Casta politica e privilegi
Ricevo commenti anche ad articoli vecchi, che poi faccio fatica a rintracciare se non viene precisato un riferimento o la data di pubblicazione del post.
E così ringrazio l'anonimo poggese di Poggio Rusco, che incito a perseverare, e l'anonimo (iniziale S o F) che in questi giorni ha commentato un articolo nel quale parlo di Berlusconi, Lega e CDL. Ne condivide il mio pensiero, ma poi non voterà mai e poi mai per nessuno di loro, men che meno per Berlusconi che disprezza. Sembra un'evidente elettore di sinistra, ma dev'esserne talmente disgustato anche di loro tanto da dichiarare che d'ora in poi non andrà più a votare e, implicitamente, a non occuparsi più di politica.
Errore madornale!
Così non farebbe altro a contribuire a che la casta politica dei privilegi continui a perseverare e prosperare.
La casta politica - quella che conosciamo nei suoi connotati attuali - ha cominciato ad allignare tra di noi dagli anni '60. Potremmo mettere un paletto fisso: 1968. Fino a quella data, la maggioranza asssoluta dei giovani di allora aveva in grande stima la politica e i politici di allora. Forse non li conoscevano approfonditamente come oggi, ma sembra che i politici di allora non avessero tutti quei benefici e privilegi di cui oggi godono. Sono state quindi forze politiche cresciute in quegli anni a spingere per inserire gradualmente, piano piano, alla chetichella, di leggina in leggina, tutti quei vantaggi riservati solo a loro, che sono poi diventati i privilegi della casta politica. In definitiva, sono state loro a promuovere e creare le premesse per la creazione di questa cosiddetta casta politica, con tutti i benefici solo a loro riservati.
Ora, da un sondaggio realizzato e messo in onda l'altra sera, martedì 25, a Ballarò è emerso che il 53% degli italiani sarebbe favorevole all'istituzione, in tempi ultrarapidi, di una legge che provveda all'azzeramento totale dei privilegi di cui godono i nostri parlamentari, la casta dei politici.
Quel sondaggio dice chiaramente che il 53% degli italiani è arcistufa di questa situazione è vuole l'azzeramento totale di detti privilegi.
(a seguire)
E così ringrazio l'anonimo poggese di Poggio Rusco, che incito a perseverare, e l'anonimo (iniziale S o F) che in questi giorni ha commentato un articolo nel quale parlo di Berlusconi, Lega e CDL. Ne condivide il mio pensiero, ma poi non voterà mai e poi mai per nessuno di loro, men che meno per Berlusconi che disprezza. Sembra un'evidente elettore di sinistra, ma dev'esserne talmente disgustato anche di loro tanto da dichiarare che d'ora in poi non andrà più a votare e, implicitamente, a non occuparsi più di politica.
Errore madornale!
Così non farebbe altro a contribuire a che la casta politica dei privilegi continui a perseverare e prosperare.
La casta politica - quella che conosciamo nei suoi connotati attuali - ha cominciato ad allignare tra di noi dagli anni '60. Potremmo mettere un paletto fisso: 1968. Fino a quella data, la maggioranza asssoluta dei giovani di allora aveva in grande stima la politica e i politici di allora. Forse non li conoscevano approfonditamente come oggi, ma sembra che i politici di allora non avessero tutti quei benefici e privilegi di cui oggi godono. Sono state quindi forze politiche cresciute in quegli anni a spingere per inserire gradualmente, piano piano, alla chetichella, di leggina in leggina, tutti quei vantaggi riservati solo a loro, che sono poi diventati i privilegi della casta politica. In definitiva, sono state loro a promuovere e creare le premesse per la creazione di questa cosiddetta casta politica, con tutti i benefici solo a loro riservati.
Ora, da un sondaggio realizzato e messo in onda l'altra sera, martedì 25, a Ballarò è emerso che il 53% degli italiani sarebbe favorevole all'istituzione, in tempi ultrarapidi, di una legge che provveda all'azzeramento totale dei privilegi di cui godono i nostri parlamentari, la casta dei politici.
Quel sondaggio dice chiaramente che il 53% degli italiani è arcistufa di questa situazione è vuole l'azzeramento totale di detti privilegi.
(a seguire)
4 Comments:
Gli italiani sono bravi a lamentarsi, ma poco partecipativi.
By Antonio Candeliere, at 27 settembre 2007 alle ore 18:22
Azzeramento dei privilegi dei politici o dei politici tout court ? :-)
Vedi, prima del 1968 (data convenzionale, ovvio che il periodo sia a cavallo di una data) i politici avevano anche lavorato. Erano professori, professionisti, medici, avvocati, anche operai. Oggi la maggior parte dei politici diventano parlamentari avendo come unica esperienza l'aver frequentato le congiure dei corridoi di partito come funzionari o boiardi di stato o aver fatto carriera nella burocrazia.
Guardiamo chi c'è. I comunisti sono tutti, ma proprio tutti, funzionari di partito o sindacalisti. Burocrati li vediamo come Dini, Prodi, Padoa Schioppa, lo stesso Di Pietro non è un giurista, ma un burocrate del diritto, comunque proveniente dal pubblico impiego (anche se ben remunerato come sono i magistrati). Poi Fini, Casini, Mastella, tutti cresciuti solo ed esclusivamente negli ambiti di partito.
Eccezioni ? Berlusconi e Bossi.
Il primo imprenditore, il secondo perchè ha passato la sua vita a costruirsi il partito.
By Massimo, at 27 settembre 2007 alle ore 18:29
Antonio Candeliere,
hai detto bene!
Ho visionato il tuo blog. Culturalmente interessante.
A rivederci.
By marshall, at 27 settembre 2007 alle ore 18:35
Massimo,
parole sante, le tue.
In gioventù, ho conosciuto indirettamente una delle mie parti che ora fa parte dei 102 o 104. Senza arte nè parte, è diventata parlamentare avendo come unica meta la carriera politica per far denaro, e come unica esperienza l'aver frequentato - come dici anche tu - le congiure dei corridoi di partito come funzionaria ed aver fatto carriera nella burocrazia "alla schiacciasassi". Che affidamento si può riporre in una persona del genere???
Ciao.
By marshall, at 27 settembre 2007 alle ore 18:50
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