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domenica, novembre 28, 2010

ESEMPI DA NON IMITARE



Nelle due foto vedete due cattivi esempi da non assolutamente imitare: l'onorevole Bersani che scala il tetto della Sapienza di Roma, per manifestare assieme ai giovani contro la legge Gelmini, e il noto cantante Venditti, salito sul tetto dell'Università per solidarizzare con i giovani; l'uno ripreso anche da tutti i telegiornali nazionali col sigaro in bocca mentre da la scalata al tetto, l'altro, in atteggiamento fin troppo palesemente pubblicitario della propria immagine, contenente anche i suoi famosi occhiali e l'immancabile sigaretta, mentre si fa riprendere volutamente assieme allo studente, quasi a voler dare vistosa pubblicità dei due oggetti.

Esempi entrambi altamente negativi, se si tien conto del fatto che nel mondo ogni anno muoiono 600.000 persone a causa del fumo di sigaretta (complicazioni polmonari e cardiache), e di questi 160.000 sono bambini. Vi è inoltre da ricordare che la morte per cancro ai polmoni è la prima causa di morte nel mondo e che, senza il fumo delle sigarette, il cancro ai polmoni diverrebbe una malattia rara: è quanto asserito dalla dottoressa Giulia Veronesi dall'ospedale San Raffaele di Milano, venerdì sera, nel corso dell'intervista di Emilio Fede del Tg4, per parlare dei nefasti effetti sull'organismo umano, provocati dal fumo passivo di sigaretta, cioè il fumo prodotto da coloro che fumano sigarette in ambienti chiusi, ma anche aperti, ma densamente affollati, e forzatamente respirato anche da coloro che in quel momento stazionano in quell'ambiente o quel luogo.

Il Tg4 di ieri delle 11.30 è tornato sull'argomento del fumo passivo, intervistando un altro emerito professore dell' Ospedale San Paolo di Milano, il quale ha ribadito testualmente che il catrame presente nella carta delle sigarette non viene assorbito solo dal fumatore che tiene in bocca la sigaretta, ma anche da chi è costretto a respirare aria impregnata del fumo di sigaretta prodotto da altri: E quindi costui, il cosiddetto fumatore passivo, è soggetto egli stesso alle stesse probabilità di ammalarsi di cancro polmonare o di malattie dovute a cattiva circolazione sanguigna per il restringimento delle vene, dovuto a sua volta dall'accumulo di catrame sulle pareti delle vene stesse.


Ecco perchè le due immagini sopra sono fortemente negative.

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venerdì, novembre 26, 2010

BELLA ITALIA. Alla faccia di chi ci vuol male

In contrapposizione alle tante cassandre che gioirebbero nel veder l'Italia andare a rotoli (vedere post precedente) per poi papparsi tutto il nostro meglio con quel che si dice "due cocomeri e un peperone", pubblico il seguente studio fatto a sorpresa da Citigroup, su società italiane quotate a Piazza Affari, le cui quotazioni sono a prezzi di saldo e sono nettamente inferiori a quelli di corrispondenti competitor internazionali, per quanto attiene i dati fondamentali di borsa.
"BELLA ITALIA Troppi gufi in volo sulla Penisola
Websim - 26/11/2010 17:10:30
Giornata nera per le Borse europee che soffrono per i timori sul debito pubblico di Spagna e Portogallo. Per molti commentatori Madrid e Lisbona saranno le prossime vittime della crisi. E dopo? C'è chi ha già allungato la lista inserendo, ovviamente, l'Italia. A sorpresa, Citigroup scende in campo per confutare questi ragionamenti.

Secondo un lungo studio di Citigroup, la Borsa milanese da inizio anno è stata eccessivamente penalizzata, con una performance peggiore anche delle Borse di Portogallo e Spagna e sta sottoperformando del 9% rispetto alla media europea. Le azioni di Piazza Affari sono fra le più a buon mercato in Europa.

La forte penalizzazione della Borsa milanese non trova giustificazione nei fondamentali economici del Paese. Citigroup ha stilato una classifica da cui risulta che l'Italia ha un rischio sovrano, calcolato sulla base di una scala che tiene conto di crescita del Pil, deficit e debito pubblico, pari a 78, inferiore alla Francia (85) e nettamente al di sotto di Spagna (103), Portogallo (113), Irlanda (114) e Grecia (127). La Germania è a quota 57.

Se poi si vanno a vedere i multipli della Borsa italiana presa nel suo complesso, emerge che le
società italiane quotano a un prezzo sul patrimonio netto a sconto di quasi il 50% rispetto alla media europea.

Anche nella classifica basata sul P/E medio (il rapporto fra prezzi delle azioni e utili attesi) siamo quartultimi su 16, davanti solo a Austria, Grecia e Spagna. Una penalizzazione ingiustificata, spiegano gli economisti di Citigroup.

Per quanto riguarda la finanza pubblica, spiega il report della banca Usa, l'Italia ha un avanzo primario, il che vuole dire che se non si contano le somme che vanno per pagare gli interessi, le entrate dello Stato sono superiori alle spese. Una situazione ben rara nell'Eurozona, che accomuna l'Italia solo a Finlandia e Germania.

Secondo Citigroup l'eccessivo pessimismo del mercato sull'Italia si legge anche dai Cds (credit default swap, contratti di assicurazione contro il rischio di fallimento di un Paese), che sono ai livelli più alti dietro solo a Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna. Stesso posizionamento sui rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni, dove siamo tra i peggiori cinque Paesi in Europa.

Questa situazione pesa anche sui mercati azionari dove la nostra performance è addirittura peggiore di alcuni Paesi periferici dell'Unione. Citigroup ha verificato che non esiste nemmeno un problema di crescita legato alle nostre aziende, anzi in media le blue chip italiane sono maggiormente esposte (30%) ai mercati emergenti delle media europee 23%. Ancora, il livello di indebitamento di molte blue chip è sotto controllo.

Un'ottima occasione di acquisto. Tra i maggiori titoli quotati, gli analisti di Citigroup hanno selezionato con cura i 10 titoli più promettenti del nostro listino: Atlantia, Autogrill, Campari, Eni, Fiat, Gemina, Intesa Sanpaolo, Prysmian, Saipem, StM e tutte con giudizio "buy"."

Fonte: FINECO BANK

GLI ANTI ITALIANI

So che quanto sto per pubblicare spiacerà a tanti perchè denoterà il mio atteggiamento filo governativo, ma, come scrisse Oriana Fallaci,
"Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo.
Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre".

Leggo e pubblico questa notizia dell ore 14.47 di Reuters, dal significativo titolo:
Governo, da Finmeccanica a Pompei: strategie anti Italia

"ROMA, 26 novembre (Reuters) - Le indagini su Finmeccanica, le notizie sui rifiuti di Napoli e il crollo di Pompei, l'annuncio di rapporti riservati sugli Usa che riguarderebbero anche l'Italia. Tutto preparato ad arte per colpire il Paese.

E' questo l'allarme lanciato oggi in Consiglio dei ministri dal titolare della Farnesina, Franco Frattini, condiviso dall'interno governo e rilanciato con veemenza dal premier Silvio Berlusconi che addirittura parla di "suicidio" riferendosi alle inchieste che riguardano Finmeccanica.

"Il ministro degli Affari esteri, Franco Frattini, ha riferito su vicende delicate che rappresentano il sintomo di strategie dirette a colpire l'immagine dell'Italia sulla scena internazionale. L'attacco a Finmeccanica, la diffusione ripetuta di immagini sui rifiuti di Napoli o sui crolli di Pompei, l'annunciata pubblicazione di rapporti riservati concernenti la politica degli Stati Uniti, con possibili ripercussioni negative anche per l'Italia, impongono fermezza e determinazione per difendere l'immagine nazionale e la tutela degli interessi economici e politici del Paese. Tale intento è stato unanimemente condiviso dal Consiglio", si legge nella nota di Palazzo Chigi fiddusa al termine del Cdm.

FINMECCANICA: SUICIDIO; STAMPA CRIMINALE SU ABRUZZO E NAPOLI
In precendenza, durante la conferenza stampa a conclusione della riunione di governo, Berlusconi si era detto preoccupato per l'inchiesta che coinvolge il gruppo Finmeccanica, augurandosi che le indagini non portino a nulla.

"Sì, sono preoccupato perché Finmeccanica è un asset straordinario. Mi auguro che le indagini non portino a nulla come penso sia", ha spiegato Berlusconi.

Il presidente del Consiglio ha anche definito "suicida che il Paese proceda contro chi costituisce con la propria capacità operativa la forza del Paese".

Il segretario dell'Anm, Giuseppe Cascini, gli ha risposto che "dovere delle istituzioni è quello di collaborare con la magistratura nella difficile azione di contrasto di tali fenomeni illegali e non quella di attaccare iniziative giudiziarie senza conoscerne motivazioni e contenuti".

Il gruppo della difesa controllato dal Tesoro ha smentito ieri rumour di dimissioni del presidente e Ad Pier Francesco Guarguaglini - il cui mandato scade la prossima primavera - a seguito di una accelerazione nelle indagini sui rapporti fra la controllata, Selex, e l'Enav. Le pressioni sul manager sono aumentate dopo la trasmissione Report di domenica che ha puntato i fari sulle indagini della procura di Roma su una presunta operazione di riciclaggio che ha coinvolto un ex consulente di Finmeccanica, Lorenzo Cola, e l'imprenditore Gennaro Mokbel.

Mokbel è accusato di aver investito 8 milioni di euro, di provenienza illecita, per acquistare una partecipazione nella Digint, società di cui è socia Finmeccanica.

Infine, da Berlusconi, il consueto attacco alla stampa, definita oggi "criminale" per le informazioni diffuse sull'operato del governo per la ricostruzione dell'Abruzzo dopo il terremoto del 2009, e sui rifiuti campani.

"È una cosa abietta, criminale e anti italiana quella di criticare infondatamente ciò che tanto gli uomini dello Stato quanto la Protezione civile hanno fatto. Credo che dovremo tutti quanti denunciare questo fatto e credo che gli autori si dovrebbero vergognare". "

E fanno quattro

Forzando il noto proverbio, mi vien da dire che non c'è il tre senza il quattro. Dopo aver assistito nei giorni addietro all'arrampicata sugli specchi di Della Vedova, Fabio Granata, Adolfo Urso ieri sera è stato il turno di Italo Bocchino. Prima di proseguire mi viene spontanea una domanda: ma noi utilizziamo soldi delle tasse per pagare simile gente? Ah già, dimenticavo, come spesso si dice per dare giustificazioni a tali sprechi, si adduce il fatto che sono i cosiddetti costi della democrazia: e intanto ci assorbiamo le loro panzanate. Altro che federalismo ci vorrebbe per simile gente!: costoro dovrebbero imparare ad autofinanziarsi come facciamo noi blogger scribacchini, allora si che forse la smetterebbero di fare gli schizzinosi e, dovendo pagarsi tutto di tasca loro, forse la smetterebbero di andare in giro per programmi radio televisivi a fare le comparsate da prime donne, e magari, così facendo, tirerebbero fuori idee anche più brillanti che non quelle ideucce campate in aria.
Mi sto riferendo al Porta a Porta di ieri sera, un programma equilibrato e ben condotto, ultimamente, da un altrettanto ben equilibrato Bruno Vespa; tutto il contrario di quel fazioso di Giovanni Floris dell'altra sera. Tra gli ospiti c'erano l'onorevole Maurizio Lupi, il più realista ed equilibrato fra tutti i presenti; l'altrettanto realista ed equilibrato Maurizio Belpietro, in collegamento esterno, del quale ho già parecchie volte intessuto le lodi. Che mi ha deluso assai è stato lo scrittore Aldo Cazzullo il quale, lì per presentare il suo ultimo libro, poteva risparmiarsi la bordata contro il governo presieduto da Silvio Berlusconi, col tirare in ballo la solita solfa che questo governo non ha messo la marcia in più promessa.
Per assistere alla citata arrampicata invito a rivedere la puntata del Porta a Porta di ieri sera, cliccando qui di seguito:

mercoledì, novembre 24, 2010

Le furbizie di Floris

Ho già scritto tante volte che non sono un tele spettatore di Ballarò: non sia mai! E chi mai avrebbe voglia di perder tempo per seguire un programma infarcito delle idee per me fuorvianti del conduttore Giovanni Floris? Un programma congegnato per condurre tutti sulle sue idee strampalate, secondo le quali tutto ciò che vien fatto dalla destra è fatto male, mentre invece ciò che vien fatto dalla sinistra è fatto bene: proprio il massimo dell'imparzialità! E poi, se proprio vogliamo approfondire: quale destra? e quale sinistra? Essendo Tv pubblica il programma dovrebbe essere equilibrato e piacere sia a quelli cosiddetti di idee di destra che a quelli cosiddetti di idee di sinistra. Evidentemente quella è un arte che Floris, nei dieci anni in cui dice di condurre il programma, non ha ancora imparato, essendo ancora tutto, tutto sbilanciato a sinistra: e pensare che, se fosse veramente imparziale, potrebbe alzare di parecchio il suo indice d'ascolto. Ma, o è un fifotto, una sorta quaqquaraqquà alla mercè della sinistra, o è proprio infarcito di sue idee uscite dalla sua sinistra ideale, di quella sinistra del "voglio tutto e subito", per cui non c'è proprio nulla da fare; è così e basta. E quindi io me ne sto alla larga.
Dicevo di ieri sera, prevenuto come sono ormai verso il programma di Floris, mi sono sintonizzato solo per ascoltare la telefonata in diretta del premier Silvio Berlusconi, poi, visto che c'erano il ministro Fitto e il giornalista Belpietro, mi sono risintonizzato successivamente, solo per ascoltare i loro interventi. Va da che quando parlavano gli altri, tra i quali c'erano l'onorevole Fabio Granata, l'onorevole Rosy Bindi, la sindacalista Susanna Camusso, chiaramente cambiavo programma: non ho certo voglia di perder tempo ad ascoltare il racconto dei loro sogni, sogni del tipo: vorrei, vorrei. Anch'io, desidererei ardentemente una certa cosa, ma so che non è possibile averla: è così, e quindi amen!
Andando alla telefonata di Berlusconi. Ha fatto bene a cantare a Floris che è un mistificatore. In effetti m'è sembrato così: ha infarcito quel servizio di frasi estrapolate da discorsi più completi di Berlusconi relativamente a ciò che pensa di certa stampa. Ma lo scaltro Floris ha costruito il servizio facendo in modo che il pubblico credulone pensi che il premier sia contro i giornali: più mistificatore di così! Ed io dovrei perder tempo addietro ad un programma così infarcinatore?
E anche Belpietro gliele ha cantate di santa ragione. Floris gli poneva delle domande, ma quando vedeva che Belpietro nel rispondergli imboccava una direzione a lui non consona, cercava di distrarlo, dirottando il discorso da altra parte, ma Belpietro più volte non si è fatto infinocchiare, tirando dritto per la sua strada, finchè in chiusura han pure interrotto il programma senza fargli concludere quanto stava dicendo in merito alla tassazione dei titoli di stato e del capital gain. Insomma, gliele ha cantate proprio giuste, da vero mastino guastafeste per Floris (alle prossime puntate, se sarà invitato ancora Belpietro, ne vedremo delle belle!!): "prima mi fai rispondere alla domanda di prima, poi passiamo ad altro".
Più mistificatore di così. Anzi, visto che la trasmissione sembra essere un suo programma politico, consiglio a Floris di darsi alla politica, farsi votare, andare in parlamento, candidarsi premier e poi staremo a vedere cosa saprà fare lui, così pieno di belle idee e sempre con quel suo bel risolino indisponente sulla bocca, e così pieno di facezie e sottili critiche verso chi sta cercando di fare qualcosa per l'Italia, che altrimenti entrerebbe in un baratro senza fine .
A proposito di quest'ultimo punto, in base all'ultimo intervento di Belpietro, quello che è stato interrotto a bell'apposta sul finale di programma, ho intuito che qualcuno dell'opposizione è tornato sulla tassazione dei titoli di stato e del capital gain.
Più ignoranti di così (ignoranti perchè ignorano. Ma credo facciano finta di ignorare perchè sarebbe un'arma a doppio taglio, che andrebbe contro i loro interessi, e contro le vere possibilità dell'Italia, qualora essi dovessero riprendere in mano le sorti del paese!).
E intendono di risollevare le sorti dell'Italia con tali eventuali manovre?
Poveri illusi!
E non spreco altro tempo su una questione di cui ho già ampiamente parlato.

martedì, novembre 23, 2010

Anniversari amari

Non mi risulta siano avvenuti fastosi festeggiamenti per i dieci anni di vita di Tiscali, eppure, le premesse perchè ciò sarebbe dovuto avvenire c'erano state tutte nel 2000. Offerta in prelazione ai suoi clienti, Tiscali era stata emessa ad € 4,9 per azione, e dopo adeguato "pompaggio" da parte di finanzieri, giornalisti, analisti finanziari, ecc., il prezzo era già a 11 € dopo 2 gg. dalla quotazione, e 21 € dopo 3 giorni. Dopo un paio di mesi era già oltre i 100 €; e i soliti "pompavano" il titolo dicendo che Tiscali costava così per quel che sarebbe venuta a valere, ma non per quel che valeva in quel momento. Una teoria strampalata! In pratica, comprare Tiscali era diventato l'equivalente di fare una rischiosissima scommessa sul futuro. I luminari della finanza e del giornalismo finanziario, facevano così il bislacco paragone con Terra (o un nome simile), un titolo analogo a Tiscali, quotato alla borsa di Madrid, che all'epoca capitalizzava 100.000 miliardi di lire (a proposito: che fine ha fatto?). Quindi, secondo i "grandi analisti" Tiscali sarebbe dovuta arrivare come minimo ai 100 mila miliardi di lire di capitalizzazione (5 volte quello che capitalizzava Fiat in quel momento!), e ci arrivò, superandoli pure. Finchè non fosse arrivata ai 100 mila miliardi di capitalizzazione, secondo i grandi lumi della finanza, Tiscali sarebbe stata regalata. E così, a furia di "pompare" in pochi mesi arrivò intorno ai 1100-1200 €, fintanto che la società, presieduta dal bocconiano Renato Soru, pervenne alla decisione di decuplicare il numero di azioni in circolazione, mediante frazionamento di 10 azioni nuove ogni azione vecchia posseduta. Il giochino durò fino a farle raggiungere i 130 € (l'equivalente di 1300 € ex frazionamento). Da lì, però cominciò l'inarrestabile discesa fino a farle raggiungere gli 0,088 € di oggi, e senza tener conto di successive operazioni di raggruppamento e di aumenti di capitale, che ne porterebbero praticamente a zero il valore di questi giorni.
Giusta quindi l'attribuzione di maglia nera della borsa italiana secondo una elaborazione di SOLDI su dati Bloomberg 2000 2010. Secondo la tabella Tiscali ha perso il 99,43% di valore dal suo collocamento, azzerando praticamente tutto il valore che le era stato attribuito all'atto del collocamento in borsa. Con buona pace dei poveri malcapitati!

Nota: salvo errori ed omissioni.

sabato, novembre 20, 2010

Premana rivive l'antico

Foto di Donata Barin, gentilmente concesse.
Cliccare qui per accedere al sito ufficiale di "Premana rivive l'antico".

L'antico ponte sul ruscello per Premana. In realtà quello che sembra un ruscello è il Varrone, che scendendo a valle, passato Dervio, sfocia nel lago di Como
Verso Premana
Taglio longitudinale dei tronchi per l'ottenimento degli assi.
Vecchio rudere. E' quello che rimane di una vecchia fucina (quest'area è stata aggiunta al percorso degli anni precedenti ed è stata recuperata disboscando la zona), vicino ci sono anche i forni che servivano a fondere il ferro scavato dalle miniere della vallata

Molatrice a pedale per l'affilatura degli attrezzi da taglio

Inizio della costruzione di un muretto a secco

Il carbone è fattoCataste di legna ricoperte di terriccio per produrre carbone a legna Si prepara il pranzo: tradizionale festa premanese con pranzo a base di minestra di riso e bollito di carne
Produzione artigianale di sapone

Si ciacola e si canta
Le famose antiche forbici di Premana
AffilatoriCampanacci in mostra
Campanacci
Fornita collezione di campanacci
Lavorazione della lana
Alambicco per la produzione casalinga di grappa
Alunni in classe

Al lavatoio pubblico: le lavandaie Castagne e noci di Premana

venerdì, novembre 19, 2010

Incendio alla EURECO del 4 novembre: risultato analisi ambientali

In relazione al post disagi causati alla viabilità provinciale susseguente all'incendio avvenuto il 4 novembre scorso, nel deposito di rifiuti speciali/industriali della EURECO di Paderno Dugnano, pubblico la News del Comune di Nova Milanese, contenente dettagliata informativa circa la pericolosità o meno delle esalazioni da nube tossica sviluppatasi in seguito allo scoppio dell'incendio.


"ARPA e ASL comunicano i risultati delle analisi

A seguito dell’incidente avvenuto alla Eureco di Paderno Dugnano in data 4 novembre 2010, pubblichiamo di seguito il comunicato stampa e la dichiarazione del Sindaco di Paderno Dugnano, Marco Alparone, competente per territorio, rispetto ai risultati delle analisi che indicano i possibili livelli di esposizione alle sostanze inquinanti.

Incidente Eureco, ARPA e ASL comunicano al Comune: I risultati delle analisi indicano che i possibili livelli di esposizione alle sostanze inquinanti devono considerarsi ridotti e non significativi, dal punto di vista sanitario ed ambientale.

I risultati delle analisi indicano che i possibili livelli di esposizione alle sostanze inquinanti devono considerarsi ridotti e non significativi, dal punto di vista sanitario ed ambientale. E’ quanto hanno comunicato all’Amministrazione Comunale ARPA e ASL in una nota congiunta sull’esito delle analisi di laboratorio sui rilievi effettuati a seguito dell’incendio di giovedì scorso presso la ditta Eureco.

Durante lo sviluppo dell’incendio presso la ditta Eureco – recita la nota – ARPA Lombardia ha effettuato valutazioni, in emergenza, a supporto di ASL e del Comune di Paderno Dugnano, circa la stima della immissione in ambiente di sostanze inquinanti. Le valutazioni, basate sulle condizioni meteo e sui risultati delle prime rilevazioni effettuate in collaborazione con i Vigili del Fuoco, visto anche il rapido spegnimento dell’incendio, hanno consentito di non adottare, in accordo tra ASL, ARPA VVF e Comune di Paderno Dugnano, alcuna particolare misura protettiva di emergenza. E’ stato comunque installato un sistema di campionamento per la ricerca di Diossine, di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) e Metalli, ad alta sensibilità, utile anche al supporto decisionale delle Amministrazioni nel caso nel quale l’incendio si fosse prolungato.

Il sistema di campionamento è stato posizionato in prossimità del luogo dell’incendio ed i risultati ottenuti secondo Arpa e Asl devono considerarsi come estremamente cautelativi rispetto all’esposizione della cittadinanza, considerata la minore distanza rispetto alle abitazioni circostanti.

ARPA e la ASL Provincia di Milano 1, riassumo così le valutazioni sui risultati delle indagini svolte: I risultati delle analisi indicano che i possibili livelli di esposizione alle sostanze inquinanti devono considerarsi ridotti e non significativi, dal punto di vista sanitario ed ambientale: le concentrazioni di metalli sono risultate inferiori a quelle previste dalla normativa e comprese all’interno della variabilità stagionale, le concentrazioni di IPA (limitate a 8 nanogrammi per metro cubo circa di B(a)P) non rappresentano una criticità né dal punto di vista dell’esposizione acuta né per il rispetto della media annuale prevista come valore obiettivo dalle norme di riferimento.

In particolare, gli enti preposti alla salvaguardia ambientale e alla salute pubblica scrivono che l’esposizione alle Diossine (12 picogrammi TEq per metro cubo), è stata di valore e durata inferiore rispetto a quella rilevata in altre situazioni di incendio, le quali a loro volta non avevano richiesto l’adozione di provvedimenti di emergenza o di recupero. Nello specifico, l’incendio a cui ARPA e ASL fanno riferimento è quello di Bollate del Natale 2009 nella cui circostanza si sono misurate concentrazioni di 20 - 30 picogrammi per metro cubo Teq per alcune giornate, senza che ci si sia ritenuto necessario adottare misure protettive di lungo periodo né azioni di recupero specifico.

Le indagini di ARPA e ASL proseguono in quanto è stato inoltre controllata la contaminazione delle sostanze sversate nei sistemi di raccolta delle acque a tutela della qualità dell’ambiente esterno e sono in corso le valutazioni relative alla tutela del sottosuolo e delle acque sotterranee, conclude la nota congiunta.

In questi giorni abbiamo avuto costanti e frequenti contatti con i vertici di ARPA e ASL proprio perché volevamo rassicurazioni affinché nessuno corresse pericoli a Paderno come nelle altre città limitrofe – dice il Sindaco Marco Alparone – Da parte dell’Amministrazione Comunale il monitoraggio sui risultati è stato scrupoloso e incessante: eravamo pronti ad adottare qualsiasi decisione pur di non esporre la popolazione a rischi ma fortunatamente non abbiamo dovuto ricorrere a protocolli di emergenza. La nostra attenzione rimane comunque sempre alta perché vogliamo capire cosa è successo giovedì pomeriggio. In attesa di avere riscontro da parte della magistratura inquirente e delle autorità preposte, abbiamo chiesto al Ministero dell’Ambiente, Prefettura, Regione e Vigili del Fuoco un riscontro urgente in relazione alle valutazioni e decisioni sul proseguimento totale o parziale dell’attività a seguito dell’incidente accaduto. Inoltre abbiamo sottolineato l’opportunità di un confronto fra tutti gli Enti che hanno rilasciato nel corso degli anni provvedimenti autorizzativi.

Il Sindaco di Paderno Dugnano Marco Alparone"
Foto: ilgiornaledellaprotezionecivile.it - incidente del 4 novembre 2010 presso EURECO

giovedì, novembre 11, 2010

Correggio agli inizi del '500

Nota introduttiva
Il post è tratto integralmente dal libro/saggio di Daniela Pizzagalli: La Signora della Poesia - Rizzoli, prima edizione novembre 2004.

Correggio era un borgo agricolo dalla lunga storia, di origine longobarda, il nome comparve per la prima volta in un documento del 946. Mezzo secolo dopo, nel 1009, il cognome Correggio designava già la famiglia dominante, che avrebbe signoreggiato ininterrottamente su quel territorio per quasi sette secoli. Emersi da una delle famiglie dei vassalli canossiani, i Correggio avevano orientato la loro politica mirando alla costituzione di uno Stato influente nella pianura tra Enza e Secchia. Pur atteggiandosi a una certa autonomia,erano anche alla ricerca di un titolo di legittimità che offrisse maggiore sicurezza e stabilità: l'ottennero nel 1452 dall'imperatore Federico III, che rilasciò l'ambito diploma d'investitura con cui Correggio veniva elevata al rango di contea nobile dipendente direttamente dall'impero.Per evitare liti e lotte di successione i Correggio, assunti al titolo di conti, con una complicata regolamentazione detta "Transazione giurata" stabilirono che la signoria fosse da considerarsi proprietà comune e inalienabile e che al governo presiedesse il più anziano, in funzione di rappresentanza.

Agli inizi del '500, percorrendo la strada che da Brescia portava a Correggio, si sarebbe visto sfilare il florido paesaggio padano, dove si alternavano poderi trafilati di alberi e rigogliose vigne. Nel Correggese la coltivazione della vite era molto sviluppata, anche perchè, trattandosi di terreni in cui il ristagno rendeva spesso l'acqua invivibile, tutta la popolazione, compresi i contadini, si dissetava con il vino. Fiorenti poi le colture del prato, del grano, della canapa, del lino, del girasole e dei legumi. Pochi i bovini, più che altro per l'aratura e scarsissima la produzione di latte. Accanto alle zone più fertili non mancavano i terreni acquitrinosi, che però stavano riducendosi: nella seconda metà del Quattrocento, infatti, lo sviluppo demografico del paese aveva spinto a iniziare opere di bonifica e prosciugamento mediante canalizzazione o colmata artificiale. Tale processo, assecondato anche attraverso la cessione in affitto di zone vallive e boschive affinchè fossero coltivate, si accompagnava a una politica indirizzata a incoraggiare la formazione della piccola proprietà agraria e la trasformazione della grande. Grazie a questo sviluppo e agli investimenti dei principi e della nobiltà locale, vaste zone incolte situate ai confini con Carpi, Mantova e Parma erano state disboscate, bonificate e concesse in affitto o a mezzadria.

Scorrendo quella strada ad un certo punto si scorgevano in lontananza le mura di Correggio, all'interno delle quali spuntavano, tra case basse e modeste, la chiesa e la torre campanaria di San Francesco e la rocca di Castelvecchio con le sue torri. La piccola capitale era un borgo fortificato, che nella sua espansione stava distribuendosi attorno a tre nuclei urbani: colmati, in parte, i fossati interni, il primitivo abitato di Castelvecchio si era collegato con Borgovecchio e Borgonuovo.
Castelvecchio, espressione del potere signorile, costituiva il baricentro della città nel cui invaso, rappresentato dalla piazza più antica, prospettavano il castello, la rocca, i palazzi nobiliari. Nel secondo nucleo, Borgovecchio, insediatosi fuori dall'area del castello fin dal XII secolo, erano andati a stabilirsi gli artigiani con le loro botteghe e i mercanti. Il terzo nucleo, Borgonuovo, si era raccolto a partire dall'inizio del Quattrocento intorno al fulcro religioso della chiesa e del convento di San Francesco, ed era stato proprio il suo sviluppo, con nuove botteghe e attività terziarie, a segnare il progresso demografico ed economico. Ai primi del Cinquecento in città si contavano all'incirca mille famiglie, che campavano su attività artigianali prevalentemente legate alla trasformazione dei prodotti agricoli o comunque sussidiarie all'agricoltura.I tre nuclei cittadini, pur essendo sorti in tempi diversi e configurati come entità distinte e separate da fosse di difesa, nel 1459 erano stati circondati da una nuova e ampia cinta di mura che conferiva all'abitato un carattere unitario, in linea con la cultura delle "addizioni" iniziata a Ferrara sotto il duca Ercole I d'Este e il suo architetto Biagio Rossetti.

Proprio Rossetti era stato chiamato a Correggio per una serie di provvedimenti urbanistici, che comprendevano l'apertura di piazza Castello in direzione di Borgovecchio e Borgonuovo e la sistemazione di una trama equilibrata di piazze e strade con collegamenti porticati. A interpellare l'innovativo architetto era stata la vedova di Borso da Correggio, Francesca di Brandeburgo, che gli aveva affidato la costruzione del famoso palazzo dei Principi, ultimato nel 1507.

Altri importanti edifici erano sorti per iniziativa del più eminente personaggio del casato, Niccolò da Correggio (detto Postumo, perchè nato dopo la morte del padre): affermato poeta, esperto d'arte ma anche prode cavaliere e giostratore, era stato uno dei simboli della poliedrica civiltà rinascimentale. Estense da parte di madre, disputato tra le corti di Milano, Ferrara e Mantova, aveva svolto un impareggiabile ruolo di mediatore culturale, contribuendo fra l'altro al primato del teatro ferrarese con il suo "Cefalo", la prima opera teatrale in volgare ispirata alla vita cortigiana: aveva portato a Correggio il soffio della cultura rinascimentale. Come tutti i nobili, abitava in Castelvecchio, dove nel 1496 aveva edificato un palazzo di straordinaria eleganza, e inoltre fuori dalla cinta delle mura aveva fatto costruire la chiesa e il convento dei domenicani e il vasto e splendido "Casino delle delizie", che si favoleggiava avesse una stanza per ogni giorno dell'anno.

Foto: Correggio, Palazzo dei Principi: dal sito del Comune di Correggio
Post correlato: Veronica Gàmbara, la poetica del tutto

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domenica, novembre 07, 2010

Destra e Sinistra secondo Matteo


Quello che è successo nel mio condominio, a proposito del servoscala che ho dovuto installare a totale mie spese (sarebbe venuto a costare 20 euro all'anno a famiglia per tre anni, un bene che poi sarebbe diventato condominiale) e della sostituzione della cabina ascensore con una di concezioni moderne e con porte automatiche, tali che ne avrebbero reso autonomo l'uso ad un disabile in carrozzina (costo medio - a seconda del piano abitato, per ciascuna delle 50 famiglie - circa 200 euro, pagabili magari in tre anni senza interessi), mi ha fatto venire alla mente il Vangelo di oggi che trascrivo:
Lettura del Vangelo secondo Matteo (25, 31-46):

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Come avrete capito, il mio è uno scritto polemico. Polemico verso i miei condomini che dichiarano quasi tutti di essere di sinistra. Essi hanno finora pettegolato che ho fatto installare il servoscala, e volevo far cambiare la cabina dell'ascensore, per farmi gli affari miei. Non hanno invece pensato che sono e sarebbero innovazioni di notevole interesse per il condominio, le quali, non dovendo più costringere a chi andasse incontro a seri problemi di deambulazione di doversene andare, cercando un'altra casa (casi, anche in precedenza ci sono già stati). Oltretutto, col no a tutto hanno rinunciato ai numerosi vantaggi fiscali previsti, e, stupidamente, hanno rinunciato ad elevare il valore del condominio. Il fatto è che, per loro stessa ammissione, il no a tutte voci di spesa all'ordine del giorno della convocazione assembleare sono state dettate dall'invidia (uno dei Sette vizi capitali che manda dritti all'inferno o al purgatorio) perchè quel disabile possiede qualche millesimo in più degli altri nel condominio.
Foto: dal sito Attico.it

venerdì, novembre 05, 2010

Disagi in luoghi densamente popolati


Siamo stati profetici nello scrivere l'articolo sulla densità di popolazione, ( questo ), che qui a nord di Milano, a cavallo tra la sua provincia e quella di Monza Brianza è tra le più elevate d'Italia, seconda solo a Napoli nella speciale classifica. Si ricorda infatti che la provincia di Monza Brianza conta 2073 ab/kmq, mentre Napoli ne ha 2630. Seguono Milano con 1978 abitanti per kilometro quadrato, Trieste con 1117 ab/kmq e Roma con 776 ab/kmq; tutto questo secondo i dati ISTAT aggiornati al 1° gennaio 2010 , mentre la media nazionale è di circa 200 abitanti per kilometro quadrato, secondo il dato ufficiale ISTAT al 2008 ; nella scheda si dice anche che l'Italia è tra i paesi dell'Unione Europea più densamente popolati.
Essendo seconda solo a Napoli in questa non lusinghiera classifica, è anche facile supporre che potrebbe trovarsi a dover affrontare gli stessi problemi che attanagliano Napoli: traffico sempre più caotico e montagne di rifiuti da smaltire; tutto questo avverrà se non si porrà un freno alle masse migratorie che invadono Milano e la Brianza. Il risultato della cementificazione "forsennata", avvenuta negli ultimi trent'anni, ha reso i comuni di Nova Milanese e Muggiò da area felix, dove era ancora la campagna e il verde a farla da padrone, a comuni dove il cemento ha preso il sopravvento su tutto. E non è finita. Girando da quelle parti si vedono parecchie gru installate. Eppure, almeno per quel che riguarda Nova Milanese, il lavoro in campo edilizio non mancherebbe, e anche senza dover distruggere altre aree verdi.
Se fate un giro nel sito istituzionale del Comune di Nova Milanese e digitate PGT (acronimo di Piano di Governo del Territorio) nella casellina bianca in alto a destra del CERCA, cliccando poi sulla news COMUNICAZIONI perverrete su una pagina al fondo della quale c'è il il link documento di piano del PGT, cliccando sul quale perverrete alla pagina "ADOZIONE PIANO DEL GOVERNO DEL TERRITORIO". Cliccando sull' Allegato 2. Sistema insediativo. Le corti nei nuclei di antica formazione perverrete alla storia delle 44 corti d'epoca di Nova Milanese: Le Corti nei nuclei di antica formazione, uno studio, un lavoro da certosino, datato 10 marzo 2010, approntato con perizia meticolosa dal Settore Gestione del Territorio del Comune di Nova Milanese - Ufficio di Piano.
Di ogni Corte sono elencate e raffigurate tutte i dati catastali inerenti mappa, metratura, cubatura, numero di abitanti accoglibili e invece numero di abitanti ivi residenti. Di ogni Corte segue poi una rigorosa documentazione fotografica: un lavoro immane, ma molto utile che rimarrà alla storia della città.
Analizzando le foto delle abitazioni interne delle antiche corti di Nova Milanese, ci si rende conto di quanto lavoro ci sarebbe da fare per l'edilizia conservativa. Per smuovere tale mole di lavoro, ci vorrebbe la creazione di una legge ad hoc, del tipo simile alla legge Fanfani del periodo del dopoguerra, la quale permise a numerose famiglie di italiani d'avere una casa. L'idea di base per quella legge, per ammissione dello stesso Fanfani, fu una specie di "uovo di Colombo": la parte consistente dell'impegno finanziario fu preso da istituzioni pubbliche e private, una piccola quota dal privato, che poi ne avrebbe acquisita la proprietà col tempo, dopo aver pagato un affitto calmierato per un certo numero prestabilito di anni.

Se non si attuerà da subito l'idea di non sottrarre più terre al verde e all'agricoltura, si potrebbe andare incontro all'irreparabile. E ieri se ne è già avuta una lieve avvisaglia. E' bastato infatti l'incendio causato da una esplosione in un deposito di rifiuti speciali, posto ai margini della Superstrada Milano - Meda (qui la notizia), per far bloccare il traffico sulla stessa, mandando così in tilt la circolazione e il sistema viabilistico nella zona suddetta, con ripercussioni su vasta area della Lombardia.
L'incidente dovrebbe far meditare gli amministratori locali, coadiuvati dai governanti nazionali, a prendere in serio esame il problema causato da un eccesso di popolazione, se troppo concentrato in determinate aree nazionali, le quali diventano così oltretutto invivibili e puri dormitori comunali.
Con l'incidente di ieri, che ha portato alla chiusura al traffico del tratto di superstrada interessata dall'incidente, il traffico automobilistico è stato dirottato sulle vie di comunicazione alternative: le antiche strade di collegamento del nord Milano con la Brianza, e quindi il comasco e il lecchese.
Ho pensato così alla strada che da Brusuglio, passando davanti la casa del Manzoni, passa poi davanti la casa del De Marchi a Paderno Dugnano per poi giungere davanti la casa di Gaetana Agnesi a Valera di Varedo, che sarà stata presa d'assalto (leggere il post Pianelli, De Marchi e la loro città); la Vecchia Valassina, che partendo dall' Ospedale di Niguarda attraversa le città di Bresso, Cusano, Calderara (frazione di Paderno Dugnano), Nova Milanese, Desio, Seregno, Giussano, fino ad arrivare a Canzo ed Asso; o l'antica strada di origini romane, la Vecchia Comasina, detta anche statale dei Giovi, che collega Milano a Como, tutte prese d'assalto.

Foto: Parco Grugnotorto Villoresi: dal sito http://www.parcogrugnotortovilloresi.it/
Nova Milanese: dal sito novamilanese.eu

martedì, novembre 02, 2010

Papà Goriot

E' il commento che ho lasciato a Dionisio sul blog storico, artistico, letterario Il Giardino delle Esperidi. E' la sintesi della trama di fondo del capolavoro di Honoré de Balzac, Papà Goriot. Il romanzo si trova all'interno della sezione riguardante gli "studi sul costume" e fa parte dell'insieme degli scritti di Balzac intitolata "Scene di vita privata". (*)
Dell'insieme, o serie, fa parte anche Capolavoro sconosciuto recensito da Dionisio .


Ottima sintesi del "Capolavoro sconosciuto" di Balzac. Di lui, e della sua serie sulla "Commedia Umana", conosco solamente il Papà Goriot, per averlo letto. Tale romanzo lo ricordo come un esperimento ben riuscito di Balzac, relativamente al salto sociale: Papà Goriot che dilapida il suo ragguardevole patrimonio, accumulato in tutta una vita di probabili privazioni, per far fare alle due figlie il "grande" salto sociale. Sposano infatti un banchiere ed un conte, nella probabile speranza che con loro faranno la "dolce vita". E' invece una vita di stenti, alleviata soltanto dalla continua profusione di denaro da parte del padre, che per loro si priva di tutto (vive di nascosto dal mondo in una sorta di stamberga; una pensioncina anche poco raccomandabile; e le figlie che si vergognano del loro padre - tanto che non si fanno nemmeno chiamare figlie - da loro stesse ridotto a quelle condizioni). I due generi si eran rivelati, fin da subito dopo il matrimonio, emeriti squattrinati, emeriti cacciatori di dote (alle figlie però interessava molto essere la moglie di un conte e di un grande" banchiere).
Questo post, mi conferma Balzac nella veste di un raffinato sperimentatore. Nel Papà Goriot illumina i lettori sul quanto sia illusorio, e non privo di incognite, far "provare" ai figli "l'ebbrezza" per il salto sociale (che fine abbian fatto le figlie di Goriot, il romanzo credo non ce lo dica); nel tuo post vediamo Balzac alle prese col mondo della pittura. E ce lo fa vedere come profeta e anticipatore di quel movimento venuto 30 anni dopo la diffusione del suo "Capolavoro Sconosciuto".
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(*) da Wikipedia
Foto: da Papà Goriot di Wikipedia


 

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