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domenica, gennaio 06, 2008

Una scommessa perduta: Ponte Silvio

Se da Cusano Milanino volevate raggiungere la Statale dei Giovi (Vecchia Comasina), per andare verso Como, o semplicemente verso Cormano, Ospitaletto, Novate, Bollate, Senago, fino a poco tempo fa non avevate granchè alternative: o "rischiare" il passaggio a livello che si frappone tra la via Marconi di Cusano e la via Nazario Sauro di Cormano, oppure?...girovagare in cerca di un'alternativa. Da qualche mese, questo peregrinaggio è finito: al posto del passaggio a livello, ora c'è un funzionale sottopassaggio ferroviario stradale che unisce quelle due vie. L'altro giorno, è stata una lieta sorpresa anche per me. Per me che mi ero sobbarcato quel casello per almeno trent'anni. Ora che a me non serve più, è stato finalmente realizzato. Eppure, per gli abitanti di Bresso, Cusano, Cinisello (un agglomerato che ora conta su almeno 130.000 abitanti), che fino ai primi anni settanta ambivano ad una gita a Como, quel passaggio a livello costituiva quasi una barriera in un attraversamento quasi obbligato. Il sottopassaggio lo si sarebbe dovuto costruire almeno trent'anni prima. E avrebbe fatto risparmiare code, ingorghi, inquinamento da CO2 e polveri sottili, e numerosi disagi ai frontisti di quelle strade che, fortunatamente o per caso, non erano numerosi; al di qua, verso Cusano, di importante c'era soltanto una bella palazzina, costruita negli anni '60, di sei o sette piani, i cui appartamenti si erano molto svalutati, a causa di quel passaggio in prossimità. Quasi di fronte, e a ridosso della ferrovia, c'era una ancor bella cascina d'epoca - o almeno quello che di essa rimaneva - adibita, una porzione ad abitazioni per famiglie disagiate (così m'era parso di vedere, una volta che per caso c'entrai in cerca di un artigiano di bigiotteria), e l'altra, per l'appunto, a laboratori artigianali. Al di la del passaggio a livello c'era, sulla destra della strada e a ridosso della ferrovia, un laboratorio distaccato della ZAINI S.P.A., antica e rinomata industria di cioccolata (per gli studenti dell'epoca era famosa per le barrette alla nocciola, vera ghiottoneria, e gli ovetti di cioccolata). Un alto muro di recinzione ne limitava la vista agli estranei; al di la del quale, lo stabilimento era immerso in una selva di alberi ad alto fusto, tra i quali enormi pini; sicchè lo stabile si trovava immerso nel verde in tutte le stagioni. Dall'altro lato della strada c'era un boschetto di tigli, o qualcos'altro di simile, all'interno del quale c'erano tre casette a fronte strada, e altre all'interno della selva, del tipo chalet, completamente abbandonati. Da li, chi proveniva da Cusano, poteva usufruire di quel boschetto come scorciatoia (oggi, ammesso che esista ancora, sarebbe assolutissimamente sconsigliabile perchè, verosimilmente, sarebbe "insito di pericoli"). Ed era una scorciatoia non da poco per chi voleva raggiungere il centro di Cormano, dove c'era, e forse c'è tuttora, una rinomata sala cinematografica. Un cinema, relegato tra i miei ricordi, che ho intitolato il mio Nuovo Cinema Paradiso.
Quel sottopassaggio, data la sua difficile ubicazione (strada stretta e con poche alternative per gli abitanti della zona durante il periodo di realizzazione) era stata considerata, fors'anche a ragione, un'opera di difficile realizzazione. Eppure, sotto il Governo Berlusconi era venuta quella spinta necessaria al coronamento del "sogno" di un esercito di cittadini. Questo fatto, per tante analogie mi ha riportato alla mente quell'altro sogno secolare, ormai svanito per sempre: Il Ponte sullo Stretto di Messina che non si realizzerà mai più. E per me è stata una scommessa perduta.

3 Comments:

  • Sarà cpostruito, prima o poi, purtroppo in ritardo rispetto alle esigenze e solo perchè questi distruttori al governo non sanno quello che fanno (ma non possiamo perdonarli ... :-)

    By Blogger Massimo, at 6 gennaio 2008 alle ore 19:12  

  • Massimop,
    mi piaci perchè nel tuo pessimismo di fondo sai anche essere ottimista "incallito". Vorrei che ciò avvenisse, anche per quella metà di siciliani, forse più, forse meno, che lo sognavano. Ma qui, l'amico "Abate Vella" potrebbe dirci qualcosa in più: ho sentito troppi pareri stranamente contrastanti, da parte di siciliani residenti qui al Nord.

    By Blogger marshall, at 6 gennaio 2008 alle ore 22:03  

  • Massimo,
    la lettera p nel tuo nome è venuta casualmente perchè è proprio di fianco la o, e mi è sfuggita in correzione. Me ne scuso.

    By Blogger marshall, at 6 gennaio 2008 alle ore 22:07  

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