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venerdì, dicembre 28, 2007

Le tipografie di Pavia e oltre - 6


Se usassimo di più i treni,
l'Italia sarebbe meno indebitata.


Viaggiando in treno, finchè si trattava di andare a visitare i clienti di Pavia, Voghera, Vigevano o Mortara: tutto bene. Qualche problema sorgeva quando dovevo visitare i clienti dei paesi a loro vicini. Ma fortunatamente, le località più importanti del pavese sono quasi tutte servite dalle ferrovie; e questo è un altro dei plusvalori di questa provincia. A favorire gli spostamenti in treno c'erano anche, e penso ci siano tuttora, ottime e accoglienti stazioni. I treni erano puntuali (salvo i periodi di sciopero ferroviario, che erano molto più frequenti di ora), gli orari per le coincidenze erano e sono tuttora ben calibrati. Prima di scrivere, ho dato una scorsa agli orari delle varie linee e ho constatato che sono gli stessi identici di trent'anni fa. Penso, tra l'altro, che l'aver fornito un servizio di tale livello, inalterato in tutto questo lasso di tempo, per l'Amministrazione delle Ferrovie dello Stato abbia comportato, e comporti, un notevole impegno finanziario. E quindi, da questo punto di vista, mi sento di spezzare una lancia a favore delle nostre Ferrovie, e non solo critiche che anch'io spesso le mando, a causa di ciò che noi vediamo come sprechi che mandano continuamente in rosso i loro bilanci, costringendo lo Stato, e quindi la collettività, a ripianarne i debiti. Ma forse, a questo punto, toccherebbe agli italiani farsi più furbi e cominciare ad usare un pò di più i treni a scapito delle auto.

Dovendo quindi far affidamento sulle ferrovie, avevo diviso la zona della provincia di Pavia nelle tre ampie direttrici servite dai treni. Esse erano la Pavia-Mede, la Pavia-Voghera e la Vigevano-Mortara. Per mia fortuna, le tipografie più importanti erano tutte dislocate nei pressi delle stazioni ferroviarie dei rispettivi paesi. E poichè a quel tempo ero di gambe buone, le potevo raggiungere anche a piedi. Posso quindi ben dire che le Ferrovie agevolarono parecchio il mio lavoro. Avevo dodici clienti a Pavia (otto tipografie), quattro a Voghera (tre tipografie), uno ciascuno a San Martino Siccomario, Bressana Bottarone, Casteggio, Broni e Stradella. A Mede, tre clienti (due tipografie). A Vigevano, quattro clienti tipografi ed un importante scatolificio industriale, fornitore di scatole per i numerosi calzaturifici vigevanesi. Tre clienti a Mortara, uno a Garlasco, uno a Cilavegna, uno a Robbio. Clienti minori erano anche a Pieve del Cairo, Lomello e in altre località, ma, tranne che non venissero loro da noi, lasciavamo che si servissero dai grossisti.

Un'altra tratta, la più accattivante, e dal sapore romantico, era indubbiamente la Voghera - Stradella, della linea Alessandria-Voghera-Piacenza. L'aveva caparbiamente voluta Agostino Depretis, il primo primo ministro di centrosinistra del Regno d'Italia vissuto a Stradella e nativo di Mezzana. Osteggiato dalla destra e dall'estrema sinistra (come si vede, gli eventi si ripetono immutabilmente!), per aver "inventato" il trasformismo politico (e per questo criticato anche da noi blogger del Castello, nell'accostamento di Marco Follini), una cosa sicuramente buona però l'aveva fatta: questa tratta ferroviaria. Percorrerla i quegli anni '70, soprattutto nei periodi di primavera avanzata e di inizio autunno, mi dava la piacevole sensazione di viaggiare su un treno di una linea del West.
(segue)
La foto di Pavia vista dall'alto è tratta dal blog di http://www.untourperpavia.blogspot.com/ che ringrazio per la gentile concessione. Sullo sfondo è leggermente visibile anche il ponte ferroviario.

1 Comments:

  • Se solo Trenitalia avesse treni degni di questo nome anche nelle tratte più periferiche...
    E se solo Trenitalia avesse al suo interno un minimo di disciplina e professionalità in più...

    P.S. Buone feste!

    By Blogger Old Whig, at 28 dicembre 2007 alle ore 18:04  

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