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lunedì, maggio 18, 2015

Leggere allunga la vita


Parafrasando  il pensiero di Umberto Eco, contenuto nel link riportato qui sotto  - Io leggo perché - "a parità di età, chi avrà letto è come se avesse vissuto di più" 

Il 23 maggio 2015 alle ore 21 nella Biblioteca Tilane di Paderno Dugnano verrà replicata la commedia Stella per metà di Franco Pozzi interpretata dalla compagnia degli Attori per caso di Nova Milanese.


Sono trascorsi 3 anni da quando l'Accademia della Crusca ha lanciato l'allarme sul rischio estinzione della lingua italiana. Il monito ispirò una vignetta, che da allora circola su vari blog - tra i quali spicca  Leggere Libri - nella quale si palesa la fine ingloriosa cui sarà destinata la nostra lingua, se non si correrà per tempo ai ripari. Per combattere tale rischio, c'è un'arma invincibile, indolore e senza costo: la lettura. Leggere una qualsiasi cosa: un libro, un giornale, un fumetto, purchè si legga. E non è un caso se di recente Roberto Saviano è stato ospite di Amici a declamare la trama di Le notti bianche (Roberto Saviano ad Amici: Le notti bianche)  di Dostoevskij, e Rai3 ha recentemente proposto il programma Io leggo perchè, con inviti alla lettura, lanciati da artisti, scrittori e musicisti, attraverso il racconto di una storia, la lettura di una pagina, l'esecuzione di una canzone. All'inizio della trasmissione vengono citati  i 10 diritti del lettore, decalogo che sarà la struttura portante della commedia Stella per metà.   
Leggere  aiuterà anche ad arrestare la moria di parole italiane, mediante la riappropriazione della nostra lingua, usandola contro l'introduzione di parole inglesi nei discorsi e negli scritti, un'abitudine sempre più usata ed abusata.  Nel 2009, l'allarme sull'inglesizzazione della lingua italiana, venne lanciato dalla Zanichelli nel corso della presentazione dell'edizione 2010 del suo celebre dizionario. L'allarme fu recepito da molti blogger, tra cui Aretusa del blog Esperidi con la pubblicazione del post La lingua italiana cambia: parole che vanno, parole che vengono 









Nei giorni del monito lanciato dall'Accademia della Crusca anche il pensiero di Franco Pozzi, direttore del CNOS-FAP dei Salesiani di Sesto San Giovanni, deve aver meditato sulla questione. Deve quindi aver pensato di scriverne un testo. Ed è così che forse nel 2013 nacque la commedia Stella per metà.

Dell'autore e della sua compagnia degli Attori per caso, mi sono già occupato in alcuni post: nel 2010 per la commedia  Oggi più di ieri, ovvero il Don Chisciotte dei nostri tempi, e nel 2012 con  Ti cerco da sempre, brillante commedia incentrata su problemi esistenziali  dei nostri tempi.

Franco Pozzi, autore e regista, ha esordito nel 2004 con Pallino va in città, esilarante storia dell'Arcangelo Gabriele mandato sulla terra da San Pietro, per fare da tutor ad un giovane angelo. La brillante commedia ebbe enorme risalto e grande successo, tanto che, tre anni dopo, la compagnia degli attori per caso pressò Franco Pozzi affinché scrivesse una nuova commedia. Così nacque Un altro modo, versione moderna e tutta al femminile del figliol prodigo, cui sono seguiti gli altri due lavori di successo di cui sopra.    
Stella per metà  è dunque la quinta fatica di Franco Pozzi. 
L'esordio di Stella per metà è avvenuto il 24 gennaio 2015 nel teatro del Centro Parrocchiale Don Rainaldo Grassi di Nova Milanese.


La commedia narra la storia di una biblioteca viaggiante, il Bibliobus, necessario per portare libri in località disagiate, dove non esistono biblioteche pubbliche.
La storia è ambientata nelle Marche nel 2013, con avvio a Montappone, dove l'assessore alla cultura presenta l'iniziativa, inaugurando il bibliobus.
La direzione è affidata a Fabiola, alla guida del mezzo c'è Pietro, un dipendente comunale, più appassionato di lirica che  non di libri, dei quali finora ha letto poco o niente.
La prima tappa della Bibliobus è a Monte Vidon Corrado, dove un gruppo di curiosi visitano la biblioteca viaggiante. Durante l'intervallo il bibliotecario prende in mano il primo libro che gli capita sotto mano: I Promessi Sposi. Mentre legge si verifica un fatto strano: i personaggi iniziali del romanzo,  Don Abbondio e i due bravi che lo aspettano di ritorno dalla passeggiata, si concretizzano, rendendosi vivi.
Nello svolgimento della commedia la materializzazione di personaggi di romanzi si ripeteranno. La commedia narra la vita di un anno della biblioteca viaggiante. Ogni mese una tappa, in uno dei paesi di montagna che prendono nome da quel monte. L'intermezzo tra una tappa e l'altra è scandito da una famosa aria di una celebre opera lirica. In ogni tappa avviene l'incontro con un personaggio tipico della zona, come a Monte Rinaldo dove facciamo la conoscenza con Garau, il filosofeggiante pastore sardo in pensione.
Siamo nel periodo di spending review, e in tema di taglio dei costi si pensa alla eliminazione del bibliobus. Una petizione popolare riesce ad evitarlo.  Finale a sorpresa: Fabiola, la direttrice, avendo vinto il concorso per andare a dirigere una biblioteca, lascia l'incarico. Incarico che verrà affidato a Nando, amico di Pietro e di Fabiola.

In tema con la commedia, un post interessante è quello della blogger Hesperia: Pronto chi legge? ovvero, la lettura dimenticata, del quale balza agli occhi il monito conclusivo: "Nel frattempo, consiglio di non farvi prendere dalla furia iconoclasta o biblioclasta, di sbarazzarvi dei vostri libri per far largo a dischetti, chiavette, Cd e altre diavolerie, con la scusa che occupano spazio e che la casa è piccola. E' certo che li rimpiangerete."

A tal proposito, non è un caso se l'anno scorso, Jeff_Bezos, fondatore di Amazon, ha acquistato da Warren Buffett il 28% del quotidiano americano Washington Post, divenendone azionista unico. Come è noto, Jeff Bezos ha creato la propria fortuna vendendo libri on-line in tutto il mondo 

4 Comments:

  • A parte la citazione di Saviano che è meglio perderlo che trovarlo non avendo nulla da dirci nè da insegnarci, il resto è, purtroppo, tutto vero.
    Personalmente sono convinto che il danno alla lettura sia venuto da internet. Un po' come, per la mia generazione, fu la televisione. Solo che, allora, i programmi iniziavano solo nel tardo pomeriggio con la TV dei ragazzi e i nostri genitori limitavano con successo l'accesso all'idolo catodico. Allora non ci restava che leggere e la mia biblioteca contiene ancora i libri che mi fecero sognare da bambino e da adolescente. Oggi, invece, la "connessione" è permanente. I ragazzi hanno la testa perennemente piegata sul telefonino e quando non lo usano lo stringono in mano come la coperta di Linus in attesa di un messaggio o di una chiamata. Il tempo (e la voglia) per leggere si riduce a zero. Una visione parziale e limitata del mondo, quanto prima era una visione generale e che abbracciava tutto quello che ci circondava.

    By Blogger Massimo, at 19 maggio 2015 alle ore 06:34  

  • Massimo, concordo col tuo pensiero su Saviano, ma egli è bravo quando non tratta di politica ed invece si occupa di letteratura. L'altra sera, per quel che mi riguarda, la sua comparsata ad Amici ha segnato più di un punto a suo favore.

    By Blogger marshall, at 19 maggio 2015 alle ore 10:04  

  • Bel post, Marsh. Ormai siamo gli ultimi dei Mohicani del Cartaceo. Speriamo bene per le generazioni successive. Grazie per il link :-)

    By Blogger Hesperia, at 24 maggio 2015 alle ore 18:10  

  • Hsperia, anche il tuo post da me linkato è ben confezionato. Il monito conclusivo credo si riferisca anche al collezionismo di libri, argomento del quale avevamo abbondantemente parlato quando accennammo "all'antica" enciclopedia Conoscere, che entrambi possediamo.

    By Blogger marshall, at 26 maggio 2015 alle ore 23:13  

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