Ma chi pagherà le tasse?
Leggendo l'articolo di ieri di Rodolfo Ridolfi su L'opinione.it
http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&act=art&edi=209&id_art=6403&aa=2007
ci si può render conto di come l'Italia difficilmente potrà salvarsi dal baratro, in mancanza di una strategia forte e sicura sul piano del risanamento economico finanziario. Finita quella lettura mi è infatti sorta spontanea la seguente domanda: "Ma chi pagherà le tasse?" Il ministro per lo Sviluppo PierLuigi Bersani è fautore e spinge per le Cooperative. Ma sappiamo che le cooperative contribuiscono in misura molto esigua alle entrate statali; anzi, vivono di sostegni, sovvenzioni agevolazioni tali, rispetto agli altri modelli d'imprese, che sono loro, molto spesso, a prendere anzichè dare allo Stato. E allora, chi darà soldi allo Stato? Quei soldi necessari per il suo funzionamento?
Rispetto alle altre forme societarie, le cooperative hanno il privilegio di poter pagare tasse solo su un terzo dell'utile aziendale. Ma non è tutto qui. Quell'utile così rimpicciolito, rispetto a quello che dovrebbero dichiarare se fossero aziende parificate alle altre, esse fanno in modo di ridurlo ai minimi termini, in modo da pagare quasi nulla di tasse anche se sono in presenza di forti utili.
Le leggende metropolitane - ma anche facendo un giro tra i blog - raccontano dei vari trucchi messi in atto dalle cooperative per eludere il fisco. Per esempio, ho letto di un commercialista che si era sbilanciato con un suo amico dicendogli (a proposito del bilancio redatto per un suo cliente cooperativa) "ho dato una bombardata agli utili!". Frase sotto la quale si cela ovviamente chissà cosa.
Altro sistema - letto tra i blog - per far abbattere l'utile tassabile è quello di far acquistare macchinari inutili a quella cooperativa e poi fargliera concedere in comodato gratuito a chi serve effettivamente. Ovviamente in questo losco giro c'è qualcuno che ci guadagna in nero, oltre che sottrarre soldi al fisco per imposte eluse (in questo caso sarebbe meglio dire truffate).
Altro sistema, di cui sono venuto a conoscenza dai bloggers, è quello di contribuire alla sponsorizzazione, organizzazione di eventi, manifestazioni, ecc.ecc., far uscire soldi in modo pulito, e poi però farsene restituire una parte in nero. L'organizzatore dell'evento aderisce prontamente a una tale richiesta, data la facilità con cui riesce ad ottenere il contributo.
Altri trucchi li ha raccontati Mario Giordano nel suo libro Siamo Fritti.
Ovviamente questi sistemi di elusione fiscale la possono mettere in atto anche aziende che non siano cooperative. Ma queste avrebbero la scusante che sono sottoposte ad un regime fiscale vessatorio, se paragonato a quello delle cooperative.
Non ho scusanti nemmeno per queste ultime, entrambe commettono un fatto illecito, anche se NON ILLEGALE (secondo un'interpretazione sibillina data da un giurista per un altro celebre caso), ma almeno quest'ultime hanno una vera attenuante per mezzo della quale potrei dare anche la mia "assoluzione".
(a seguire)
http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&act=art&edi=209&id_art=6403&aa=2007
ci si può render conto di come l'Italia difficilmente potrà salvarsi dal baratro, in mancanza di una strategia forte e sicura sul piano del risanamento economico finanziario. Finita quella lettura mi è infatti sorta spontanea la seguente domanda: "Ma chi pagherà le tasse?" Il ministro per lo Sviluppo PierLuigi Bersani è fautore e spinge per le Cooperative. Ma sappiamo che le cooperative contribuiscono in misura molto esigua alle entrate statali; anzi, vivono di sostegni, sovvenzioni agevolazioni tali, rispetto agli altri modelli d'imprese, che sono loro, molto spesso, a prendere anzichè dare allo Stato. E allora, chi darà soldi allo Stato? Quei soldi necessari per il suo funzionamento?
Rispetto alle altre forme societarie, le cooperative hanno il privilegio di poter pagare tasse solo su un terzo dell'utile aziendale. Ma non è tutto qui. Quell'utile così rimpicciolito, rispetto a quello che dovrebbero dichiarare se fossero aziende parificate alle altre, esse fanno in modo di ridurlo ai minimi termini, in modo da pagare quasi nulla di tasse anche se sono in presenza di forti utili.
Le leggende metropolitane - ma anche facendo un giro tra i blog - raccontano dei vari trucchi messi in atto dalle cooperative per eludere il fisco. Per esempio, ho letto di un commercialista che si era sbilanciato con un suo amico dicendogli (a proposito del bilancio redatto per un suo cliente cooperativa) "ho dato una bombardata agli utili!". Frase sotto la quale si cela ovviamente chissà cosa.
Altro sistema - letto tra i blog - per far abbattere l'utile tassabile è quello di far acquistare macchinari inutili a quella cooperativa e poi fargliera concedere in comodato gratuito a chi serve effettivamente. Ovviamente in questo losco giro c'è qualcuno che ci guadagna in nero, oltre che sottrarre soldi al fisco per imposte eluse (in questo caso sarebbe meglio dire truffate).
Altro sistema, di cui sono venuto a conoscenza dai bloggers, è quello di contribuire alla sponsorizzazione, organizzazione di eventi, manifestazioni, ecc.ecc., far uscire soldi in modo pulito, e poi però farsene restituire una parte in nero. L'organizzatore dell'evento aderisce prontamente a una tale richiesta, data la facilità con cui riesce ad ottenere il contributo.
Altri trucchi li ha raccontati Mario Giordano nel suo libro Siamo Fritti.
Ovviamente questi sistemi di elusione fiscale la possono mettere in atto anche aziende che non siano cooperative. Ma queste avrebbero la scusante che sono sottoposte ad un regime fiscale vessatorio, se paragonato a quello delle cooperative.
Non ho scusanti nemmeno per queste ultime, entrambe commettono un fatto illecito, anche se NON ILLEGALE (secondo un'interpretazione sibillina data da un giurista per un altro celebre caso), ma almeno quest'ultime hanno una vera attenuante per mezzo della quale potrei dare anche la mia "assoluzione".
(a seguire)
11 Comments:
Marshall
ho l'impressione sgradevole che le tasse le paghiamo tu ed io..
allora sai che ti dico continua da solo perchè io mi sono rotto.....
ciao
By Anonimo, at 30 settembre 2007 alle ore 22:19
Marcello,
allora siamo in due perchè sai che io mi son dovuto ritirare dal mondo della vita lavorativa da quando ho avuto quel che ho avuto. E ti dirò che tuttosommato mi è andata ancora bene perchè...far da cavia a questi divoratori di risorse pubbliche proprio non mi và. Ed ora sarei qui ad incazzarmi come una iena.
Ciao.
Livorno è in festa!
By marshall, at 30 settembre 2007 alle ore 22:49
Io anche le pago le tasse e pure mio padre che per una vita s'è fatto un mazzo così -_-
Comunque, è uscito il libro del titolare della esselunga, il titolo è Falce e carrello. Ho letto un bel servizio sulle coop anche su panorama di un paio di settimane fa, stralci appunto estrapolati da quel libro che, sto cercando col lanternino... e non riesco a trovare. Berlusconi durante i suoi 5 anni di governo non ha fatto nulla per far pagare le dovute tasse alle coop e togliere loro i privilegi e questo non glielo posso proprio perdonare. Spero che se un giorno torni ad occupare la poltrona principale faccia ciò che non ha fatto in 5 anni.
By Anonimo, at 30 settembre 2007 alle ore 23:44
Elly,
se ben ricordi c'aveva provato Tremonti, ma l'avevano messo in croce, all'agogna i nostri sinistri italiani!!!
By marshall, at 30 settembre 2007 alle ore 23:56
La ringraziamo per aver cambiato il link al nostro blog, ora più moderno e aggiornato.
Complimenti per il reportage contenente anche episodi inediti che sta portando avanti: la preghiamo di non mollare e continuare così!
http://www.losciacquonedargento.splinder.com/
By Anonimo, at 1 ottobre 2007 alle ore 09:08
Gli osservatori,
grazie per l'incoraggiamento.
Prendo lo stimolo a non mollare e vedrò di fare del mio meglio per scrivere qualcosa di inedito in merito a quegli argomenti.
A presto, e grazie.
By marshall, at 1 ottobre 2007 alle ore 13:46
Credo che l'autodifesa (legittima) degli Italiani dai balzelli e dai gabellieri fruisca della nostra innata fantasia.
Peccato, perchè di fantasia ne mettono anche i gabellieri per dissanguarci ... tutte energie che con tasse più eque verrebbero dirottate verso iniziative produttive.
By Massimo, at 1 ottobre 2007 alle ore 18:19
Massimo,
credono che uno possa sopportare all'infinito le angherie della classe politica dirigente. Non pensano che dietro ogni contribuente c'è una mente, un cervello che, se messo con le spalle al muro, può escogitare qualsiasi cosa pur di sopravvivere!
Mors tua, vita mea!
By marshall, at 7 ottobre 2007 alle ore 00:17
Come sempre chi si occupa di queste cose si dimentica di un "piccolo" particolare: la parte rimanente di utile le cooperative non se lo possono dividere, va a riserva indivisibile. E poi, se le cooperative hanno tanti vantaggi, perché gli onesti imprenditori non ne fanno a loro volta? Te lo dico io, perché: perché altrimenti addio alla villa al mare e al Mercedes pagati con i soldi in nero.
By Anonimo, at 7 novembre 2007 alle ore 16:47
Anonimo,
vi sono onesti imprenditori che per reggere la concorrenza, si associano e costituiscono delle cooperative. Ho avuto alcuni clienti che presero questa decisione. Tennero aperte ugualmente le loro ditte per la parte commerciale, ma la produzione la trasferirono presso cooperative create ad ok, e ciascun socio ridusse al minimo il numero dei propri dipendenti, tanto per darle una parvenza di ditta. Alla fine, una volta messa in piedi la cooperativa, indovina chi ci guadagnò e chi ci perse? I miei clienti cominciarono a spassarsela molto meglio (su circa 150 clienti che avevo, circa 20 misero in piedi cooperative, tirando dentro come soci alcuni dipendenti, ma tenendo per se le redini dell'attività.
Il settore era uno dei più dinamici e più concorrenziali degli anni '80 e '90.
Come vedi: la necessità aguzza l'ingegno, e le cooperative preesistenti, che credevano di farla da furbi, non fecero più concorrenza, a loro.
By marshall, at 7 novembre 2007 alle ore 18:19
Well said.
By Anonimo, at 10 novembre 2008 alle ore 14:17
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