marshall

venerdì, novembre 28, 2008

Al Presidente Berlusconi e al Ministro Tremonti

Mi permetto parlarVi del caso SARAS.
A me pare che, per uscire dalle secche della grave crisi economico finanziaria, in cui si stanno dibattendo i governi di tutto il mondo, non bastino i provvedimenti presi oggi in sede nazionale, ma ci voglia anche dell'altro, che potrebbe essere - ed è - far tornare la fiducia dei piccoli investitori nell'istituzione della borsa. Se non verranno prese misure in quella direzione, l'uscita dalla crisi avverrà in tempi assai più lunghi del previsto. Com'è pensabile, infatti, che il caso Zaleski sia risolvibile in breve tempo, senza l'intervento anche dei piccoli risparmiatori che ne acquistino le azioni di sua proprietà, detenute in pegno dalle banche? Per il riavvicinamento alla borsa, da parte dei piccoli risparmiatori, occorre ricostituire la fiducia nei mercati.
Il caso SARAS è assai singolare e si basa proprio sulla questione della fiducia tradita.
Collocate nell'estate di due anni fa a 6 euro, dopo una fiammata effimera durata i due o tre giorni immediatamente successivi al loro collocamento, le azioni SARAS hanno cominciato a scendere fino agli attuali poco più che 2,8 euro, dopo aver toccato anche punte minime sotto i 2,5 euro.
Eppure, articoloni usciti sui maggiori quotidiani, parlavano molto bene del titolo, fino a caldeggiarne e consigliarne l'acquisto, perchè - dicevano - sottostimato rispetto al suo vero valore intrinseco, che era - dicevano - ben superiore ai 6 euro del collocamento. Insomma, facevano intendere molto chiaramente che quel titolo era da sottoscrivere, da comprare, perchè era un vero affare.

Oggi, mi sono stupito nel leggere il report sulla stessa SARAS, fatto da analoghe istituzioni del mondo finanziario. Un report che pubblico qui in corsivo. (Come al solito, è desunto dal sito dei clienti di Fineco Bank, che prego gentilmente di comunicarmi il loro eventuale diniego alla sua pubblicazione). Il report è di ieri sera.

SARAS è in calo in chiusura del 7,4% a 2,98 euro in Borsa, dopo il taglio della raccomandazione da parte degli analisti di Goldman Sachs.
Secondo il broker, la società ha sovraperformato il settore dei raffinatori grazie alla sua solidità finanziaria, ma ora tutto il comparto si sta deteriorando.
Su base prettamente valutativa, Goldman Sachs si attende ora che Saras sottoperformi i suoi competitor è ha deciso di declassare il titolo a sell da neutral, lasciando però invariate stime e target price a 2,2 euro.
Le azioni sono state inserite nella sell list del broker.
Il prezzo obiettivo ? spiega il broker ? è del 31% al di sotto delle attuali valutazioni e il titolo tratta a premio del 35% sul settore raffinazione.

Quindi, a buon intenditor poche parole.
Quel che "rompe", in tutta questa vicenda, è il fatto che le autorità preposte hanno riconosciuto che, in fase di collocamento del titolo in borsa, i dati di bilancio di SARAS erano stati opportunamente gonfiati, allo scopo di collocarne le azioni ad un prezzo superiore al loro effettivo valore. Dunque, truffa ai danni dei piccoli azionisti, tra i quali c'è anche il mio amico Alberto, che le ha sottoscritte in fase di collocamento, che le detiene tuttora e non si dà pace per la beffa, l'eventuale truffa e il danno economico subiti.

Signor Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, bisogna ridare affidabilità ai mercati, se si vuole l'aiuto da parte del mercato dei risparmi, per risolvere la crisi. Per far ciò, bisogna risolvere queste questioni dolorose aperte. E poichè, come detto, le autorità preposte hanno riconosciuto il dolo in questa vicenda, bisogna costringere coloro che hanno incassato i soldi dal collocamento delle azioni SARAS a restituire il denaro riprendendosi le azioni.

Sarebbe un provvedimento senza precedenti, in Italia, che ridarebbe fiducia e tono nella borsa nazionale, e a Lei darebbe un lustro perenne.

10 Comments:

  • E pensare che uno di quelli che intascò i 6 euro, si è "cazzato" 500 milioni di euro in quattro anni in una squadra di calcio ! Questo mondo inizia ad aver bisogno di una regolata, non si può andare avanti così.

    By Blogger Enzo Miceli, at 28 novembre 2008 alle ore 19:44  

  • Enzo M.,
    sono d'accordissimo!
    E se vai sul blog di Zener (c'è il suo link sulla destra dell'ultimo post), troverai una bella storia in proposito: il connubio non sempre cristallino tra sport e borsa, legato proprio al caso da te citato.

    By Blogger marshall, at 28 novembre 2008 alle ore 22:55  

  • Un saluto
    sarc.

    By Anonymous Anonimo, at 28 novembre 2008 alle ore 23:20  

  • E a proposito di casi che allontanano i risparmiatori dalla Borsa, il caso del titolo Ferretti. Grossi cantieri navali collocati in Borsa all'inizio degli anni 2000 a prezzo folle, dopo pochi anni quando il prezzo precipitò fu ritirato dalla Borsa con un'Opa da un fondo lussemburghese (poi risultò esserci dentro lo stesso Ferretti che aveva collocato) e adesso verrà (o forse è stato già ) ricollocato in Borsa. E' una vergogna. Praticamente con una piccola parte dei soldi presi dal primo collocamento si è ricomprato l'intera azienda (continuando a fare nello stesso tempo quello che voleva in azienda), adesso recupera un'altra montagna di soldi sempre dagli stessi risparmiatori. La cosa grave è la grancassa che fanno i media a queste operazioni (in prima fila Il Sole 24ore che in questi giorni si vuol rifare la verginità attaccando Zalenski dopo che per anni lo stesso ha fatto porcate di ogni genere per conto dei poteri forti bancari e Il Sole non ha mai avuto nulla da eccepire).

    By Blogger Enzo Miceli, at 29 novembre 2008 alle ore 08:00  

  • Ciao, Sarc.
    bentornato. Finito la vacanza antistress?
    Lavora meno, e riguardati.
    Ciao.

    By Blogger marshall, at 29 novembre 2008 alle ore 09:50  

  • Enzo M.,
    devo riconoscere che sei un portento: abbiamo quasi le stesse idee.
    Il caso Ferretti l'ho seguito fino ad un certo punto, poi l'ho trascurato totalmente. Grazie a te ho recuperato gli anni perduti della vicenda. Non c'è che dire: genii, stinchi di santo, bravissimi nell'abbindolare la gente!!!
    Se io fossi al governo, promuoverei leggi che, per casi come questo, e i tanti altri, che tu come me conosci, obblighino gli "autori" delle "truffe" a riprendersi le azioni collocate e a restituire i denari mal tolti agli incauti compratori "truffati". Il pagamento potrà essere effettuato anche in natura, facendo consegnare ai "truffati" un numero di azioni di un importo corrispondente alla cifra "truffata". I "truffatori", scoperti nei loro giochi "truffaldini" perderebberò cosi, in toto o in parte, il controllo della loro società. Vedresti che, col passar del tempo, i giochetti come questi finirebbero.
    Molti "collocatori" dei "tempi d'oro" stanno ora pensando al delisting delle loro società neoquotate. Troppo comodo ai prezzi attuali (altro caso: Elica. Collocato a 5 euro, con molte raccomandazioni all'acquisto, ora vale 0,77 euro. Un super scandalo!!!).
    Io, per esempio, che sono titolare di un pacchettino di quelle Pirelli Real Estate (vedi post di qualche giorno fa), pagate 56 euro e che ora ne valgono 3,6, pensi sia così babbeo da aderire ad un'eventuale OPA? Fossi matto! Piuttosto le lascierò marcire nei caveau della Montetitoli!
    E questa è solo una breve traccia sul che cosa dovranno lavorare i governi di tutto il mondo - ma in primis l'Italia - per ridare fiducia e stimolo nelle borse.
    Un saluto.

    By Blogger marshall, at 29 novembre 2008 alle ore 10:23  

  • Le ultime del caso Zalesky sono di stamane (Corsera) : a fronte di esposizioni presso le banche di 5,4 miliardi, il Sig.Zalesky (che non produce neanche uno spillo e quindi non mantiene posti di lavoro) ha in garanzia presso le banche 2,9 miliardi. A parte le cifre che forse non ci rendiamo conto sono espresse in euro, qualsiasi altro responsabile bancario con queste rapporti di cifre sarebbe stato licenziato e chiesto di rifondere danni alla banca. Ma forse a questa situazione il Sig. Pinco Pallino non ci sarebbe arrivato, sarebbe stato stoppato prima. Risponderà qualcuno ? A fronte di queste notizie interverrà la Magistratura, solerte a volte con ben altre bagatelle ?

    By Blogger Enzo Miceli, at 29 novembre 2008 alle ore 11:24  

  • Enzo M.,
    ti ringrazio per quella parte di fatiche in ricerche su Zalesky, che mi risparmi; stò proprio cercando di raggranellare notizie sul suo escursus.
    Se trovo un articolo che ho in mente, sarà una chicca. Circa un anno fa era apparso su CorrierEconomia un lungo articolo su Zalesky, dove egli veniva "dipinto" come un "buon" "padrepadrone" delle "sue" aziende. Il "merito" ai dipendenti virtuosi lo premiava e "retribuiva" con azioni gratuite. E quel CorrEcomonia enfatizzava su tale fatto, proponendo il caso Zalesky quale esempio per l'imprenditoria "rampante" italiana.
    A quanto pare, stiamo assistendo al crollo di un grande mito!
    E dopo il tanto di bello (finto bello, a questo punto) che ho letto su di lui, mi si stà rivelando come un'altra grande, ennesima delusione.
    Un saluto.

    By Blogger marshall, at 29 novembre 2008 alle ore 12:33  

  • caro marshall, perchè dobbiamo dare la colpa al sig. moratti se il titolo saras è stato collocato a 6 euro? il prezzo non è stato deciso da lui, ma dai collocatori che non hanno fatto altro che sfruttare il momento buono della quotazione in borsa approfittando del buon andamento del mercato petolifero con eni ed erg che stavano sui massimi e del buon andamento della borsa. diamo la colpa a loro che non hanno fatto niente per cercare di mantenere il titolo al prezzo di collocamento, ma hanno sfruttato il buon prezzo per vendere i titoli a loro mani facendolo così crollare in 3 giorni del 20%.
    comunque la storia della borsa è piena di questi bidoni non dimentichiamoci i titoli andati anche peggio e che ora non esistono più (finmatica, freedomland, tanto per fare dei nomi). la stessa enel collocata nel 99 a 8,60 ora vaga intorno ai 4,5 e non mi si dica che almeno danno un buon dividendo se faccio 4 conti mi ci vorranno ancora 10 anni di dividendi per tornare alla pari!!!!.
    c'è da chidersi invece cosa fa la consob quando una società chiede l'ammissione alla borsa: verifica i bilanci? valuta se il prezzo di collocamento è giusto? da quanto si evince mi sembra di no.
    una cosa comunque è certa chi lo prende in quel posto è sempre il piccolo risparmiatore.

    due parole su zalesky: ma quanti ne esistono come lui? ci siamo dimenticato di ricucci, coppola ecc.??
    noi che veniamo da una ex quotata quante volte ci siamo chiesti da dove venivano i fondi per l'acquisto delle altre cartiere?
    la risposta è una sola o forse due:
    conoscere il grande finanziere tipo CDB oppure avere amici potenti al governo o essere intralazzato con qualche banca.
    niente di più
    saluti
    alberto

    By Anonymous Anonimo, at 2 dicembre 2008 alle ore 23:07  

  • Alberto,
    hai ragione anche tu. Ma, a questa stregua, per un piccolo, è meglio stare alla larga dalle azioni.
    Ciao.

    By Blogger marshall, at 3 dicembre 2008 alle ore 22:28  

Posta un commento

<< Home


 

Heracleum blog & web tools