon/monreale.php
Foto: da Wikipedia: Cristo Pantocratore


 

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