Omar, l'islamico buono
Concludo brevemente la storia nella quale Omar è il personaggio di spicco. Brevemente perchè riguarda soprattutto un fatto personale la cui esperienza potrebbe interessare a non più di 50.000 italiani. Anzi, a non più di 10.000 persone che nell'arco di cinque anni costituiscono i nuovi casi denunciati di sclerosi multipla. E di queste una piccola fetta viene colpita dalla forma classificata come paraparesi spastica.
Per chiudere il racconto, onde potermi dedicare ad un altro piacevole filone - sì, questa volta piacevole, almeno per me - descrivo i fatti salienti di quel 6 novembre, giorno in cui è avvenuta la svolta che mi era già stata preventivata dovesse avvenire cinque anni fa: la sedia a rotelle.
Dunque, quel 6 novembre mi recai dal fisiatra a seguito di una mia richiesta urgente. La mia rigidità muscolare era abnormmente aumentata in pochi giorni, nonostante il ciclo cortisonico da poco concluso e il raddoppio del miorilassante muscolare, Lioresal 25 mg. Uscire di casa, prendere l'ascensore, fare sei gradini, percorrere il vialetto per arrivare all'automobile, richiese un tempo 10 volte superiore: mezz'ora di orologio contro i cinque o sei minuti abituali; e senza raccontare delle traversie.
Il ritorno fu peggio che l'andata: il blocco era pressochè totale. In lontananza, vide e s'avvide del fatto Omar, l'islamico buono. C'erano anche altri presenti, ma lui senza che io lo chiamassi, lo cercassi, lo implorassi, si precipitò verso di noi, io e mia moglie, alla quale ordinò di andare a prendere una sedia. In un qualche modo riuscimmo a raggiungere la pavimentazione in marmo lucido all'interno del caseggiato, dopodichè mi spinse, io seduto, all'interno dell'ascensore. E così facendo mi portò fino in casa. Se ne andò soltanto dopo essersi assicurato delle mie condizioni psicofisiche. Dal giorno seguente esco di casa solo con la sedia a rotelle.
E così concludo frettolosamente il racconto su Omar perchè voglio pubblicare il mio "Omaggio a Ferrara e Milano", avendo letto, sul Corriere, dell'esistenza di un progetto per la riapertura di un ramo dei gloriosi Navigli di Milano.
Per chiudere il racconto, onde potermi dedicare ad un altro piacevole filone - sì, questa volta piacevole, almeno per me - descrivo i fatti salienti di quel 6 novembre, giorno in cui è avvenuta la svolta che mi era già stata preventivata dovesse avvenire cinque anni fa: la sedia a rotelle.
Dunque, quel 6 novembre mi recai dal fisiatra a seguito di una mia richiesta urgente. La mia rigidità muscolare era abnormmente aumentata in pochi giorni, nonostante il ciclo cortisonico da poco concluso e il raddoppio del miorilassante muscolare, Lioresal 25 mg. Uscire di casa, prendere l'ascensore, fare sei gradini, percorrere il vialetto per arrivare all'automobile, richiese un tempo 10 volte superiore: mezz'ora di orologio contro i cinque o sei minuti abituali; e senza raccontare delle traversie.
Il ritorno fu peggio che l'andata: il blocco era pressochè totale. In lontananza, vide e s'avvide del fatto Omar, l'islamico buono. C'erano anche altri presenti, ma lui senza che io lo chiamassi, lo cercassi, lo implorassi, si precipitò verso di noi, io e mia moglie, alla quale ordinò di andare a prendere una sedia. In un qualche modo riuscimmo a raggiungere la pavimentazione in marmo lucido all'interno del caseggiato, dopodichè mi spinse, io seduto, all'interno dell'ascensore. E così facendo mi portò fino in casa. Se ne andò soltanto dopo essersi assicurato delle mie condizioni psicofisiche. Dal giorno seguente esco di casa solo con la sedia a rotelle.
E così concludo frettolosamente il racconto su Omar perchè voglio pubblicare il mio "Omaggio a Ferrara e Milano", avendo letto, sul Corriere, dell'esistenza di un progetto per la riapertura di un ramo dei gloriosi Navigli di Milano.
2 Comments:
Molto interessante questo tuo post.Avere un amico che ti aiuti nel momento del bisogno,è la cosa più bella che ci può capitare.
By Anonimo, at 7 dicembre 2007 alle ore 00:20
Quoto Frank, e ribadisco che il cuore dell'uomo è capace dei gesti più dolci, non perchè particolarmente grandi, ma perchè insospettabilmente istintivi e genuini.
By Old Whig, at 9 dicembre 2007 alle ore 22:52
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