Analogie col passato
Nella contingenza attuale, Prodi mi sembra come il gran cancelliere Antonio Ferrer, facente veci del governatore di Milano, don Gonzalo Fernandez de Cordova, di manzoniana memoria, che per risolvere il problema della penuria di pane, ne aveva fissato il prezzo per legge; col risultato opposto che il pane scarseggiò ancor di più, fino a provocare i tumulti di San Martino del 1628, ricordati nell'episodio dell'assalto al Forno delle Grucce: vicenda storica che diede inizio ai tumulti.
Nella situazione attuale, provo compassione per Prodi; ma più ancora la provo per il popolo italiano da lui governato; ed è questo, in fondo, ciò che più mi rammarica, non certo per la sua sorte per la quale mi sento completamente passivo, estraneato, distaccato. Sento ancora le sue parole: "Vi stupiremo!"; ho ancora sotto gli occhi e nelle orecchie il suo messaggio agli italiani, alla vigilia del voto del 9 aprile 2006; ho ancora presente il comportamento dei partiti d'opposizione, durante il cinquennato di Berlusconi. Tutto questo è bastato e avanzato per aver creato la coscienza che di quell'opposizione, e di lui in particolare, mi sono fatto.
Nessuna stima, quindi, per un uomo che ha mentito sapendo di mentire; che ha promesso, sapendo di non potere o non volere mantenere. E' in tale atteggiamento che ho ravvisato la somiglianza con quella figura di Ferrer, descritta nei Promessi Sposi; egli, dopo aver creato le condizioni che hanno fatto innescare la sommossa - il suo incauto provvedimento di fissare il prezzo del pane per legge, anzichè incidere sulle cause che ne provocavano la penuria -, andava in soccorso del "povero" vicario di provvisione, il conte Lodovico Melzi, incolpevole capro espiatorio, salvandolo da sicuro linciaggio. L'agognato soccorso glielo portò facendo ricorso all'astuzia; mossa che però ai meno sprovveduti - che però erano in minoranza - non era sfuggita, e che tentarono in tutti i modi di smascherarla. (Con l'intento di far credere che andava ad arrestare "l'affamatore", in realtà Ferrer andava a trarre in salvo il conte Melzi).
Come Ferrer, salvatore del conte Melzi, Prodi aveva dato di sè l'immagine del Salvatore dell'Italia; di un'Italia che avrebbe corso una serie di "grandi pericoli", da un'eventuale riconferma di Berlusconi; e che, al contrario, sarebbe stata felice, unita e compatta sotto di lui; ed invece?... eccoci qua al dunque: siamo nella palta.
Nell'andamento delle borse degli ultimi sei mesi, e di quella italiana in particolare, vedo la chiave di lettura della mia affermazione.
(segue)
Nella situazione attuale, provo compassione per Prodi; ma più ancora la provo per il popolo italiano da lui governato; ed è questo, in fondo, ciò che più mi rammarica, non certo per la sua sorte per la quale mi sento completamente passivo, estraneato, distaccato. Sento ancora le sue parole: "Vi stupiremo!"; ho ancora sotto gli occhi e nelle orecchie il suo messaggio agli italiani, alla vigilia del voto del 9 aprile 2006; ho ancora presente il comportamento dei partiti d'opposizione, durante il cinquennato di Berlusconi. Tutto questo è bastato e avanzato per aver creato la coscienza che di quell'opposizione, e di lui in particolare, mi sono fatto.
Nessuna stima, quindi, per un uomo che ha mentito sapendo di mentire; che ha promesso, sapendo di non potere o non volere mantenere. E' in tale atteggiamento che ho ravvisato la somiglianza con quella figura di Ferrer, descritta nei Promessi Sposi; egli, dopo aver creato le condizioni che hanno fatto innescare la sommossa - il suo incauto provvedimento di fissare il prezzo del pane per legge, anzichè incidere sulle cause che ne provocavano la penuria -, andava in soccorso del "povero" vicario di provvisione, il conte Lodovico Melzi, incolpevole capro espiatorio, salvandolo da sicuro linciaggio. L'agognato soccorso glielo portò facendo ricorso all'astuzia; mossa che però ai meno sprovveduti - che però erano in minoranza - non era sfuggita, e che tentarono in tutti i modi di smascherarla. (Con l'intento di far credere che andava ad arrestare "l'affamatore", in realtà Ferrer andava a trarre in salvo il conte Melzi).
Come Ferrer, salvatore del conte Melzi, Prodi aveva dato di sè l'immagine del Salvatore dell'Italia; di un'Italia che avrebbe corso una serie di "grandi pericoli", da un'eventuale riconferma di Berlusconi; e che, al contrario, sarebbe stata felice, unita e compatta sotto di lui; ed invece?... eccoci qua al dunque: siamo nella palta.
Nell'andamento delle borse degli ultimi sei mesi, e di quella italiana in particolare, vedo la chiave di lettura della mia affermazione.
(segue)
7 Comments:
No. Non provo alcuna compassione per Prodi che continua con prepotenza ed arroganza a sparare cxxxxxx e ordini come se fosse un leader.
Mi piacerebbe mollargli due ceffoni sulle flaccide gote, ma non si può.
Mi piacerebbe che dopo i suoi diktat perchè le regioni si prendano la spazzatura di Napoli, arrivassero i TIR da tutta Italia per rovescargliela nel suo giardino.
Magari questo potrà accadere ... :-D
By Massimo, at 12 gennaio 2008 alle ore 18:26
Visto che parli anche di borse,vorrei chiederti se il governo di mortazza, dopo aver messo in difficoltà le aziende con il trasferimento del TFR ai fondi pensione,ora da una fregatura anche ai lavoratori aumentando la tassazione sulle rendite finanziarie e quindi,anche, sulla rendita dei fondi. E' così o mi sbaglio??
By Anonimo, at 12 gennaio 2008 alle ore 21:25
Massimo,
in uno stato democratico diverso dall'Italia, Prodi avrebbe dovuto cadere già da un pezzo.
By marshall, at 12 gennaio 2008 alle ore 21:51
Sarcastycon,
hai fatto un'osservazione intelligente a cui non avevo ancora pensato. Di sicuro, la maggior tassazione dovrebbe colpire tutte le tipologie di titoli, e quindi anche quelli scambiati o detenuti dai fondi pensione; il che si tradurrà in un minor rendimento. Ma la mia analisi, che proporrò nel seguito, va ben oltre a questo genere di considerazioni.
Ciao.
By marshall, at 12 gennaio 2008 alle ore 22:05
Ricordi, Marshall, quando Prodi prometteva la primavera? Di recente, dove abito io nei pressi di Pavia, ha fatto una bella nevicata. Credo che ci siamo capiti.
A rileggerci
Emanuel
By Emanuel, at 14 gennaio 2008 alle ore 11:27
Emanuel,
ricordo; e come...! E ti ricordi con che espressione facciale, fece quell'elogio della felicità per tutti gli italiani?
Finalmente, ai lettori del mio blog gli si comincerà a sbrogliare la matassa del perchè guardo così tanto di traverso questo governo!
Tanti cari saluti, a te e alla tua bella PAVIA!
By marshall, at 14 gennaio 2008 alle ore 20:15
"Vi stupiremo!"...
E, in effetti, ci ha proprio stupiti. Dispiace soltanto che, insieme allo stupore, vengano anche tanti problemi per i nostri poveri connazionali.
Buongiorno, Marshall, sono Tommaso Pellegrino di Torino, non ci eravamo più "sentiti" e , perciò, colgo l'occasione anche per salutarla, oltre che...per segnalarle un mio nuovo post sull'incresciosa vicenda Papa-Sapienza, che, tra l'altro, ha già suscitato un vivace, anche se garbato, dibattito tra lettori.
Chissà se possiamo anche avere l'onore di sentire il suo parere sulla questone...
Si trova sul mio blog "Storia e storie" all'indirizzo www.tommasopellegrino.blogspot.com.
A risentirla.
Tommaso Pellegrino - Torino
By Anonimo, at 18 gennaio 2008 alle ore 16:34
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