marshall

domenica, luglio 31, 2011

Cultura finanziaria 1

Previsioni in corso di realizzazione
Avvertenza:
l'articolo è stato pubblicato da Reuters il 3 febbraio 2009

Contrariamente a quanto pensa la gente del nostro tempo, è assai probabile che in futuro Bush verrà ricordato come uno dei più grandi presidenti americani: almeno per il popolo dei suoi meno abbienti. Sotto nessun presidente americano, infatti, è avvenuta la redistribuzione di ricchezze tra ricchi e poveri, come è avvenuta sotto di lui. La casa, che sarebbe stata un miraggio per molti, è diventata di possibile acquisizione da parte loro, grazie allo spiraglio aperto dall'imperizia, negligenza e approssimazione con cui sono stati loro erogati i mutui ipotecari. Una pratica, questa, che è stata possibile attuare sotto le ultime presidenze, e che con Bush è continuata imperterrita e in maggior misura. Analogo discorso va fatto per le carte di credito. Si scrive che ogni americano sia indebitato per 9000 dollari e, quando verrà conclamata l'impossibilità di pagare i debiti, da parte dei meno abbienti, che hanno speso tutto il possibile loro concesso, senza avere il benchè minimo requisito di solvibilità, scoppierà un altro bubbone, del quale sono tuttora inimmaginabili le conseguenze sul sistema finanziario mondiale.
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Era già nelle previsioni delle cose, e Federico Rampini ne ha fatto il punto centrale attorno cui ruota il best seller L'Impero di Cindia. L'analisi "Global Trend 2025" del National Intelligence Council, secondo una notizia riportata ieri sera da Reuters, dice che "nei prossimi vent'anni diminuirà il peso politico ed economico degli USA e il mondo diventerà più pericoloso. Ci sarà scarsità di cibo e acqua, mentre invece ci sarà abbondanza di armi".
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Com'è facile supporre, la crisi fianziaria di Wall Street segnerà l'inizio di un ribilaciamento dell'economia globale, e il dollaro perderà il ruolo di valuta leader nel mondo, e il suo progressivo indebolimento la farà diventare "moneta prima tra pari". E così, parità è stata fatta. Una parità non desiderata dalle nostre aziende esportatrici, abituate a vivacchiare trattando affari sempre in dollari americani, anzichè "inventare baratti" con altre valute "diventate nel frattempo forti".
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Si vociferava già da tempo, molto tempo prima dello scoppio dei mutui subprime, che la "faccenda" era pericolosa e disastrosa, e si vocifera da tempo che prima o poi scoppierà anche il caso delle carte di credito americane, masse di gente che ha speso soldi che non aveva e che non sarà mai in grado di avere.
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Bush sapeva e non ha voluto o potuto fermare o frenare per tempo quel processo di indebitamento con "rientro a babbo morto" da parte delle sue classi meno abbienti, quelle masse dotate di scarse risorse. Ha lasciato fare, contando sullo "stellone americano": quella fiducia di cui godeva nel mondo la sua valuta. E così "avvenne" che chi ha dato ha dato, e chi ha avuto ha avuto. Converrà, ai grandi della terra, circondarsi di consiglieri napoletani, che hanno innata dentro di sè la capacità di affrontare, meglio e più di altri, le avversità della vita, senza dolersene oltre misura. E così, un'altra volta si rivelerà vincente la filosofia di Berlusconi, di circondarsi di stretti collaboratori partenopei.
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Il rapporto in questione, citato da Reuters, elaborato da un "sondaggio globale sulle tendenze da parte degli analisti dell'intelligence Usa", dice che essi "sono sono più pessimistici sullo status Usa rispetto alle precedenti previsioni, che vengono fatte ogni cinque anni", e getta ombre sul futuro dell'umanità. "
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Lo studio aggiunge che i risultati dipenderanno in parte dalle azioni della leadership."I prossimi 20 di transizione a un nuovo sistema sono pieni di rischi", spiega lo studio, aggiungendo che probabilmente Cina e India si uniranno agli Usa alla testa di un mondo multipolare.Il potenziale russo è meno certo, mentre Iran, Turchia e Indonesia sono viste in crescita.Il passaggio per superare un sistema energetico basato sul petrolio sarà in corso o completato nel 2025, e migliori tecnologie rinnovabili come quella solare e eolica daranno le migliori opportunità per una transizione rapida e a basso costo, aggiunge lo studio.Si avvertirà il riscaldamento globale e acqua, cibo e scarsità di energia porteranno a conflitti per le risorse."Il sistema internazionale, così come costruito in seguito alla Seconda guerra mondiale, sarà quasi irriconoscibile entro il 2025, a causa della crescita delle potenze emergenti, la globalizzazione dell'economia, uno storico trasferimento della ricchezza da Occidente a Oriente", spiega il rapporto."Benché gli Stati Uniti probabilmente resteranno l'attore singolo più potente, la forza relativa degli Usa, anche in campo militare, declinerà e l'influenza americana sarà più debole".Funzionari hanno spiegato che l'uscita del rapporto è organizzata nei tempi per essere pronta per l'amministrazione entrante del presidente eletto Barack Obama, che si insedierà il prossimo 20 gennaio.

articolo del 3/2/09

Questo post è l'ultimo pubblicato direttamente prima della pausa estiva. Ne seguiranno altri tre, di cultura finanziaria, che verranno pubblicati con modalità programmata.

A tutti gli amici e lettori auguro buone vacanze 

sabato, luglio 30, 2011

Andiamo a prenderci un caffè


Uomo di rispetto

E' la storia di un anonimo - forse uno dei pochi uomini di mafia - che ce l'ha fatta ad uscire completamente dal sistema mafioso. Quando il libro fu pubblicato era il 1988, e l'anonimo intervistato (come pure anonimo era l'autore a quel tempo) aveva imparato a vivere del frutto del lavoro delle proprie braccia. Di frutti e prodotti della sua terra viveva. Era un piccolo fazzoletto di terra, che aveva ereditato da suo padre, che lui aveva ampliato nel corso degli anni, acquistando il terreno dei confinanti. Non aveva dimenticato l'arte di coltivare la terra, un mestiere duro e faticoso che i malavitosi non vogliono fare. Un mestiere che suo padre gli aveva amorevolmente insegnato quando ancora era piccino; e ora, sul limitare della vecchiaia gli tornarono utili quei trucchi del mestiere, e voleva dimostrare a se stesso che le sue braccia potevano ancora sfamarlo onestamente. 

Grande libro che ha tuttora una sua validità.

Nel corso della lunga intervista, penso durata giorni e giorni, l'anonimo intervistato ripercorre tutta la sua vita, partendo dall'affiliazione alla mafia quando era ancora minorenne. L'ingresso nella mafia era avvenuto a quella età minore, all'insaputa di suo padre e di sua madre, la quale però subodorò subito qualcosa quando, anni dopo, in seguito a lunga assenza vide il figlio ripresentarsi tutto vestito elegantemente, e questi non seppe darle risposte soddisfacenti circa la provenienza di tanto sfoggio.
Nel libro è condensata la storia della mafia moderna da uno che l'ha vissuta dal di dentro. Parte dagli anni '50 quando era ancora in auge la mafia antica, quella per così dire "pulita", quando a capo c'era il dottor Navarra, medico condotto di Corleone; e poi a seguire vennero quelli che furono i giovani che gli fecero da scorta: Luciano Liggio, Calogero Bagarella, Bernardo Provenzano e Salvatore Riina.
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Ma perchè m'è venuto in mente questo libro? M'è venuto in mente quando in questi giorni ho sentito parlare della famosa frase - andiamo a prenderci un caffè - che forse pronunciava un noto esponente politico per ordinare ad un suo interlocutore di portargli altri 20.000 euro, che servivano per il partito.
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Insomma, là sopra servivano per La Famiglia, qui servivano per Il Partito: capita l'antifona?     

venerdì, luglio 29, 2011

Tremate o sanguisughe!

Tremate o Sanguisughe! I tagli arriveranno anche per voi.
La crisi inarrestabile dei mercati sta ad indicare che la manovra finanziaria fatta da Tremonti non sarà sufficiente per garantire il pareggio di bilancio entro il 2014; esso, infatti, si concretizzerà solo se ci sarà un incremento naturale del PIL, ma se ciò, come pare di constatare, non avverrà, si dovrà ricorrere ad una manovra suppllettiva per arrivare all'agognato pareggio di bilancio. E allora dove si andrà a parare per recuperare altre risorse? Per non far scoppiare sommosse o tumulti si dovranno abbattere privilegi e garanzie alle caste dei privilegiati, del tipo di privilegi e garanzie come quelle accordatesi per leggi, da loro stessi fatte, caldeggiate o volute, dai vari D'Alema e Scalfaro, raccontati nel precedente post, oppure quelli di Amato, di cui al seguente post di Mario Giordano.
E allora, cos'hanno da far comunella quei quattro di cui al post di Massimo? Tanto, a quanto par di capire, non c'è più trippa per gatti. Che si mettano il cuore in pace tutti quanti, dagli industriali, ai banchieri, ai sindacati, ai politici barricadieri: tutti i nodi stanno venendo al pettine! Con l'asta dei BTP di ieri - una parte dei quali non ha trovato compratori, e quindi non sono stati collocati, creando disfunzione alla tesoreria centrale - si è capito che gli stranieri si stanno disaffezionando sempre più ai nostri "buoni e decantati" titoli di stato. Brutto segno perchè forse bisognerà diventare veramente seri e incominciare a lavorare per il bene comune, anzichè fare sempre i bastian contrari, e incominciare a tirare la cinghia un pò tutti, a cominciare proprio dalle quelle caste dei privilegiati! E sono tante!
Tremate, quindi, sanguisughe!

giovedì, luglio 28, 2011

Le candide Sanguisughe


In tema di Sanguisughe, dal blog Paolo's Version
Da Giordano Mario a D’Alema Massimo
Caro D’Alema, mi scusi se oso disturbarla nell’alto della sua imperturbabile intelligenza, ma avrei una cosa importante da dirle. Perché, vede, forse è vero che noi giornalisti siamo delle «iene dattilografe», come ci ha gentilmente definiti, ma lei è una sanguisuga; forse è vero che noi siamo «tecnicamente fascisti», per usare un’altra sua espressione, ma lei è praticamente un mantenuto. Gliel’ha ricordato sul Fatto di ieri il suo coetaneo e diversamente estimatore Oliviero Beha, chiedendole proprio per questo motivo di rinunciare alla pensione dell’Inpgi, l’istituto di previdenza di tutte le iene dattilografe, comprese quelle tecnicamente fasciste. Ecco, questo volevo dirle: dia retta a Beha, rinunci alla pensione dell’Inpgi. Non le dovrebbe essere difficile, penso: considerato che lei ci tiene tantissimo a distinguersi, a tenerci a debita distanza e a non mescolare la sua suprema arguzia con le nostre modesta capacità, le offriamo un’ottima occasione per dimostrare al mondo che lei è davvero diverso da noi giornalisti. E con noi non ha nulla da spartire. Nemmeno i contributi figurativi.



Eh sì, caro onorevole D’Alema. Se non sbaglio lei è parlamentare dal 1987. Come parlamentare prende una bella indennità (15mila euro al mese) più gli altri benefit, compreso un ricco vitalizio che comincerà a scorrere nelle sue tasche nel malaugurato caso dovesse abbandonare l’onorevole poltroncina. Non le manca proprio nulla, insomma. A conti fatti credo che lei possa dirsi sia ben ricompensato dalle istituzioni per l’alto servigio reso al Paese sottraendo, con enorme sacrifici personali, tempo e energie altrimenti destinate alla sua Ikarus. E allora mi chiedo: perché nel frattempo, oltre a queste ricompense, lei sta anche maturando, senza versare una lira di contributo, una pensione da giornalista presso l’Inpgi? Non le sembra un privilegio di troppo, un’offesa alla sua nota modestia (scarpe a parte) e soprattutto una pericolosa dichiarazione d’appartenenza alla tribù delle iene dattilografe?
Il meccanismo dei contributi figurativi, per altro, è una delle più scandalose regalie concesse ai parlamentari. Se uno, per dire, fa l’operaio prende la pensione in base ai contributi che versa; se uno fa l’impiegato pure. Se uno fa l’onorevole o il senatore, invece no: oltre al vitalizio parlamentare, infatti, prende anche la pensione relativa alla professione (che non esercita) in base ai contributi versati dagli altri. Oscar Luigi Scalfaro, per fare un esempio, ha versato i contributi da magistrato solo per tre anni, dal 1946 al 1948: ebbene dal 1988 prende una pensione da magistrato di 7.796 euro al mese (grazie ai contributi versati da tutti i dipendenti pubblici). Non le sembra ingiusto? In un periodo in cui tutti debbono tirare la cinghia, una prebenda dallo Stato può bastare. I parlamentari, dunque, scelgano: o il vitalizio da parlamentare, o i contributi figurativi. Le pare, caro (carissimo) D’Alema?
Nel suo caso, poi, c’è un particolare che rende il tutto più odioso: i contributi figurativi, a lei, infatti, glieli versano proprio i giornalisti. Non è il solo politico, si capisce, a godere del benefit Inpgi: sono nella sua stessa situazione, per esempio, Fini, Gasparri, Veltroni e Mastella. Ma loro, vede, non hanno mai usato nei confronti della categoria le parole sprezzanti che le sono consuete. Non hanno mai invitato i lettori a lasciare i giornali nelle edicole. Lei invece sì, l’ha fatto. Lo continua a fare. Continua a ergersi a giudice morale della nostra categoria, bistratta il nostro lavoro e non perde occasione per darci lezioncine.
Mi pare che del nostro mondo non le piaccia proprio nulla. A parte i nostri contributi, s’intende. E allora siamo sicuri che, dall’alto della sua leggendaria intelligenza, ne trarrà subito le immediate conseguenze e si distinguerà con un beau geste: «Io, Massimo D’Alema, rinuncio alla pensione Inpgi…». Non è difficile, ce la può fare. Quella lettera la può scrivere. E così, forse, finalmente potremo trovare un accordo: noi dimenticheremo i suoi insulti, lei dimenticherà i nostri soldi. Ognuno versi i suoi contributi, ognuno si paghi la sua pensione. Perché, vede, le sembrerà strano, ma la cosa brutta, di questi tempi, non è tanto essere delle iene. Quanto piuttosto essere dei parassiti.

martedì, luglio 26, 2011

Merito di una Laurea ad honoris causa

Dopo aver letto questo articolo di Pensiero Verde (cliccare qui per leggere), credo abbia mille ragioni mia figlia nell'insistere affinchè venga concessa una "Laurea ad Honoris Causa" a molti degli autori de Il Giardino delle Esperidi e del Castello1 per la dedizione e l'impegno da molti dei suoi componenti dimostrata in oltre cinque anni di febbrile attività nell'amministrazione e cura dei vari blog.

lunedì, luglio 25, 2011

Come vivono questa crisi i greci

Nessie,ottimo articolo scritto da questo tuo commentatore (*). Ottimo, anche perchè, dal fondo del baratro in cui si trova veramente la Grecia, egli riesce a far trapelare un sottile filo di speranza sul futuro dell'umanità: data la crisi irreversibile della civiltà dei consumi, occorre puntare al sociale per dare speranze d'occupazione ai giovani. E di questo me ne sono accorto personalmente nel corso della breve vacanza. Mi trovavo in una località di poco più di 2000 abitanti, e mi serviva un fisioterapista laureato. Credevo di faticare a trovarlo, come se dovessi cercare un ago in un pagliaio, e invece è stato facilissimo: mi è bastato chiedere informazioni ed ho subito trovato un baldo giovane, subito disponibile e veramente in gamba.
Per quanto riguarda invece il pessimismo sulle condizioni e sul futuro della Grecia, sono pienamente d'accordo col tuo interlocutore: parola anche di grandi esperti, la Grecia - purtroppo! - fallirà comunque. Con un debito pubblico pari al 160 percento del PIL, anche vendendo tutto il vendibile, privatizzando tutto, credo le sia impossibile rimborsare tutti i prestiti internazionali..., sarebbe come un rinnovare i prestiti all'infinito.
E dopo di lei - stando anche e sempre a quanto dicono gli autorevoli commentatori internazionali - verranno i turni di Irlanda, Portogallo, Spagna.
E la vedo grigia anch'io da questo punto di vista. E allora perchè continuare a rimandare in là nel tempo un'agonia che è già scritta nel grande libro della storia?
E' bastato infatti che oggi (25 luglio 2011), nonostante la promessa dei massicci aiuti da parte degli altri partners europei -  intenzionati a non far fallire la moneta unica  - Moody's abbia abbassato il rating della Grecia all'ultima soglia prima del default, che si sono scatenate le vendite sulle banche dei paesi periferici dell 'Europa (Spagna, Italia, ecc), facendo precipitare i rispettivi indici di borsa.

(*) Vedere Nessie: Scenari futuribili

mercoledì, luglio 06, 2011

Associazione delle novantenni vergini


Amici e lettori del blog, amici esperidi, castellani (i lettori e gli autori de Il Castello) e sanguisugani (i tantissimi lettori e commentatori di Sanguisughe) vi aspetto lunedì 11 luglio sul blog Il Giardino delle Esperidi per una istruttiva storia su Lasco il bandito della Valsassina. Sentirò SANGUISUGHE, di Mario Giordano, che mi è molto piaciuto. All'interno del commento si parla di questa singolare associazione delle novantenni vergini, che probabilmente sarebbe dovuta servire per spillare soldi ad uffo allo Stato. Il commento è stato scritto da tale Mario, che scrive molto bene, ed ha una approfondita conoscenza di fatti a noi ormai ignoti.
Chi avesse notizie di altre nefandezze che si perpetravano o si perpetrano ai danni dello Stato, OLTRE A QUELLE ORMAI STRANOTE DEI PRIVILEGI PENSIONISTICI DEI NOSTRI PARLAMENTARI - a proposito avete letto di questa querela ricevuta da Mario Giordano per aver spifferato quanto segue? (cliccare per leggere) - scrivetela qui nel commentario. Essendoci la moderazione, la pubblicherò appena di rientro.
Ma bando alle ciance e veniamo alla lettera del misterioso Mario.
Caro dr. Giordano, ho avuto il piacere di conoscerla in occasione della presentazione del suo libro “Sanguisughe” nel foyer della Banca Popolare di Lodi ieri 4 luglio 2011.
Naturalmente è un piacere ascoltarla, oltre che leggerla, e devo riconoscere che sono stato rapito dai suoi argomenti, certo rapito ma assai scandalizzato, se parlare di scandalo è ancora attuale nell’Italia di oggi. Un’Italia di sprechi, di sozzure economiche, di assenza di risoluzione dei problemi che assillano i cittadini. Naturalmente saprà la traduzione in latino della parola ministro; vuol dire “servo”. I nostri ministri dovrebbero essere i servi dello stato, impegnati nel raggiungere e ben gestire il bene comune a vantaggio di tutti. Mi pare che da decenni invece essi siano servi di se stessi, del loro “essere per avere”, vivendo come in una bolla sospesa che non viene intaccata da influssi esterni e che vive, si sviluppa direi autonomamente arrichendosi sempre più di privilegi che solo lì esistono.
Alcuni anni or sono ricordo che l’on. Segni ed altri avevano intrapreso una crociata contro gli sprechi e avevano pubblicato una lista di associazioni che vivevano soprattutto di contributi statali. Ebbene ricordo che c’era, e forse esiste ancora, un’associazione graziata economicamente intitolata pressapoco “Associazione delle novantenni vergini”, mi pare fosse siciliana. Pobabilmente la ricorderà insieme a tantissime altre analoghe associazioni sostenute da soldi nostri. Ebbene mi pare che la crociata sia svanita nel nulla. Questo è solo una granello sulla spiaggia degli sprechi che si aggiunge all’altra vasta spiaggia dei privilegi.
Ben vengano libri e persone che divulgano simili situazioni perchè i sacrifici dovrebbero provenire come esempio proprio dai ministri/servi che sono persone che in fin dei conti ci rappresentano e alle quali abbiamo affidato un incarico certamente difficile ma nobile.
Credo, caro Giordano, che solo una rivoluzione possa ribaltare l’Italia, che possa sanare le differenze socio economiche, che veramente avvicini maggiormente i cittadini alle responsabilità di stato affinchè ciascuno riconosca la propria e quella degli altri. Ed anche la Chiesa dovrebbe alzare la voce, e qui non dico altro.
Mi piacerebbe tanto vedere i “fortunati” restituire il maltolto per anni usufruito, tutti ma proprio tutti. E mi piacerebbe che l’attività di amministratore dello stato fosse si pagata ma sentita più come un fatto di aiuto e buona gestione. Mi piacerebbe che tutto fosse per tutti anche con le dovute diversità ma nella normalità.
La saluto cordialmente.

venerdì, luglio 01, 2011

Reincarnazioni


Siccome è alquanto complicato lasciare commenti a Pensiero Verde, e siccome ho trovato estremamente gustoso uno dei loro ultimi post - la storia in chiave di novella decameroniana De Magistris, il Mago di Oz - mi è così sembrato inopportuno non farla conoscere ad una più nutrita platea di potenziali lettori. Sono così andato sul blog di Mario Giordano, Sanguisughe, del quale sono ormai di casa in pianta stabile, e vi ho lasciato il link.
Un vivo complimento all'autrice del post, la spiritosa Caelsius, che, per chi ha avuto la fortuna di conoscerla, mi ricorda molto da vicino la compianta Zanzara.
Peccato non sia più tra noi, perchè avrei molto da chiederle sulla sua terra: Lecco, Primaluna e la Valsassina.
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Immagini:
Il Mago di Oz - da Wikipedia
Primaluna, Valsassina - da Wikipedia


 

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