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sabato, maggio 30, 2015

Commedie in biblioteca

Villa Brivio - dal sito Lombardia Beni Culturali

Dopo la rappresentazione di sabato scorso nell'ampio salone dell'avveniristica Biblioteca Tilane di Paderno Dugnano, la Compagnia degli Attori per Caso di Nova Milanese torna in scena tra le mura domestiche. Oggi, sabato 30 maggio, alle ore 21, meteo permettendo, nel cortile della Biblioteca Comunale, daranno vita alla commedia  Stella per metà, dell'autore e regista Franco Pozzi.
La biblioteca comunale, ovvero Villa Brivio, è il fulcro degli interessi culturali dei novesi. Oltre ad essere la sede dell'omonimo Centro Culturale, il palazzo occupa un posto di rilievo all'interno delle dimore storiche del Progetto Cavallo Rosso. Progetto in divenire, la cui realizzazione è stata solo rallentata per carenza di fondi.

Villa Brivio, all'epoca in cui Corti componeva il romanzo, era  ancora di proprietà privata. Nell'adiacente Corte del Vertua, posta ad est della stessa, c'era, e forse c'è tuttora, uno spiazzo circondato da un muro, di la dal quale una persona avrebbe potuto osservare la Villa con il suo cortile. La veduta avrebbe ispirato ad Eugenio Corti la localizzazione del personaggio novese di Cavallo Rosso, un romanzo storico che nel 2011 gli sarebbe valsa la candidatura al Nobel per la letteratura.     
Il Michele Tintori di Nova, amico e compagno di università di Ambrogio Riva, personaggio principale del romanzo, è un ragazzo di fine anni venti del secolo scorso, con la chiara ambizione di diventare scrittore.

Corti così si approccia a Nova:

" Ecco le prime avvisaglie del paese di Nova, le sue strade verdi, diritte, di pianura (Nova è posta all'estremità meridionale della Brianza), ecco il portello che immetteva nel cortile del suo compagno: davanti all'abitazione dell'invalido c'era infatti uno spiazzo circondato da un muro, dal quale svettava un ciuffo di bambù.
Ambrogio conosceva bene il luogo per esservi venuto in visita diverse volte; scese di bicicletta, e mentre apriva il portello avvertì un senso d'aspettativa: avrebbe parlato con persone - padre e figlio - nei cui discorsi altre volte aveva trovato importanti motivi di riflessione, punti fermi che avevano poi costituito per lui dei riferimenti."
(I.C.R., Primo volume, Parte prima, cap. 25, pag. 83) 
 
Presa ad ipotesi della mia teoria, ecco lo stralcio da una riflessione dell'architetto Antonio Panella, dell'Ufficio Tecnico del Comune di Nova, co-curatore del censimento allegato al PGT di Nova, riguardante le superstiti 44 corti di antica formazione del Comune stesso, consultato per la questione.
 . 
Di "portelli" a Nova ce ne sono diversi per diverse corti; sicuramente c'è in Villa Brivio (da piazza Vertua Prinetti) e nella corte dei Garlati (da via Madonnina) ..... 
Per quanto riguarda lo "spiazzo circondato da muro" mi viene in mente solo villa Brivio perchè di muri, nella corte dei Garlati, non ce ne sono e penso non ce ne sono stati. La stessa villa, dai rilevamenti del Catasto Lombardo Veneto (1847/1873) riportano la presenza di un vecchio edificio ovvero la vecchia filanda, un edificio che chiudeva il cortile a nord di cui esiste traccia fino al 1928 da una foto di famiglia dei Vertua. Forse attorno al 1940 dopo la demolizione era rimasto un muro. Il nostro libro "Villa Brivio" riporta alcune info che le ho appena citato. sul portello e sullo spiazzo circondato da muro, facente parte della Corte del Vertua, via Mariani, 26,  

Ora una mia tesi personale sulle tracce dell'identità di colui che potrebbe aver ispirato il personaggio Michele Tintori di Nova. Potrebbe essere stato Gerardo Taglia, letterato e dantista  novese che, all'epoca in cui Eugenio Corti scriveva il romanzo storico, era preside delle scuole medie di Besana Brianza, città nella quale lo scrittore  era nato e viveva. Era nota la fervida stima dell'ultimo periodo che univa i due, stima che penso sia nata già al tempo della presenza di Gerardo Taglia a Besana Brianza. Occorre anche sottolineare il fatto che il padre di Ambrogio Riva è stato chiamato Gerardo. Gerardo Taglia, oltre che noto dantista, curatore del corso sulla Divina Commedia presso l'Università del Tempo Libero di Cascina Triestina, era anche un profondo conoscitore delle opere di Francesco Petrarca, Ludovico Ariosto, Torquato Tasso e i classici latini.


Dunque Nova, terra ispiratrice di luoghi per romanzi storici, di personalità intellettuali, e la sua biblioteca, che ben s'addicono alla scelta fatta da Franco Pozzi per la rappresentazione della sua ultima fatica, Stella per metà.

Franco Pozzi ha esordito nel 2004 con Pallino va in città, esilarante storia dell'Arcangelo Gabriele mandato sulla terra da San Pietro, per fare da tutor ad un neo-angelo. La brillante commedia ebbe grande successo, tanto che la sua compagnia lo pressò per fargli scrivere un'altra commedia. Così, tre anni dopo, nacque Un altro modo, versione moderna e tutta al femminile del figliol prodigo, alle quali seguirono Oggi più di ieri e Ti cerco da sempre.  


Stella per metà narra la storia di una biblioteca viaggiante, il Bibliobus, necessario per portare libri in località disagiate, dove non esistono biblioteche pubbliche.
La storia è ambientata nelle Marche nel 2013, con avvio a Montappone, dove l'assessore alla cultura presenta l'iniziativa, inaugurando il bibliobus.
La direzione è affidata a Fabiola, alla guida del mezzo c'è Pietro, un dipendente comunale, più appassionato di lirica che  non di libri, dei quali finora ha letto poco o niente.
La prima tappa della Bibliobus è a Monte Vidon Corrado, dove un gruppo di curiosi visitano la biblioteca viaggiante. Durante l'intervallo il bibliotecario prende in mano il primo libro che gli capita sotto mano: I Promessi Sposi. Mentre legge si verifica un fatto strano: i personaggi iniziali del romanzo,  Don Abbondio e i due bravi che lo aspettano di ritorno dalla passeggiata, si concretizzano, rendendosi vivi.
Nello svolgimento della commedia la materializzazione di personaggi di romanzi si ripeteranno. In essa si narra la vita di un anno della biblioteca viaggiante. Ogni mese una tappa, in uno dei paesi di montagna che prendono nome da quel monte. L'intermezzo tra una tappa e l'altra è scandito da una famosa aria di una celebre opera lirica. In ogni tappa avviene l'incontro con un personaggio tipico della zona, come a Monte Rinaldo dove avviene la conoscenza col filosofeggiante pastore sardo in pensione Garau.

Si entra nel vivo della spending review, e in tema di taglio dei costi si pensa alla eliminazione del bibliobus. Una petizione popolare riesce ad evitarlo.  Finale a sorpresa: la direttrice, avendo vinto un concorso per un posto fisso, lascia l'incarico. Incarico che verrà affidato a Nando, amico di Pietro e di Fabiola.

lunedì, maggio 18, 2015

Leggere allunga la vita


Parafrasando  il pensiero di Umberto Eco, contenuto nel link riportato qui sotto  - Io leggo perché - "a parità di età, chi avrà letto è come se avesse vissuto di più" 

Il 23 maggio 2015 alle ore 21 nella Biblioteca Tilane di Paderno Dugnano verrà replicata la commedia Stella per metà di Franco Pozzi interpretata dalla compagnia degli Attori per caso di Nova Milanese.


Sono trascorsi 3 anni da quando l'Accademia della Crusca ha lanciato l'allarme sul rischio estinzione della lingua italiana. Il monito ispirò una vignetta, che da allora circola su vari blog - tra i quali spicca  Leggere Libri - nella quale si palesa la fine ingloriosa cui sarà destinata la nostra lingua, se non si correrà per tempo ai ripari. Per combattere tale rischio, c'è un'arma invincibile, indolore e senza costo: la lettura. Leggere una qualsiasi cosa: un libro, un giornale, un fumetto, purchè si legga. E non è un caso se di recente Roberto Saviano è stato ospite di Amici a declamare la trama di Le notti bianche (Roberto Saviano ad Amici: Le notti bianche)  di Dostoevskij, e Rai3 ha recentemente proposto il programma Io leggo perchè, con inviti alla lettura, lanciati da artisti, scrittori e musicisti, attraverso il racconto di una storia, la lettura di una pagina, l'esecuzione di una canzone. All'inizio della trasmissione vengono citati  i 10 diritti del lettore, decalogo che sarà la struttura portante della commedia Stella per metà.   
Leggere  aiuterà anche ad arrestare la moria di parole italiane, mediante la riappropriazione della nostra lingua, usandola contro l'introduzione di parole inglesi nei discorsi e negli scritti, un'abitudine sempre più usata ed abusata.  Nel 2009, l'allarme sull'inglesizzazione della lingua italiana, venne lanciato dalla Zanichelli nel corso della presentazione dell'edizione 2010 del suo celebre dizionario. L'allarme fu recepito da molti blogger, tra cui Aretusa del blog Esperidi con la pubblicazione del post La lingua italiana cambia: parole che vanno, parole che vengono 









Nei giorni del monito lanciato dall'Accademia della Crusca anche il pensiero di Franco Pozzi, direttore del CNOS-FAP dei Salesiani di Sesto San Giovanni, deve aver meditato sulla questione. Deve quindi aver pensato di scriverne un testo. Ed è così che forse nel 2013 nacque la commedia Stella per metà.

Dell'autore e della sua compagnia degli Attori per caso, mi sono già occupato in alcuni post: nel 2010 per la commedia  Oggi più di ieri, ovvero il Don Chisciotte dei nostri tempi, e nel 2012 con  Ti cerco da sempre, brillante commedia incentrata su problemi esistenziali  dei nostri tempi.

Franco Pozzi, autore e regista, ha esordito nel 2004 con Pallino va in città, esilarante storia dell'Arcangelo Gabriele mandato sulla terra da San Pietro, per fare da tutor ad un giovane angelo. La brillante commedia ebbe enorme risalto e grande successo, tanto che, tre anni dopo, la compagnia degli attori per caso pressò Franco Pozzi affinché scrivesse una nuova commedia. Così nacque Un altro modo, versione moderna e tutta al femminile del figliol prodigo, cui sono seguiti gli altri due lavori di successo di cui sopra.    
Stella per metà  è dunque la quinta fatica di Franco Pozzi. 
L'esordio di Stella per metà è avvenuto il 24 gennaio 2015 nel teatro del Centro Parrocchiale Don Rainaldo Grassi di Nova Milanese.


La commedia narra la storia di una biblioteca viaggiante, il Bibliobus, necessario per portare libri in località disagiate, dove non esistono biblioteche pubbliche.
La storia è ambientata nelle Marche nel 2013, con avvio a Montappone, dove l'assessore alla cultura presenta l'iniziativa, inaugurando il bibliobus.
La direzione è affidata a Fabiola, alla guida del mezzo c'è Pietro, un dipendente comunale, più appassionato di lirica che  non di libri, dei quali finora ha letto poco o niente.
La prima tappa della Bibliobus è a Monte Vidon Corrado, dove un gruppo di curiosi visitano la biblioteca viaggiante. Durante l'intervallo il bibliotecario prende in mano il primo libro che gli capita sotto mano: I Promessi Sposi. Mentre legge si verifica un fatto strano: i personaggi iniziali del romanzo,  Don Abbondio e i due bravi che lo aspettano di ritorno dalla passeggiata, si concretizzano, rendendosi vivi.
Nello svolgimento della commedia la materializzazione di personaggi di romanzi si ripeteranno. La commedia narra la vita di un anno della biblioteca viaggiante. Ogni mese una tappa, in uno dei paesi di montagna che prendono nome da quel monte. L'intermezzo tra una tappa e l'altra è scandito da una famosa aria di una celebre opera lirica. In ogni tappa avviene l'incontro con un personaggio tipico della zona, come a Monte Rinaldo dove facciamo la conoscenza con Garau, il filosofeggiante pastore sardo in pensione.
Siamo nel periodo di spending review, e in tema di taglio dei costi si pensa alla eliminazione del bibliobus. Una petizione popolare riesce ad evitarlo.  Finale a sorpresa: Fabiola, la direttrice, avendo vinto il concorso per andare a dirigere una biblioteca, lascia l'incarico. Incarico che verrà affidato a Nando, amico di Pietro e di Fabiola.

In tema con la commedia, un post interessante è quello della blogger Hesperia: Pronto chi legge? ovvero, la lettura dimenticata, del quale balza agli occhi il monito conclusivo: "Nel frattempo, consiglio di non farvi prendere dalla furia iconoclasta o biblioclasta, di sbarazzarvi dei vostri libri per far largo a dischetti, chiavette, Cd e altre diavolerie, con la scusa che occupano spazio e che la casa è piccola. E' certo che li rimpiangerete."

A tal proposito, non è un caso se l'anno scorso, Jeff_Bezos, fondatore di Amazon, ha acquistato da Warren Buffett il 28% del quotidiano americano Washington Post, divenendone azionista unico. Come è noto, Jeff Bezos ha creato la propria fortuna vendendo libri on-line in tutto il mondo 


 

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