L'investimento in prima casa
Ringrazio i blogger Zener, Sarcastycon, Bol., Frank77, Blog News, Massimo, Monica, L'altra rossa, Alberto, che hanno risposto al quesito del post: mutuo a tasso fisso o variabile?
Intanto, un passo importante è stato fatto. Ieri, è stato firmato il compromesso con caparra. Appartamento di due locali e servizi restaurato 10 anni fa; in un condominio costruito negli anni '60, in una cittadina dell'interland milanese ben collegata col capoluogo: costo 140 mila euro.
Dieci anni fa, prima del restauro, lo stesso appartamento era stato scambiato a 110 milioni di lire. Si tratta, ora, di definire il tipo di mutuo: stando alle indicazioni ricevute anche da voi, si propenderà per il tasso variabile.
Da quanto detto, si può dedurre che il costo dello stesso appartamento è raddoppiato in dieci anni, poichè 30 milioni di lire furono spesi per la ristrutturazione.
Per rispondere a Zener, dico che non è stato possibile trattare la cifra perchè il venditore è un amico che lascia Milano per tornare, da pensionato, al suo paese d'origine, in Sicilia; e poi perchè la cifra richiesta è in linea con scambi della stessa tipologia avvenuti nell'ultimo anno.
A far decidere e incoraggiare questo giovanotto al "grande passo" è stata la filosofia racchiusa nel commento di Sarcastycon: salvo brevi periodi di assestamento, il prezzo delle case, e delle costruzioni in genere, non può che salire. Le costruzioni sono quei beni che, per la loro realizzazione e ristrutturazione, richiedono impiego massiccio di manodopera e non possono essere costruite con macchinari. E' quindi logico pensare che in condizioni di normalità - ove non ci siano guerre o cataclismi o sconvolgimenti climatici e ambientali che costringano all'abbandono delle proprietà - i prezzi delle case non potranno che salire con incrementi superiori a quella che è la dinamica del costo della vita, cioè con aumenti maggiori del tasso d'inflazione ufficiale certificato dall'ISTAT: è la storia a documentarlo e a provarlo.
Un plauso, quindi, a questo giovane, che ha avuto il coraggio di rischiare acquistando la sua prima casa. Certo, ha avuto l'indispensabile aiuto e sostegno dei genitori, senza i quali non si sarebbe potuto azzardare.
Nelle risposte date ai commenti di Zener e Sarcastycon sono racchiuse anche le risposte a Bol. e Frank77. Forse Bol. è un pochino troppo pessimista, ma, mi deve credere sull'esperienza: alla lunga l'investimento immobiliare nella prima casa, vince su tutto.
Intanto, un passo importante è stato fatto. Ieri, è stato firmato il compromesso con caparra. Appartamento di due locali e servizi restaurato 10 anni fa; in un condominio costruito negli anni '60, in una cittadina dell'interland milanese ben collegata col capoluogo: costo 140 mila euro.
Dieci anni fa, prima del restauro, lo stesso appartamento era stato scambiato a 110 milioni di lire. Si tratta, ora, di definire il tipo di mutuo: stando alle indicazioni ricevute anche da voi, si propenderà per il tasso variabile.
Da quanto detto, si può dedurre che il costo dello stesso appartamento è raddoppiato in dieci anni, poichè 30 milioni di lire furono spesi per la ristrutturazione.
Per rispondere a Zener, dico che non è stato possibile trattare la cifra perchè il venditore è un amico che lascia Milano per tornare, da pensionato, al suo paese d'origine, in Sicilia; e poi perchè la cifra richiesta è in linea con scambi della stessa tipologia avvenuti nell'ultimo anno.
A far decidere e incoraggiare questo giovanotto al "grande passo" è stata la filosofia racchiusa nel commento di Sarcastycon: salvo brevi periodi di assestamento, il prezzo delle case, e delle costruzioni in genere, non può che salire. Le costruzioni sono quei beni che, per la loro realizzazione e ristrutturazione, richiedono impiego massiccio di manodopera e non possono essere costruite con macchinari. E' quindi logico pensare che in condizioni di normalità - ove non ci siano guerre o cataclismi o sconvolgimenti climatici e ambientali che costringano all'abbandono delle proprietà - i prezzi delle case non potranno che salire con incrementi superiori a quella che è la dinamica del costo della vita, cioè con aumenti maggiori del tasso d'inflazione ufficiale certificato dall'ISTAT: è la storia a documentarlo e a provarlo.
Un plauso, quindi, a questo giovane, che ha avuto il coraggio di rischiare acquistando la sua prima casa. Certo, ha avuto l'indispensabile aiuto e sostegno dei genitori, senza i quali non si sarebbe potuto azzardare.
Nelle risposte date ai commenti di Zener e Sarcastycon sono racchiuse anche le risposte a Bol. e Frank77. Forse Bol. è un pochino troppo pessimista, ma, mi deve credere sull'esperienza: alla lunga l'investimento immobiliare nella prima casa, vince su tutto.
4 Comments:
Posso confermare quello che dici Marshall,anche perchè pagando l'affitto della prima casa si spende quello che verrebbe la rata del mutuo.
By Anonimo, at 25 maggio 2007 alle ore 14:44
Frank77,
grazie per essere d'accordo in toto con me, almeno su questo argomento, ed in particolare su questo punto.
Al contrario di Bol. anche tu propendi dell'idea che sia meglio acquistare la casa d'abitazione principale, che starci dentro in affitto!
By marshall, at 25 maggio 2007 alle ore 14:52
ragazzi.... io continuo a non essere daccordo.... nel mio caso la rata del mutuo era nettamente + pesante dell'affitto...il 30%, e questo escludendo i costi fissi iniziali di agenzie, tasse.. cazzi e mazzi.... 20mila euro buttati subito dalla finestra... lo so anche io che nel lungo periodo il mutuo ripaga dei sacrifici.... ma dipende sempre da che sacrifici bisogna fare.... io parto dal presupposto che già di partenza le case hanno costi senza senso e che quindi mi sento stronzo a pagare quelle cifre x dei buchi pulciosi... poi che dire... convivo.. non ho figli e non ne vogliamo fare... qs fa si che io non abbia una motivazione logica per dovermi letteralmente strangolare nell'aquisto di una casa.... xchè con queste cifre si tratta di strangolarsi.... non voglio vivere con l'acqua alla gola... la vita è una sola e del doman non v'è certezza... gradirei godermela finchè posso.... e non dovermi preoccupare dei tassi in rialzo... dell'ici esplosiva.... di un possibile default finanziario.. e del fatto che essendo entrambi autonomi può succedere qualsiasi cosa... domani non mi paga un cliente grosso e fallisco... la banca si prende tutto... la mia donna idem.... oltre al fatto che da autonomi il mutuo al 100% come lo volevamo noi non lo danno... neppure all'80%.... facevano di quelle storie che son rimasti li a raccontarsele.... hanno pure provato a chiedermi un 2% in + pure x la mediazione creditizia.... insomma... ora sto bene così... vivo meglio io di alcuni che conosco che stanno davvero sul filo del rasoio....se avessi potuto invece comprare prima del 2000... beh.. il discorso sarebbe stato diverso;-)
il mio non è pessimismo.... è la constatazione di non voler rinunciare alle proprie passioni(viaggi e altro) per poter dire tra 30anni "qs casa è mia" ..... per me.. la vita senza passioni non è vita, bensì una cosa triste.... cmq mi ripeto.. se avessi figli il discorso sarebbe opposto....;-)
ciao
bol.
By Anonimo, at 25 maggio 2007 alle ore 19:17
Bol.,
ho letto il tuo commento accorato.
Vista la tua posizione, visto l'insieme delle tue aspettative, delle tue prospettive ecc., hai fatto la scelta giusta optando per l'affitto.
Mi ricordi tanto un mio collega di lavoro degli anni '80. Anche lui era sposato senza figli, e con la prospettiva di non poterne avere. Lavoravano entrambi e con buoni stipendi, per quell'epoca. Eppure, arrivavano a fine mese in bolletta (a volte chiedeva prestiti a noi colleghi). Avevano un favoloso attico in una cittadina ad Est di Milano. Sono stato suo ospite varie volte, per compensarmi dei tanti favori che gli facevo sul lavoro. Mi ricordo le cene estive a casa sua, fatte su una terrazza dalla quale godevo di un panorama mozzafiato.
Era un brillante. Non hanno mai voluto saperne di comprar casa. Li ho persi di vista.
By marshall, at 26 maggio 2007 alle ore 11:23
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