Il "miracolo" del San Daniele
L'idea per questo post mi è venuta leggendo gli ultimi articoli di Svulazen e di Massimo (Monsoreau).
Svulazen, che tratta appassionatamente dei problemi veri della sua Bologna, ha scritto vari articoli che trattano dei perchè della contrarietà sua e di quella della stragrande maggioranza (oltre il 90%) dei suoi concittadini, alla realizzazione della nuova moschea di Bologna. L'ultimo di questi articoli è collegato alla provocazione fatta da Calderoli in tema di maiali.
Monsoreau invece ha scritto un articolo sulla provocazione energetica, con foto di Calderoli, che io ho interpretato in maniera diversa da quello che è stato l'intendimento dell'autore. Più avanti capirete la spiegazione.
Prima di continuare, premetto che ho due conoscenti di religione islamica (per ora non sono ancora ad un rapporto di amicizia, anche se loro compiono ogni sforzo possibile per cercare di intavolarla) con i quali ho un buon rapporto di vicinato; sono due fratelli egiziani che lavorano e abitano nel nostro condominio da oltre dieci anni, come addetti alle pulizie generali. Nella pratica quotidiana, rispettano le loro leggi di un islam molto moderato, consistente nel fatto che essi hanno imparato a vivere quasi alle nostre maniere. Gli apparentemente unici retaggi dell'islam tradizionale sopravissuto dentro di loro, sono l'obbligo del velo e dell'abito lungo fino a terra per le mogli, quando escono di casa, la frequentazione metodica della moschea (ve ne sono ben quattro dalle mie parti). Loro giustificano questo atteggiamento, ligio alla loro religione, con il pericolo di pericolose ritorsioni da parte di loro connazionali fanatici religiosi.
Dunque, andando al tema di Svulazen, il quale propone l'istituzione della giornata del maiale-dey, io andrei oltre e chiederei l'istituzione della festa nazionale in onore del maiale.
I filoislamici che mi leggeranno, non la prendano come una provocazione, ma una proposta basata su fatti che attribuiscono ai maiali una grande importanza dal punto di vista della sana alimentazione e dell'energia pulita.
E' noto, e lo consigliano anche i dietologi, che il prosciutto crudo magro e tagliato molto fine sia un ottimo alimento consigliato in tutte le diete povere di grassi animali, e con abbondante apporto proteico, facilmente assimilabile. Per la sua alta digeribilità, anche in presenza di scarse possibilità di masticazione, esso è espressamente consigliato agli anziani. I malati di ogni genere, in particolare mi riferisco a chi soffre della mia malattia, trovano grande giovamento dall'alimentazione a base di prosciutto crudo magro.
Di recente, mentre ero in vacanza, mi è capitata infatti una giornata in cui mi sentivo particolarmente debilitato, con poche forze, forse anche a causa della dieta consigliatami che nei giorni precedenti avevo rispettato rigorosamente. Un fatto abbastanza consueto, che mi si è già presentato altre volte, che conosco ed è connesso con gli effetti ondivaghi della mia malattia. All'ora di pranzo sentivo il bisogno di qualcosa di fortemente sostanzioso che mi desse un qualcosa in più di ciò che poteva offrirmi la mia solita dieta. Mi venne in mente il prosciutto crudo di San Daniele, magro, di taglio fresco e a fette molto fini. Ne sentivo il desiderio e, quasi inconsciamente, chiesi di procurarmene subito una dose abbondante. Fortunatamente anche Ventimiglia è dotata di una buona rete commerciale, in grado di soddisfare ogni esigenza a qualunque ora del giorno: e così venni esaudito. Nel tardo pomeriggio potei assaporare il piacere di aver ripreso la mia forza di sempre, compatatibilmente con le abituali limitazioni dovute alla mia malattia.
Non vi è nulla di scientifico in tutto questo, ma se altri, aventi i miei stessi problemi, vorranno fare una prova e comunicarmi i risultati, essi saranno ben accetti. La malattia è la sclerosi multipla. E la dieta abituale a noi consigliata esclude o limita il consumo di carni rosse, grassi animali, formaggio grasso; sono raccomandate invece carni bianche, pesce e grassi vegetali; è inoltre consigliabile fare poco uso di zucchero, sale, pane e pasta. Appare quindi evidente che chi segue alla lettera una tale dieta, si trova prima o poi in qualche condizione simile a quelle che esperimento io di tanto in tanto.
Quel giorno dovetti proprio ringraziare il San Daniele. Ed ecco che per questo fatto farei istituire la Giornata del ringraziamento in onore del maiale.
L'altro spunto è quello che mi è venuto leggendo il post di Massimo sulla provocazione energetica, con foto di Calderoli.
E' noto a tutti che siamo in una fase di ricerche affannose di fonti energetiche alternative al petrolio: per esempio dalle biomasse. Un aiuto notevole in questa direzione, la possono dare i liquami dei porcili.
Ho visto di recente un documentario sulle zone interne della Cina dove vivono ancora comunità di cinesi in condizioni di estrema povertà. Essi hanno escogitato un sistema per ricavare gas per cucinare, ricavandolo dal liquame prodotto dai maiali, o altri animali domestici. Ogni misera casa è dotata di un proprio impianto rudimentale per l'autoproduzione di gas. Esso è costituito da un bidone che fa da serbatoio per il liquame animale. Nel serbatoio, tenuto chiuso in modo pressochè ermetico, si creano le condizioni affinchè il liquame esali i gas che, convogliati in tubi di fortuna, vanno ad alimentare i fornelli.
Anche qui, come sopra, non vi è nulla di scientifico; ciò che scrivo è solo frutto delle mie osservazioni. Però, se andate su appositi siti, troverete una vasta documentazione sul modo di produrre industrialmente gas ricavandolo dal liquame delle porcilaie. Tale biogas può essere convenientemente utilizzato per il funzionamento di turbine a gas per la produzione di energia elettrica.
Se poi consideriamo il fatto che lo smaltimento dei liquami delle porcilaie crea grossi problemi all'agricoltura che si pratica nei loro paraggi, ben vengano i consorzi di recupero e raccolta di detti liquami. L'energia elettrica così prodotta è anche una energia "verde" di grande valore ecologico.
Ben vengano quindi gli allevamenti di maiali e sia lunga vita a loro.
Svulazen, che tratta appassionatamente dei problemi veri della sua Bologna, ha scritto vari articoli che trattano dei perchè della contrarietà sua e di quella della stragrande maggioranza (oltre il 90%) dei suoi concittadini, alla realizzazione della nuova moschea di Bologna. L'ultimo di questi articoli è collegato alla provocazione fatta da Calderoli in tema di maiali.
Monsoreau invece ha scritto un articolo sulla provocazione energetica, con foto di Calderoli, che io ho interpretato in maniera diversa da quello che è stato l'intendimento dell'autore. Più avanti capirete la spiegazione.
Prima di continuare, premetto che ho due conoscenti di religione islamica (per ora non sono ancora ad un rapporto di amicizia, anche se loro compiono ogni sforzo possibile per cercare di intavolarla) con i quali ho un buon rapporto di vicinato; sono due fratelli egiziani che lavorano e abitano nel nostro condominio da oltre dieci anni, come addetti alle pulizie generali. Nella pratica quotidiana, rispettano le loro leggi di un islam molto moderato, consistente nel fatto che essi hanno imparato a vivere quasi alle nostre maniere. Gli apparentemente unici retaggi dell'islam tradizionale sopravissuto dentro di loro, sono l'obbligo del velo e dell'abito lungo fino a terra per le mogli, quando escono di casa, la frequentazione metodica della moschea (ve ne sono ben quattro dalle mie parti). Loro giustificano questo atteggiamento, ligio alla loro religione, con il pericolo di pericolose ritorsioni da parte di loro connazionali fanatici religiosi.
Dunque, andando al tema di Svulazen, il quale propone l'istituzione della giornata del maiale-dey, io andrei oltre e chiederei l'istituzione della festa nazionale in onore del maiale.
I filoislamici che mi leggeranno, non la prendano come una provocazione, ma una proposta basata su fatti che attribuiscono ai maiali una grande importanza dal punto di vista della sana alimentazione e dell'energia pulita.
E' noto, e lo consigliano anche i dietologi, che il prosciutto crudo magro e tagliato molto fine sia un ottimo alimento consigliato in tutte le diete povere di grassi animali, e con abbondante apporto proteico, facilmente assimilabile. Per la sua alta digeribilità, anche in presenza di scarse possibilità di masticazione, esso è espressamente consigliato agli anziani. I malati di ogni genere, in particolare mi riferisco a chi soffre della mia malattia, trovano grande giovamento dall'alimentazione a base di prosciutto crudo magro.
Di recente, mentre ero in vacanza, mi è capitata infatti una giornata in cui mi sentivo particolarmente debilitato, con poche forze, forse anche a causa della dieta consigliatami che nei giorni precedenti avevo rispettato rigorosamente. Un fatto abbastanza consueto, che mi si è già presentato altre volte, che conosco ed è connesso con gli effetti ondivaghi della mia malattia. All'ora di pranzo sentivo il bisogno di qualcosa di fortemente sostanzioso che mi desse un qualcosa in più di ciò che poteva offrirmi la mia solita dieta. Mi venne in mente il prosciutto crudo di San Daniele, magro, di taglio fresco e a fette molto fini. Ne sentivo il desiderio e, quasi inconsciamente, chiesi di procurarmene subito una dose abbondante. Fortunatamente anche Ventimiglia è dotata di una buona rete commerciale, in grado di soddisfare ogni esigenza a qualunque ora del giorno: e così venni esaudito. Nel tardo pomeriggio potei assaporare il piacere di aver ripreso la mia forza di sempre, compatatibilmente con le abituali limitazioni dovute alla mia malattia.
Non vi è nulla di scientifico in tutto questo, ma se altri, aventi i miei stessi problemi, vorranno fare una prova e comunicarmi i risultati, essi saranno ben accetti. La malattia è la sclerosi multipla. E la dieta abituale a noi consigliata esclude o limita il consumo di carni rosse, grassi animali, formaggio grasso; sono raccomandate invece carni bianche, pesce e grassi vegetali; è inoltre consigliabile fare poco uso di zucchero, sale, pane e pasta. Appare quindi evidente che chi segue alla lettera una tale dieta, si trova prima o poi in qualche condizione simile a quelle che esperimento io di tanto in tanto.
Quel giorno dovetti proprio ringraziare il San Daniele. Ed ecco che per questo fatto farei istituire la Giornata del ringraziamento in onore del maiale.
L'altro spunto è quello che mi è venuto leggendo il post di Massimo sulla provocazione energetica, con foto di Calderoli.
E' noto a tutti che siamo in una fase di ricerche affannose di fonti energetiche alternative al petrolio: per esempio dalle biomasse. Un aiuto notevole in questa direzione, la possono dare i liquami dei porcili.
Ho visto di recente un documentario sulle zone interne della Cina dove vivono ancora comunità di cinesi in condizioni di estrema povertà. Essi hanno escogitato un sistema per ricavare gas per cucinare, ricavandolo dal liquame prodotto dai maiali, o altri animali domestici. Ogni misera casa è dotata di un proprio impianto rudimentale per l'autoproduzione di gas. Esso è costituito da un bidone che fa da serbatoio per il liquame animale. Nel serbatoio, tenuto chiuso in modo pressochè ermetico, si creano le condizioni affinchè il liquame esali i gas che, convogliati in tubi di fortuna, vanno ad alimentare i fornelli.
Anche qui, come sopra, non vi è nulla di scientifico; ciò che scrivo è solo frutto delle mie osservazioni. Però, se andate su appositi siti, troverete una vasta documentazione sul modo di produrre industrialmente gas ricavandolo dal liquame delle porcilaie. Tale biogas può essere convenientemente utilizzato per il funzionamento di turbine a gas per la produzione di energia elettrica.
Se poi consideriamo il fatto che lo smaltimento dei liquami delle porcilaie crea grossi problemi all'agricoltura che si pratica nei loro paraggi, ben vengano i consorzi di recupero e raccolta di detti liquami. L'energia elettrica così prodotta è anche una energia "verde" di grande valore ecologico.
Ben vengano quindi gli allevamenti di maiali e sia lunga vita a loro.
Etichette: medicina e dieta
8 Comments:
Anche la tua interpetazione è degna di attenzione e, anzi, dimostra come il maiale sia un prodotto genuinamente nostrano e chi non lo comprende, non può comprendere la nostra cultura. Quindi meglio che, come dice prosperini: camèl, baechèt e andè a ca' ;-)
By Massimo, at 16 settembre 2007 alle ore 17:57
x Marshall
dunque dal liquame si ottiene energia verde....chissà perchè,per associazione di immagini, mi è venuto in mente pecorina scania ma non come energia verde............
ciao
Sarcastycon
By Anonimo, at 16 settembre 2007 alle ore 21:47
Massimo,
anche tu segui il programma televisivo condotto da Prosperini "Cirano'": è un portento.
E' un pò che non lo si vede; non hanno ancora ripreso la consueta programmazione.
Ai tuoi prossimi articoli: il materiale non ti manca. :-)
By marshall, at 16 settembre 2007 alle ore 22:22
Sarcastycon,
sò a cosa alludi...:-)))
E per me resta sempre una figura di basso livello, che ci dobbiamo sorbire come ministro! Poveri noi!
By marshall, at 16 settembre 2007 alle ore 22:30
pensa te che invece per non "urtare la loro sensibilità" il prosciutto crudo l'hanno tolto da molte mense scolatische....
siamo ospiti a casa nostra :-(
By Anonimo, at 17 settembre 2007 alle ore 14:56
Luca L.,
questa non la sapevo, ed è davvero bella! Ma guarda che ce n'è di matti su questa Terra. Pensa che è uno degli alimenti di più facile assimilabilità e digeribilità. Ne basta e avanza per dire che chi ha voluto quel provvedimento è proprio un matto da rinchiudere!
By marshall, at 17 settembre 2007 alle ore 17:34
Il maiale è una bestia fantastica, la sua mancata comprensione da parte dei mohammed è un ulteriore segnale della tragica inferiorità culturale di quella religione. Col porco si fanno gli insaccati, le braciole, i wurstel. Il porco tiene viva l'economia delle mie parti, è un animale pulito a dispetto delle credenze, è adattabile e simpatico. Islam o non islam, il maiale-day è un'idea da sposare :-)
By Anonimo, at 17 settembre 2007 alle ore 21:06
Siro,
ho vissuto fino a sette anni nel paese che tu sai. Ad ogni contadino della cascina veniva assegnato, oltre a tutto il resto, un pollaio ed un locale per alloggiare gli animali domestici, tra i quali c'era appunto lo spazio per il maiale; ed era d'obbligo che lo tenessero tutti. Ad iniziare da novembre, a turno settimanale, chi aveva il maiale pronto per "il sacrificio" lo faceva con l'aiuto vicendevole degli altri. Ricordo che era come se iniziasse un lungo periodo di feste.
Ognuno poi si specializzava in qualche attività inerente la suinicoltura: cotechini, salsicce, salami, lardo, strutto, e via tutto il resto :-)
By marshall, at 18 settembre 2007 alle ore 09:55
Posta un commento
<< Home