Come vivono questa crisi i greci
Nessie,ottimo articolo scritto da questo tuo commentatore (*). Ottimo, anche perchè, dal fondo del baratro in cui si trova veramente la Grecia, egli riesce a far trapelare un sottile filo di speranza sul futuro dell'umanità: data la crisi irreversibile della civiltà dei consumi, occorre puntare al sociale per dare speranze d'occupazione ai giovani. E di questo me ne sono accorto personalmente nel corso della breve vacanza. Mi trovavo in una località di poco più di 2000 abitanti, e mi serviva un fisioterapista laureato. Credevo di faticare a trovarlo, come se dovessi cercare un ago in un pagliaio, e invece è stato facilissimo: mi è bastato chiedere informazioni ed ho subito trovato un baldo giovane, subito disponibile e veramente in gamba.
Per quanto riguarda invece il pessimismo sulle condizioni e sul futuro della Grecia, sono pienamente d'accordo col tuo interlocutore: parola anche di grandi esperti, la Grecia - purtroppo! - fallirà comunque. Con un debito pubblico pari al 160 percento del PIL, anche vendendo tutto il vendibile, privatizzando tutto, credo le sia impossibile rimborsare tutti i prestiti internazionali..., sarebbe come un rinnovare i prestiti all'infinito.
E dopo di lei - stando anche e sempre a quanto dicono gli autorevoli commentatori internazionali - verranno i turni di Irlanda, Portogallo, Spagna.
E la vedo grigia anch'io da questo punto di vista. E allora perchè continuare a rimandare in là nel tempo un'agonia che è già scritta nel grande libro della storia?
E' bastato infatti che oggi (25 luglio 2011), nonostante la promessa dei massicci aiuti da parte degli altri partners europei - intenzionati a non far fallire la moneta unica - Moody's abbia abbassato il rating della Grecia all'ultima soglia prima del default, che si sono scatenate le vendite sulle banche dei paesi periferici dell 'Europa (Spagna, Italia, ecc), facendo precipitare i rispettivi indici di borsa.
(*) Vedere Nessie: Scenari futuribili
(*) Vedere Nessie: Scenari futuribili
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