Questione di "Bagni"
Grazie alla battagliera esponente di Forza Italia Elisabetta Gardini è esploso il caso dei bagni pubblici.
Accennai qualche giorno fa con Sarcastycon e Cornelio, due affezionati blogger, al problema di bagni particolari: quelli per disabili.
Davide Paolini ha fatto oggi una puntata incentrata proprio sui bagni di ristoranti e pizzerie, nel suo programma "Il Gastronauta", che va in onda ogni sabato in diretta dalle ore 11 su Radio24.
Ho trovato un blog che tratta della qualità e del servizio dei bagni dei quali hanno parlato anche nella puntata odierna del Gastronauta: la loro idea è classificare i bagni dei locali pubblici alla stregua della Guida Michelin, vi segnalo il link http://losciacquonedargento.spazioblog.it/
Pare che, dopo il diverbio intercorso tra Elisabetta Gardini e Vladimir Luxuria, scontratesi nel bagno delle donne di Palazzo Chigi, sia sorto il problema di dover creare anche un bagno apposito per i trasgender. Come se non avessimo abbastanza problemi e che quello del bagno apposito per parlamentari trasgender divenisse ora prioritario.
Di prioritario vedo invece la creazione di bagni pubblici per disabili, nelle grandi e piccole città d'arte italiane.
Bagni che siano localizzati in punti delle città, facilmente ed agevolmente rintracciabili. Che ne sia facilitato l'accesso e l'utilizzo. Che abbiano tariffe d'uso calmierate.
Nel concreto, si cercano informazioni dettagliate, da quanti vivono o hanno visitato di recente le città di Venezia, Mantova, Ferrara, per creare una mappa dettagliata sull'esistenza e dislocazione di quel genere di servizi, utile per quei disabili che hanno il vivo desiderio di una visita particolarmente sentita a quelle città.
Perchè il problema dei disabili che si estraneano dal mondo reale, è quello che, pur avendo il forte desiderio di visitare le nostre "bellezze" italiane, trovano spesso ostacoli nell'espletamento di quelle che sono esigenze fisiche naturali, e che, nei disabili, sono più pronunciate. Per evitare di andare incontro ad incognite, rinunciano. Rinunciando così ad una vera vita sociale che sarebbe ugualmente possibile.
Grazie a quanti forniranno informazioni.
P.S. ore 15,20
Mi scusino gli amici di Pavia, Lodi e Monza - che ho numerosi - se non ho citato i nomi delle loro città, che, pur essendo "città minori", non lo sono affatto sotto il profilo delle ricchezze artistiche e architettoniche.
D'altronde non potevo fare l'elenco di tutte le "piccole" città d'arte italiane: l'elenco sarebbe interminabile.
Posso aggiungere che, per queste città, il "servizio" per i disabili, almeno per quanto riguarda il centro storico, mi sembra sia stato affrontato decorosamente.
Accennai qualche giorno fa con Sarcastycon e Cornelio, due affezionati blogger, al problema di bagni particolari: quelli per disabili.
Davide Paolini ha fatto oggi una puntata incentrata proprio sui bagni di ristoranti e pizzerie, nel suo programma "Il Gastronauta", che va in onda ogni sabato in diretta dalle ore 11 su Radio24.
Ho trovato un blog che tratta della qualità e del servizio dei bagni dei quali hanno parlato anche nella puntata odierna del Gastronauta: la loro idea è classificare i bagni dei locali pubblici alla stregua della Guida Michelin, vi segnalo il link http://losciacquonedargento.spazioblog.it/
Pare che, dopo il diverbio intercorso tra Elisabetta Gardini e Vladimir Luxuria, scontratesi nel bagno delle donne di Palazzo Chigi, sia sorto il problema di dover creare anche un bagno apposito per i trasgender. Come se non avessimo abbastanza problemi e che quello del bagno apposito per parlamentari trasgender divenisse ora prioritario.
Di prioritario vedo invece la creazione di bagni pubblici per disabili, nelle grandi e piccole città d'arte italiane.
Bagni che siano localizzati in punti delle città, facilmente ed agevolmente rintracciabili. Che ne sia facilitato l'accesso e l'utilizzo. Che abbiano tariffe d'uso calmierate.
Nel concreto, si cercano informazioni dettagliate, da quanti vivono o hanno visitato di recente le città di Venezia, Mantova, Ferrara, per creare una mappa dettagliata sull'esistenza e dislocazione di quel genere di servizi, utile per quei disabili che hanno il vivo desiderio di una visita particolarmente sentita a quelle città.
Perchè il problema dei disabili che si estraneano dal mondo reale, è quello che, pur avendo il forte desiderio di visitare le nostre "bellezze" italiane, trovano spesso ostacoli nell'espletamento di quelle che sono esigenze fisiche naturali, e che, nei disabili, sono più pronunciate. Per evitare di andare incontro ad incognite, rinunciano. Rinunciando così ad una vera vita sociale che sarebbe ugualmente possibile.
Grazie a quanti forniranno informazioni.
P.S. ore 15,20
Mi scusino gli amici di Pavia, Lodi e Monza - che ho numerosi - se non ho citato i nomi delle loro città, che, pur essendo "città minori", non lo sono affatto sotto il profilo delle ricchezze artistiche e architettoniche.
D'altronde non potevo fare l'elenco di tutte le "piccole" città d'arte italiane: l'elenco sarebbe interminabile.
Posso aggiungere che, per queste città, il "servizio" per i disabili, almeno per quanto riguarda il centro storico, mi sembra sia stato affrontato decorosamente.
28 Comments:
Quando ho letto il titolo del tuo post volevo lasciare un commento al vetriolo ,ma poi leggendolo tutto mi sono reso conto dell'importanza del problema per i disabili.Da oggi prometto che farò più attenzione, per vedere nelle città, che abitualmente frequento,se e come sia stato affrontato questo problema.
Essendo quasi tutte città rosse,dovrebbero,in teoria ,molto in teoria essere orientate al sociale.
Ma sono certo, che i k amministratori,per sociale intendano esclusivamente i centri sociali e altre similari cellule di terrorismo.
ciao
By Anonimo, at 28 ottobre 2006 alle ore 14:18
POEMA: se quella notte per un intuito lontano, la bella sposa, nel concepir Romano, avesse dato all'uomo di Scandiano... invece della fica il deretano, l'avrebbe preso in cul quella sera, sol la dolce sposa... e non l'Italia intera. ciao Scipione.
By Anonimo, at 28 ottobre 2006 alle ore 14:39
Ciao Scipione,
e grazie della reminiscenza poetica!
L'avevo già sentita declamare da Benigni, a proposito di Berlusconi e sua mamma Rosa.
Come hai notato anche tu, i ruoli si sono capovolti. Al posto della mamma, ora c'è la sposa.
A proposito?
Benigni che fine ha fatto???
Perchè non sentiamo più le sue "gradevoli" "belinate"???
By marshall, at 28 ottobre 2006 alle ore 14:53
Se Luxuria andasse in bagno prima di andare in parlamento non ci sarebbero problemi... Quella che sollevi tu Marshall è una questione più seria e che spesso non viene affrontata dai parlamentari, ma non solo da loro.
By Niccoló, at 28 ottobre 2006 alle ore 15:02
Sarcastycon,
ti prego! fai ugualmente quel commento al vetriolo, facci divertire un pò col tuo gradevole sarcasmo!
E' vero. Quel problema, per i disabili, è molto serio! E solo chi ce l'ha, può sentirlo in tutta la sua intierezza.
Venezia, sappiamo essere in mano a Cacciari.
Ferrara e Mantova, da chi sono amministrate? Sanno veramente, fino in fondo, quei sindaci, quali patrimoni unici e inestimabili hanno tra le mani? Sanno, per esempio, che se quelle città fossero dirette da un Berlusconi Sindaco, così tanto amante del "bello", a qual punto le valorizzerebbe?
By marshall, at 28 ottobre 2006 alle ore 15:12
POEMETTO: o Gesu dagli occhi tristi, fai sparire i comunisti...se risolvi sto problema, fai sparire anche D'alema...ma se poi non te ne fotti, fai che muoia Bertinotti...ti preghiam se non ti rodi, fai schiattare pure Prodi...tu col cuore sempre aperto, fai morire Diliberto...e con gli angeli tuoi belli, porta in cielo anche Rutelli. o mio caro buon Gesu non fanne nascere mai più. amen Scipione .
By Anonimo, at 28 ottobre 2006 alle ore 16:08
x marshall
visto che insisti....
Ho fatto un remake di un commento di hurricane_53,siccome lui è una persona seria e non uno str come me,ho pensato di metterci del mio...
I questori hanno dato ragione a Luxuria : nella candidatura,quindi come eletto, aveva spiegato "che si sente donna" e la scelta individuale non è discutibile ( dicono loro ).
Questo vuol dire che se uno si sente sirena può andare in parlamento con la pelle di squame, se un giorno la bindi si sente uomo può andare nel bagno degli uomini e al grido di: "chi non lo fa in compagnia è un ladro e una spia" potrà pretendere di farla in piedi con gli altri maschietti.Il problema,per la bindi, non è farla in piedi,ma trovare qualcuno che non sia un ladro o una spia.
ciao
By Anonimo, at 28 ottobre 2006 alle ore 17:25
Che i questori della camera abbiano dato ragione all'on. Guadagno dimostra l'infimo livello cui continua sprofondare il parlamento.
Tu Marshall hai sollevato un problema ben più importante.
Sarebbe meglio che all'on. Guadagno fornissero un pannolone se non vuole andare nella toilette degli uomini e che invece facessero un accurato programma per bagni adeguati alle esigenze dei disabili.
By Massimo, at 28 ottobre 2006 alle ore 17:46
Sarcastycon,
i questori, con quel genere di risposta, se ne sono lavati le mani, e tolto dai piedi ogni motivo potesse creare loro qualche grattacapo o problema "diplomatico".
Ma, a proposito, chi sono e che ruolo hanno questi burocrati superstipendiati con i soldi prelevati alla gente con le tasse??
Di vetriolo ce n'è abbastanza da fare schiattare qualunque interessato dal commento. E di sarcasmo - anche se molto contenuto, contrariamente al tuo solito genere un poco più spinto - ce n'è pure da far spanciare dalle risate.
Ah che piacere! se mai lo dovessero leggere gli interessati, si da comprendere cosa ne pensiamo di loro!!!
By marshall, at 28 ottobre 2006 alle ore 18:06
Scipione,
ci stai proprio deliziando con i tuoi gradevoli poemetti.
Continua pure così, che ci fanno molto piacere e sorridere!
Il mio blog è aperto per pubblicare le tue opere inedite!
By marshall, at 28 ottobre 2006 alle ore 18:09
Monsoreau,
da come ne parlate, tu e Sarcastycon, ho capito a fondo il ruolo importante che dovrebbero avere i questori.
Ma, sempre dal modo in cui ne discutete, mi sembrano esseri inetti e incapaci di risolvere questioni apparentemente semplici.
L'onorevole Guadagno è lì da sei mesi, e in tutto questo tempo si è sempre servito del bagno delle donne.
Ci voleva proprio la coriacea Gardini a far diventare di dominio pubblico un problema di cui si sapeva già.
Ora i questori si dovranno un pochino dar da fare per trovare una soluzione che non metta nel ridicolo l'Italia anche su questo punto.
By marshall, at 28 ottobre 2006 alle ore 18:26
x luxuria una soluzione ci sarebbe....
Nell'ottocento usavano lo"zibeppe" .Lo zibeppe era una specie di vaso da notte incorporato nel comodino accanto al letto e veniva usato durante la notte....Si tirava fuori,si alzava il tappo ,si facevano i bisogni, e si rimetteva nel comodino.
Potrebbero metterlo nel suo scranno a montecitorio...tanto con tutti gli str che lo circondano,il puzzo non si noterebbe.
By Anonimo, at 28 ottobre 2006 alle ore 19:38
che pacchia per gli studenti dalle medie in su. Un maschietto un pò arrappato può frequentare i bagni femminili e se il bidello lo scopre deve solo dire che lui si sente una LEI, e giù che ci dò e ci dò. vuoi vedere che i questori della Camera pur di vedere qualche bella F... come la Gardini o la Prestig. o la Santachè etc. faranno la stessa cosa? ciao a tutti Cornelio Scip. il padano.
By Anonimo, at 28 ottobre 2006 alle ore 20:40
Marshall, parlando di invalidi ti invito a leggere il mio ultimo post:
http://lunatikamente.blogspot.com/2006/10/contro-il-parkinson.html
By Lunatika, at 28 ottobre 2006 alle ore 21:02
x marshall
ehm ho trovato un'altra soluzione
per il bagno di luxuria, ma è un immagine se la vuoi vedere vieni a trovarmi..
By Anonimo, at 28 ottobre 2006 alle ore 21:26
Cornelio e Scipione,
siete la stessa persona?
In fatto di donne hai dei gusti sopraffini.
Condivido le tue scelte, sopratutto la Gardini.
By marshall, at 28 ottobre 2006 alle ore 21:31
Imhotep,
bisogna vedere se riesce a trattenerla quando fanno le sedute "fiume".
By marshall, at 28 ottobre 2006 alle ore 21:34
Sarcastycon,
quella dello "zibeppe" è migliore. Hai accantonato il complesso di "riverenza" verso le "autorità" ed è uscito il miglior Sarcastycon di sempre!
By marshall, at 28 ottobre 2006 alle ore 21:41
Visto che il vaso da notte me l'ha gia fregato Sarcastycon, vediamo il seguito: c'era il servo di camera (sic) che si occupava di vuotarlo direttamente dalla finestra. Ma il desiderio d'omologazione risolvera' presto nella rimozione delle differenze (tette e piselli) e conseguente abolizione della toilette in quanto simbolo borghese della discriminazione tra i sessi. Tanto ormai ci sono le provette...
Quanto all'argomento serio, non so se a Venezia hanno cominciato a costruire bagni pubblici: ne' per disabili, ne' per abili. Del resto anche questa e' uguaglianza: per non scontentarne uno li si scontenta tutti e due. :-)
By Lo PseudoSauro, at 28 ottobre 2006 alle ore 22:29
Aggiungerei alla lista, dei vasi e dei pannoloni, anche il sondino col suo sacchetto di plastica appeso..
Comunque bravo Marshall di parlare di strutture per disabili.In queste cose si vede la civilta' e devo dire che da me ci sono dappertutto e sia gli anziani che gli handycappati, trovano toilettes appropriate e scivoli e pulmini per loro e li vedi dappertutto con le loro carrozzelle, completamente indipendenti.
Negli Stati Uniti, poi, ho visto spesso dei cartelli di fronte a delle casette, che indicavano la presenza di un cieco.
Ciao.
By Anonimo, at 29 ottobre 2006 alle ore 05:16
si sono la stessa persona , ma dato che ho un figlio in Australia, quando scrivo qualche vaccata mi camuffo.tornando alle barriere architettoniche, che nelle ns,città sono più che presenti, per impedire ai disabili di muoversi facilmente, come se in Italia ci si vergognasse di loro, e si vorrebbe tenerli in casa; sono rimasto impressionato invece dalla Spagna. nel 1980 mi sono recato ad Ibiza, all'ora l'isola era abitata da non più di ventimila persone, c'erano due o tre alberghi ed una strada asfaltata, eppure ogni edificio pubblico, i marciapiedi, le case private avevano lo scivolo per le carrozzine. infatti la Spagna ci ha sorpassati a velocità doppia. cornelio.
By Anonimo, at 29 ottobre 2006 alle ore 10:52
Cornelio,
mi fa un enorme piacere apprendere che il nostro amico "australiano" abbia un padre così aperto al mondo. Se poi hai lavorato per cartiere, sei anche un mezzo collega.
Ti farà particolarmente piacere, il sapere che da parecchie mattine ascolto RadioPadania, e che stò imparando a memoria il nuovo inno di Padania Libera - Italia si, Italia no - di Elio e le Storie tese.
Ma più bello ancora è quello che trasmettono dopo, il pezzo di GIORGIO GABER "Libertà è partecipazione".
Quando Gaber scrisse quel pezzo, forse, neanche lui sapeva che sarebbe diventato uno dei motti preferiti dai Blogger del "Gruppo IlCastello1" - gruppo nel quale mi onoro di essere stato ammesso -.
Libertà e Partecipazione, infatti, sono uno dei principi cardine su cui si basa il concetto di DEMOCRAZIA amato e teorizzato da ALEXIS DE TOCQUEVILLE.
A presto.
By marshall, at 29 ottobre 2006 alle ore 12:32
Lunatika,
ben ritrovata.
Più tardi passo a leggerti.
Vedo che tratti del morbo di Parkinson. Ti sei riferita al caso Bruno Lauzi??
By marshall, at 29 ottobre 2006 alle ore 15:42
Lontana,
ben ritrovata anche a te.
La tua testimonianza mi è particolarmente gradita perchè mi informa del fatto che, li da te in Canada, ma anche negli USA, c'è maggior riguardo per le persone meno "fortunate".
Tra l'altro ho visto che alla presentazione dei prossimi giochi olimpici invernali - che si svolgeranno li, in Canada - aveva presenziato un vostro ministro, o addirittura primo ministro, in carrozzella.
Non potevate dimostrare al Mondo un maggior culto per l'handicap di quanto stiate facendo Voi.
Complimenti alla nazione Canadese!!
By marshall, at 29 ottobre 2006 alle ore 15:56
Pseudosauro,
i tuoi commenti, ma sopratutto i tuoi post, ci portano sempre su cime più elevate del solito. Ci inducono, inevitabilmente, a dover pensare, meditare ed elaborare sul contenuto degli stessi.
L'argomento che tocchi in questo commento- quello della parificazione dei sessi, e della conseguente "omologazione" con "abbattimento" delle "differenze" - porta come conseguenza il pensare allo snaturamento che si avrebbe nelle unioni "uomo-donna".
Per fortuna, però, siamo ancora nel piano della fantacomicità, delle battute "fredde", delle "prese in giro" per i movimenti "pro-parificazione" del tutto. Perchè, francamente, vogliamo che almeno queste differenze non siano abbattute. Che l'uomo resti tale, ma sopratutto la "donna" resti e sia così come è stata creata da Dio o dalla Natura.
Grazie per gli stimoli e gli spunti che ci fornisci.
By marshall, at 29 ottobre 2006 alle ore 16:30
x marshall
OT:
sei invitato al party a casa mia....porta chi vuoi tanto paga...
By Anonimo, at 29 ottobre 2006 alle ore 20:58
Cara Monica,
i tuoi quesiti mi portano a toccare un tasto doloroso.
La maggioranza degli invalidi "sopravvenuti" (quelli che lo sono diventati) - e, almeno per quanti ne conosca io - passato il periodo di "adattamento" al loro nuovo "stato", diventano molto "orgogliosi" e acquisiscono la tendenza a "voler" essere il più indipendenti possibili, per arrecare i minori impicci o disturbi possibili agli altri, compresi i parenti.
Difficilmente, quindi, e almeno questa "cerchia", di cui ti ho detto, verrà a chiedere e perorare un qualcosa alle "autorità", che li possa agevolare più degli altri o che possa sembrare o costituire un "privilegio" cui gli "altri" non saprebbero cosa farsene.
Ed è per questo che non se ne vedono "molti" in giro.
Una politica di "elezione" è quella che sa anticipare tutte quelle particolari esigenze e sa farsene carico prima di ricevere sollecitazioni da parte degli "interessati".
Nel primo governo Berlusconi c'era un ministro paraplegico. Mi ricordo ancora gli "sfottò" a cui fu sottoposto dagli "avversari".
Spero di esserti stato ugualmente chiaro perchè ho voluto addensare il più possibile.
By marshall, at 29 ottobre 2006 alle ore 22:00
leggere l'intero blog, pretty good
By Anonimo, at 30 novembre 2009 alle ore 03:48
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