marshall

martedì, ottobre 31, 2006

La resa dei conti

Nonostante detesti Bertinotti per motivi anche strettamente personali, ciò nondimeno ogni tanto riesce a farmi sorridere e mi incute una certa tenerezza per certe sue sortite da vero ingenuo, o da vero furbo: non saprei dire con esattezza quale delle due.

Sentite cosa dice in una agenzia RADIOCOR delle 17:42

"Penso che il programma sia un elemento su cui nelle elezioni, in un sistema politico come quello in cui viviamo, si esercita un mandato. Io ti voto perchè tu sei questo schieramento, questa rappresentanza e perchè hai questo programma".

Ecco: il programma.

Mi scusi signor Bertinotti; non pensa anche lei che per realizzare quel programma, nelle condizioni in cui ci troviamo, ci sarebbe voluta la bacchetta magica?
Ce l'ha il suo governo questo potere magico? No. E allora come potevate elaborare un programma fatto di 176 diritti e solo 5 doveri?
Avete fatto i conti senza l'oste o vi siete "divertiti" a prendere in giro gli italiani?

Non l'ho mai scritta quella parola, ma ora che il tempo mi ha dato ragione, posso permettermi di scriverla anch'io: coglioni a tutti quelli che hanno creduto in voi.

lunedì, ottobre 30, 2006

Assessorato alla Pace e Perdono

Notiziola frescallegra flesh.
Il premio BAMBA - il noto premio settimanale messo in palio dal quotidiano Libero - è stato testè assegnato a Massimo Toschi di Porcara (?), assessore (udite! udite!) alla pace e perdono della Regione Toscana.
Nei sedici mesi dal suo insediamento, ha compiuto 21 missioni (??) in terre straniere facendo spendere, solo per viaggi, 80 e rotti mila euro alla sua regione.
Chiunque potrà immaginarsi la necessità e utilità di quei viaggi, per il popolo toscano.
Triplo BAMBA, dunque, da dividere equamente con quanti lo hanno votato e nominato.

sabato, ottobre 28, 2006

Questione di "Bagni"

Grazie alla battagliera esponente di Forza Italia Elisabetta Gardini è esploso il caso dei bagni pubblici.

Accennai qualche giorno fa con Sarcastycon e Cornelio, due affezionati blogger, al problema di bagni particolari: quelli per disabili.

Davide Paolini ha fatto oggi una puntata incentrata proprio sui bagni di ristoranti e pizzerie, nel suo programma "Il Gastronauta", che va in onda ogni sabato in diretta dalle ore 11 su Radio24.
Ho trovato un blog che tratta della qualità e del servizio dei bagni dei quali hanno parlato anche nella puntata odierna del Gastronauta: la loro idea è classificare i bagni dei locali pubblici alla stregua della Guida Michelin, vi segnalo il link http://losciacquonedargento.spazioblog.it/

Pare che, dopo il diverbio intercorso tra Elisabetta Gardini e Vladimir Luxuria, scontratesi nel bagno delle donne di Palazzo Chigi, sia sorto il problema di dover creare anche un bagno apposito per i trasgender. Come se non avessimo abbastanza problemi e che quello del bagno apposito per parlamentari trasgender divenisse ora prioritario.

Di prioritario vedo invece la creazione di bagni pubblici per disabili, nelle grandi e piccole città d'arte italiane.

Bagni che siano localizzati in punti delle città, facilmente ed agevolmente rintracciabili. Che ne sia facilitato l'accesso e l'utilizzo. Che abbiano tariffe d'uso calmierate.

Nel concreto, si cercano informazioni dettagliate, da quanti vivono o hanno visitato di recente le città di Venezia, Mantova, Ferrara, per creare una mappa dettagliata sull'esistenza e dislocazione di quel genere di servizi, utile per quei disabili che hanno il vivo desiderio di una visita particolarmente sentita a quelle città.

Perchè il problema dei disabili che si estraneano dal mondo reale, è quello che, pur avendo il forte desiderio di visitare le nostre "bellezze" italiane, trovano spesso ostacoli nell'espletamento di quelle che sono esigenze fisiche naturali, e che, nei disabili, sono più pronunciate. Per evitare di andare incontro ad incognite, rinunciano. Rinunciando così ad una vera vita sociale che sarebbe ugualmente possibile.

Grazie a quanti forniranno informazioni.

P.S. ore 15,20
Mi scusino gli amici di Pavia, Lodi e Monza - che ho numerosi - se non ho citato i nomi delle loro città, che, pur essendo "città minori", non lo sono affatto sotto il profilo delle ricchezze artistiche e architettoniche.
D'altronde non potevo fare l'elenco di tutte le "piccole" città d'arte italiane: l'elenco sarebbe interminabile.
Posso aggiungere che, per queste città, il "servizio" per i disabili, almeno per quanto riguarda il centro storico, mi sembra sia stato affrontato decorosamente.

giovedì, ottobre 26, 2006

Lunga vita agli Enti Inutili

Il quotidiano Libero del 25 ottobre pubblica un articolo di Mario Prignano sui 137 Enti che tuttora sopravvivono alla Legge che ne aveva decretato la chiusura per INUTILITA'.
Per il loro mantenimento in vita si spendono 600 milioni di euro l'anno. Hanno ancora 19.000 dipendenti e pensionati a libro paga.
Molti di questi 137 Enti Inutili dovevano essere già stati chiusi, con apposite leggi, fin dal 1956: cinquanta anni fa.

Il caso più singolare trattato da Mario Prignano, si riferisce alla liquidazione, tuttora in corso, dell'Ente Nazionale Cellulosa e Carta (E.N.C.C.).

Conosco bene questo Ente, per aver lavorato molti anni nel settore Carta e Stampa. E ricordo bene le arrabbiature di tipografi, editori, grossisti, cartolai che dovevano pagare il "contributo E.N.C.C." che variava, dal 2,5 % all'1,75 %, a seconda che fosse un prodotto grezzo o naturale (così come usciva dalla macchina continua) oppure lavorato successivamente, prima della messa in commercio (carte patinate, prodotti cartotecnici: buste, quaderni, blocchi notes, ecc.).

Quando questo Ente (inutilissimo) fu abolito, circa 15 anni fa, gli operatori del settore levarono un grosso sospiro di sollievo in quanto furono sgravati dell'onere per il suo mantenimento.
Che non esultò, fu invece lo Stato che si accollò quell'onere e che, a quanto vedo, è tuttora esistente; e lo sarà ancora per chissà quanti anni: si spera, meno di cinquanta, come nei casi sopra.

C'è una battaglia che se dovessevo ingaggiare i noglobal (anzichè andare in giro a sfasciare i negozi del centro di Milano), i disobbidienti, ecc., troverebbero consenzienti e dalla loro parte molti elettori del centrodestra: sono le battaglie per la chiusura e liquidazione in tempi brevissimi di tutti questi enti inutili che ancora sopravvivono e costano alla collettività le cifre che s'è detto.

www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=0000001592
www.indicius.it/archivio/calabria.htm

martedì, ottobre 24, 2006

47 Morto che parla

Notizia flash

Sempre da Libero di sera, il programma del lunedì di Odeon tv - Telereporter, Vittorio Feltri e Roberto Vallini hanno commentato la notizia del tesseramento dei morti al partito della Margherita Ligure.
Che il partito nazionale della Margherita tesserasse nomi di persone ricavandoli dall'elenco telefonico, era già emerso tempo addietro da una puntata di Striscia la Notizia; ma che avessero iscritto nomi presi dalle lapidi dei cimiteri liguri, non si era ancora sentito.

Mi viene un dubbio.
E' possibile che i vertici del partito, i vari Rutelli,Lusetti e altri non sapessero nulla di questo "imbroglio"?
Si è possibile. Lasciamo loro il beneficio del dubbio.
Non vengano però a fare i moralisti e a mettersi in cattedra quando fatti analoghi succedono ad altri. Come quando nel recente passato era successo qualcosa in Forza Italia e, alla dichiarazione di Berlusconi che disse di non saperne nulla, gli si scagliarono tutti contro, dubitando della sua sincerità.

Onorevoli disonorati

Notizia flash.
Il premio Bamba settimanale è stato assegnato alla Camera dei Deputati.

Il bar/buffet della Camera versava in condizioni fallimentari perchè gli onorevoli, e tutti coloro che transitavano da essa - visitatori, giornalisti, ecc. - prima consumavano e poi, anzichè passare dalla cassa, si defilavano direttamente all'uscita. Il deficit di cassa era così arrivato a 500.000 euro.
Si decise di uniformarsi a quanto fa la generalità dei bar: prima alla cassa e poi al banco con lo scontrino.
Ora la cassa del bar/buffet della Camera è in ampio attivo.
A questo punto, Vittorio Feltri non poteva fare altro che ironizzare sottilmente e velatamente sull'onesto comportamento dei frequentatori del parlamento, e, doverosamente, ha affibiato, il prestigioso premio Bamba settimanale, alla Camera dei Deputati.

sabato, ottobre 21, 2006

Uno Stato da rimodellare

Ho appreso in questi giorni che il livello di tassazione generale sul prodotto interno lordo è del 41,5 %.
Ciò vuol dire che il 41,5 % di tutto ciò che si produce, di tutto il lavoro che la popolazione italiana mediamente svolge, va ad alimentare e a sovvenzionare le casse dello stato.

E' come se circa la metà del lavoro che una persona svolge, lo fa gratuitamente per gli altri. Ovviamente, in un apparente rapporto di reciproca mutualità: apparente perchè è sostanzialmente la mutualità quello che i teorici dello stato moderno sostengono e inculcano appassionatamente alle masse.

Riferito all'Italia, questo discorso della reciproca mutualità nasconde verità ben diverse che vanno invece a coprire evidenti sopprusi compiuti dall'invadenza dello stato in questioni prettamente private.
Sopprusi che investono anche l'obbligo che hanno masse di cittadini intraprendenti e produttivi di mantenere una massa di cittadini parassiti e nullafacenti.

E' stato anche Pietro Ichino a denunciare questo fatto dei fannulloni nullafacenti che incassano uno stipendio senza dare alcun corrispettivo in servizi reali allo stato, e quindi senza portare alcun contributo a quel rapporto di mutua reciprocità.
Quanto si risparmierebbe se lo stato fosse veramente solidale come lo si vuole far credere?

In considerazione anche di questo fatto - se il livello medio di tassazione sul PIL è del 41,5 % e vi è una massa di gente che non paga imposte dirette, perchè è con entrate minime, e, dal lato della frazione "tasse/prodotto interno lordo", c'è questa massa di improduttivi che fà solo aumentare fittiziamente il "denominatore della frazione" (e quindi se il denominatore è fittizio, nella realtà sarebbe più basso, portando così la percentuale reale oltre il 41,5 %) - vuol dire che c'è una ristretta massa di persone il cui livello di tassazione generale và ben oltre il 41,5 %. A questo proposito c'è chi ha ipotizzato, per costoro, un livello di tassazione che arriva al 65 %, cioè i due terzi di ciò che produce.

Questo discorso mette chiaramente in evidenza che nel nostro stato c'è qualcosa che non va, che non funziona, che va rimodellato.

Altrimenti, da qui a qualche anno, ci sarà un riappiattimento verso il basso della ricchezza e quindi del tenore di vita di tutti gli italiani, perchè si toglie lo stimolo e l'incentivo all'arricchimento, e quindi al "darsi da fare", che è poi quello che nella realtà nuda e cruda fa progredire ed avanzare uno stato verso un miglior benessere generale.

In buona sostanza vogliamo uno stato meno mammone, meno protettivo, ma che reinsegni alla gente ad essere più autosufficiente e a darsi più da fare.
Solo così ci sarà meno bisogno di "stato sprecone" e quindi pagheremo meno tasse, tutti.

martedì, ottobre 17, 2006

Bocciatura di un ministro

Ieri sera ho assistito al programma Otto e Mezzo su LA7.
Ritanna Armenni e Giuliano Ferrara hanno intervistato il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni sul tema delle frequenze televisive, del tetto alla raccolta pubblicitaria, del trasferimento di Rete4 e Rai3 sul digitale ed altro ancora.

L'impressione che ho avuto è stata quella di aver conosciuto un ministro altamente incompetente. Di un ministro talmente incompetente che può creare solo danni all'economia della nazione.

La tesi sulla quale si basa il desiderio di questo governo di chiudere Rete4 ( perchè di chiusura si tratta. Altro che trasferimento sul digitale!) e di conseguenza di chiudere Mediaset, è che siccome Mediaset raccoglie troppa pubblicità, non da spazio ad altre emittenti di crescere e svilupparsi.

Non poteva uscire, da bocca di Ministro, una motivazione più banale e più incompetente di questa!
Gente così può creare solo danni ad una nazione.

Mi spiego con un esempio istruttivo e illuminante per il Ministro.

Negli anni settanta c'erano in Italia numerose cartiere, molte delle quali erano quotate in borsa.
Tra queste ricordo: Cartiere Donzelli, Cartiere Vita Mayer, Cartiera Italiana, Cartiera Valtellina, Cartiera Tolmezzo, Cartiera Timavo, Cartiere Binda, Cartiere Sterzi, Cartiere Sottrici, Cartiere Del Sole, Cartiere di Arbatax, Cartiere Voltri, CARTIERE BURGO.
L'elenco potrebbe continuare.

Erano tutte imprese autonome e indipendenti.
Si fecero una tale concorrenza, una con l'altra, che alla fine caddero quasi tutte, tranne una, nel novero delle cartiere maggiori: la CARTIERE BURGO S.P.A.

Burgo ha anche raccolto quello che è rimasto di alcune di quelle cartiere che ho nominato ed ha creato un Gruppo cartario unico in Italia.

Questo è accaduto perchè a partire dalla fine degli anni settanta la produzione di "carta per la stampa" ha dovuto subire processi di notevoli miglioramenti qualitativi per rispondere a richieste di carta di sempre maggiore qualità. Qualità via via crescente e necessaria per stare al passo con lo sviluppo tecnologico che si è avuto, nel frattempo, nelle macchine da stampa. Macchine sempre più veloci e sempre più sofisticate.

Ho assistito direttamente alla rivoluzione cartaria di quegli anni.
Processo di notevoli trasformazioni e cambiamenti che ha richiesto ingenti iniezioni di capitali freschi nelle cartiere.

Alla fine, solo un gruppo cartario avente alle spalle una struttura finanziaria solida e senza limiti - come appunto è la Burgo, controllata totalmente da Mediobanca e dal gruppo di imprenditori che costituiscono il suo "nocciolo duro", in primis Gruppo Pesenti - poteva reggere e sopravvivere a quella sfida.

E' stato un processo di concentrazione naturale, come quello avvenuto, più o meno, con le televisioni private.

Spero sia chiara la metafora cartiere/televisioni!
Rimando quindi ad informarsi sul programma, chi volesse approfondire la questione.

Devo dire che Giuliano Ferrara è stato abile e intelligente nel tener testa ad un ministro Paolo Gentiloni che mi è parso impreparato, impacciato, privo di argomenti validi in tema di comunicazioni e di nozioni basilari sull'economia. Nozioni che anche uno studente di terza media conosce senza averle mai studiate da nessuna parte.
L'ho visto come un arrampicatore di vetri.

Secondo il mio personale punto di vista, questo ministro non ha la qualifica necessaria per ricoprire tale ruolo. La sua formazione e i suoi pregiudizi sono tali, che possono causare notevoli danni economici alla nazione.
E quindi, secondo me, va rimandato a casa.

sabato, ottobre 14, 2006

Governi distruggi-aziende

Ieri la borsa è tornata ai prezzi di cinque anni e mezzo fa. Dal febbraio 2001 non rivedeva più certe quotazioni.
Ma c'è un drappello di titoli che è ancora lontanissimo da quelle quotazioni. Tra questi c'è Mediaset.

All'inizio di febbraio 2001 Mediaset valeva circa 13,30 euro per azione. Ieri ha chiuso a 8,61 euro, dopo aver oscillato tra 8,455 e 8,65. Dunque, dovrà guadagnare ancora il 54,4% per ritornare al livello di febbraio 2001. Impresa pressochè impossibile finchè ci saranno in giro per il mondo governi distruggi-aziende.

Già, perchè Mediaset non è un'azienda decrepita o in stato fallimentare. I suoi bilanci sono in attivo da sempre, da quando è stata quotata alla Borsa Valori di Milano nel 1995.
Mediaset è un'azienda gioiello sotto tutti i punti di vista: bilanci floridi per gli azionisti e massimo indice di soddisfazione per i dipendenti, dovuto all'ambiente di lavoro ideale.
Gli stabilimenti di produzione di Cologno Monzese, infatti, sono all'interno di una cittadella dotata in proprio di ogni genere di confort: nido per i figli dei dipendenti, farmacia, ambulatorio, una vasta e straordinaria libreria, e poi locali di ritrovo e relax.
Solo una mente aperta al futuro poteva immaginare e realizzare una tale opera.

Da qualche anno, la sinistra antagonista di Berlusconi sta facendo di tutto per smantellare e distruggere tutto questo: come fossero i barbari dell'era moderna.

Il DDL Gentiloni è già stato trattato ampiamente anche da Monica e dal suo commentatore Anthony, al quale vi rimando per prenderne conoscenza e capire e approfondire tutti i risvolti connessi a questa vicenda del decreto Gentiloni.

Ho capito benissimo che questo governo sta tentando tutto il possibile per distruggere Mediaset e con essa il suo principale oppositore.

E' MEGLIO CHE SE NE VADANO A CASA, PERCHE' DI DANNI NE STANNO FACENDO ABBASTANZA.

P.S. ore 16,30

Gli interventi autorevoli e sagaci di Anthony al post di Monica mi hanno suggerito la presente idea-provocazione da suggerire a Silvio Berlusconi.

Cavalier Berlusconi,
faccia fallire le sue aziende - Mediaset e Mondadori - lei è in grado, e ne avrebbe le capacità, di farlo.
I dipendenti che si troverebbero sul lastrico - tra diretti e indotto - sono forse 50.000. I quali passerebbero sotto tutela INPS per riscuotere il sussidio di disoccupazione. E l'INPS, e quindi lo Stato, andrebbero in crisi.
Passato il momento iniziale di sbandamento, i dipendenti disoccupati si unirebbero in una Cooperativa di lavoro e riprenderebbero piano piano le precedenti attività svolte da Mediaset e Mondadori.
Con la differenza che, essendo cooperative, non pagherebbero più un euro di tasse allo Stato. Mentre ora, caro Silvio, lei versa un miliardo e mezzo al giorno, di vecchie lire, in tasse, nelle casse dello Stato.

Si faccia furbo anche lei, caro Silvio.
Tanti lo hanno già fatto in Italia: hanno ceduto in comodato d'uso le loro aziende ai dipendenti costituitisi in cooperativa, e hanno smesso di tribolare e pagare cifre spropositate di tasse, contributi e quantaltro allo Stato.
E vissero tutti felici e contenti!

mercoledì, ottobre 11, 2006

La conquista del potere

Rileggendo il post di Monica "Finanziaria in Pillole - Enti Locali", mi è balenata alla mente la seguente considerazione.
Nel suo articolo, Monica cita le esternazioni dei vari leader di partito e di sindacato, fatte nell'autunno scorso, per criticare e contestare la finanziaria dell'ex governo Berlusconi.

Dal canto mio ho conservato un corposo dossier di tutte le e-mail che avevo inviato a giornali, radio e tv per far presente le bugie che avevo sentito pronunciare dai personaggi citati da Monica a proposito del governo Berlusconi e delle sue finanziarie.
Non stò a dirvi della mia raccolta di citazioni. Troverete le mie stesse andando sul blog di Monica.

Da questo fatto, ho tratto il seguente insegnamento.
Perchè mai dobbiamo perdere tempo ad ascoltare o leggere i discorsi di questa gente, se poi si rivelano essere falsità, facezie e quantaltro?
Impieghiamo il nostro prezioso tempo in altre occupazioni più interessanti, più istruttive, più gratificanti, più tutto.

Così facendo, però, ci andrebbe di mezzo anche la buona informazione. Ma tant'è: in questo caso, che colpa avremmo noi, se l'informazione è buona e veritiera, ma se ciò che riportano è detto da gente inaffidabile? Perchè perdere tempo ad ascoltare le "chiacchiere" false e inconcludenti di costoro?
Il loro comportamento celava soltanto uno scopo: conquistare il "potere".
E con le "balle" che avevano detto, hanno ampiamente svelato la loro unica e vera ambizione:
la conquista del potere.

domenica, ottobre 08, 2006

Effetti della finanziaria (forse)

Un fatto che mi è venuto all'orecchio e che pubblico subito, prima che lo faccia qualche giornale, il quale poi, in base alla "nuova" legge sui "diritti d'autore", è capace di venirmi a chiedere "il pagamento dei diritti".
Starò sul vago, sul generico, anche per rispetto alla privacy. Ma la notizia è vera e reale. E appena avrò maggiori dettagli, li aggiungerò.

Dunque.
Un panificatore di una grande citta del nord, con punti vendita diretti, rivenditori esterni, clienti ristoratori, vari dipendenti, venerdì 6 ottobre decide di punto in bianco una ristrutturazione massiccia della sua piccola attività imprenditoriale.
Convoca i dipendenti, e a tre di loro, per adesso, tra i quali c'è l'addetto alle consegne, dà "il ben servito". Da lunedì prossimo (domani) non servono più.
Cosa è successo.?
E successo che chiude una rivendita. Non farà più le consegne dirette ai ristoranti. Selezionerà i rivenditori. E ha preso altre decisioni che gli consentiranno di razionalizzare l'attività, con meno personale, meno impianti, meno mezzi. In ultima analisi: meno costi.

Il fatto che ha lasciato esterrefatti tutti i dipendenti, è che la notizia è piombata come un fulmine a ciel sereno. Nulla aveva fatto presagire di una tale decisione, anche perchè l'azienda, a loro dire, andava bene, più che bene.

Cosa può essere successo?
E' semplice! E lo ha spiegato anche ai dipendenti.
Con quella operazione improvvisa, e razionale, lui risparmierà da 7 a 8 mila euro al mese di costi di manodopera, poi vengono tutti gli altri risparmi.
Produrrà di meno, selezionerà la clientela, avrà meno pensieri, meno grattacapi, meno problemi. E, alla fine, guadagnerà come prima.
IN PRATICA HA ALLEGGERITO LA SUA NAVE PRIMA DI VEDERLA ANDARE A FONDO!

Ora, i tre dipendenti "estromessi" dovranno cercarsi un altro lavoro. Speriamo che lo trovino in fretta. Uno di questi lo conosco. Non sarà facile per lui, avendo superato la cinquantina.

E qui, la morale.
Ora, il lavoro a queste tre persone glielo trovino i sindacati o il governo. Ma che sia lavoro vero, non lavori inutili o socialmente inutili, pagati con aumento delle tasse o con aumento del debito pubblico. Misure, entrambe, assolutamente "non più proponibili".

sabato, ottobre 07, 2006

Prima che la Nave vada a fondo

Fin qui abbiamo riso e pianto su questa manovra fiscale. Ci siamo scagliati contro gli autori di questi "misfatti": Prodi, Padoa-Schioppa, Visco, ed altri ancora. Abbiamo scherzato, ironizzato e fatto satira "costruttiva", oserei dire "altamente" costruttiva. Ma alla fin fine ciò che conta è dare una "raddrizzata" a questa nave, che è la nostra Italia, per impedirle di andare a fondo.

E quindi, anche Berlusconi, fosse stato lui a capo del governo, avrebbe dovuto fare qualcosa per continuare nella sistemazione dei conti pubblici disastrati che abbiamo ereditato dagli anni '80 e primi '90. Ricordo che in quei 13 anni il debito pubblico passò da 200 mila miliardi di lire a 1 milione 800 mila miliardi di lire. Una cifra "spaventosa"della quale, chiunque può rendersi conto della "tragicità".

E detto questo è inutile farsi illusioni, o cullarsi nella vana speranza che qualcuno possa sistemare questa "faccenda". Non è certo solo con l'aumento delle tasse, o con le "invenzioni" da "colpo di genio" di questa finanziaria che si può sistemare un "siffatto genere" di conti pubblici.

Bisogna dare un consistente taglio alla spesa, altrimenti la nave andrà comunque a fondo.

Ma finchè vivremo nella Patria dei diritti acquisiti, tutto ciò - non continuiamo a farci illusioni - non sarà possibile.

Su consiglio di Zener ho ridato una sbirciata al sito del cnel.it ed ho riconstatato quanto ci sia di superfluo, di faraonico, di inutile, di assolutamente inutile nel bilancio dello stato. Se solo si cominciasse a dare un taglio vero a queste spese, nel giro di un ventennio - perchè prima è umanamente impossibile - si potrebbe sperare di allineare i parametri dell'Italia a quelli degli altri stati europei. Ammesso che costoro abbiano la pazienza di aspettare tutto questo tempo! e non ci ributtino nel "pantano" della nostra vecchia lira!

Perchè, non rifacciamoci continuamente illusioni che, tassando e dando addosso continuamente ai ricchi - che poi bisogna decidere cosa si intende per ricchi -, si possa raddrizzare una situazione da 60 milioni di vecchie lire(e forse ri-future lire) di debito pubblico pro-capite, inclusi poveri, miserabili, straccioni, barboni (tutti termini detti in modo non dispregiativo!).

Io non sono il ricco epulone che difende i suoi simili, ma ho gli occhi per vedere e l'intelligenza per capire quali sono i limiti a tutto.

Vorrei ipotizzare e scrivere ciò che avrebbe fatto Berlusconi al posto di Prodi, ma preferisco farlo fare, per farli divertire, ai miei commentatori.

giovedì, ottobre 05, 2006

Predicare bene e razzolare male

Ci sono notizie particolarmente odiose che fanno esplodere l'indignazione dal più profondo dell'anima.
La notizia è quella pubblicata da zener.blogspot.com (il link qui a lato).
Si riferisce alla donazione in denaro fatta il 16 maggio 2006 da Romano Prodi ai suoi figli. Donazione di 870.000 euro.
Non ci sarebbe nulla da eccepire sulla liceità dell'operazione - a parte il fatto che essa mette in bella evidenza i lauti guadagni dei nostri politici parlamentari!!! - se non fosse per il fatto che, passata la pausa estiva, e quindi calmate le acque, il 2 ottobre lui stesso ha introdotto la tassa del 4% sulle donazioni fatte anche in denaro.
Sulla scorta della donazione fatta da Romano Prodi, prima dell'introduzione dell'imposta, egli avrebbe risparmiato, per se stesso, 30.800 euro di nuova imposta.

Tutto regolare, nella tempistica, ma l'operazione mette in maggior rilievo la presa in giro per la platea degli italiani. Non tanto per chi l'ha votato - affari loro ! - ma per chi non l'ha votato e scopre queste odiose meschinità.

PER COERENZA CON QUANTO PREDICA DOVREBBE DIMETTERSI !!!!!

P.S.
Zener me lo fa rilevare e quindi mi correggo.
La donazione è avvenuta nel 2003 e non nel 2006. Ma la sostanza non cambia. Mentre premeditavano la reintroduzione della tassa di successione e l'introduzione dell'imposta sulle donazioni in denaro, suppongo che loro, è solo una supposizione, si coprivano le spalle facendo preventivamente quello che a loro stessi avrebbe comportato un costo a causa delle "loro stesse invenzioni".
Inoltre zener mi fa presente che, sempre nel 2003, la Società Acquitania, della quale la Signora Flavia Franzoni, consorte di Romano Prodi, è socia al 50%, ha usufruito dei tanto vituperati, scherniti, comicizzati, teatrati, sceneggiati, ecc.ecc. condoni fiscali berlusconiani.

domenica, ottobre 01, 2006

La finanziaria dello sviluppo

Ho letto e sentito da più parti che questa è la finanziaria dello sviluppo. E questa è un'altra delle emerite baggianate cui mi è fatto obbligo di ascoltare. E, come se ciò non bastasse, vedo pronunciare questo termine in articoli e commenti dei blog, come fosse un segnale trasmesso con i tam-tam della foresta.
Sviluppo è quando si raccolgono fondi per creare nuove infrastrutture o ammodernamento dell'esistente. Oppure quando si dà un impulso vigoroso alla lotta all'inquinamento dei grandi centri urbani, o quantaltro.
Ma quando sento che buona parte delle risorse raccolte con le nuove tasse saranno destinate alla riduzione del debito (e sappiamo come esso si sia formato nel tempo!!!) e nel contempo sento dire che questa è la finanziaria dello sviluppo; ebbè, mi cascano le braccia e non posso che profferire: baggianate, baggianate!

Ho seguito il consiglio del blogger Zener e sono andato sul sito di cnel.it e ho verificato con i miei occhi quanto è stato speso nel 2002 per Funzioni/Organi Stato: la bella cifra di 53657,00 milioni di euro! Ho poi sommato gli importi spesi per Governo/Presidente Consiglio/Altri Gabinetti/Commissariati Governativi/Organi Costituzionali e di rilevanza costituzionale/Camera deputati/Senato della repubblica/Presidenza della repubblica/Corte costituzionale/C.S.M./C.N.E.L. e ne è scaturita la bella cifra di 4192,1 milioni di euro!

Sappiamo anche quali erano le intenzioni dei tagli a cui mirava Berlusconi ma che per l'ostruzionismo da parte di molti (l'opposizione ovviamente compatta, altrimenti si sarebbe potuta fare!!), non è riuscito a portare avanti!!

Se pensiamo al fatto che il costo dei parlamentari nelle altre nazioni della Comunità Europea è della metà dei nostri (stando a quanto mi riferisce Zener blogger) e se estendiamo questo ragionamento a TUTTO L'APPARATO GOVERNATIVO E BUROCRATICO DEL PAESE si può comprendere quanto ci sia di spreco, e quindi di possibilità di recupero di risorse se solo si procedesse veramente al taglio e al controllo di quelle spese! Altro chè aumentare le tasse!!

Ma, evidentemente, quei tagli e quei controlli non li vuole "veramente" nessuno. Perchè altrimenti non si spiegherebbe come mai alcuni politici fanno di tutto per portare in Parlamento le loro mogli, i loro fratelli, e quantaltro.

I privilegi e i benefici che si sono creati i parlamentari, privilegi e benefici di cui gode tutta la cerchia famigliare, anche la cerchia famigliare acquisita, e che viene anche trasmessa per eredità, sono tali che ben difficilmente essi si scrolleranno spontaneamente da quelle poltrone, e altrettanto ben difficilmente rinunceranno spontaneamente a quei privilegi!

Quindi parlare di questa finanziaria come della finanziaria dello sviluppo è come voler prendere in giro la gente e buttare un pò di fumo negli occhi alla popolazione già dormiente!


 

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