marshall

martedì, gennaio 13, 2009

Le Cornelie moderne

Questo post è dedicato alle mamme italiane.
Sotto, il video di Marco Ferradini, Un filo rosso, dedicato all'immortalità delle mamme.
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Su Panorama dell'8/1/2009 è pubblicata l'intervista al tenore Salvatore Licitra, il cui sottotitolo mi ha particolarmente toccato, e dice:
"...I bambini andrebbero educati alla lirica. E la deriva pop del bel canto è pericolosa. Lo dice l'ugola italiana più acclamata all'estero. Un uomo arrivato al successo planetario grazie a un talento scoperto da sua madre."
Conosco un caso simile, di un ragazzo italiano, il cui traguardo è stato merito della caparbietà, tenacia, instancabilità e costanza di sua madre. Senza di lei, egli non avrebbe nemmeno sfiorato quel mondo in cui adesso si trova, e si sarebbe invece perso nei meandri della vita. Più avanti, in Il Giardino delle Esperidi , racconterò di tale caso. Qui, ora, voglio solo tessere le lodi delle nostre belle - belle in tutti i sensi - madri italiane. Come dice la canzone, son tutte belle le mamme del mondo..., ma le nostre - sarà anche per puro spirito campanilistico - mi sembra abbiano qualcosa in più. E non devo andare troppo lontano per scoprirlo. Senza la madre dei miei figli, io non potrei fare quello che sto facendo: scrivere. E' vero, ho un tale malanno che mi sarebbe di ostacolo per compiere adeguatamente altre attività, ma, anche se ci dovessi mettere dieci volte il tempo di una persona senza problemi, potrei anche tentare di farli; ma lei me lo impedirebbe. E' tosta, coriacea, instancabile, proprio come la madre di quel ragazzo. E trova pure il tempo e la forza da dedicare ai figli, allo stesso modo, e con anche più amore di quello che dedica al marito. Mà...le nostre belle madri italiane.
E quante, come lei, scopro girando tra i blog. Nessie, per esempio, che per l' instancabilità dimostrata nella gestione del blog, sembra possedere una fibra, una vitalità fuori dal comune. Eppure, come tutti noi, avrà pure anche lei una famiglia da seguire? E quindi, spesso mi chiedo come faccia ad ottemperare a tutti i doveri inerenti; dove trovi il tempo necessario per il tutto. Ma forse è solo questione di carattere, di buona volontà. Nessie, appunto, la conosco solo virtualmente. Seguo abbastanza costantemente il suo blog da oltre due anni, immagino sia pure madre, eppure, mentre "altre" nel frattempo hanno "mollato" lei continua a scrivere. E' in donne di buona volontà come lei, cui una parte d'Italia - ma vorrei fosse tutta - s'affida sperando che esse possano, riescano a perpetuare nel tempo la nostra bella identità di popolo, le nostre belle tradizioni, messe costantemente in pericolo di estinzione.
Post allegato: vedere Qui e e Qui



7 Comments:

  • Grazie, Marsh, per il doveroso omaggio alle donne-mogli-madri. Suppongo che anche la madre dei tuoi figli sia lusingata del tributo che le riservi.
    Non so, forse è qualcosa che ha a che fare col nostro DNA, quello di occuparci degli altri e magari verificare che tutto funzioni per il meglio. Scrivere mi viene abbastanza facile, dato che sono una creativa per temperamento, dunque non è che mi porti via troppo tempo. Però è chiaro che la mia vita "reale" deve ottemperare agli obblighi di sempre.
    A proposito di Cornelie, quanti "Gracchi" hai? E sono già cresciuti? :-)

    By Blogger Nessie, at 13 gennaio 2009 alle ore 10:23  

  • Si "sbatte" da mattina presto a notte inoltrata. Non so neanche dove trovi le energie necessarie. Se la vedessi!: è tanto minuta.
    I gracchi sono due, e cresciutelli. Anzi, fin troppo. Poi, se vorrai, mi dirai del tuo/tuoi.
    Ciao.
    (Hai visto che ho finalmente imparato il "leggi qui")

    By Blogger marshall, at 13 gennaio 2009 alle ore 15:40  

  • Urka sì, ho visto, e hai trovato anche un sito in dialetto lumbard: bravo! :-)

    By Blogger Nessie, at 13 gennaio 2009 alle ore 16:46  

  • Di che ragazzo parli Marshall?

    Per il tuo miglioramento con html complimenti! Un consiglio, invece di scrivere Qui e Qui, metti i nomi dei blog, come memo!

    Bravo!

    By Blogger Lunatika, at 13 gennaio 2009 alle ore 20:05  

  • Lunatika,
    sarà una sorpresa che troverai a febbraio sul Giardino delle Esperidi. Per il Qui e Qui, seguirò il tuo consiglio.
    Grazie per la visita.
    Ciao.

    By Blogger marshall, at 13 gennaio 2009 alle ore 20:52  

  • Marshall, non sono un patito della lirica, benché risieda a Verona, città dell'Arena. Preferisco la musica sinfonica e anche da camera.
    Sono stato due volte a vedere la Carmen allestito dalla regia di Zeffirelli e pure l'Aida. Tuttavia il melodramma italiano ha avuto il pregio di esportare la nostra lingua italiana nel mondo. In questo senso ha ragione Licitra.

    By Anonymous Anonimo, at 14 gennaio 2009 alle ore 20:23  

  • Philip,
    non dispero sul fatto che un giorno anche tu apprezzerai l'opera lirica, come ho fatto io.
    Quello che stai dicendo - che ti piace la musica sinfonica e da camera - è stato un passaggio obbligato anche per me, prima di poter arrivare a comprendere la bellezza e la soavità delle opere liriche. Iniziai con le sinfonie di Beethoven e poi Mozart, quindi i tanti concerti per violino e orchestra, e pianoforte e orchestra. Quando poi passai ad ascoltare opere complete di Verdi, le meno celebri rispetto Aida, Traviata e Rigoletto, quali: Trovatore, Forza del destino, Un ballo in Maschera e via via, iniziò l'innamoramento per le opere liriche, che arrivò al culmine con Bellini (Norma e Puritani). Poi, via via gli altri: Puccini, Donizetti, Rossini, e...dulcis in fondo: Mozart con le tre opere in lingua italiana.
    Hai detto bene: le opere liriche sono un grande veicolo per far conoscere e costringere ad imparare la nostra lingua a molti stranieri (i giapponesi e ora i cinesi, in primis). Gente che, per gustare appieno le opere liriche dei nostri compositori, sono disposte al sacrificio di dover imparare la nostra lingua.

    By Blogger marshall, at 15 gennaio 2009 alle ore 21:16  

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