marshall

lunedì, maggio 28, 2007

Il vincitore del Premio Bamba

Contrariamente al mio pronostico, il premio Bamba odierno è stato assegnato ad Antonio Bassolino, governatore della Campania, per i motivi noti a tutti.
Un plauso a Massimo, che è stato più preveggente di me, avendo scritto, proprio oggi, un bel post dedicato al personaggio in questione. Un altro plauso vada a il Pizzino che ha intitolato un suo blog il re della monnezza, con evidente riferimento al personaggio in questione.
Per Livia Turco, da me caldeggiata, la premiazione è rimandata a data certa.

La Turco a far calzette

Se fosse in mio potere, la manderei a far calzette, la signora Livia Turco ministra della Salute. La stessa attività che il signor Enzo Biagi aveva proposto per la nostra Letizia Moratti.

Sono passati pochi mesi da quando la ministra Turco aveva proposto il raddoppio di detenzione di droga per uso personale, o da quando il ministro Ferrero aveva proposto le "stanze del buco".
E tutto il tempo sprecato in cretinate e scemenzosi dibattiti per stabilire quale fosse droga leggera e droga pesante??

Ora la ministra Turco si accorge che la droga fa male e crea danni alla salute e danni collettivi di ogni genere. Ora non fa più distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti: le droghe fanno male! tutte.

Se la ministra Turco avesse letto miei post sulla droga, si sarebbe risparmiata figuracce e il probabile premio Bamba di questa sera.

Se avesse letto i miei post, si sarebbe documentata del fatto che ci sono malati di sclerosi multipla che rinunciano a farmaci - oltretutto costosi per la collettività - a base di cannabis, per lenire i dolori. Malati che preferiscono sopportare il dolore piuttosto che farsi sgretolare il cervello riempiendosi di cannabis.

La marcia indietro della Turco consiste nel fatto che ora manderà Carabinieri e N.A.S. in tutte le scuole d'Italia a perlustrare e vigilare affinchè vengano banditi alcool e droghe di qualunque genere dalle aule scolastiche.

Il ministro Mastella si è talmente infuriato con la Turco che le ha fatto sapere, per interposta persona, che d'ora in poi non firmerà più alcun decreto emesso dalla Turco.

Ministra Livia Turco, penso che se le assegneranno il premio Bamba, se lo sarà ampiamente meritato. Come pure penso che sarebbe buona cosa che lei se ne tornasse a casa a far calzette. Quello che ha fatto finora è stato solo dettato dalla sua mania di protagonismo.

venerdì, maggio 25, 2007

Io sto con gli evasori - 2

Quando leggo notizie come questa http://zener.blogspot.com/2007/05/dopo-eauto-blu-appello.html, mi arrabbio. Mi assale un senso di frustrazione - per l'impotenza di non poter fare qualcosa per far cambiare il sistema - che mi porta inesorabilmente a schierarmi, e provare un sentimento di simpatia per quei contribuenti supertartassati che riescono ad eludere, se non addirittura evadere qualcosa alle "grinfie" dell'imposizione fiscale. In quei momenti mi sento come uno Zorro che si batte per i diritti dei contribuenti. Come un Zorro che si mette dalla parte degli evasori; non degli evasori totali, ma quegli evasori che riescano a distrarre qualcosa alla tassazione perversa di uno stato iniquo, perverso e sprecone.

Sono ben 180.000 gli amministratori della cosa pubblica con delega alla spesa: spendono e spandono i soldi provenienti dalle tasse che vengono loro assegnati per essere amministrati e spesi con la diligenza del buon padre di famiglia. Ma quanti di loro si investono di questo ruolo quando emanano gli ordini di spesa? Funzionari che, oltre a costare molto, troppo, possono disporre, a loro insindacabile giudizio, senza dover rispondere a nessuno, se non ai politici referenti, sul come usare e spendere la loro fetta di denaro pubblico.

Oltre ciò, leggere che in Italia - assieme all'altra miriade di sprechi - ci sono 574.000 auto blu, le quali costano a ciascun italiano 280 euro l'anno, non mi rende particolarmente felice. In Italia abbiamo il più vasto parco auto blu del mondo, con un auto blu 1 ogni 100 italiani, contro 1 auto blu ogni 4100 statunitensi o 930 francesi.

Eppure, di fronte a questa ecatombe di sprechi gli italiani non si indignano più, come fu per tangentopoli. A dirlo - dalle pagine del Corriere - è il sociologo Giuseppe De Rita, presidente del Censis e studioso dell'Italia contemporanea. Gli Italiani non hanno più voglia nè energie, come fu agli inizi degli anni novanta. Semplicemente disprezzano un mondo autoreferenziale. E mandano un messaggio: "ma fate pure quello che vi pare, cantatevela e suonatevela quanto volete, per quanto ci riguarda sappiate che d'ora in poi cercheremo di non pagare più tasse fino all'ultimo marchingegno possibile. Poi, certo, se ci beccate ne riparliamo. Ma per adesso arrivederci e grazie".
Quindi, conclude De Rita, niente manifestazioni di piazza, ma la fuga dalle tasse che è ben più pericolosa, perchè può destabilizzare lo Stato.

domenica, maggio 20, 2007

L'investimento in prima casa

Ringrazio i blogger Zener, Sarcastycon, Bol., Frank77, Blog News, Massimo, Monica, L'altra rossa, Alberto, che hanno risposto al quesito del post: mutuo a tasso fisso o variabile?
Intanto, un passo importante è stato fatto. Ieri, è stato firmato il compromesso con caparra. Appartamento di due locali e servizi restaurato 10 anni fa; in un condominio costruito negli anni '60, in una cittadina dell'interland milanese ben collegata col capoluogo: costo 140 mila euro.
Dieci anni fa, prima del restauro, lo stesso appartamento era stato scambiato a 110 milioni di lire. Si tratta, ora, di definire il tipo di mutuo: stando alle indicazioni ricevute anche da voi, si propenderà per il tasso variabile.

Da quanto detto, si può dedurre che il costo dello stesso appartamento è raddoppiato in dieci anni, poichè 30 milioni di lire furono spesi per la ristrutturazione.

Per rispondere a Zener, dico che non è stato possibile trattare la cifra perchè il venditore è un amico che lascia Milano per tornare, da pensionato, al suo paese d'origine, in Sicilia; e poi perchè la cifra richiesta è in linea con scambi della stessa tipologia avvenuti nell'ultimo anno.
A far decidere e incoraggiare questo giovanotto al "grande passo" è stata la filosofia racchiusa nel commento di Sarcastycon: salvo brevi periodi di assestamento, il prezzo delle case, e delle costruzioni in genere, non può che salire. Le costruzioni sono quei beni che, per la loro realizzazione e ristrutturazione, richiedono impiego massiccio di manodopera e non possono essere costruite con macchinari. E' quindi logico pensare che in condizioni di normalità - ove non ci siano guerre o cataclismi o sconvolgimenti climatici e ambientali che costringano all'abbandono delle proprietà - i prezzi delle case non potranno che salire con incrementi superiori a quella che è la dinamica del costo della vita, cioè con aumenti maggiori del tasso d'inflazione ufficiale certificato dall'ISTAT: è la storia a documentarlo e a provarlo.

Un plauso, quindi, a questo giovane, che ha avuto il coraggio di rischiare acquistando la sua prima casa. Certo, ha avuto l'indispensabile aiuto e sostegno dei genitori, senza i quali non si sarebbe potuto azzardare.

Nelle risposte date ai commenti di Zener e Sarcastycon sono racchiuse anche le risposte a Bol. e Frank77. Forse Bol. è un pochino troppo pessimista, ma, mi deve credere sull'esperienza: alla lunga l'investimento immobiliare nella prima casa, vince su tutto.

mercoledì, maggio 16, 2007

Facite ammuina - 2

Non ne possiamo più, di trasmissioni sui DICO. Ieri sera, al termine del programma di Mike su Rete4, ho girato su altri canali, cominciando da Rai1. E cosa vedo? Bruno Vespa che annuncia la scaletta del suo programma, e uno striscione enorme alle sue spalle con la scritta: DICO.
Basta! Non ne possiamo più.
Sono altri i temi che interessano la gente comune, e che dovrebbero essere appannaggio soprattutto delle sinistre; per esempio il problema delle donne silenti.

Il termine donne silenti, come lo intendo io, si riferisce a quelle donne che hanno versato contributi pensionistici obbligatori per legge per un certo numero di anni e che poi, avendo dovuto lasciare il lavoro per motivi familiari, e non essendo arrivate a coprire il numero minimo di anni necessari per avere diritto ad una pensione, hanno perso tutto quanto versato.

Ne ha parlato recentemente il senatore Galli della Lega Nord, in una trasmissione di Radio Padania. Lega Nord ha sollevato la questione già da una ventina d'anni fa, ed è chiaro che se le sinistre e/o i sindacati avessero dato un loro contributo, anzichè pensare sempre a tuttaltro - come in questo caso la questione PACS poi DICO, pensare a smantellare la legge Bossi-Fini ecc. - si sarebbe potuto arrivare ad una definizione di tale questione, che è come una ferita aperta per centinaia di migliaia di donne residenti soprattutto al Nord, ed in particolare in Lombardia.
Di questo passo, le sinistre perderanno sempre di più elettori della base sociale perchè hanno perso di mira gli obiettivi che dovrebbe avere la priorità nei loro programmi: i problemi veri della gente che vive da sempre su questo angolo della terra.

Nella zona ristretta del mio ambito familiare ho due casi di donne silenti. Donne, con le loro famiglie, che hanno sempre votato a centrosinistra, ma che, dalle prossime elezioni, voteranno a destra, probabilmente Lega Nord.

La prima ha 12 anni di contribuzione INPS che non può far valere; è in età, quantomeno, di pensione sociale, ma avendo il marito che supera il minimo redittuale, la priva del diritto ad un suo introito pensionistico: devono tirare la cinghia.

La seconda è mia coetanea, ha nove anni di contribuzione INPS obbligatoria, poi interrotta anche lei per accudire una famiglia che ora è autonoma e indipendente. Per non perdere quei nove anni di versamenti, ha dovuto adattarsi, ormai cinquantenne, ad andare a servizio presso una famiglia, la quale le versa i contributi per farla arrivare ai 17 anni di contribuzione minima. E' chiaro che se avesse potuto riscattare o riavere indietro quei 9 anni di contributi versati, non sarebbe andata a servizio, perchè non ne ha più la stringente necessità.

Ecco, cari partiti di sinistra, o anche di destra , e tutti quelli che vengono addietro ai vostri discorsi, questi sono i problemi veri, il resto sono solo perdite di tempo o, come dice quel motto della Regia Marina Borbonica è come se faceste un bel: facite ammuina.

P.S.
Le famiglie di quelle due donne, vivono a Milano ma sono di origini siciliane. Sono composte di cinque e quattro persone adulte. Persone che alle prossime elezioni politiche voteranno tutte per Lega Nord.

venerdì, maggio 11, 2007

Addio Libertà

Quasi come a Sodoma e Gomorra: Se un giorno dovessi trovare in Sud Italia, almeno 1000 personaggi come quello di questo post, io diventerò paladino dell'Italia Unica e Indivisibile, andando contro le mire secessioniste di una discreta parte degli abitanti del Nord.
Spesse volte, i miei mercoledì sono giornate di lunghe attese, per cui ho più tempo per ascoltare Radio Padania; l'ascolto attraverso l'auricolare della "Stereo radio cassette player RQ-C10V Panasonic XBS". E' con questa radiolina tecnologica che ho imparato a conoscere RadioPadania. Suppongo che il mercoledì sia la giornata scelta da questa emittente per mettere in onda servizi informativi di grande attualità ed utilità.
L'altro ieri, mercoledì 9, tra le 11 e le 12 ho ascoltato, in modo un pò frammentario, due interessanti interviste; la prima, del senatore Leghista, Pirovano; la seconda, del giornalista napoletano, Spadafora. Entrambi, ho avuto modo di ascoltarli altre volte. Spadafora, che lavora per un quotidiano napoletano, è un abituè di Radio Padania. I suoi temi preferiti sono le denunce del degrado e del malgoverno della sua terra: la Campania. E sono sicuro che un giorno leggeremo suoi libri sulla condizione attuale di Napoli.

Anche quando ho ascoltato le sue precedenti interviste, ricordo delle sue accalorate denuncie sulle "malefatte" delle amministrazioni locali. Malcostume, malefatte che denuncia tutti i giorni dalle colonne del suo giornale.
Cito solo alcuni dei temi da lui trattati in trasmissione; trasmissione che verrà sicuramente replicata. Ha toccato il problema rifiuti: male atavico di Napoli; immondizie lasciate abbandonate per le strade, senza che nessuno, sembra, se ne preoccupi. Il tema delle discariche che nessuno vuole nel proprio territorio, anche perchè coloro che si dovessero impegnare per far accettare le discariche, non verrebbero più votati (tengono di più al cadreghino che alla soluzione di problemi di difficile soluzione). Termovalorizzatori: anche qui, i sindaci vogliono certezze assolute sulla non nocività degli impianti che verrebbero installati sul proprio territorio (intanto però mandano i loro rifiuti anche all'inceneritore di Ferrara, causando eventuali danni alla salute agli abitanti di quella bella città) . Camorra, che si spartisce il controllo della città. Strade dissestate, con buche pericolose, lasciate nella trascuratezza (però intanto mantengono un costoso ufficio di rappresentanza a New York, e mandano folte rappresentanze a Pechino, a spese del Comune). Eccesso di burocrazia, inutile e costosa: hanno recentemente aumentato il numero degli assessori da 60 a 120, voluta alla quasi unanimità, maggioranza e opposizione, dotandoli tutti di computer palmari (a quale scopo?), a spese del comune. Sprechi per organizzazione e promozione di eventi e ricorrenze, per promozioni di località, spettacoli, prodotti. Ricorso alla cartolarizzazione, con emissione di obbligazioni provinciali, per ripianare debiti fatti senza coperture finanziarie, contratti nei precedenti anni dalla giunta Bassolino (2,3 miliardi di euro); debiti che dovranno essere ripagati in 30 anni, mediante l'aumento delle imposte locali.

Insomma, è stata la panoramica di una pessima gestione della Cosa pubblica, vista con gli occhi di un napoletano che vive sulla propria pelle i disastri da essa combinati.

Prima di lui, era stato intervistato il senatore leghista Pirovano, il quale ha parlato diffusamente del provvedimento, che entrerà in vigore dal 2008, che impone l'obbligo dell'utilizzo della carta bancomat a tutti i cittadini italiani che dovranno effettuare qualsiasi tipo di pagamento di importo superiore ai 100 euro: anche per pagare il fornaio, il lattaio, il fruttivendolo ecc.
Un provvedimento del genere impone l'obbligo di aprire un conto corrente anche a chiunque non ce l'abbia, a chi non è pratico di banche e di formalità burocratiche, ecc. L'apertura obbligatoria di un conto obbliga anche al pagamento di costi fissi di tenuta conto e al costo di bolli su estratto conto nella misura minima di Euro 34,20 all'anno.
Al termine di questa intervista, mi sono detto: addio libertà!

domenica, maggio 06, 2007

Tv Talk

Ieri, approfittando del tempo incerto su Milano, ho finalmente gustato per intiero una puntata di Tv Talk: show magazine sulla televisione trasmesso il sabato da Rai3 tra le 9 e le 10,30.
E' condotto da Massimo Bernardini, un professionista serio della televisione che considero alla pari di Beppe Rovera di Ambiente Italia.

La prima mezz'ora è stata dedicata al nuovo programma televisivo di Gianfranco Funari su Rai1, la cui puntata inaugurale del 28 aprile scorso è stata un flop, sentendo i commenti in studio sui dati d'ascolto Auditel: 17,12% di Apocalypse Show contro il 34,12% della Corrida (ieri, 5 maggio, rispettivamente il 12,61% contro il 33,05%).

Ma il momento clou di Tv Talk è stata la bella "tiratona d'orecchie" fatta dall'ospite in Studio, Cesare Cadeo, ad Enzo Biagi il quale, nella puntata inaugurale del suo ritorno in Rai, ha intervistato Daniele Luttazzi a suon di ricordi e revival sulla loro estromissione dalla Rai di qualche anno fa: potevano spendere più intelligentemente lo spazio e il tempo concesso loro dal servizio pubblico.
Cesare Cadeo ha loro ricordato che anche Gustavo Selva e Vittorio Sgarbi furono estromessi di punto in bianco dai loro rispettivi programmi, senza peraltro fare tutte le manfrine asfissianti che hanno fatto e stanno facendo Biagi e Luttazzi.

Non ho visto alcuno dei due programmi summenzionati; quello che sò di entrambi l'ho visto in questa puntata di Tv Talk.

Anche ai giovani laureati e laureandi in Scienze della comunicazione, ospiti fissi del programma, non è granchè piaciuto il debutto del ritorno in Rai di Biagi.
Soprattutto, a loro non piace il modo di fare satira di Luttazzi, frammista a comicità volgare, banale e fuori luogo (sono stati ricordati i noti episodi che ne hanno comportato il suo allontanamento) ; solo una studentessa si è mostrata a favore, contro quattro studenti, Cadeo e Giorgio Simonelli a sfavore.

Nella terza parte si è parlato della nuova serie de La Storia siamo noi di Giovanni Minoli incentrata sull'Uomo del futuro, e dell'incubo che aleggia sulla eventualità che si possano creare magazzini di organi umani legali, ma anche illegali, col macabro risvolto di "commercio di organi".
Cesare Cadeo ha rilasciato un commento talmente entusiastico, su questo nuovo programma del Minoli, da lasciare sbigottiti Massimo Bernardini e buona parte degli altri interlocutori.

Mi associo a Cesare Cadeo nell'affermare che programmi del genere andrebbero trasmessi in ore più consone della giornata, e non alle nove del mattino, o solo alle nove del mattino, in modo da poter essere visti da un maggior numero di utenti.

Quando, poi, nella rievocazione storica della vita professionale di Cesare Cadeo, è stato trasmesso lo spezzone di un programma dove lui si cimenta nel cantare, con perfetta interpretazione e intonazione, Luci a San Siro, di Roberto Vecchioni, ho avuto un sobbalzo di commozione perchè a quella canzone è legato un momento bello della mia vita, che non posso qui rivelare.

giovedì, maggio 03, 2007

Mutuo a tasso fisso o variabile?

Per rispondere ad un quesito, chiedo il parere di blogger esperti in mutui ipotecari.
Mi rivolgo quindi in particolare a ZENER, ed al suo gruppo di blogger finanziari, ad Alessandro e ad Alberto .

Quesito:
Un giovanotto, ansioso di metter su casa, chiede se sia meglio un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile della durata di 10 o 15 anni. Vuol sapere da me, il meglio esistente sul mercato.

Premesso che sento parlare sempre più spesso di bolla speculativa sugli immobili, e del pericolo che essa scoppi - ci vengono segnali, o finti segnali, dalla Spagna e dagli Stati Uniti - mi viene da chiedere se sia questo un momento di comprar casa.

Per contro, dai tg del I° Maggio, abbiamo sentito che nei primi quattro mesi dell'anno ci sono stati ben 340 incidenti mortali sul lavoro - tre al giorno - la maggior parte dei quali, sui cantieri edili. E' chiara perciò l'esigenza di aumentare e migliorare la sicurezza sul posto di lavoro. Esigenza e necessità che andranno sicuramente ad incidere sul costo del lavoro, ed in particolare sul costo delle costruzioni.

Se non si vuole che il maggior costo che ne deriverà, vada a scaricarsi sul costo delle case - nuove e usate - le imprese di costruzioni andrebbero aiutate con premi ed incentivi a chi investe in quella direzione. Lo si sarebbe potuto fare utilizzando parte delle risorse provenienti dal tesoretto fiscale; ma sembra sia già svanito. Quali altre priorità - o sprechi - lo avranno azzerato?

Come consuetudine hanno parlato esponenti di governo e leader sindacali, che non ho ascoltato, stanco di sentire i soliti discorsi retorici scritti a tavolino, da gente che, in molti casi, non ha mai svolto un lavoro in fabbrica o mai diretto un'impresa.

Comunque, non mi pare abbiano parlato di quali misure prendere per migliorare la sicurezza sui cantieri o di quali incentivi riconoscere a chi investe in quel campo.

Pertanto credo che tali costi andranno a scaricarsi sui prezzi delle case.

Il dubbio che mi assale, prima di consigliare codesto ragazzo, è: ci sarà o non ci sarà lo scoppio della bolla speculativa immobiliare in Italia, dal momento che le esigenze di sicurezza faranno lievitare ulteriormente i costi delle case?

Data questa premessa ritengo che, almeno per il momento, non ci sarà il pericolo di una bolla speculativa e quindi il momento è ancora propizio a chi voglia comprare casa.

Si tratta di trovare un mutuo alle migliori condizioni.

Cerco suggerimenti, consigli e aiuti in tal senso.

P.s.
Mentre scrivo è andato in onda il servizio di Striscia la Notizia da Squinzano (Le); dal Centro d'Accoglienza costato qualche miliardo di Lire e lasciato incustodito da anni, in balìa di ladri e devastatori. Ridotto a macerie per incuria e abbandono. Un vero scandalo, uno dei tanti. Questi sono sprechi di uno stato che spreme tasse giustificate come costi del sociale. Soldi sprecati, invece, e buttati al vento, anzichè essere spesi per opere di sicurezza.


 

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