marshall

mercoledì, maggio 31, 2006

Al ministro Clemente Mastella

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha concesso la grazia a Ovidio Bompressi,uno dei quattro componenti della banda, o gruppo d'assalto, che nel 1972 uccisero il Commissario di Polizia Luigi Calabresi.
Non entro nel merito della polemica che ha subito scatenato, secondo me giustamente e doverosamente, l'ex Ministro della Giustizia Roberto Castelli. Polemica riguardante il fatto, ormai noto, che nelle medesime condizioni di Ovidio Bompressi ci sono altri detenuti ai quali è stata, fin qui, negata la grazia.
E' allo studio la concessione della grazia anche per Sofri, ideatore, a quanto si sà, dell'omicidio.
Il ministro Clemente Mastella ha dichiarato che, come primo atto, andrà a parlare con la famiglia del Commissario. E' il minimo che possa fare se non vuol essere additato universalmente come ministro "dell'ingiustizia".
Ma assieme alla famiglia, suggerirei, al ministro, di consultare anche i poliziotti superstiti degli anni di piombo di Milano, gli anni '70.
Uno tra questi è un mio amico di gioventù, V....O...., classe 1939, che, in quegli anni, era di servizio alla questura centrale Fatebenefratelli di Milano. Scampò miracolosamente ad un incidente subito in seguito ad un inseguimento nel 1976. Dopodichè chiese e ottenne il trasferimento a Roma, per essere più vicino alla sua famiglia che vive a sud del Lazio.
Assieme a questo amico, il ministro può consultare anche gli altri, parte dei quali ebbi modo di conoscere personalmente.
Dopo i colloqui con costoro, il ministro potrà decidere serenamente sul da farsi.

lunedì, maggio 29, 2006

assegnazione premio Bamba

Milano, 29 maggio 2006
Il premio Bamba, assegnato settimanalmente dalla redazione del quotidiano Libero, è andato, oggi, al neo Ministro dei Trasporti Bianchi per via delle sue esternazioni fatte verso il presidente americano Bush, molto negative, e verso il leader Maximo cubano, molto positive, quasi estatiche.
Chi volesse ragguagli completi sulle esternazioni fatte per il leader cubano, vada sul sito elly.ilblog.it/2006/05/27/ribadiamolo

Amor di Patria

(post dedicato al mio amico Roberto, sardo, più disabile di me, ma molto, molto più battagliero di me: ripugna l'ipocrisia)
Approfitto del mio spazio per fare un commento all'ultimo post de "Il Camper", bloggista del gruppo www.ilcastello1.blogspot.com.
Tra i commenti si fa dell'ironia, secondo me gratuita, sulla Lega Nord.
Voglio spezzare una lancia in loro favore.
La "nuova" Lega non è più quel partito alla guascone che eravamo abituati a vedere negli anni '80, primi '90: è un partito che merita rispetto più di tanti altri partiti e partitelli che orbitano nel vasto firmamento politico italiano.
Pur battendosi per la secessione, prima, e per il federalismo, ora, mi sembra uno tra i pochi partiti che amino e abbiano veramente a cuore le sorti dell'Italia.
In tema di giustizia, di difesa delle nostre radici storiche e culturali, di difesa dell'identità nazionale, la loro posizione è chiara, netta e conosciuta. Come altrettanto nota è la loro posizione in tema di federalismo, al contrario di altri che lo sono in maniera ambigua.

Al riguardo prendiamo, per esempio, in esame la legge regionale sarda che vuole istituire una tassa sugli immobili posseduti sul loro territorio da non residenti, e non nati in Sardegna, o che non siano figli di sardi. Vi sembra una legge che vada nel verso dell'unità nazionale, della coesione nazionale, come quella predicata dalla sinistra??

E mi sembra che alla guida di tale regione vi sia quel Renato Soru che si batte e si è battuto, in maniera che, a volte, mi è sembrata alquanto dura e cattiva, contro il governo Berlusconi e la sua coalizione.
In tema di welfare, pensioni e lavoro per i giovani, sappiamo come è andata con la Lega al governo: vedremo ora cosa sapranno fare di meglio gli altri!

In tema di amore per la Patria, ne hanno dimostrato più degli attuali. Non fosse altro per il fatto che il governo Prodi ha istituito nuovi ministeri e sottosegretari e quantaltro che costeranno al paese 700.000 euro in più al mese. E questo, secondo loro, è amor di patria? E questo, secondo loro, è vicinanza con i bisogni delle classi più deboli (?). Si, qualcuno obietterà. Perchè i nuovi ministeri serviranno (?). A fare cosa non so (?). Per intanto hanno caricato di nuovi costi burocratici lo stato, poi si vedrà!

domenica, maggio 28, 2006

Consulenze per 1,5 milioni

Questo è il titolo dell'articolo pubblicato alla pagina 4 del Sole 24 Ore di venerdì 26 maggio, firmato da S.TOD.
E' scritto:
Un milione e 350 mila euro di danni al S.Camillo-Forlanini di Roma, 40mila all'Ospedale Sant'Andrea, 230 mila al Policlinico Umberto I. Tanto sarebbero arrivate a pesare le consulenze allegre finite nel mirino della Corte dei conti del Lazio. Storie di sprechi e malagestione rappresentano un capitolo importante della relazione (a febbraio scorso) del Pg Luigi Mario Ribaudo.
(segue poi la parte conclusiva dell'articolo).

Lascio a ciascuno la libertà di commento.

Ricorso al Sindacato

Leggendo i post dei bloggisti del gruppo ilcastello1.blogspot, e di altri bloggisti individuali, mi vengono spontanee queste considerazioni.
L’Italia è divisa in 3 gruppi di persone.
C’è il gruppo di persone che si danno da fare, che impegnano il loro cervello per creare e produrre ricchezza, a beneficio generale, non solo di loro stessi, e pagare le tasse.
C’è invece gente che si ingegna a depauperare lo stato e ad arraffargli il più possibile.
Vi è poi un gruppo di persone, gli idealisti e quelli che vanno a ruota, che tifano e stravedono molto di più per quest’ultima categoria che non la prima.
Nel secondo gruppo di persone ci sono anche politici. Politici che già poco più che quarantenni hanno iniziato, e iniziano, a prendere fior di pensioni dall’INPS, e quindi dallo stato (decine e decine di milioni di lire a testa, e al mese, già negli anni ’90).
Chiedo ai moralisti e agli idealisti: è morale e ideale tutto questo?
Se per dare una smossa al “sistema”, la categoria dei produttivi, coloro che vedono buttare al vento i soldi delle loro tasse, si decidesse di mettere in atto uno sciopero fiscale “sindacalmente” organizzato, e quindi in regola con la costituzione, non sarebbe moralmente accettabile e plausibile?

giovedì, maggio 25, 2006

Voto truccato degli italiani all'estero

Leggo su "ilgiornale.it" la notizia dal titolo: "Così hanno truccato il voto degli italiani all'estero".
Se tale notizia dovesse essere confermata, nei prossimi giorni, da prove e documenti inoppugnabili, sarà bene che le autorità prendano seri provvedimenti in merito.
E, nel qual caso, cadrebbe anche il castello di sabbia dell'Italia dei valori e del partito della moralità pubblica costruito dalle sinistre.
Sarebbe la fine delle illusioni, costruite dagli idiealisti su quello schieramento politico.
Sarebbe l'ufficializzazione del principio che è meglio il partito del "fare" di Berlusconi, piuttosto che "10-100-1000" partiti dei "valori".

La parola di un leader

Pubblico la poesia che avevo scritto di getto il 18 marzo, in occasione di qualche evento particolare che non ricordo. Poesia che non avevo pubblicato per scaramanzia, ma con la promessa, che feci a Riccardo, di pubblicarla successivamente.
Il tempo è maturo per la sua pubblicazione.
Sò che Riccardo è all'estero, agli antipodi dell'Italia, alla ricerca di lidi migliori.
La dedico anche a lui, nella speranza che la possa leggere, e gradire, dal luogo dove si trova.
Il titolo originario, che cambierò su vostre indicazioni e segnalazioni, anche per quanto riguarda il titolo del post, era:

Futurismo

Or s’è avverato il sogno Tuo più bello
lo stato de l’Italia a comandare.
Or dei mostrar le Tue capacitate
tener assiem’ la fede col profano;

cangiar Tuoi conti in atti di realtate
e manovrar sul cuneo del fiscale.
Vien poscia l’Irap che T’aspetta al varco
e i conti pubblici da gran risanamento.

Più di tremila son poi gl’asili nido,
che t’hai promesso e ch’or tu dei fare.
Ai giovani hai giurato gran lavoro,
non più precario, ma a tutte l’ore.

Dei poi tu smantellar tutte le leggi,
c’ha fatto in prima quell’altro governo.
T’aspetta poi la Tav e ‘l grande Ponte,
ancor più lì mostrar dovrai tuo pugno.

Hai ben mirato, e Tu farai di meglio
visti gli errori, Tu li rimedierai
non ci saran più fermi ne la neve
e gas in quantità noi tutti avremo

E la benzina costerà di meno
con autostrade sempre senza ingorghi.
Prezzi e inflazione, sotto’l tuo controllo.
Ricchi, sarem' felici, alfin' noi tutti.

mercoledì, maggio 24, 2006

Proverbi, saggezza dei popoli

Ieri sera sono capitato su Porta a Porta di Bruno Vespa proprio mentre Gavino Angius stava perorando la causa sulla riconciliazione tra i due schieramenti contrapposti in cui si trova divisa l’Italia.
Anch’io, che di legislature ne ho viste, non ricordo di un periodo in cui c’è stata, come ora, una divisione così netta e così profonda.
Andando indietro nella storia, ricordo che Enrico Berlinguer, pur essendo visto come il fumo negli occhi dalla Democrazia Cristiana, riusciva simpatico ad una discreta frangia di simpatizzanti di questo partito;aveva un carisma particolare e riusciva, in certi momenti, ad essere simpatico a costoro, forse perché era considerato un avversario leale.
All’epoca di Berlinguer, ero un ventenne, e avevo tutt’altro per la testa che la politica: non la seguivo con lo stesso grado di interesse di ora. E se dico qualche banalità sulla lealtà di Berlinguer, qualcuno mi corregga.
Dato quindi momentaneamente per scontata la lealtà di Enrico Berlinguer, mi soffermo a ragionare sulla lealtà dei due parlamentari comunisti presenti a Porta a Porta ieri sera.
Su Diliberto mi astengo, in questa sede, da commenti: mi sono già espresso altrove su di lui.
Se devo valutare la lealtà del senatore Gavino Angius in base agli interventi a Porta a Porta, il mio voto è di insufficienza.
Ho registrato nella mia mente il suo precedente intervento pre-elettorale e posso affermare che esso fu all’insegna del disfattismo. Chi dovesse avere la registrazione di quella puntata, la visioni. Fu proprio lui, Angius, quella sera, ad esporre i dati, strumentalizzandoli negativamente, appena usciti, sulla produzione industriale; dati che, l’indomani, Berlusconi commentò dicendo che nel 2005 avevamo avuto 4 giorni di lavoro in meno rispetto al 2004, e che inoltre avevamo avuto gli scioperi generali e di categoria. Secondo me, quella sera, l’intervento di Angius fu all’insegna della slealtà.
Ora, però, viene a perorare, giustamente, la causa per una situazione che anche lui stesso, con quell’intervento, e probabilmente anche con altri , ha contribuito a rendere precaria.
Essendo Angius più vecchio di me, dovrebbe ben sapere che ci si deve fidare della saggezza dei proverbi, perchè: CHI DI SPADA FERISCE, DI SPADA PERISCE.

lunedì, maggio 22, 2006

Pensieri & Bamba

Chi ha visto Pensieri & Bamba, questa sera, non può che essere stato incollato al televisore per tutta la durata del programma.
Pensieri & Bamba, come saprete, è la rubrica, all’interno del programma “Libero di Sera”, che va in onda tutti i lunedì alle ore 20,30 su Telereporter-Odeon TV e diretta da Vittorio Feltri, direttore di Libero.
Per non farvi stare troppo sulle spine vi dico subito che il Bamba di questa sera è stato assegnato, per la prima volta in questa legislatura, al premier Romano Prodi.
Motivazione?
Dopo aver ottenuto la fiducia del governo da parte del senato, il presidente del consiglio, Romano Prodi, ha dichiarato che il voto di fiducia questa volta è andato meglio dell’altra volta, nel 1996. Fatti i debiti calcoli, Vittorio Feltri ha detto: Ma come è andata meglio? L’altra volta avete avuto 34 voti in più del centrodestra. Questa volta solo 10 in più. E con la differenza che questi voti in più li avete avuti dai 7 senatori a vita e dai 6 senatori per gli italiani all’estero. Quindi sicuramente non è andata meglio, ma peggio. Ed è per questo che….. Libero gli ha assegnato il premio Bamba.
Con una avvertenza, conclude Feltri, dopo tre Bamba vinti nella stessa legislatura, viene assegnato un premio Super Bamba.

Chi avesse visto il programma, poi, non può che essersi divertito, con la rubrica "Pensieri", all’ascolto dei resoconti e dei commenti ai fatti politici e sportivi degli ultimi sette giorni.
Insomma, puntata veramente gradevole.

domenica, maggio 21, 2006

C'era da aspettarselo

C’era da aspettarselo.
Valanghe di critiche sull’affermazione fatta da Silvio Berlusconi in merito al voto dei senatori a vita per la fiducia al governo.
Critiche e paragoni irriverenti con le votazioni del 1994.
Ma si dà il caso che, a parte il numero di seggi avuti al senato in base alla legge elettorale, il centrodestra al senato ha ricevuto 370.000 preferenze in più del centrosinistra.
Per cui, essendo i senatori a vita persone colte e intelligenti, e su questo non c’è ombra di dubbio, mi sarei aspettato anch’io, da parte loro, un comportamento in linea col mio ragionamento. Vista l'incongruenza, mi sarei astenuto.
Almeno, questo è quello che avrei fatto io.

venerdì, maggio 19, 2006

Chi è senza peccato scagli la prima pietra

Fino a ieri poteva farlo solo Legambiente.
Da oggi, anche lei non può più farlo. Ha perso l'aureola, le è caduto il velo di candore e di purezza che aleggiava su di lei.
La notizia pubblicata oggi, che un suo presidente di sezione è stato arrestato per ricatto ha scosso, e lasciato di stucco, i vertici della benemerita associazione ambientalista.

Ma quello che a me secca di più, della vicenda, e per la quale vorrei spiegazioni dai vertici di Legambiente, è che loro, nelle trasmissioni di "Ambiente Italia - Rai3 - sabato pomeriggi", che seguo molto attentamente, hanno sempre manifestato la loro simpatia e preferenza per il centrosinistra e si sono sempre schierati contro il centrodestra in maniera a volte esplicita e spudorata, come quella volta da Venezia, sul caso Mose, come quella volta da Ravello, come quella volta dalla spiaggia calabrese, ecc.ecc.
Questo loro atteggiamento è stato poi ricambiato, a quanto pare, con l'elezione alla camera dei deputati del presidente nazionale di Legambiente Ermete Realacci, nella lista della margherita.

Qualche voto, da parte degli amanti del verde e della natura, è stato dato, da elettori poco informati, e che si sono fatti illudere dal simbolo, anche al partito dei verdi di Pecoraro Scanio, come se fosse una sua sola prerogativa, la cultura e il rispetto per il verde!!!!

Ecco perchè le associazioni cosiddette benemerite, non dovrebbero avere appartenenza politica. Perchè qualcuna di loro prima o poi cade in qualche trappola. Nel qual caso ne va di mezzo il partito che l'ha sponsorizzata, con grave danno d'immagine per esso.
Anch'io sono un amante del verde e dell'ambiente, molto più di loro, per il fatto che non posso far uso personale di auto o di alcuni altri oggetti del consumismo. Con ciò non mi identifico in quei partiti scelti da Ermete Realacci.

Pertanto quando farete la vostra scelta per il * 5 per mille * , fate una scelta intelligente. Fate convergere la vostra quota di tasse alla FEDERAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA - FISM - (che appartiene all'AISM - associazione sclerosi multipla) - indicando il codice
95051730109.
Grazie.

BlacKnights: Gli itaglioni contro il Ponte Silvio

BlacKnights: Gli itaglioni contro il Ponte Silvio

mercoledì, maggio 17, 2006

Il Paese dei Polli

Ieri sera mi sono soffermato a guardare il programma Rai, Ballarò, quando ho visto che tra gli ospiti c’era Maurizio Belpietro, il battagliero direttore de Il Giornale.
Ballarò è un programma che fino a ieri sera consideravo un programma spazzatura perché nei mesi pre elettorali aveva fatto trasmissioni, secondo il mio punto di vista, preconfezionate ad uso ed in favore solo della sinistra all’opposizione. Ora che la sinistra è al governo, sembra che si sia ammorbidito e democratizzato, stando a quel poco che ho visto ieri sera. Per cui tornerò a guardarlo.
Per quanto riguarda Belpietro, è quel direttore direttore di giornale che, coraggiosamente aveva pubblicato la lista dei parlamentari superpensionati, cioè con pensioni da capogiro, oltre ai ricchi emolumenti da parlamentari. E’ quel direttore de Il Giornale che ha pubblicato la notizia dei 17 condoni edilizi chiesti dal figlio di Dario Fo per il suo agriturismo in Toscana e che per andare a presenziare i dibattiti pubblici in tema di ambiente, in quel di Padova, si era fatto pagare parcelle milionarie. E’ quel direttore de Il Giornale che ha avuto il coraggio di pubblicare la notizia che, quando Marrazzo era conduttore Rai, andava a presenziare ai dibattiti pubblici comunali, in tema di giustizia sociale, facendosi elargire parcelle da un milione l’ora solo per presentare il programma e i conferenzieri.
Insomma tutti soldi che i comuni avrebbero potuto spendere meglio e veramente per quelle opere per cui si stava dibattendo in quelle conferenze.
Ieri sera mi sono fermato a guardare Ballarò perché catturato dal battibecco sorto tra Maurizio Belpietro e Renato Soru, governatore della Sardegna, sulla tassa che la sua regione vuole imporre ai proprietari di case o seconde case possedute in Sardegna da non residenti sardi. Insomma, una sorta di patrimoniale diceva Belpietro, e l’altro a smentire, dando la sua versione.
Io non ho case in Sardegna né sono mai stato lì, per cui quel tipo di tassa non mi tocca minimamente.

Ho solo amici sardi ammalati della mia stessa malattia, la sclerosi multipla, che in Sardegna ha una percentuale di diffusione più che doppia rispetto al resto d’Italia.

Renato Soru ora fa il governatore arrabbiato, ma quando dirigeva la sua creatura, TISCALI, gongolava tutto dalla gioia, fino ad un certo punto. Fino a quando, cioè, le azioni di Tiscali, dalle vette stratosferiche di prezzo a cui erano arrivate, rispetto al prezzo di collocamento, precipitarono a tal punto da rasentare il fallimento societario.
Tanto per dare un’idea, erano state collocate a euro 4,9 ed erano salite fino a 130 euro, senza che lui nel frattempo mettesse in guardia i compratori dall’effetto bolla speculativa che si era innescato sul suo titolo.
E intanto il titolo aumentava di valore e si gonfiava, aumentava e si gonfiava, aumentava e si gonfiava finchè un bel giorno il palloncino scoppiò, causando perdite più o meno grosse agli incauti compratori delle azioni Tiscali, me compreso tra quei “polli”, e compreso amici e conoscenti miei, dei quali posso fare nome cognome e indirizzo.
Nelle tasche di chi, sono andati i soldi persi da quegli incauti “polli”?
Comunque ieri sera Maurizio Belpietro ha anche accennato a condoni edilizi fatti dall’ex o anche prossimo ministro Visco, condoni dei quali vorrei sapere qualcosa in più.
Insomma, come si può vedere, in questo paese ci sono tanti predicatori, tanti moralizzatori, tanti ammonitori. Ma a razzolare male, a quanto pare, ci sono anche loro stessi.
Predicare bene e razzolare male. Insomma siamo proprio
UN PAESE DI POLLI.

lunedì, maggio 15, 2006

Conservatore e Progressista alla Guida

Si è svolta nei giorni dall’11 al 14 maggio 2006, la mitica corsa automobilistica “Mille Miglia 2006”, con partenza e arrivo a Brescia, dopo aver effettuato il giro di boa a Roma.
Alla partenza, anche quest’anno, vi erano 375 vetture (373 nel 2005), per la gara denominata “Manifestazione di Regolarità autostoriche”.
Tappa di fondamentale importanza per questa gara è anche quella di Ferrara dove, nella bella piazza centrale della stupenda città Estense, le auto storiche si fermano per una lunga pausa, mettendosi in bella mostra al pubblico che, per l’occasione, si accalca attorno alle vetture storiche, come fossero splendide top model.
Per quanto riguarda le notizie sulla gara, la cui prima manifestazione risale al 1927 , con vittoria di Nando Minoja in coppia con Morandi, alla guida di un O.M. Officine Meccaniche di Brescia, vi rimando al relativo sito ufficiale della manifestazione www.millemiglia.it.
Quello che qui mi piace sottolineare, e rimarcare con piacere, è l’aspetto politico dallo spunto veramente interessante che ho potuto notare in questa edizione.

Alla guida dell’autostorica Alfa Romeo 1900 SS del 1955, c’erano due politici, onorevoli deputati al parlamento italiano – MAGNALBO’ e SALVI.
Luciano Magnalbò di Alleanza Nazionale e Cesare Salvi dei Democratici di Sinistra.
Di Magnalbò, nulla da eccepire, non mi perdo nei complimenti anche perché ancora non lo conosco e comunque fa parte dello schieramento di mia preferenza. A Cesare Salvi i miei più vivi complimenti perché può essere il promotore di quella pace che si va auspicando tra le due parti nelle quali si trova divisa l’Italia in questo periodo.
Di Cesare Salvi dico che è una persona per bene. Una persona intelligente, gradevole, stimabile. Una persona dai modi educati, di parole misurate, dosate. Un personaggio che nelle interviste e nei programmi pre elettorali e post elettorali è sempre stato civile, corretto, rispettoso. Non ha mai pronunciato frasi fuori luogo. Non sta dando, come altri del suo gruppo, la caccia spasmodica alla “poltrona”, anzi, per evitarlo, se n’è andato a fare la Mille Miglia.
Dico, pertanto, ai diessini di tenersi caro e stretto un personaggio come Cesare Salvi, perché fa la differenza di qualità per loro, rispetto la mediocrità di altri loro personaggi.
E auspico che Prodi sia così accorto da affidare a Cesare Salvi un Ministero Chiave.

Per la cronaca della gara, Luciano Magnalbò ha gareggiato anche l’anno scorso ed è arrivato 40° al traguardo su 373 vetture partecipanti. Per quest’anno non ho ancora i dati della classifica definitiva. Cesare Salvi, non è nella lista dei partecipanti dello scorso anno.

sabato, maggio 13, 2006

Lorenzo Cherubini "Jovanotti" al salto di qualità

Un titolo del Corriere di giovedi 11 maggio, firmato da Mario Luzzatto Fegiz, ha catturato la mia attenzione: *Jovanotti: meglio la musica che l’ideologia*. E subito, questo titolo ha fatto scattare in me la molla della simpatia per il personaggio.
Non ho mai nutrito un grande apprezzamento per il cantante, non mi è mai particolarmente piaciuto il suo genere musicale: però, talvolta e occasionalmente, l’ho ascoltato volentieri e con attenzione rivolta soprattutto al testo piuttosto che alla musica.
Leggo, nell’articolo, le sue parole: “In questo momento mi sento lontano dalle ideologie e molto più attento all’aspetto fisico-emotivo del rapporto con la musica e col pubblico”. E continua: “Mi sento attratto più dai segni che dalle parole. In passato credevo che la forma espressiva più completa fosse il saggio, invece ora scopro che un romanzo può insegnare di più”. E prosegue: “Di solito si punta molto sul pubblico illuminato per creare l’effetto Festivalbar. Io invece ho cercato di catturare le emozioni cesellando le immagini del concerto con disegni, anche molto audaci".
E a confermare questa fase più estetica che politica, scrive Mario Luzzatto Fegiz, Jovanotti ha annunciato per l’inizio di giugno un album di remix intitolato “Electroiova/buon sangue dopato”

Collegando il contenuto di questo post, al commento lasciato sul blog di *ape* , da parte di bice, ribadisco la sua e mia idea: “Gli intellettuali non dovrebbero essere schierati politicamente”. Intellettuale è anche chi fa musica impegnata. Musica che trasmette idee e messaggi anche per i politici senza però che l’autore si lasci fagocitare da nessun partito. L’Arte, la Musica, la Letteratura, tutte le materie Umanitarie sono beni universali e come tali devono appartenere a tutti, come s’è detto in quel post di *ape* , senza distinzione o divisione di parte e di fede politica. Gli intellettuali, in quanto persone, hanno poi proprie idee, proprie preferenze politiche, ma dovrebbero celarle intimamente dentro di sé, senza esplicitarle chiaramente. Altrimenti possono apparire, inevitabilmente, come dei “venduti”, attirandosi, di conseguenza, le antipatie di coloro che, pur apprezzando la loro arte, si sono schierati diversamente.

martedì, maggio 09, 2006

Il profumo dei soldi

Sempre dal programma Libero di sera trasmesso l’8 maggio alle 20,30 sulla rete televisiva Odeon Telereporter, il direttore del quotidiano “Libero”, Vittorio Feltri, ha affrontato il tema della ricchezza di alcuni leader politici del mondo.

E’ emerso che dalla classifica degli uomini più ricchi della terra, pubblicata sulla rivista “Forbes”, il leader Maximo Cubano è più ricco della regina Elisabetta.
Si è poi soffermato a discutere sull’enorme ricchezza accumulata in vita dai defunti leader palestinese e rumeno.
Insomma, tre esempi di “campioni” del comunismo, arricchitisi personalmente a spese del loro popolo, tenuto nella miseria.

Vittorio Feltri si è quindi posto la domanda sul perché il nostro onorevole Bertinotti, e altri leader della sinistra, si ostinino a guardare con grande simpatia e profonda ammirazione all’isola di Cuba.

A me personalmente, balena per la testa questa idea che voglio liberamente esprimere.
Se costoro sono così innamorati dell’isola di Cuba e non hanno nessun problema finanziario e non hanno nessun impedimento fisico, come il sottoscritto, perché non pensano di trasferirvisi o, quantomeno, di crearvisi una residenza secondaria?
C’è “gente” di parola che ha vissuto col sogno di compiere quel passo ed era in procinto di farlo: come lo scrittore Tiziano Terzani.

Scorgo, nel pensiero di quei nostri leader, troppe anomalie, troppi controsensi. Predicano il comunismo, ma lo predicano per la “massa”. Non vedo, da parte loro, alcun segno di condanna per le ricchezze accumulate a titolo personale da chi comanda o comandava in quei paesi.
Vorrei, in definitiva, che mi spiegassero chiaramente, senza giri tortuosi di parole, il loro pensiero politico a riguardo di quei regimi e dei loro “leader”.

Concludendo, mi sia “consentita” questa libertà d’opinione.
Come io sono un ammiratore di Berlusconi perché è “uno” che “si è fatto” con il lavoro e con esso è riuscito a costruirsi la propria fortuna, così concedo ai nostri leader di sinistra di avere tra i loro ideali, coloro che ho nominato prima. Però non mi vengano a “predicare” che quei leader sono o sono stati anche campioni di libertà e di democrazia, come invece è, ed è stato, dalla prova dei fatti, Silvio Berlusconi.

lunedì, maggio 08, 2006

Assegnazione premio Bamba settimanale

Anche oggi è stato assegnato il "Premio Bamba". Premio settimanale messo in palio dal quotidiano Libero diretto da Vittorio Feltri.
Dopo ampio dibattito che si svolge tutto il giorno tra giornalisti, redattori del quotidiano, l'unanimità ha oggi deciso di assegnarlo a Franca Rame. La neo Senatrice appena approdata a Palazzo Madama.
La motivazione dice che a seguito del colloquio da Lei avuto con i giornalisti che si complimentavano per la sua elezione, si è espressa in termini un pò duri sul caso Storace, auspicandone il carcere.
Dopo che Le è stato ricordato che prima del carcere dovrebbe quantomeno essere processato con i tre gradi di giudizio, è uscita con la battuta finale, così riferisce Libero, che comunque Lei sa come vanno queste cose perchè....................Lei di fascisti se ne intende.
E per forza.... che se ne intende, dice Feltri, suo marito è stato iscritto nei Repubblichini di Salò.

Quindi, conclude Feltri,......Bamba meritato.

domenica, maggio 07, 2006

Evviva il Giro d'Italia

Per i disabili è iniziato il periodo più bello dell’anno. E ai disabili, accomuniamo anche i bambini, gli anziani, gli ammalati, gli ignavi, i timidi, i paurosi, i non abbienti.
Con il Giro d’Italia, partito ieri dal Belgio, è iniziata, per loro, la stagione televisiva più bella dell’anno. Grazie alla televisione, quelle categorie di persone possono anch’esse ammirare, gustare, godere, emozionarsi, gioire di fronte agli spettacoli della natura, dell’ambiente, dei beni artistici, architettonici, portati nelle case attraverso il mezzo televisivo.
Con questo evento, puoi immaginare di essere comodamente seduto sulla tua auto superaccessoriata e godere tranquillamente, in pieno relax, delle bellezze paesaggistiche che sono intorno a te.
Sono proprio bravi quei cameraman! Bravi e intelligenti. Si soffermano su particolari paesaggistici, descrivendoli, per farne godere appieno a chi guarda la televisione. Il massimo della loro bravura, si esplica nelle tappe litoranee, di collina, di montagna.
Durante il Giro dell’anno scorso, delle tappe di montagna, quelle dolomitiche, liguri-piemontesi, non ho perso una sequenza, un filmato, un’immagine: che spettacoli, ragazzi!!!
Non sapevo cosa fosse il “chilometro più bello d’Italia”. L’anno scorso ebbi modo di conoscerlo, grazie al giro partito da Reggio Calabria con una tappa memorabile, per la sua spettacolarità: la tappa a cronometro di 1000 metri, per far conoscere al mondo “il chilometro più bello d’Italia”: il lungomare di Reggio Calabria.
Poi via via le tappe calabresi, campane, abruzzesi, laziali, toscane, emiliane, venete. E poi il momento clou della gara, il Passo dello Stelvio, la cima Coppi, con arrivo in volata a Bormio: che spettacolo, ragazzi, quel giorno !!!!!!!
E poi la tappa Bormio-Lissone. E poi la tappa Lissone-Varazze, con passaggio sotto le mie finestre. Che spettacolo ragazzi, anche quel giorno!!!
Da giorni fervevano i preparativi per il passaggio e l’accoglienza dei corridori. C’era un’aria di festa incredibile, inconsueto. Il giorno fatidico, le scuole concessero il permesso, a chi lo voleva, di uscire un’ora prima. E così anche in tutti gli ambienti di lavoro.
Per me, è stata l’ora più bella di tutto il 2005. L’apoteosi fu al passaggio. La strada sottocasa, gremita all’inverosimile, esplose in un boato di tripudio al passaggio dei campioni. Urla, grida, strattoni. La sicurezza aveva un bel da fare per trattenere la folla lungo i bordi della strada.
Uno spettacolo simile, l’avevo visto solo la notte in cui l’Italia vinse i mondiali di calcio di
Spagna ’82.
Questo è servizio pubblico.
Questa è grande Televisione.
Grazie grande Rai.
Grazie da tutti i disabili.

sabato, maggio 06, 2006

Sclerosi Multipla: prevenzioni e cure

Con questo post vorrei dare un piccolo contributo di idee alla ricerca scientifica, affinché intensifichi e affronti, con maggior vigore, gli studi per arrivare alla soluzione dell’enigma che c’è dietro la nascita e lo sviluppo della Sclerosi Multipla.
E molte idee mi sono venute leggendo i Post della Bloggista *apeindiana*, collegandole poi a mie esperienze e trascorsi di vita.
La Bloggista *apeindiana* parla molto appassionatamente della sua India: comportamento, religione, alimentazione, usanze, tradizioni, ecc.
C’è un episodio della mia vita, riguardante la mia malattia, la Sclerosi Multipla, che collego indissolubilmente all’India.
E’ un episodio attraverso il quale, studiandolo minuziosamente e approfondendolo, si potrebbe arrivare ad una chiave di volta nella soluzione dell’enigma che avvolge ancora questa malattia. Enigma riguardante le cause che la innescano, che la fanno insorgere e che la sviluppano senza possibilità di contrastarla e arrestarla.
Cinque anni fa ero ricoverato per le cure di routine. Mentre passeggiavo molto faticosamente e appoggiato al corrimano del corridoio, notai che un giovanotto, in visita ad una degente anziana, mi squadrava. Vista la sua insistenza, per me ossessiva, mi feci coraggio, mi accostai a lui e gli feci capire che volevo conoscere il motivo per il quale mi scrutasse in quel modo. Ero all’inizio della malattia, ed essere rimirato in quella maniera mi procurava un senso di notevole disagio per via della nuova condizione che mi trovavo a dover imparare a vivere da quel momento in poi: prima ammirato per prestanza, ora, pensavo, soggetto a compassione. Cercavo quindi di capire, per dominarli, gli aspetti psicologici che avrei dovuto affrontare nel proseguo della mia vita.
Con quel ragazzo che mi scrutava, s’instaurò, da subito, una forte amicizia, durata, ahimè, solo il periodo del mio ricovero e proseguita con qualche telefonata. Mi ero quasi aggrappato a lui come ad un’ancora di salvezza: aveva dei segreti da rivelarmi su come sopravvivere a questa malattia. Segreti o semplici accorgimenti che non ebbi modo di appurare fino in fondo.
Il punto è questo: era anche lui ammalato di sclerosi multipla e capii perché mi squadrasse a quel modo e si stupiva del mio modo di ancedere, mentre lui era ritto in piedi, e non seduto, e senza alcun appoggio, a conversare e a premurarsi tranquillamente per sua madre distesa sul letto e camminare tranquillamente.
E mi raccontò la sua storia che riporto qui brevemente quale contributo alla via della ricerca.
All’età di 21 anni aveva avuto una grossa delusione d’amore. Un amore così grande che, se interrotto, non puoi uscirne così a cuor leggero. Infatti lui, nell’attimo della percezione dell’abbandono definitivo, sentì come una grossa scarica elettrica attraversargli tutto il corpo, che lo fece barcollare e dovette appoggiarsi per non cadere.
A suo dire fu la causa che segnò l’inizio della sua malattia: una grande delusione amorosa.
I giorni successivi a quell’evento furono contrassegnati da visite mediche, ricoveri, fino ad arrivare alla diagnosi: sclerosi multipla.
Stette quattro anni sulla sedia rotelle: cortisone, interferone. Sempre peggio.
Un suo amico (quello del “chi trova un amico trova un tesoro”), amante di quel subcontinente, lo portò di forza e di “peso” in India. E li stette sei mesi, o forse un anno, o forse più. Dovette forzatamente alimentarsi con cibi locali, e vivere la vita di là.
Tornò in Italia, ritornò in India. Fece la spola due, tre volte.
Dopo quattro anni di sedia a rotelle e di quella vita, avanti e indietro con l’India, ABBANDONO’ LA SEDIA A ROTELLE e ricominciò a camminare.
Nel 2001, quando lo conobbi, erano già sei anni che viveva fuori dalla sedia a rotelle. Aveva sì altri problemi connessi con la malattia: problemi alla trachea, con interventi chirurgici subiti per migliorare la respirazione, aveva problemi vescicali, ecc. Ma era autonomo e indipendente ed viveva da solo. E quindi doveva farsi tutto da solo.
DUE VOLTE ALL’ANNO si reca in India a procurarsi gli alimenti. Non so di che alimenti si tratti: non ho avuto mai modo di appurarlo, anche perché su questo argomento voleva mantenere UN SUO SEGRETO.
Era diventato di religione INDUISTA fervidamente praticante e, per i dettami di quella religione, credeva nella REINCARNAZIONE. E quindi non mangiava più carne rossa: solo carne bianca e vegetariano. Dedicava molto tempo alla meditazione e alla contemplazione: e con ciò, ricostruiva la sua vita, si rigenerava.

Il dottor Scapagnino, penso sia suo figlio, non lui, ha vissuto un lungo periodo in India per studi e osservazioni su quella popolazione. E ha verificato che gli indiani autoctoni sono immuni da certe malattie neurologiche che affliggono i paesi “occidentali”, quali, sclerosi multipla, parkinson, alzhaimer.
Collegando la storia di quel ragazzo con i risultati di questa ricerca, vengono alla mente alcune ovvie domande:

E’ quindi acceso un altro filo di speranza per chi ha contratto queste malattie, o è solo pia illusione?

E’ solo con il rigenerarsi e rinascere alla vita primordiale che si possono combattere e contrastare certe malattie?

Certamente in queste esperienze di vita ci sono le chiavi per dare parziali risposte a questi interrogativi. Vanno cercate e studiate.

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giovedì, maggio 04, 2006

A Bruno Sterzi: Padrone-Lavoratore

Sono indignato e non mi sono ancora ripreso dallo spettacolo del I° Maggio, quando un gruppo di facinorosi ha preso a bordate di fischi la signora Letizia Moratti e le ha scaricato addosso la “celebre” frase: Questa-è-la-festa-dei-lavoratori-Vergogna!
Vergogna!
Vergogna chi le ha profferite e chi le ha applaudite. Vergogna!
Essi forse non sanno che un datore di lavoro, un “padrone”, prima di essere datore o padrone è anche lavoratore: il primo dei suoi lavoratori. E quindi quella festa, oggi e qui in Italia, è festa di tutti: datori e dipendenti.
Questo post non è dedicato ai “padroni negrieri”, che qui in Italia, se esistono, mi dissocio da loro. E’ dedicato a tutti gli altri “padroni”.
Primo fra tutti è dedicato al Conte Bruno Sterzi.
Era un industriale italiano, proprietario di un cartiera che portava il suo nome.
Poco prima, o poco dopo il terremoto dell’Irpinia, si suicidò. E lo fece nel peggiore dei modi, dandosi fuoco come un bonzo. Accanto al corpo bruciato trovarono un biglietto nel quale chiedeva perdono ai suoi operai, alle famiglie dei suoi operai.
Perdono per che cosa? Per il gesto inconsulto? Per cosa?
Non conosco esattamente la storia, ma lessi che aveva problemi con le banche, con i sindacati. Ed era un periodo che “lavorava” giorno e notte, 16 ore al giorno, e il sabato e la domenica, pochi giorni di ferie e con le sue carte appresso. Non a caso scelse di morire un giorno di domenica, nello scantinato della sua fabbrica, per impedire di essere soccorso.
E’ una storia che mi aveva scioccato, e infatti ancora oggi la ripenso.
E costui cos’era? Un datore? Un lavoratore?
E quanti datori come lui sono morti o si sono suicidati per problemi vari legati al lavoro?

Signori miei che avete fischiato e urlato, lo faccio io per voi.
Chiedo scusa, per voi, a tutti i datori a tutti i “padroni” che il I° Maggio si sono sentiti avviliti, disonorati, mortificati da quei fatti.
Comunque, signori Padroni, sappiate che non tutti la pensano come quegli incoscienti. Molti giovani la pensano come me.
Basta fare un giro tra i Blog, e lo scoprirete.
Di nuovo, Vi chiedo tante scuse.


 

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