marshall

venerdì, ottobre 05, 2007

Burattinaio e burattino

I lettori di questo blog sanno che non ho mai nutrito simpatia per Michele Santoro. Uno di quelli che tira l'acqua al suo mulino, uno di quelli che mette l'obiettività a servizio di fini personali (vedere l'entrata in politica che gli ha garantito i privilegi della Casta); uno di quelli che, per dirla alla milanese: l'è bun per i caj. Anche quando riesce ad imbroccare un programma giusto, un filone giusto, un'inchiesta giusta, ci deve sempre infilare dentro qualcosa contro il suo "odiato" Berlusconi: uno di quelli che non si è arricchito con i privilegi della Casta, ma che ha guadagnato tanti soldi accollandosi tutti i rischi d'impresa.

Cosa c'entrava, ieri sera, quella specie di lettera di Pietro Gelli? Una lettera piena e ritrita di argomentazioni arcigogolate cui siamo assuefatti, e al quale le persone intelligenti non danno più alcun peso? Cosa c'entrava quella "lettera a Pinocchio" così piena di riferimenti offensivi verso il leader dell'opposizione, in quel contesto? C'entrava come i cavoli a merenda. Tanto per crear zizzania. E mamma Rai - servizio pubblico pagato dai contribuenti di sinistra e di destra - si presta a questi giochini, facendo andare in onda uno spettacolo comico in un programma che dovrebbe essere serio.

Se, quindi, Michele Santoro, col programma di ieri sera era riuscito a riportare all'ovile qualche spettatore disaffezionato, con quel finale alla burattini si è rovinato tutto e si è precluso per sempre la possibilità di recuperarli.

Tanto và la gatta al lardo che ci lascia lo zampino!

5 Comments:

  • Per Santoro (e Floris e gli altri di quella razza) c'è una sola risposta: cambiare canale.

    By Blogger Massimo, at 5 ottobre 2007 alle ore 18:08  

  • Mi associo anch'io a quelli del telecomando nevrotico. Ultimamente dallo zapping passo al CLICK! e spengo... Ieri sera ho visto quella faccia da giacobino da governo di salute pubblica di Travaglio con quella bocca a fessura di salvadanaio. Mi sono innervosita e ho spento. Santoro ricorda certi film del dopoguerra sul genere di SCIUSCIA'(che guarda caso era pure il titolo di un suo programma-clone sulla falsariga di questo).Li vedi, e ti spareresti un colpo perché ti senti prigioniero del gulag "rosso antico". Che non è precisamente un aperitivo.

    By Blogger Nessie, at 6 ottobre 2007 alle ore 00:33  

  • Concordo con te e con gli altri.
    io, che non vedo una trasmissione di santoro, è da quando c'era la guerra in Serbia.
    lui faceva la trasmissione su un ponte a Belgrado.
    Quanto sperai che gli americani quella sera bombardassero quel ponte..........
    ciao

    By Anonymous Anonimo, at 6 ottobre 2007 alle ore 17:28  

  • Rispondo a Sarcastycon, e indirettamente anche a Massimo e Nessie.

    Figuratevi se vado a cercare appositamente programmi di Santoro! E' l'ultima cosa che mi potrebbe passare per la testa. Spendere tempo prezioso dietro a quello lì? Non sia mai!

    L'altra sera sono andato sul canale di Santoro, Rai1 o Rai2, quando presumevo fosse finito il suo programma, per vedere cosa offriva mamma Rai dopo di lui. E invece il programma era ancora in corso e stava volgendo al termine con quella specie di teatrino dei burattini interpretato da Travaglio. Stava recitando quella specie di lettera a Pinocchio, scritta da un fantomatico Pietro Gelli e contenente frasi pesanti contro Berlusconi (cosa c'entrava attaccare Berlusconi in quel contesto? Mah, solo Dio lo sà). Ovviamente l'imboccata deve avergliela data Santoro: burattino il primo, burattinaio l'altro.

    By Blogger marshall, at 6 ottobre 2007 alle ore 20:50  

  • Nessie,
    mi piace l'accostamento di Travaglio alla faccia del giacobino da governo di salute pubblica. Per chi avesse visto il programma, hai azzeccato in pieno il personaggio storico cui accoppiarlo.

    By Blogger marshall, at 7 ottobre 2007 alle ore 00:25  

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