Papà Goriot
E' il commento che ho lasciato a Dionisio sul blog storico, artistico, letterario Il Giardino delle Esperidi. E' la sintesi della trama di fondo del capolavoro di Honoré de Balzac, Papà Goriot. Il romanzo si trova all'interno della sezione riguardante gli "studi sul costume" e fa parte dell'insieme degli scritti di Balzac intitolata "Scene di vita privata". (*)
Dell'insieme, o serie, fa parte anche Capolavoro sconosciuto recensito da Dionisio .
Ottima sintesi del "Capolavoro sconosciuto" di Balzac. Di lui, e della sua serie sulla "Commedia Umana", conosco solamente il Papà Goriot, per averlo letto. Tale romanzo lo ricordo come un esperimento ben riuscito di Balzac, relativamente al salto sociale: Papà Goriot che dilapida il suo ragguardevole patrimonio, accumulato in tutta una vita di probabili privazioni, per far fare alle due figlie il "grande" salto sociale. Sposano infatti un banchiere ed un conte, nella probabile speranza che con loro faranno la "dolce vita". E' invece una vita di stenti, alleviata soltanto dalla continua profusione di denaro da parte del padre, che per loro si priva di tutto (vive di nascosto dal mondo in una sorta di stamberga; una pensioncina anche poco raccomandabile; e le figlie che si vergognano del loro padre - tanto che non si fanno nemmeno chiamare figlie - da loro stesse ridotto a quelle condizioni). I due generi si eran rivelati, fin da subito dopo il matrimonio, emeriti squattrinati, emeriti cacciatori di dote (alle figlie però interessava molto essere la moglie di un conte e di un grande" banchiere).
Questo post, mi conferma Balzac nella veste di un raffinato sperimentatore. Nel Papà Goriot illumina i lettori sul quanto sia illusorio, e non privo di incognite, far "provare" ai figli "l'ebbrezza" per il salto sociale (che fine abbian fatto le figlie di Goriot, il romanzo credo non ce lo dica); nel tuo post vediamo Balzac alle prese col mondo della pittura. E ce lo fa vedere come profeta e anticipatore di quel movimento venuto 30 anni dopo la diffusione del suo "Capolavoro Sconosciuto".
---Dell'insieme, o serie, fa parte anche Capolavoro sconosciuto recensito da Dionisio .
Ottima sintesi del "Capolavoro sconosciuto" di Balzac. Di lui, e della sua serie sulla "Commedia Umana", conosco solamente il Papà Goriot, per averlo letto. Tale romanzo lo ricordo come un esperimento ben riuscito di Balzac, relativamente al salto sociale: Papà Goriot che dilapida il suo ragguardevole patrimonio, accumulato in tutta una vita di probabili privazioni, per far fare alle due figlie il "grande" salto sociale. Sposano infatti un banchiere ed un conte, nella probabile speranza che con loro faranno la "dolce vita". E' invece una vita di stenti, alleviata soltanto dalla continua profusione di denaro da parte del padre, che per loro si priva di tutto (vive di nascosto dal mondo in una sorta di stamberga; una pensioncina anche poco raccomandabile; e le figlie che si vergognano del loro padre - tanto che non si fanno nemmeno chiamare figlie - da loro stesse ridotto a quelle condizioni). I due generi si eran rivelati, fin da subito dopo il matrimonio, emeriti squattrinati, emeriti cacciatori di dote (alle figlie però interessava molto essere la moglie di un conte e di un grande" banchiere).
Questo post, mi conferma Balzac nella veste di un raffinato sperimentatore. Nel Papà Goriot illumina i lettori sul quanto sia illusorio, e non privo di incognite, far "provare" ai figli "l'ebbrezza" per il salto sociale (che fine abbian fatto le figlie di Goriot, il romanzo credo non ce lo dica); nel tuo post vediamo Balzac alle prese col mondo della pittura. E ce lo fa vedere come profeta e anticipatore di quel movimento venuto 30 anni dopo la diffusione del suo "Capolavoro Sconosciuto".
(*) da Wikipedia
Foto: da Papà Goriot di Wikipedia
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