Tv Talk
Ieri, approfittando del tempo incerto su Milano, ho finalmente gustato per intiero una puntata di Tv Talk: show magazine sulla televisione trasmesso il sabato da Rai3 tra le 9 e le 10,30.
E' condotto da Massimo Bernardini, un professionista serio della televisione che considero alla pari di Beppe Rovera di Ambiente Italia.
La prima mezz'ora è stata dedicata al nuovo programma televisivo di Gianfranco Funari su Rai1, la cui puntata inaugurale del 28 aprile scorso è stata un flop, sentendo i commenti in studio sui dati d'ascolto Auditel: 17,12% di Apocalypse Show contro il 34,12% della Corrida (ieri, 5 maggio, rispettivamente il 12,61% contro il 33,05%).
Ma il momento clou di Tv Talk è stata la bella "tiratona d'orecchie" fatta dall'ospite in Studio, Cesare Cadeo, ad Enzo Biagi il quale, nella puntata inaugurale del suo ritorno in Rai, ha intervistato Daniele Luttazzi a suon di ricordi e revival sulla loro estromissione dalla Rai di qualche anno fa: potevano spendere più intelligentemente lo spazio e il tempo concesso loro dal servizio pubblico.
Cesare Cadeo ha loro ricordato che anche Gustavo Selva e Vittorio Sgarbi furono estromessi di punto in bianco dai loro rispettivi programmi, senza peraltro fare tutte le manfrine asfissianti che hanno fatto e stanno facendo Biagi e Luttazzi.
Non ho visto alcuno dei due programmi summenzionati; quello che sò di entrambi l'ho visto in questa puntata di Tv Talk.
Anche ai giovani laureati e laureandi in Scienze della comunicazione, ospiti fissi del programma, non è granchè piaciuto il debutto del ritorno in Rai di Biagi.
Soprattutto, a loro non piace il modo di fare satira di Luttazzi, frammista a comicità volgare, banale e fuori luogo (sono stati ricordati i noti episodi che ne hanno comportato il suo allontanamento) ; solo una studentessa si è mostrata a favore, contro quattro studenti, Cadeo e Giorgio Simonelli a sfavore.
Nella terza parte si è parlato della nuova serie de La Storia siamo noi di Giovanni Minoli incentrata sull'Uomo del futuro, e dell'incubo che aleggia sulla eventualità che si possano creare magazzini di organi umani legali, ma anche illegali, col macabro risvolto di "commercio di organi".
Cesare Cadeo ha rilasciato un commento talmente entusiastico, su questo nuovo programma del Minoli, da lasciare sbigottiti Massimo Bernardini e buona parte degli altri interlocutori.
Mi associo a Cesare Cadeo nell'affermare che programmi del genere andrebbero trasmessi in ore più consone della giornata, e non alle nove del mattino, o solo alle nove del mattino, in modo da poter essere visti da un maggior numero di utenti.
Quando, poi, nella rievocazione storica della vita professionale di Cesare Cadeo, è stato trasmesso lo spezzone di un programma dove lui si cimenta nel cantare, con perfetta interpretazione e intonazione, Luci a San Siro, di Roberto Vecchioni, ho avuto un sobbalzo di commozione perchè a quella canzone è legato un momento bello della mia vita, che non posso qui rivelare.
E' condotto da Massimo Bernardini, un professionista serio della televisione che considero alla pari di Beppe Rovera di Ambiente Italia.
La prima mezz'ora è stata dedicata al nuovo programma televisivo di Gianfranco Funari su Rai1, la cui puntata inaugurale del 28 aprile scorso è stata un flop, sentendo i commenti in studio sui dati d'ascolto Auditel: 17,12% di Apocalypse Show contro il 34,12% della Corrida (ieri, 5 maggio, rispettivamente il 12,61% contro il 33,05%).
Ma il momento clou di Tv Talk è stata la bella "tiratona d'orecchie" fatta dall'ospite in Studio, Cesare Cadeo, ad Enzo Biagi il quale, nella puntata inaugurale del suo ritorno in Rai, ha intervistato Daniele Luttazzi a suon di ricordi e revival sulla loro estromissione dalla Rai di qualche anno fa: potevano spendere più intelligentemente lo spazio e il tempo concesso loro dal servizio pubblico.
Cesare Cadeo ha loro ricordato che anche Gustavo Selva e Vittorio Sgarbi furono estromessi di punto in bianco dai loro rispettivi programmi, senza peraltro fare tutte le manfrine asfissianti che hanno fatto e stanno facendo Biagi e Luttazzi.
Non ho visto alcuno dei due programmi summenzionati; quello che sò di entrambi l'ho visto in questa puntata di Tv Talk.
Anche ai giovani laureati e laureandi in Scienze della comunicazione, ospiti fissi del programma, non è granchè piaciuto il debutto del ritorno in Rai di Biagi.
Soprattutto, a loro non piace il modo di fare satira di Luttazzi, frammista a comicità volgare, banale e fuori luogo (sono stati ricordati i noti episodi che ne hanno comportato il suo allontanamento) ; solo una studentessa si è mostrata a favore, contro quattro studenti, Cadeo e Giorgio Simonelli a sfavore.
Nella terza parte si è parlato della nuova serie de La Storia siamo noi di Giovanni Minoli incentrata sull'Uomo del futuro, e dell'incubo che aleggia sulla eventualità che si possano creare magazzini di organi umani legali, ma anche illegali, col macabro risvolto di "commercio di organi".
Cesare Cadeo ha rilasciato un commento talmente entusiastico, su questo nuovo programma del Minoli, da lasciare sbigottiti Massimo Bernardini e buona parte degli altri interlocutori.
Mi associo a Cesare Cadeo nell'affermare che programmi del genere andrebbero trasmessi in ore più consone della giornata, e non alle nove del mattino, o solo alle nove del mattino, in modo da poter essere visti da un maggior numero di utenti.
Quando, poi, nella rievocazione storica della vita professionale di Cesare Cadeo, è stato trasmesso lo spezzone di un programma dove lui si cimenta nel cantare, con perfetta interpretazione e intonazione, Luci a San Siro, di Roberto Vecchioni, ho avuto un sobbalzo di commozione perchè a quella canzone è legato un momento bello della mia vita, che non posso qui rivelare.
7 Comments:
Toh, che strano. Allora persino Rai3 ogni tanto trasmette un programma degno del servizio pubblico e non della televisione di regime (sinistro) ? :-D
Resta comunque troppo poco per giustificarne l'esistenza ...
By Massimo, at 6 maggio 2007 alle ore 17:24
Beh però l'estromissione di Biagi non è paragonabile a quella di Sgarbi. Se permettete sono due figure di diversa portata...comunque si chiama Luttazzi , non Luzzati. Ciaoooooo!!!
By Anonimo, at 7 maggio 2007 alle ore 13:04
Ringrazio Anonimo per il chiarimento.
Credevo si chiamasse così.
Poi, rivedendo lo spezzone di puntata su internet, e andando su google, ho scoperto il suo cognome esatto, che poi non è neanche quello vero, perchè si chiama Fabbri.
Il cognome d'arte se lo è dato in onore di Lelio Luttazzi.
Se permetti, come tu dici che non c'è paragone tra Sgarbi e Biagi, io dico che non c'è paragone tra Daniele Luttazzi e Lelio Luttazzi.
Ovviamente, è Lelio quello migliore.
Provvedo alla modifica di Luzzatti in Luttazzi.
Grazie e ricambio il ciaoooo!
By marshall, at 7 maggio 2007 alle ore 18:19
io ho bannato biagi dalla mia vita insieme a tutti gli altri pennivendoli,saporitamente pagati ,con il ns. canone.
faccio conto di aver buttato 104 euro nel cesso.
ciao
By Anonimo, at 7 maggio 2007 alle ore 21:03
Sarcastycon,
anch'io ho fatto altrettanto.
Ho molto di meglio da fare che ascoltare le loro "chiacchiere".
E di quel tanto meglio da fare, te ne ho data "ampia" prova nel tuo blog!
Ciao, e a presto con tuoi nuovi scritti su quell'argomento che a me piace particolarmente!
By marshall, at 8 maggio 2007 alle ore 18:24
Massimo,
peccato si possano contare sulle dita di una mano; facciamo una e mezza.
By marshall, at 8 maggio 2007 alle ore 18:26
Marsh, grazie per questa recensione, l'ho gradita assai! :-)
Cadeo è stato davvero grande, un signore. Avevo appena finito di stroncare la satira merdosa di Luttazzi e mi aspettavo che tutti mi dessero contro (in genere va così), ma l'intervento dell'ospite ha subito contribuito a ripristinare un minimo di verità storica. Al termine della registrazione sono andato a dargli la mano dicendogli: "Bravo! Basta con gli epurati di serie A e di serie B!". Lui mi ha sorriso e mi ha ringraziato.
Grandissimo!!
By Anonimo, at 8 maggio 2007 alle ore 21:04
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