marshall

mercoledì, novembre 26, 2008

Il primo della classe

(seguito dal precedente)
Con i due sopraccitati, c'erano due politici di "razza", Antonio Di Pietro e Francesco Rutelli. Grazie ai loro interventi "altisonanti", hanno dato prova della loro eccellente preparazione in campo economico, politico e finanziario: il primo, molto più del secondo. Di Pietro, che, a detta di chi era presente anche l'altra volta, è stato molto più "affabile" del solito, nei confronti di Berlusconi, a domanda ha però ribadito che lui chiederà scusa al Premier, per le maldicenze dette su di lui nella precedente trasmissione, quando lo aveva accusato di essere un Hitler, quando il governo ritirerà la Legge Alfano. Insomma, a dar retta a Di Pietro, dovremmo ridiscutere fino alle calende greche sulla liceità o meno della suddetta legge. Ma il suo colpo di genio è venuto quando ha detto che sta raccogliendo le firme per il referendum contro i rimborsi elettorali ai partiti. Ma s'è guardato bene dal dare prova di volontà, rispondendo "cucù" a Mario Giordano, quando questi gli ha chiesto di restituire allo stato i cinque milioni di euro che ha percepito per l'ultima tornata elettorale. A questo punto, ritengo non si sogni nemmeno di restituire i 42 miliardi di lire incassate per le precedenti campagne. Cucù su tutti i fronti, insomma, alla faccia della coerenza politica. Si è poi vantato dei 16 miliardi di euro che ha bloccato quando è stato ministro Per le Infrastrutture; salvo poi essere magari anche lui tra quelli che si sono lagnati perchè in Italia negli ultimi cinque anni sono state aperte poche decine di chilometri di autostrade, al contrario della Francia, che ne ha aperti molto di più, ma soprattutto della Spagna che ne ha inaugurati oltre 2000. Nel corso del programma, ha dato poi tangibili altre "prove" di essere un grande politico. Per esempio, quando ha citato che il prezzo del grano (essendo lui un coltivatore nel tempo libero) è sceso (a suo dire, e se non vado errato) da 50 euro la tonnellata, a 22 euro, ma che il prezzo del pane non è calato neanche un pò. Discorso da grande economista: non c'è che dire!
Intanto c'era Mario Giordano, direttore del Giornale, che lo rintuzzava continuamente, e lui a rispondere sempre in maniera sorniona.

Comunque, anch'io, come Mario Giordano, plaudo al nuovo corso di Ballarò. L'ho trovato molto più attendibile, più aderente alla realtà e, oserei dire, quasi del tutto imparziale.
Se continuerà su questa falsariga, Ballarò diventerà un programma cui dedicherò le mie due ore del martedì sera.

A seguire, con il secondo della classe, poichè Di Pietro è indubbiamente il primo.


 

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