marshall

sabato, aprile 30, 2011

Apocaliss news



Il post di Eleonora, di seguito copio incollato, è profetico e sembra quasi presagire la venuta dell'Apocalisse di Giovanni. Ieri, infatti, sono avvenuti altri 1500 sbarchi di clandestini sulle coste di Lampedusa, e profetizzare, come fa eustachio68, che l'Italia verrà letteralmente invasa sembra essere molto verosimile. Intanto però c'è chi esulta alla nota di biasimo rivolta all'Italia dalla Corte di Giustizia Europea in tema di carcerazione per quei clandestini che non ottemperano all'obbligo di lasciare il suolo italiano perchè, per varie ragioni, non sono graditi (vedere post Laura Boldrini esulta ).

Scrive Eleonora:

Partiamo come spesso mi capita ultimamente, da un commento: eustachio68 scrive:
"In altri tempi avrei scritto un post di contumelie, ma adesso no: mi sono convertito. Spero che l’azione a tenaglia delle Nazioni Unite e dei paesi europei del Nord, unita alla spinta dall’Africa, faccia definitivamente collassare le frontiere, e che l’Italia sia letteralmente invasa. A quel punto, col crollo del poco welfare che ci resta, la vita ancora più difficile per chi non vive in quartieri chic, o non può permettersi sanità privata, nidi privati e così via, scatterà la reazione. Dopo poco Borghezio sarà ricordato come un vecchio zio un po’ brontolone ma tutto sommato inoffensivo, rispetto a quelli che arriveranno. Ci sarà da divertirsi, per chi avrà il lusso di godersi lo spettacolo".

E ora passiamo al post della signora milionaria Boldrini ancora seduta sulla sua poltrona di pelle umana (rigorosamente italiana) che, ovviamente esulta della decisione di altri parassiti identici a lei: ...

il testo prosegue nel post Laura Boldrini esulta.


Una considerazione e un presagio apocalittico per l'Italia.


Quando l'Italia, continuando di questo passo, sarà stata completamente invasa, scoppieranno anche qui da noi tumulti e rivolte, e quelli che adesso esultano e che coi loro comportamenti ritorti e ambigui avranno permesso che tutto ciò avvenisse, credo saranno i primi ad andarci di mezzo; saranno i primi verso i quali le masse inferocite rivolgeranno le loro intenzioni. E d'altronde, tutto ciò lo insegna la Storia.


Immagine: Apocalisse di Durer (Xilografia)

venerdì, aprile 29, 2011

Sbandieratori di fesserie



La notizia è questa:
"MADRID, 29 aprile (Reuters) - Il tasso di disoccupazione spagnolo è salito al 21,3% nel primo trimestre del 2011. Lo indicano i dati dell'Istituto nazionale di statistica (Ine): si tratta del livello più elevato da 14 anni.

Nell'ultimo trimestre del 2010 il tasso di disoccupazione si era attestato al 20,3% e per i primi tre mesi di quest'anno le attese degli economisti erano per un incremento al 20,5%."

Da notare che la Spagna è retta da anni da un governo di sinistra al cui vertice siede Josè Zapatero, riconfermato Primo Ministro nelle elezioni legislative del maggio 2008, dalla quale uscirono i seguenti risultati: Partito Socialista Operaio Spagnolo 43,87 %, Partito Popolare 39,94 %.


E allora, puntando un occhio al dato sulla disoccupazione spagnola, fa sorridere la frase pronunciata ieri sera da Nicola Latorre nel programma radiofonico di Giuseppe Cruciani che... ora In Italia... "Qualunque governo è meglio di quello attuale".

martedì, aprile 26, 2011

Spunti dal libro di Mario Giordano

Tra i commenti del blog Sanguisughe ve ne sono di interessanti, ma qualcuno è inesatto come quello del lettore che scrive:
"...Orbene, tutti i contributi sono esenti da tasse. Perchè allora le pensioni vengono tassate? Ma se sono solo uno storno di Contributi, come mai il fisco, vuole anche le tasse? ..."
Credo che in questo commento ci sia un errore di fondo, infatti i contribui pensionistici (sia quelli versati dal datore di lavoro, che la quota parte trattenuta direttamente al lavoratore non sono soggette a tassazione. La questione sollevata da Mario Giordano nel suo libro è quella relativa alla giungla di privilegi riservati alle pensioni dei politici. Sarà per questo che alcuni giovani ambiscono alla carriera politica per guadagnare tanti soldi facendo poca fatica?
La questione è emersa nella trasmissione FORUM di ieri. Un diciannovenne, dal profitto scolastico deludente, ha confessato di voler intraprendere la "professione" del politico, "perchè guadagnano più di un qualunque semplice operario, o di un generico laureato a stipendio fisso" !

Un'altra commentatrice gli scrive: "....Non vedo altre alternative e prima che divorino questo paese e ci portino alla bancarotta chiedergli di restituire parte di quelle risorse che, indebitamente con leggi ad hoc si sono riservati ad uso personale. Rivolgo un appello al Presidente Napolitano e al Presidente del Consiglio: la Costituzione recita che siamo tutti uguali di fronte alla legge, è ora di dimostrarlo! Siamo tutti cittadini di uno stesso paese e non accettiamo oltre queste inaudite disuguaglianze!"...

Una soluzione forse ci sarebbe: porre un tetto alle pensioni. Ma poichè tutti obietterebbero col dire che le pensioni sono parametrate a quanto versato di contributi, porrei un limite anche alla contribuzione. Lo Stato conseguirebbe così subito un vantaggio: aumenterebbe la base imponibile generale IRPEF dovuta al fatto che si abbatterebbero gli oneri deducibili dal reddito per contributi previdenziali obbligatori (meno oneri deducibili = maggior base imponibile IRPEF); avrebbe così un maggior introito dal fronte IRPEF/IRES/IRAP perchè aumenterebbe sensibilmente la base imponibile generale (diminuirebbero le detrazioni per oneri deducibili da contributi previdenziali obbligatori); tale maggior introito fiscale potrebbe così essere destinato alle pensioni minime e ridare dignità alle donne silenti, facendo giustizia di quanto è stato loro sottratto con i contributi obbligatori, ma dai quali non è derivato loro alcun beneficio, anzi sottrazione di denari.

sabato, aprile 23, 2011

Le leggi ad personam classe

Ci sono leggi sconsiderate, come quelle che riguardano i privilegi accordati alle pensioni dei parlamentari, che son viste alla stregua di tabù, dato che sono in pochi a voler affrontare seriamente l'argomento; uno dei pochi ultimi, che ne parla con cipiglio, e coraggio da leone, è Mario Giordano, che dal libro Sanguisughe tuona con vigore e senza paura contro i furbi e privilegiati dissanguatori delle casse dello stato; privilegi creati ad arte da "accorti" politici, serviti in primis per se stessi (vedi post sui casi Dini e Amato). L'intento del libro è quello di smuovere le acque su questo scabroso tema. Nel frattempo, però, continua il salasso alle casse dello Stato da parte dei politici che han voluto quelle leggi. Sia però ben chiaro che tutto ciò che essi percepiscono gli è dovuto in base a sacrosante leggi dello Stato, quindi nulla di irregolare; ciò che stona è il fatto che innumerevoli italiane hanno versato, chi più, chi meno, anni di contributi pensionistici e che ora non percepiscono nulla, e non ottengono nemmeno la restituzione di quanto han dovuto versare obbligatoriamente. Anche questo, sia ben chiaro, è tutto conforme alle leggi dello stato. Vittime di queste inique leggi sono le cosiddette donne silenti, per le quali la politica non ha ancora trovato il modo di render loro equa giustizia. Eppure basterebbe assai poco, basterebbe per esempio eliminare quei privilegi ad personam classe, per reperire le risorse necessarie per accontentarle: il fatto è che manca proprio la volontà politica.



Su questo problema delle donne silenti c'era stata un'iniziativa del senatore Galli di Lega Nord ( qui la notizia ), ma poi non se n'è saputo più nulla.
L'unico, o uno dei pochi, in grado di autosostenersi alla grande, senza per questo dover ricorrere a salassare lo stato, sfruttando leggi ad personam classe, è Berlusconi, già gran ricco di suo; però intanto gli danno addosso continuamente con la storia delle leggi ad personam. E Michele Santoro, che giovedì sera avrebbe avuto l'occasione di parlare del problema, dato che il libro di Giordano sta veleggiando ai posti alti della classifica dei libri più venduti, no, ha preferito impostare la trasmissione su Berlusconi barzellettiere. Ma forse l'avrà fatto perchè anche lui, come ex parlamentare ha o avrà diritto a quelle laute pensioni privilegiate cui han "diritto" i parlamentari.


Ma intanto consoliamoci, perchè stasera su La7, dopo le ore 20, nel programma condotto da Luca Telese, ci dovrebbe essere Giuliano Amato a dare qualche spiegazione sui suoi 1047 euro al giorno di pensione, mentre nel frattempo continua a svolgere attività di parlamentare, con tanto di emolumenti, oltre agli altri tre prestigiosi incarichi stipendiati, che sempre nel frattempo ricopre.
Ad ogni buon conto: Buona Pasqua a tutti.

giovedì, aprile 21, 2011

Le pensioni d'oro che ci prosciugano le tasche

Testata del blog di Mario Giordano: Sanguisughe

Continuo con la recensione di articoli tratti dal blog di Mario Giordano. QUI LA PRIMA PARTE .

21 aprile
Lamberto Dini, 521mila euro, le vedove e la segretaria
By Mario Giordano


Dini ha tagliato le pensioni di reversibilità. E prende due ricche pensioni: 7mila euro dall’Inps e 25mila euro dalla Banca d’Italia, per un totale di 25mila euro al mese. Naturalmente queste entrate vengono sommate allo stipendio da parlamentare. Risultato: dalle casse pubbliche Dini ha ricevuto (ultima dichiarazione redditi, 2008) 521.682 euro. Non male per chi ha tagliato le pensioni delle vedove, no? Fra l’altro nel ’95, prima di trasformare il divieto di cumulo in un imperativo categorico per gli italiani, andò in pensione con la garanzia del cumulo per sè. Ma non solo: fece andare in pensione anche la segretaria, Olga. E appena questa ebbe ottenuto il vitalizio, la assunse al ministero. Doppio gettito pure per Olga, si capisce. Perché i tagliapensioni sanno essere duri con tutti. Ma mai con se stessi. E con i propri cari.

P.s. Leggete in pagina la lettera aperta di una vedova con la pensione tagliata da Dini. E poi non perdete il prossimo appuntamento su questo blog. Voglio raccontarvi una storiella assai divertente (si fa per dire)

19 aprile
Amato, per favore, rispondi
By Mario Giordano


Giuliano Amato non risponde. La scena la vedrete sabato sera nella puntata di “In onda” (La7, ore 20.40) che Luca Telese e Luisella Costamagna hanno voluto dedicare interamente a “Sanguisughe”. L’inviato della trasmissione ha cercato di intercettare l’ex premier (ricordiamolo: 31mila di pensione al mese, 22.048 dall’Inpdap, 9363 come ex parlamentare) che aveva appena finito di parlare ad un convegno proprio delle pensioni (degli altri). Amato com’è noto è stato il responsabile della prima riforma che ha tagliato in modo drastico i risparmi degli italiani, imponendo a tutto il Paese una severa stretta sulla previdenza. E’ giusto che lui, proprio lui, mentre chiede ancora sacrifici agli altri, continui a incassare 31mila euro lordi al mese? L’inviato de La7 non è riuscito ad avere una risposta. Vediamo se a forza di insistere ce la facciamo noi.

martedì, aprile 19, 2011

La riscoperta di Palermo

Non ho la pretesa di essere stato lo scopritore della Sicilia e del suo capoluogo, ma il fatto d'averne parlato molte volte in questo blog, avrà sicuramente contribuito ad una sua riscoperta come meta turistica preferita dagli italiani per il periodo pasquale (non fosse altro che per i continui messaggi pubblicitari che mi vengono lasciati a commento della serie di post dedicati al Viaggio in Sicilia; messaggi che non pubblico). L'articolo seguente è apparso oggi su Reuters, e mostra il notevole balzo fatto dalla città di Palermo nella classifica delle mete preferite per le prossime vacanze di Pasqua.

Dove volano gli italiani per Pasqua? La scalata della Sicilia
Lo rivela Reuters
Reuters - 19/04/2011 10:00:02

Skyscanner rivela le principali destinazioni scelte dagli italiani per il periodo pasquale. TRENTO, Italia--(Business Wire)-- Sono notevoli le differenze tra il 2010 ed il 2011 nella scelta della destinazioni di viaggio per la Pasqua. E` quanto emerge dai dati analizzati da Skyscanner.it, portale leader nella comparazione di voli low cost. Nell`arco di un anno la top 10 delle città più ricercate ha subito un rimescolamento radicale.

L`unica città a mantenere la stessa posizione, la prima, è Londra, ormai imbattibile destinazione internazionale per eccellenza. Scendendo nei gradini più bassi si fa notare la rimonta di Parigi, che guadagna il secondo posto. La prima italiana a `cadere` è Milano, che lo scorso anno vantava una medaglia d`argento. Il capoluogo lombardo è stato spodestato per finire in settima posizione.

Salgono in classifica le capitali del divertimento e le destinazioni siciliane. Barcellona ed Amsterdam avanzano in coppia fino al terzo e quarto posto, mentre la ricerca di voli per Catania conquista ben cinque posizioni per piazzarsi a metà classifica. Un`altra destinazione che segna l`avanzata della Trinacria è Palermo, che entra nella top 10 con un eccellente ottavo posto.

Ad uscire dalle prime dieci preferite dagli utenti di Skyscanner.it è una delle città più rinomate al mondo ovvero Venezia; il capoluogo veneto nel 2010 era al 9° posto. Drastica anche la discesa di Roma, la capitale d`Italia scende inesorabilmente dal quarto al nono posto. Meno drammatica la posizione della tedesca Berlino che rimane nella top 10, anche se in ultima posizione.

Destinazioni più ricercate Pasqua 2011 Destinazioni più ricercate Pasqua 2010
1. Londra 1. Londra
2. Parigi 2. Milano
3. Barcellona 3. Parigi
4. Amsterdam 4. Roma
5. Catania 5. Madrid
6. Madrid 6. Barcellona
7. Milano 7. Amsterdam
8. Palermo 8. Berlino
9. Roma 9. Venezia
10. Berlino 10. Catania

L'articolo è di Skyscanner.it, che concede l'autorizzazione a riprodurlo online a condizione che se ne indichi il loro link.

Skyscanner Matteo Sassano matteo.sassano@helloadv.com http://www.skyscanner.it/ Facebook: www.facebook.com/SkyscannerItalia Twitter: http://twitter.com/SkyscannerIT Tel. sede italiana: 346 7845082 - 0461 1866419
Copyright Business Wire 2011

domenica, aprile 17, 2011

Tanto tuonare a vanvera

Interessante la ricerca fatta dall'autore di questo articolo, recensito da Pensiero Verde. Essa dimostrerebbe quanto sia falso e fasullo il parlare di certi parlamentari, rendendoli quindi del tutto non credibili. Affermazioni, queste, che si basano semplicemente su quanto scrive l'articolista del Giornale, Domenico Ferrara, prendendole quindi per vere e rigorosamente documentate. Alla luce di quanto vi sta scritto, l'ostruzionismo fatto in aula, contro il processo breve, risulta essere stata una farsa, un far perdere del tempo inutilmente. Anzi, alla luce di quanto si legge nell'articolo, l'ostruzionismo che è fatto rasenta la comicità, la barzelletta. Ma come? I vari Finocchiaro e Veltroni, grandi esponenti del PD hanno tanto tuonato contro tale provvedimento, e si scopre che in passato loro stessi avevano proposto e caldeggiato un provvedimento simile, anzi, ancor più rigoroso? Alla luce di questa scoperta è risultato doppiamente incredibile il comportamento ostruzionista tenuto dai democratici. E non mi si vengano ora a fare discorsi del genere da arrampicatori sugli specchi. Un genere di interloquire che era solito fare Fassino, con grandi giri di parole per dire cose semplici, o per non dire o non far capire nulla: ma tant'è, credo sia un modo di fare per gettare fumo negli occhi agli ascoltatori, imbesuendoli (al contrario della chiarezza con poche ma sostanziose parole con cui Manes Bernardini, candidato sindaco di Bologna, presenta il suo programma in questa videointervista). Nel dire questo di Fassino, e del suo modo faragginoso di parlare, mi era venuto in mente questo post. Eppure, ci sono tanti gonzi creduloni che ancora restano estasiati al loro parlare. Un parlare che invece alla luce di quanto sopra si rivela essere un ciacalare e un parlare a vanvera! Incredibile! E a scanso di equivoci, prevengo l'anonimo commentatore - che in altro post aveva rammentato a Pensiero Verde che esiste il reato di diffamazione - che qui i giusti riferimenti per quel che si sostiene ci sono tutti.

sabato, aprile 16, 2011

Svegliati Fini

Anch'io, in un momento di estrema bontà, ho avuto la tentazione di lasciarmi convincere dalla teoria di Fini, secondo la quale concedere la cittadinanza italiana agli extracomunitari, dopo appena cinque anni di permanenza nel nostro paese, fosse cosa buona, oltre che lodevole; ma le tesi portatemi a suo tempo da Marcello (Sarcastycon) me ne dissuasero marcatamente; e oggi ho una ragione reale per convalidare le sue tesi. La storia seguente potrebbe sembrare la trama di un romanzo del genere alla Agatha Christie, invece è realtà che ha tutti i contorni di un ingegnoso raggiro messo in piedi da un extracomunitario a danni di quasi tutti italiani. Il tizio in questione, assieme all'acquirente del proprio appartamento, si presentarono tempo fa da un notaio per ufficializzarne la vendita. E pare che, tra i raggirati, ci sia di mezzo anche una banca, che avrebbe concesso un mutuo; ad ogni buon conto, il venditore dichiara al notaio di aver già tutto ricevuto. Da notare che il tizio venditore, prima di effettuare la vendita, doveva già al condominio annualità pregresse di spese condominiali; nel corso della pratica per il recupero delle quali si scopre che l'acquirente di quel famoso atto è inesistente (quindi i documenti sarebbero stati "perfettamente" falsificati; e l'acquirente stesso - anche lui un extracomunitario, proveniente dalla stessa nazione del venditore - doveva essere per forza un prestanome, d'accordo col venditore). Ad ogni buon conto: persona inesistente, e imbroglio ben congegnato, se così fosse, come sembra proprio apparire.

Ora, nella casa c'è un inquilino - anch'egli della stessa nazione dei due precedenti - che pagherebbe un affitto comprensivo delle spese condominiali, a persone o entità che non sà chi siano, o che non vuole rivelare, forse per paura di ritorsioni. Ovviamente il proprietario, o i proprietari "fantasma" non girano al condominio le spese condominiali, tenendolo così in scacco.

E così ora la Giustizia italiana - come se non fosse già abbastanza oberata di lavoro - avrà le sue belle gatte da pelare anche per casi come questi; già perchè si presume che di imbrogli come questo ne siano stati messi in atto tanti altri.

E intanto però si continua a costruire e cementificare, e mi chiedo a quale pro, stando a queste storie o alla storia di Bologna, dove il candidato leghista, Manes Bernardini, appoggiato dal PDL, ha elaborato un progetto che consenta agli immobiliaristi di Bologna di smaltire il molto, troppo invenduto (in questo post di Svulazen troverete il link per accedere alla videointervista in cui si accenna a questo progetto).


La storia di questo presunto imbroglio è molto istruttiva, è farà ricredere a quanti si illudono che i cinque anni siano sufficienti agli extracomunitari affinchè si integrino con noi, con la nostra civiltà, col nostro modus vivendi, con le nostre regole.
Svegliati Fini.

venerdì, aprile 15, 2011

Lettera aperta al Prof. Amato

Faccio seguito al post Sberleffi in vista per i gonzi creduloni ripubblicando - allo scopo di promuoverla e aumentarne la visibilità - la lettera della signora Giuliana Tofani ved.Rossi del Comitato per la Difesa delle Pensioni di Reversibilità, fatta pervenire a Mario Giordano, autore del famoso libro sulle pensioni privilegiate, documentate e descritte nel libro Sanguisughe.

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By Mario Giordano On aprile 13, 2011 ....Ricevo da Giuliana Tofani ved. Rossi Comitato per la Difesa delle Pensioni di Reversibilità e volentieri pubblico

Prof. Amato, a dispetto del Suo cognome Lei non è affatto “amato” dagli italiani. I motivi sono arcinoti: 1) nel 1992, nottetempo, impose un prelievo forzoso del 6 per mille dai nostri conti correnti. Personalmente non mi adirai, pensai ad una situazione di drammatica emergenza finanziaria; 2) sempre nell’anno 1992 Lei varò una riforma delle pensioni piuttosto dura. Anche in quella occasione non me la presi e pensai: non importa se la mia pensione sarà più bassa di quella dei colleghi che mi hanno preceduto, quello che conta è che L’INPDAP sia in grado di pagarmela a vita; 3) dal libro di Mario Giordano “SANGUISUGHE” si apprende che dal 1° gennaio 1998 Lei Prof. Amato incassa dall’INPDAP una pensione mensile lorda di 22.048 euro, 12.518 netti. I professori universitari, suoi colleghi, con il più alto grado di carriera e la massima anzianità percepiscono un vitalizio che non arriva neppure alla metà del Suo. Come mai prof. Amato una pensione così eclatante? Come mai Lei che ha sempre avuto una posizione di assoluto rigore sulle pensioni, che non si stanca di ripetere che i sacrifici sono necessari, Lei nemico giurato dei baby pensionati è andato in pensione a 59 anni ? Mario Giordano ci spiega il mistero. Nell’anno 1996, quando stava scadendo il Suo mandato a presidente dell’Antitrust, Lei fece in modo che la ricca indennità mensile che percepiva, non fosse considerata indennità, come era avvenuto fino allora, ma fosse considerata come un vero stipendio e quindi pensionabile, ottenendo pure il parere favorevole DEL CONSIGLIO DI STATO. Stando così le cose, se lei fosse ritornato alla Sua cattedra non avrebbe percepito la ricchissima pensione, ma avrebbe dovuto accontentarsi dello stipendio da docente. Spiega ancora Mario Giordano che siccome dopo questa brillante operazione le casse pubbliche rischiavano un tracollo, il governo d’Alema fu costretto a correre ai ripari con la Finanziaria del 2000. Lei, quale ministro del Tesoro, eliminò per il futuro questa anomalia. Giordano parla di cavillo, io, che sono una pensionata INPDAP, quindi una danneggiata dalla Sua geniale operazione dico che si tratta di un abuso. Quella indennità non avrebbe dovuto essere pensionabile, tanto è vero che nel 2000 è stata abolita. Questa non è neppure l’unica occasione in cui Lei, approfittando della sua posizione di ministro, ha fatto approvare una legge che favoriva i Suoi interessi. La legge da Lei voluta ha autorizzato la cumulabilità dell’indennità da ministro e/o sottosegretario con qualsiasi trattamento pensionistico, (la sua pensioncina da 22.000 ero mensili). Prof. Amato lo sa che cosa succede a noi comuni mortali pensionati INPDAP o INPS quando, per errore dell’Ente, (errore dell’’Ente e non per nostra furbizia), abbiamo ricevuto somme che non ci spettavano? Dobbiamo restituire tutto fino all’ultimo centesimo, anche se quei soldi li abbiamo incassati e spesi in buona fede. L’INPDAP, senza tanti complimenti, ce li trattiene un tanto al mese, fino all’estinzione del debito. Ho sentito che sono stati trattenuti importi elevati a persone anziane. Alcuni, quando ricevono la comunicazione, cadono in depressione pensando che potrebbero lasciare ai figli un debito da pagare. Questi casi avvengono soprattutto con le pensioni di reversibilità. Fortunatamente per Lei prof. Amato la pensione dell’INPDAP non è la Sua unica pensione, Lei gode anche di un vitalizio da ex parlamentare che supera le 9000 euro nette mensili. Con il Suo libro “Il gioco delle pensioni”, invita tutti a rinunciare all’egoismo, inoltre si è dichiarato sostenitore della rivolta giovanile contro l’egoismo dei vecchi. Bene, sia coerente e restituisca tutte le somme percepite in più, come le devono restituire tutti coloro che si sono trovati nella sua stessa condizione. QUANTI DI NOI DEVONO LAVORARE PER MANTENERE LA SUA PENSIONE SUPER E QUELLA DEGLI ALTRI PERSONAGGI CHE RIENTRANO NEL SUO CASO? L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, non sulla schiavitù. Noi siamo il popolo italiano a cui la Costituzione ha concesso la sovranità. Personalmente faccio a meno della “sovranità” che tanto non c’ è modo di esercitarla. Che sia chiaro a tutti, invece, che i contributi INPS e INPDAP appartengono ai lavoratori e non appartengono né ai politici, né ai sindacati, né ai furbetti di turno. Vogliamo Uguaglianza e Giustizia nelle pensioni.


Giuliana Tofani ved. Rossi Comitato per la Difesa delle Pensioni di Reversibilità

domenica, aprile 10, 2011

Proposta indecente di un parlamentare PD

Molto interessante l'articolo di Salvatore Tramontano sul Il Giornale.it, recensito da Elly, dal significativo titolo di "La sinistra contro il Cav perché è troppo ricco. E il Pd vuole più soldi pubblici da dare ai partiti". Ormai si possono contare a caterba gli articoli istruttivi che possono aprire gli occhi ai tanti GONZI CREDULONI . Certo è che di una proposta del genere, fatta da un PDino, posso solamente dire che FA SEMPLICEMENTE SCHIFO. Al PD, a quanto si evince dall'articolo, interessano soldi. Predicare, rampognare, ma poi fare quello che gli interessa: i soldi. Dovrebbero invece dare il buon esempio, facendo buona politica, ma senza pretendere nulla di più in cambio; anzi, dovrebbe essere proprio così, essere cioè dei semplici volontari appassionati. In fondo noi, inclusi per merito, e senza alcuna richiesta da parte nostra, nel blog aggregante Il Castello 1, cosa facciamo? Cosa facciamo gratis da ormai oltre cinque anni (almeno per quel che mi riguarda)? E lo facciamo gratis, per pura passione, e fa niente se poi ci moriremo anche sopra, come è avvenuto per Marcello, alias Sarcastycon; ma almeno avremo vissuto pienamente una buona parte della nostra vita. E non è da dire che da questo blog aggregante non escano idee, osservazioni e proposte, anzi ne escono talmente tante da non riuscire a starle addietro; tanto che potremmo essere di supporto a qualche gruppo parlamentare che ci rappresenti.

sabato, aprile 09, 2011

Un maestro per imparare a leggere

Era tornato in patria, dunque. Il lascito del Mazzacorati poteva essere anche un tesoro; non gli serviva a niente, per la ragione che si sa (ndr: non sapeva leggere e quindi non poteva leggere la mappa). Quanto a lui, ridotto com'era da mesi di vita alla macchia, farsi scorgere in qualche paese voleva dire essere sospettato e fermato come un probabile malandrino, dei tanti che infestavano la regione. Pure, nascosto in un vecchio tronco l'astuccio (ndr: che conteneva la mappa del tesoro), un giorno si spinse fino al grosso borgo di Codigoro; e come ebbe riconosciuti in una bottega di merciaio dei lunari, pensò che lì sapessero leggere e potessero insegnargli la maniera come s'impara.

Entrò peritoso e con un occhio alla porta. Aveva persa l'abitudine del chiuso e del coperto. Lesse negli sguardi del bottegaio e di alcuni avventori presenti quel che pensavan di lui. E davvero, pareva l'uomo selvatico, che del brutto tempo si rallegra e piange se fa bello.

- Volevo sapere, per gentilezza, - disse, - quanto costano questi lunari, chi volesse comprarne uno.

- Quattro baiocchi, chi li avesse, - rispose il bottegaio, ch'era tondo e grasso, e si dilettava di canzonare il prossimo, e vedendo lui così rispettoso, s'era ingagliardito, e, come suole la gente, dal primo timore era subito passato all'insolenza, strizzando l'occhio a quegli altri.

Scacerni finse di non capire nè vedere.

- E' che bisognerebbe - disse - saper leggere.

- Voi non sapete leggere? - fece quello sfacciato con finto stupore, inarcando le ciglia.

- Sarebbe per una mia nipotina.

- Perchè voi sapete leggere, - insisteva l'altro, prendendolo per melenso. - Basta vedervi, e si dice subito che le vostre scuole dovete averle fatte.

- Per una mia nipotina, - ripetè Scacerni, che a frenarsi sudava già parecchio - che non sa ancora.

- Allora, - disse con degnazione il merciaio, - prima del lunario, compratele un sillabario, alla nipotina. Ecco qua: questo costa dodici baiocchi.

- Non sarebbe per il prezzo...

- S'intende. Che cosa sono dodici baiocchi per un signore? Voi che sapete leggere, con questo libretto insegnate alla nipotina. Le fate da maestro. E ne avete molte nipotine? Una bella famigliuola?

- Già: perchè il libretto, come a dire da solo, senza maestro, non basta mica?

- Si capisce che non basta. A voi.

Gliel'aveva messo sotto gli occhi, a rovescio, e l'ignaro ve li figgeva avidamente, senza accorgersi della malizia.

- E' stampato chiaro, - disse, tanto per dir qualcosa; e sospirò profondamente.

- Vedo che siete dottore: leggete le lettere anche alla rovescia.

Per troppo, era troppo, ma chi pazienta non per paura, è pazientissimo, quant'è insolente il pauroso una volta che crede di poterselo permettere. Così quel bottegaio tondo e lustro. Lazzaro pensava alla virtù e al mistero di quei segnolini difficili, con rispetto e superstizione. Li aveva guardati con tanta intensità e tanto desiderio, che quasi gli girava la testa. Si passò una mano sugli occhi. Non s'era trovato mai in una simile confusione. Guardò l'odioso ometto gongolante e tronfio; gli altri che si divertivano tacitamente alle sue spalle; e si fece umile: sapevan leggere. Adesso sudava freddo, come lo scolaro che non sa la lezione. Disse modestamente, rinunciando a ogni finta:

- Ma da solo, non si potrebbe proprio imparare?

- Lodo la sincerità e la modestia. Provatevi, e vi persuaderete, - rispose con accondiscendenza vanagloriosa il bottegaio letterato e sardonico. - Ecco qua: questa lettera si chiama e si legge A. Leggete.

- A.

- E' la prima vocale, si chiama vocale. Quest'altra si legge B, ma si chiama consonante, seconda lettera dell'alfabeto. Leggete.

- B, - lesse Scacerni; e ripetè, assorto, la lezione: - A, prima vocale; B, seconda lettera dell'alfabeto, consonante.

- Bene. Avete disposizione. Queste, C e D, sono la terza e la quarta lettera.

- Terza e quarta lettera. C e D, ripetè docile.

- Il difficile viene adesso, dopodichè per oggi basterà, per non stancarvi il cervello. Mettete insieme le consonanti e le vocali che avete imparate: così come sta qui, coraggio.

- B, A, - pronunciò stentato Lazzaro fra il divertimento generale; e s'incagliò.

- Vedete il bisogno del maestro? B e A fa Ba. Ripetete e leggete.

- B, A, Ba, - sillabò Scacerni; - C, A, Cia.

- Come Cia? C, A, Ca.

- E perchè mo?

La domanda colse sprovveduto il maestro, che se la cavò come da che mondo è mondo, dicendo:

- Sta scritto nel libro. Volete già dettar legge? C, A, Ca. D, A, Da. Ripetete.

- Bi a ba, ci a ca, di a da, - sillabò Scacerni con docilità e applicazioni così buffe, così contrastanti col suo aspetto, che gli astanti non poterono trattenere le risa. Sorrise penosamente, e:

- Potete ridere, - disse: - avete ragione, perchè voi sapete e io no. Ma se questa che mi fate è una burla, non sta bene, a chi sa, ingannare chi non sa.

Ora gli veniva il dubbio che quei suoni bizzarri fossero uno scherzo per fargli dire una filastrocca scema: bi a ba...Gli montò il sangue alla testa e gli scintillaron gli occhi. Pure si tratteneva ancora.

- Ma che dite: ingannarvi? - diceva con superiorità degnevole il bottegaio. - Quand'uno ha imparato a mettere insieme vocali e consonanti in tutti i modi, sa leggere. Ma non vi crediate sia cosa da niente. Le lettere dell'alfabeto, il mio uomo, sono la bellezza di ventiquattro, due dozzine.

Aveva ripreso tutto il suo ascendente, e la notizia stordiva l'ignorante, e lo sfiduciava:

- Due dozzine...

- Per tutti i versi e in tutte le combinazioni possibili.

- Ecco, - gli confidò vinto Scacerni, - ecco: vi dico francamente che io avrei bisogno di un maestro per imparare a leggere.

Il proposito, in un simile scalzacane ramingo, era così strano, che un nuovo sentimento, al quale del resto era inclinatissimo, dominò nel bottegaio: gli luccicarono gli occhi della più accesa e più indiscreta malizia e curiosità:

- Voi? A leggere? E perchè mai? A che può servirvi? Dunque non sono le nipotine, e nemmeno la cognata, eh?

Traspariva un sottinteso: alla macchia e alla strada, a svaligiare viandanti o a cacciar di frodo, che serviva saper leggere? Non ci voleva altro per rendere a Scacerni la sua dignità. Trasse, senza rispondere, i dodici baiocchi, prese il sillabario, e disse:

- E a voi, quell'uomo, a che serve sapere i fatti miei? Avete mai sentito di quello che sotto la forca domandò: "Il nodo scorre?". Io, fate il caso che se dovessi finire impiccato, vorrei cavarmi il gusto di leggere la sentenza coi miei occhi. E se si trovasse scritto nei libri che voi siete un maestro asino e buffone, vorrei aver la soddisfazione di leggerlo da me. Vi quadra? Sono puntiglioso come quello del nodo, che vi auguro presto.

Il bottegaio durò anni a dire che la più strana fra le strane cose capitate in bottega, era stato un malandrino, un impunito, un brigante, che gli era venuto a comprare un sillabario da dodici baiocchi, per imparare a leggersi la sentenza, quando fosse per andare alla forca. ...
Da: Il Mulino del Po - Riccardo Bacchelli - volume primo, capitolo I, comma III - Mondadori Editore

mercoledì, aprile 06, 2011

Sberleffi in vista per i gonzi creduloni

Promette di scatenar scintille il nuovo libro di Mario Giordano. In vendita da ieri, il saggio “Sanguisughe. Le pensioni d'oro che prosciugano le tasche" è promettente di sberleffi alla faccia dei tanti gonzi e creduloni che abitano il suolo italico. Uno degli idoli di costoro, l'ex magistrato delle Mani Pulite, è citato nel libro quale fruitore da 16 anni di una pensione di 2644,57 euro lordi al mese (1956 euro netti) a carico dell'INPS. La percepisce da quando aveva 44 anni, e, in base alla vita media degli italiani incasserà quei soldi per almeno ancora vent'anni; e tutto questo dopo aver versato esigui contributi INPS per pochi anni (vedere esaustivo articolo di Bergamonews, e questo post su Di Pietro il baby pensionato. Il saggio di Mario Giordano parla poi della pensione di 1047 euro al giorno percepita da Giuliano Amato ( qui e qui: la pensione di Giuliano Amato , la notizia). La pensione di Di Pietro non è molta, rispetto a quella che percepisce Amato, ma - scrive Giordano - sono sempre quasi cinque volte più della minima. E che si vanno a cumulare senza alcuna decurtazione al ricco stipendio da parlamentare. Non male per chi, come Antonio Di Pietro, passa le sue giornate a tuonare contro i privilegi altrui, e dopo aver versato solamente pochi "spiccioli" nelle casse dell'INPS. Infatti, con la sua scrittura graffiante il giornalista affonda la penna senza pietà. «Se la sua esistenza dovesse durare quanto quella media di un italiano (lunga vita!) – continua Giordano – finirà per incassare il vitalizio almeno per altri 20 anni. E dunque è evidente che il magistrato Di Pietro ha versato all'ente previdenziale solo una minima parte di quello che il pensionato Di Pietro dall'ente previdenziale ha preso e prenderà. È così che nascono i buchi nei conti, ma che importa? "Tanto alla fine è sempre il cittadino che paga". Lo sapete di chi sono queste parole? Di Tonino, naturalmente. Un moralizzatore baby pensionato. Un uomo sempre molto attento ai valori. Così attento che ha cominciato a incassarli già a 44 anni...». Nel libro, Mario Giordano parla poi di Celentano, che percepisce pensione da ormai molti anni, e...tanti altri casi.


E intanto...mentre costoro percepiscono laute pensioni col poco sforzo che hanno fatto per meritarle, c'è chi, come mia cognata, che, avendo versato contributi per "soli" 12 anni, non ha diritto nè ad un minimo di pensione, nè le restituiscono quanto obbligatoriamente versato. Sono le cosiddette donne silenti.


Con buona pace di tutti i gonzi creduloni di cui sopra.

Nell'intervista di oggi su Canale5 Mario Giordano ha poi detto che aprirà un blog dedicato alle pensioni scandalo.


Mario Giordano è presente QUI col suo libro su Facebook.

martedì, aprile 05, 2011

Maccheroni al peperoncino rosso

Eccovi la semplice ricetta per un buon piatto di maccheroni all'aglio olio e peperoncino, propostaci dal blogger Le Barricate La questione è nata per via di quei tunisini trasferiti da Lampedusa a Manduria che si sono lamentati per il vitto (gratuito) sempre a base di maccheroni.


Mettere a bollire l’acqua in una pentola, portarla a ebollizione e salarla, poi aggiungere gli spaghetti e scolarli leggermente al dente. Nel frattempo avrete fatto soffriggere l’aglio tagliato a fettine sottili insieme a del peperoncino rosso con un po’ d’olio extra vergine italiano, sul soffritto avrete versato pomodori pelati, o passata di pomodoro, facendo cuocere a fiamma vivace fino a fare “consumare” completamente il sugo e ad averlo quindi reso denso. A quel punto scolati gli spaghetti li verserete nella padella dove avete preparato il sugo di pomodoro, tenendo la fiamma sempre piuttosto viva e lascerete cuocere ancora rimestando gli spaghetti che si amalgameranno completamente al sugo. Versateli nel piatto e buon appetito! Semplice come farsi un piatto di spaghetti.


Anche a me i maccaroni andrebbero bene ogni giorno, oltretutto in questa ricetta c'è il peperoncino rosso di Calabria, che fa tanto bene e...aiuta a prevenire malattie degenerative autoimmuni quali il parkinson, l'alzheimer, la sclerosi multipla, come è scritto in questa Ricetta universale.


E, a proposito d'ingratitudine, guardate questo filmato.

domenica, aprile 03, 2011

Scemi e finti scemi

La frase che avrebbe pronunciato fuori rete Berlusconi, a margine di un convegno svoltosi nei giorni scorsi, ha suscitato molta ilarità in Parenzo, spalla di Giuseppe Cruciani, eclettico conduttore del programma La Zanzara (cercando e cliccando è anche possibile riascoltare parte dei programmi di giorni precedenti). La frase incriminata sarebbe stata grossomodo questa: I giudici italiani? comunisti ma mica scemi. Parola probabilmente pronunciata al posto di "furbi, scaltri", appunto mica scemi. A parte il fatto che sarebbe stato opportuno far conoscere anche il contesto generale nel quale la frase è stata pronunciata (altrimenti sarebbe stato più opportuno non citarla nemmeno), in ogni caso mi sarebbe chiaro il concetto che avrebbe spinto il premier a pronunciare quella frase, e che ognuno si crei il proprio di concetto. In ogni caso una conferma sul grado di furbizia di certi nostri magistrati mi è venuta leggendo il post di Pensiero Verde, questo: Il magistrato di sinistra che sfrutta le leggi ad personam. In esso viene evidenziata la furbizia con la quale certi magistrati sono scaltri nel far volgere a loro favore certi vuoti di potere, certe lacunosità, certe mancanze di controlli. In pratica, leggendo l'articolo si evince che certi magistrati sono scaltri nell'accodarsi a certe crociate contro le ipotetiche leggi ad personam create - sempre secondo le loro ipotesi - per "soccorrere" il Cavaliere, ma poi sono i primi ad approfittare a loro favore della mancanza di controlli per crearsi leggi personalizzate. Fin qui i finti scemi (appunto i comunisti ma mica scemi), ma ci sono poi gli scemi veri, e poi quelli che vogliono far passare per scemi i propri amministrati. E qui mi riferisco all'articolo recensito da Elly, questo , tirando in ballo le donne silenti, vere vittime dell'ipocrisia, falsità e stupidità di certi italiani. La scabrosa questione ha a che vedere con l'evidente discrepanza esistente tra coloro che hanno versato contributi obbligatori a fini pensionistici e chi invece, oltre a non aver diritto neanche ad un minimo di pensione, non ottengono indietro almeno quanto versato, ed invece chi - appunto alla faccia dei fessi - ha trovato la fin troppo facile scappatoia, grazie alla legge 388 del 2000, inserita nella finanziaria 2001 dell’allora governo Amato (leggere l'articolo Extracomunitari la ricchezza dell'Italia, recensito da Elly) - di farsi pagare un vitalizio di minimo euro 7156 esentasse all'anno, senza aver pagato il becco di un centesimo di contributi. Scemi quindi, sia quelli sopra (i finti, che però sanno attirare alla loro causa masse di babbuioni), che quelli sotto (i veri, che però fan pagare ad altri il frutto della loro scempiaggine). Quanto a quel programma di Radio 24, lo trovo ultimamente talmente fazioso che l'altra sera l'on. Scilipoti intervistato telefonicamente dal conduttore Cruciani spalleggiato dal suo aiutante di programma Parenzo, non potendone più di essere da questi deriso e sbertucciato gratuitamente, tanto da farlo sembrare uno zimbello, ha loro risposto per le rime mettendoli ko e mandando a quel paese loro e il loro programma. Da quella sera anch'io sto evitando accuratamente quel programma che considero al massimo livello di faziosità.


 

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