Lorenzo Cherubini "Jovanotti" al salto di qualità
Un titolo del Corriere di giovedi 11 maggio, firmato da Mario Luzzatto Fegiz, ha catturato la mia attenzione: *Jovanotti: meglio la musica che l’ideologia*. E subito, questo titolo ha fatto scattare in me la molla della simpatia per il personaggio.
Non ho mai nutrito un grande apprezzamento per il cantante, non mi è mai particolarmente piaciuto il suo genere musicale: però, talvolta e occasionalmente, l’ho ascoltato volentieri e con attenzione rivolta soprattutto al testo piuttosto che alla musica.
Leggo, nell’articolo, le sue parole: “In questo momento mi sento lontano dalle ideologie e molto più attento all’aspetto fisico-emotivo del rapporto con la musica e col pubblico”. E continua: “Mi sento attratto più dai segni che dalle parole. In passato credevo che la forma espressiva più completa fosse il saggio, invece ora scopro che un romanzo può insegnare di più”. E prosegue: “Di solito si punta molto sul pubblico illuminato per creare l’effetto Festivalbar. Io invece ho cercato di catturare le emozioni cesellando le immagini del concerto con disegni, anche molto audaci".
E a confermare questa fase più estetica che politica, scrive Mario Luzzatto Fegiz, Jovanotti ha annunciato per l’inizio di giugno un album di remix intitolato “Electroiova/buon sangue dopato”
Collegando il contenuto di questo post, al commento lasciato sul blog di *ape* , da parte di bice, ribadisco la sua e mia idea: “Gli intellettuali non dovrebbero essere schierati politicamente”. Intellettuale è anche chi fa musica impegnata. Musica che trasmette idee e messaggi anche per i politici senza però che l’autore si lasci fagocitare da nessun partito. L’Arte, la Musica, la Letteratura, tutte le materie Umanitarie sono beni universali e come tali devono appartenere a tutti, come s’è detto in quel post di *ape* , senza distinzione o divisione di parte e di fede politica. Gli intellettuali, in quanto persone, hanno poi proprie idee, proprie preferenze politiche, ma dovrebbero celarle intimamente dentro di sé, senza esplicitarle chiaramente. Altrimenti possono apparire, inevitabilmente, come dei “venduti”, attirandosi, di conseguenza, le antipatie di coloro che, pur apprezzando la loro arte, si sono schierati diversamente.
Non ho mai nutrito un grande apprezzamento per il cantante, non mi è mai particolarmente piaciuto il suo genere musicale: però, talvolta e occasionalmente, l’ho ascoltato volentieri e con attenzione rivolta soprattutto al testo piuttosto che alla musica.
Leggo, nell’articolo, le sue parole: “In questo momento mi sento lontano dalle ideologie e molto più attento all’aspetto fisico-emotivo del rapporto con la musica e col pubblico”. E continua: “Mi sento attratto più dai segni che dalle parole. In passato credevo che la forma espressiva più completa fosse il saggio, invece ora scopro che un romanzo può insegnare di più”. E prosegue: “Di solito si punta molto sul pubblico illuminato per creare l’effetto Festivalbar. Io invece ho cercato di catturare le emozioni cesellando le immagini del concerto con disegni, anche molto audaci".
E a confermare questa fase più estetica che politica, scrive Mario Luzzatto Fegiz, Jovanotti ha annunciato per l’inizio di giugno un album di remix intitolato “Electroiova/buon sangue dopato”
Collegando il contenuto di questo post, al commento lasciato sul blog di *ape* , da parte di bice, ribadisco la sua e mia idea: “Gli intellettuali non dovrebbero essere schierati politicamente”. Intellettuale è anche chi fa musica impegnata. Musica che trasmette idee e messaggi anche per i politici senza però che l’autore si lasci fagocitare da nessun partito. L’Arte, la Musica, la Letteratura, tutte le materie Umanitarie sono beni universali e come tali devono appartenere a tutti, come s’è detto in quel post di *ape* , senza distinzione o divisione di parte e di fede politica. Gli intellettuali, in quanto persone, hanno poi proprie idee, proprie preferenze politiche, ma dovrebbero celarle intimamente dentro di sé, senza esplicitarle chiaramente. Altrimenti possono apparire, inevitabilmente, come dei “venduti”, attirandosi, di conseguenza, le antipatie di coloro che, pur apprezzando la loro arte, si sono schierati diversamente.
10 Comments:
Chi o cosa è un'intellettuale, marshall?
Mi serve per capire meglio il tuo discorso.
Andrea (sdl)
By Andrea (sdl), at 13 maggio 2006 alle ore 12:40
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
By aroti, at 13 maggio 2006 alle ore 14:44
Finalmente.
Ho sempre apprezzato Jova per la musica, il film e il libro che ha scritto.
Anzi apprezzato... mi è sempre piaciuto un casino.
Tuttavia non lo reggevo quando parlava e si lanciava in giganti banalità pseudo politiche.
Ho notato con piacere che ultimamente compare meno in tv sotto la veste di "opinionista", ma ha lavorato molto come musicista. Gli ultimi album secondo me sono davvero bellissimi.
Jova ti prego: continua a fare quello in cui sei davvero bravo.
By riccardo, at 14 maggio 2006 alle ore 10:57
pur nn essendo un'accanita fan,mi è sempre piaciuto lorenzo.
andrea: il discorso/dibattito su intellettuali è stato approntato sul mio blog dopo una mia domanda su chi fossero questi intellettuali.
buona domenica a tutti.
By aroti, at 14 maggio 2006 alle ore 11:26
Scusami ape, ma leggendo e rileggendo quel tuo post non ho proprio trovato il commento di marshall che dice cosa lui ritiene siano gli intellettuali.
E dato che è una concezione che può essere personale, aspetto la risposta di marshall. Grazie lo stesso della nota ape.
Andrea (sdl)
By Andrea (sdl), at 14 maggio 2006 alle ore 11:39
jovanotti aveva iniziato da cantante per ragazzini, poi per un periodo ha avuto quclhe picco di ideologia ma il suo succeso credo l'abbia raggiunto quando ha iniziato a scrivere canzoni d'amore con il suo inconfondibile stile.Bella Lore!
By Niccoló, at 14 maggio 2006 alle ore 14:45
ed infatti andrea non devi leggere il post, qnt i commenti pertinenti.
il fatto che IO ti abbia indirizzato verso il mio blog prescinde dalla mia volontà di instradarti verso la mia concezione di "intellettuale".
By aroti, at 14 maggio 2006 alle ore 16:38
si ape, ma al solito ripeto (come avevo peraltro già detto :) ) che non ho trovato il commento di marshall dove descrive cosa per lui sia l'intellettuale. Mi interessa sapere il suo punto di vista per capire meglio queste affermazioni. Quello di altri, in questo contesto, è un punto di vista che non mi interessa.
pps : ho letto sia il post che i commenti, ovviamente. (come avevo già detto e come ripeto)
Andrea (sdl)
By Andrea (sdl), at 20 maggio 2006 alle ore 21:42
molto intiresno, grazie
By Anonimo, at 3 novembre 2009 alle ore 07:06
Perche non:)
By Anonimo, at 12 novembre 2009 alle ore 09:18
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