marshall

lunedì, gennaio 07, 2008

Se questi sono i nostri senatori!

Chi vusa pusè,
la vaca l'è sua.

Sarà perchè l'ho sempre vista accigliata, con espressione torva, incattivita quando dava le risposte flash ai cronisti televisivi. Ed erano risposte altisonanti, esplosive, da manuale. Per questo mi ero fatto di lei l'idea di una donna colta, preparata, combattiva, che incute anche paura. Ma quando ieri l'ho sentita parlare e finalmente ho potuto ascoltare un suo bandolo di discorso, m'ha fatto cadere le braccia. Oh sì, sto parlando della senatrice Palermo che ieri, in quel dibattito a otto in Domenica In, si è lasciata andare ad elogiare l'indennità di contingenza come sola salvaguardia del potere d'acquisto degli operai. E se l'è presa contro coloro che ne hanno voluto l'abolizione. E poi, quando le è stato chiesto del perchè non si è opposta o perchè non ha rinunciato all'aumento di 200 euro mensili dovuto ai senatori, non ha saputo che rispondere di meglio che un semplice: "ci è dovuto in virtù di un automatismo di legge, che equipara l'indennità parlamentare a quella dei magistrati". In tempi di "carestia" come questi (ma comunque i tempi saranno sempre così), sentire una simile risposta da una rappresentante del "popolo", da una che dovrebbe tutelare il potere d'acquisto delle classi sociali più disagiate, da una che si professa orgogliosamente "io sono dei comunisti italiani" (l'ha sottolineato in trasmissione ad un Giletti smemorato che l'aveva indicata di Rifondazione Comunista). Dopo, e nel corso del suo intervento, s'è presa una bella lavata di testa da parte della solita signora del pubblico. Lavata di testa che ho condiviso pienamente, e che le avrei fatto anch'io al suo posto. Alla fine di quel dibattito mi son detto che se il grado di cultura di certi senatori è questo, che Dio ce ne scampi!
Venire ad elogiare la contingenza, come unica salvaguardia del potere d'acquisto? Ma io manderei quei senatori a farsi un bel corso accelerato sulla storia italiana degli anni '70, di quando eravamo in "piena salvaguardia del potere d'acquisto, grazie alla contingenza". Vadano a studiare, quei senatori, cosa successe alle imprese italiane in quegli anni: la metà di esse, o forse più, furono spazzate via da fallimenti e dissesti a catena. Delle cartiere, dove ho lavorato, ne ho già parlato. Ma pensate semplicemente a Motta, Alemagna, Eldorado, Arrigoni, Bertolli, De Rica ecc., Innocenti, Autobianchi, Alfa Romeo ecc. dove la voce "manodopera" la faceva da padrone. Quei senatori dovrebbero anche studiare di quanta gente si era suicidata in conseguenza del fallimento o chiusura della propria azienda, in quegli anni, in quella situazione.
E quindi, quanta ignoranza denota quella presa di posizione in favore della contingenza. Due fatti: mio padre, alla fine anni '70 prendeva di contingenza il doppio della paga base, e poi la sua azienda fallì; la mia cartiera, dopo la prima crisi petrolifera degli anni '70, faceva riunioni plenarie bisettimanali per mettere a punto i listini prezzi, ma non fece in tempo ad adeguarli agli automatismi della contingenza (e chi ci sarebbe riuscito!), tanto che, anche per per questa causa, poi fallì.

14 Comments:

  • Che dire, Marsh? I signorotti tipo la Palermo vivono nelle loro torri di avorio e non hanno né la capacità né il buonsenso di capire un discorso come quello che fai tu. In compenso hanno la fenomenale faccia di bronzo di proclamarsi "dalla parte degli ultimi". Ma per favore...

    By Anonymous Anonimo, at 7 gennaio 2008 alle ore 18:08  

  • Se si alzassero lo stipendio e basta mi farebbero solo vomitare.
    Penso che si possa eleggere il peggiore Senatore del reame: Lamberto Dini.
    Sto bastardo, in una lettera al Corriere della Sera il senatore Dini chiede al Governo di azzerare il programma dell’Unione per poi seguire i sette punti che i Liberaldemocratici indicano a Prodi : la prima richiesta è una drastica riduzione della spesa pubblica, a partire dall'uscita anticipata di almeno il 5% dei lavoratori pubblici. La seconda richiesta riguarda la riduzione dei costi della politica, a partire dall'abolizione delle province. La terza richiesta mira alla riduzione del carico fiscale, utilizzando l'intero risultato della lotta all'evasione. Dini inoltre chiede una drastica revisione dei programmi per il periodo 2007-2013 concentrando le risorse su ferrovie, strade, porti e aeroporti, con l'unico obiettivo di portare il Sud a una qualità di trasporti nella media europea.La quinta richiesta di Dini concerne la realizzazione di un sistema nazionale di valutazione dei risultati scolastici, per legare ogni incremento reale delle retribuzioni degli insegnanti al livello e alla dinamica della preparazione scolastica degli allievi. La sesta richiesta si riferisce alla magistratura: la riduzione da 45 a 15 giorni della sospensione feriale dei termini processuali, e la previsione che i giudici facciano come tutti gli altri lavoratori le loro vacanze a turno. Infine il leader dei liberaldemocratici chiede il ridimensionamento della presenza della politica nella sanità: la politica fornisca regole e risorse, scelga ministri, sottosegretari e assessori, ma non i direttori generali e i primari.
    Ammetto che a prima vista possono sembrare proposte di buon senso ma in realtà nascondono perversioni politiche veramente notevoli.
    Se prendiamo ad esempio la prima proposta del rospo, noteremo che è di un’ovvietà talmente spaventosa e di un buon senso talmente lampante da indurre tutti i componenti dell’Esecutivo e dell’intero Parlamento ad essere pienamente concordi con tale affermazione.
    Tradotto in parole povere, Dini non vuole rompere con il centrosinistra ed usa la stessa tattica che usava Follini con Berlusconi.
    Ricordate la discontinuità Folliniana? Nei fatti non significava un tubo ma la si usava per ricattare il Governo r finire in prima pagina.
    Anche la seconda proposta mi pare fatta a posta per avere una risposta positiva ma interlocutoria.
    Mi pare solo il caso di ricordare a Dini che l’eventuale ( sacrosanta) abolizione delle Province non comporterebbe una grandissima riduzione della spesa pubblica.
    Recentemente la Corte dei Conti ha ricordato che l’impatto sul bilancio dello Stato di una eventuale abolizione delle Province ( peraltro previste dalla Costituzione e quindi cancellabili con una lunga procedura di revisione della Costituzione) sarebbe di 15 miliardi di euro che è grossomodo la cifra che gli Enti Pubblici sprecano nelle più facilmente evitabili consulenze.
    La terza e la quarta proposta del Liberaldemocratico sono in totale contraddizione con le sue recentissime analisi sulla Finanziaria 2008.
    Dini ha recentemente affermato che la spesa Pubblica in Italia è fuori controllo e che a brevissimo ci troveremo con un buco nel Bilancio dello Stato che ci metterà fuori dai parametri Europei.
    Quindi sarebbe stata cosa buona e giusta destinare i tesoretti alla riduzione del debito Pubblico.
    Come si fa adesso a dire che il tesoretto va usato per la riduzione del carico fiscale e per le infrastrutture? Ma anche : come si può dir di no a chi ti propone una riduzione del carico fiscale ed una accelerazione sull’ammodernamento dell’Italia?
    Sulla quinta, sesta e settima proposta mi sembra di sentir parlare Beppe Grillo da me già definito populista e sfascista.
    Si fa presto a dire che le ferie sono uguali per tutti e che la politica deve rimanere fuori dalle nomine nelle Asl.
    Dini però, al contrario di Grillo, è un politico e deve fornire soluzioni e non solo elencare problemi.
    La morale della favola è che Dini sta bruciando quel minimo di credibilità che aveva dimostrandosi persona poco seria.
    Che senso ha criticare aspramente la Finanziaria e poi votarla nonostante tutte le tue critiche vengano ignorate?
    Che senso ha dire che sulla vicenda Speciale e Petroni il Governo ha commesso errori gravissimi quando dall’altro lato si afferma di voler votare no alla mozione di sfiducia della CDL contro Padoa Schioppa?
    Che senso ha dire che con i comunisti non si può governare e che questo esecutivo deve andare a casa perchè dannoso e poi tenerlo in vita?
    Da bravo Banchiere il Sen Dini sta facendo lo strozzino del Governo minacciando crisi che non porrà mai in essere… lo spettacolo peggiore che la politica Italiana possa offire.

    By Anonymous Anonimo, at 7 gennaio 2008 alle ore 18:20  

  • Se lì'aumento è dovuto per un automatismo legato a quello dei magistrati beh ... potevano evitare l'aumento ai magistrati, tanto anche quelli percepiscono un po' troppo per i risultati che producono ... :-D

    By Blogger Massimo, at 7 gennaio 2008 alle ore 18:38  

  • Geronimo,
    ho letto il tuo lungo commento - più che un commento un lungo post - che pubblicherò dopo averlo riletto. C'è uno spunto, un'idea originale sul finale del "post", che da sola vale tutto il post. Ad ogni modo, questo post-commento parla di un altro dei "nostri" senatori, Lamberto Dini, che Geronimo giudica come il peggiore; spiegandone i motivi. E così mette in rassegna, "sotto la lente", i sette punti del programma Dini per...non far saltare questo governo.

    By Blogger marshall, at 7 gennaio 2008 alle ore 19:09  

  • Massimo,
    veramente tantissimo per la quatità e "qualità" del lavoro che fanno: eccezioni a parte, beninteso.

    By Blogger marshall, at 7 gennaio 2008 alle ore 19:12  

  • Siro,
    infatti.
    Mi perdoni l'interessata, qualora dovesse leggere, ma la credevo molto più preparata, e invece...è stata uno schianto. Che delusione!

    By Blogger marshall, at 7 gennaio 2008 alle ore 19:14  

  • Marsh ma sei stato prolifico!!Ed io sono indietro nel leggere i tuoi post! eccheccazzo!!Beh che la cultura stia allozero assoluto oramai è un dato con il quale dobbiamo fare i conti.Non c'è una scuola politica,salvo una scuola dove imparano a farsi gli stracazzi loro benisssssimo.Ma sono così occupati a farsi benissimo gli stracazzi loro che manco avrà capito "la senatrice" di aver fatto una figura di merda.Lei penserà di se che si è ripresa benissimo.Perchè oltre che ciucci i comunisti sono anche presuntuosi.Ah per inciso :io su Toqueville non so se pubblicherò...mi sembrano un poò snob a leggere svulazen.Baci ed auguri a tutti .Anche a San(siro)
    E vi lascio un link un pò vernacoliere
    http://opinioniefintedemocrazie.blogspot.com/2008/01/er-monnezza.html

    By Anonymous Anonimo, at 7 gennaio 2008 alle ore 22:42  

  • Nemo,
    mi sembra di ricordare che Geronimo sia un tuo amico; mi ha lasciato un commento lungo come uno dei tuoi articoli; aspetto a pubblicarlo altrimenti mi ruba lo spazio di almeno 15 commenti da sei righe, come questi di fianco.
    Andando al personaggio, che stando ad altre fonti si chiamerebbe Palermi e non Palermo (?), mi ha deluso perchè la facevo più colta, in tema di economia.

    Ho letto l'articolo di Svulazen, e conoscendo l'autore gli do un valore ben diverso da quello che gli avrei dato se fosse stato scritto da altri: m'è piaciuta quella sua sorta di "provocazione": un menestrello, chitarrista di piazza, che si candida a diventare sindaco di Bologna! Te lo immagini? Eppure, a volte, da personaggi simili esce il meglio del meglio. E se Massimo Svulazen ne ha compilato una "mezza raccomandazione", lui che ne è suo compaesano, e forse lo conosce pure di persona, vuol dire che c'ha visto un risvolto positivo.
    Domani leggerò il tuo post sulla "monnezza" e ti inviterò a pubblicarlo sul Castello. Anzi fallo subito. Tanto non ti caccia via nessuno!
    Ciao.

    By Blogger marshall, at 7 gennaio 2008 alle ore 23:57  

  • No comment

    se commento mi danno l'ergastolo.....
    ciao
    Sarc.

    By Anonymous Anonimo, at 8 gennaio 2008 alle ore 22:46  

  • Marshall dici:
    "Se questi sono i nostri senatori! "

    La monnezza al governo
    La feccia alla camera
    il rincoglionimento al senato
    questa è l'Italia della serietà al governo promessa da mortazza.

    Nel 1789,in Francia, alcuni volenterosi,presero seri provvedimenti,per sanare una situazione simile,fra questi si fece notare un certo monsieur Guillottin.
    ciao
    Sarc.

    By Anonymous Anonimo, at 9 gennaio 2008 alle ore 15:05  

  • Auguroni, Marshall !

    Conosco i coniugi Alemagna personalmente, essendo miei cari clienti. Purtroppo le cosidette lotte operaie degli anni settanta hanno fatto fallire molti bravi imprenditori.Io per far arrabbiare i sinistri, mi diverto a chiamarli Padroni...

    Non ci son più. Adesso ci sono i manager cartacei che non conoscono l'Azienda, la Fabbrica. Che non si sporcano le mani coi loro Operai. Gente come Borghi che era il primo ad arrivare in fabbrica e l'ultimo a lasciarla.

    Milano mia portami via, fa tanto freddo,
    ho schifo e non ne posso più,
    facciamo un cambio prenditi pure
    quel po' di soldi quel po' di celebrità
    ma dammi indietro la mia seicento,
    i miei vent'anni e una ragazza che tu sai
    Milano scusa stavo scherzando,
    luci a San Siro non ne accenderanno più

    By Blogger Starsandbars/Vandeaitaliana, at 9 gennaio 2008 alle ore 17:01  

  • Stars,
    io, invece, conoscevo molto bene lo spaccio Motta di Viale Corsica, 21 - Milano. Quand'eri in zona sentivi nell'aria un fragrante profumo di dolci freschi appena sfornati: Panettone, Buondì, biscotteria. E quando vi transitavo con la mia 500, in orario di uscita dei turnisti, mi ci fermavo quasi sempre. Approfittando di un mio zio che vi lavorava, entravo con lui allo spaccio aziendale (mi sembra che non era consentito l'ingresso agli estranei) a fare scorte di dolciumi e Ciocorì (non eran tutti per me: eravamo abbastanza numerosi).
    In una via collaterale, abbastanza vicino all'ingresso centrale della Motta, c'era il Bar Motta, come quello di Piazza Duomo, ma molto più tranquillo; il salone era molto ampio, sicchè la riservatezza era quasi garantita; tanto che Sandro Mazzola dev'esserne stato un abituè perchè mi era capitato di vederlo lì un paio di volte con la famiglia - moglie e due ragazzini sui 10 anni - e familiarizzare apertamente col personale del locale.

    Anche quella di Alemagna è stata una gran bella storia. Con Motta si facevano una concorrenza spietata, ma poi divennero una cosa sola, e mio padre ha lavorato lì da loro a Cornaredo.
    Salutami i coniugi Alemagna, da parte di un suo ex dipendente.

    Tanti auguroni anche a te.
    Ciao
    (Luci a San Siro, non me la dovevi ricordare; mi si sono inumiditi gli occhi!!!!)

    By Blogger marshall, at 9 gennaio 2008 alle ore 18:28  

  • Ciao Sarc.
    Intanto ti saluto. Ora vado in pausa e comincio a meditare sul tuo commento "rivoluzionario".

    By Blogger marshall, at 9 gennaio 2008 alle ore 18:31  

  • Il commento di Geronimo, che trovate al secondo posto, è stato pubblicato il 12/1/08.

    By Blogger marshall, at 12 gennaio 2008 alle ore 18:08  

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