marshall

sabato, febbraio 17, 2007

Il grande bluff

Introduzione
Ho letto or ora, a sorpresa, che il blogger Zener parla dei benzinai con riferimento alla situazione attuale. Chi volesse fare un raffronto col mio racconto, che si riferisce alla situazione di 25 anni fa, non ha che da leggerli entrambi. (www.zener.blogspot.com)

Mercoledì 14 si è svolto l'incontro tra il ministro Per lo Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani e i sindacati della categoria dei benzinai, conclusosi con un nulla di fatto.
Anche i prossimi incontri potrebbero andare a vuoto, finchè il Ministro non dovesse decidere di lasciar le cose come stanno oppure metter mani al portafoglio.
A me sembra che la questione non sia risolvibile solo con promesse e consigli. Per prima cosa si dovrebbe pensare a salvaguardare il diritto di esistere agli attuali benzinai. E un governo formato da partiti progressisti - come ritengono di essere quelli che siedono al governo - dovrebbe avere nel suo dna la loro salvaguardia. Invece, il Ministro sembra essere deciso ad andare avanti ad oltranza col suo programma di liberalizzazioni, "a prescindere" dai problemi che si verrebbero a creare, costi quel che costi!

Contrariamente a quello che la gente immagina, la categoria dei piccoli benzinai è fatta per lo più di poveri "diavoli", gente che per la maggior parte fa una vita grama, che tira avanti alla giornata. E' gente che per essere autonoma e indipendente da un datore di lavoro ha impegnato i risparmi in quel chiosco al quale sono molto attaccati, tanto da farne la ragione principale della loro vita.

Conosco quel mondo per averlo visto dal di dentro, in quanto ho avuto l'amara esperienza di essere stato socio "in prova", quasi di fatto, di un piccolo benzinaio.

Ero diventato suo amico perchè facevo benzina da lui quasi tutti i giorni. Ebbi così modo di addentrarmi nel suo, nel loro mondo e scoprire tutti i loro "segreti".
Quei lavoratori fungono da esattori senza aggio per conto dello Stato. Sono passasoldi che trattengono per sè soltanto meno del 5 % di quanto incassato (all'epoca del mio racconto, valutai che si aggirava intorno al 3,8 % lordo).

L'amico si lamentava degli scarsi guadagni e del fatto che per migliorare la redditività avrebbe dovuto ampliare e migliorare l'abbinamento della vendita di prodotti e accessori auto: molti lo consigliavano in questo senso e per sopravvivere avrebbe dovuto fare quel passo.
E' quello che probabilmente starà facendo il ministro Bersani: convincere gli addetti della bontà della liberalizzazione con la promessa di concedere loro la possibilità di vendere di tutto, all'interno del loro punto vendita; tralasciando però, forse, di dire che ormai all'interno dei supermercati si vende di tutto, tutto quello che può servire ad un automobilista ed a prezzi molto competitivi.

Ma ci volevano capitali, che il mio candidato "socio" non aveva e che le banche non gli prestavano. Ero scapolo e avevo piccoli risparmi. Tentai l'avventura, quasi alla cieca, cedendo alla lusinga delle prospettive di "lauti guadagni", e divenni il suo socio occulto.

Nonostante l'aggiunta della vendita di accessori, autolavaggio, piccole riparazioni, cambio gomme, il fatturato non decollava. Per garantire il servizio minimo occorrevano tre persone fisse, mentre le entrate erano in grado di garantire lo stipendio ad una sola persona. L'aggiunta del banco vendita si rivelò un buco nell'acqua. Per giunta, ogni sera c'erano ammanchi "giustificati": la moglie del "socio" per fare la spesa prelevava i soldi dalla cassa, "in conto stipendio".
Eravamo in perdita ogni giorno, e dopo alcuni mesi essa raggiunse la ragguardevole cifra di qualche milione di lire dell'epoca.

Nonostante gli investimenti fatti e quelli programmati, la stazione non decollava, anche perchè nella stessa strada, lunga ottocento metri, c'erano quattro distributori, di cui due, più grandi e superattrezzati, alla confluenza con la circonvallazione cittadina.

La società petrolifera aveva preteso il pagamento con assegni circolari perchè il mio "socio", precedentemente al mio arrivo, aveva preso l'abitudine di "correre dai notai a coprire gli assegni bancari" (come riuscisse sempre a coprirli all'ultimo momento prima del protesto, non l'ho mai capito): ulteriore segno che le cose non andavano bene, come penso non vadano bene oggigiorno a tanti benzinai, salvo apparenze di floridezza. Durante l'emissione di quegli assegni circolari dovevo sempre integrare con soldi miei, i soldi mancanti dall'incasso.

Sono stato un anticipatore degli stop loss, gli stop alle perdite.

Dopo pochi mesi sbaraccammo la società di fatto. Anche il "socio" si convinse che non era più il caso di continuare e lasciammo la stazione. Dopo di noi ci fu andirivieni di gestori finchè la società petrolifera non decise di smantellare quella postazione.

Gli anni precedenti a quell'anno fatidico erano state aperte nuove stazioni - ve ne erano dieci "contate" nel raggio di un kilometro da noi - e dopo lo smantellamento della nostra postazione, ne furono demolite altre due.

Tornando a noi. Dopo la cessazione, mi portai a casa quasi tutti i prodotti accessori comprati, rimasti invenduti e che il gestore subentrato voleva gli fossero lasciati in conto vendita (come a dire, gratis): candele, lampadine, fari, portachiave, tappi, alberi magici che poi ho regalato qua e là. Trovai un lavoro da camionista al mio "socio", che ora è titolare di un'impresa di trasporti.

Tutto sommato, il mio "socio" era anche un gigante buono e, dopo qualche anno di duro lavoro da camionista, riuscì a restituirmi quasi tutto il capitale che avevo immesso in quella specie di fantomatica società.

Questa storia dovrebbe essere simile a quella che ancora oggi vivono numerosi gestori di piccole stazioni di servizio.

Il ministro Bersani dovrebbe forse circondarsi di consiglieri che abbiano vissuto "sul campo" vicende come questa, prima di imporre le sue idee e i suoi diktat alla categoria dei benzinai.
Per risolvere la questione senza traumi, secondo me, dovrebbe mettere mani al portafoglio: dare la pensione anticipata ai gestori meno giovani e trovare un lavoro sicuro e remunerato a quelli più giovani. Più o meno quello che feci io col trovare un lavoro sicuro al mio "socio", prima di farlo decidere di abbandonare quell'attività.
Altrimenti, quello che il ministro ha in mente di fare, senza una vera programmazione, si risolverebbe in un grande bluff per la categoria: li si illudono, sapendo di illuderli.

13 Comments:

  • A bersani non frega niente dei benzinai,come non frega niente dell'Italia,l'unica cosa che gli interessa è fare ingrassare le sue vacche ossia le coop.
    ciao

    By Anonymous Anonimo, at 17 febbraio 2007 alle ore 20:24  

  • Eh, già, mio fratello ha DOVUTO cambiare lavoro dopo la liberalizzazione del 96. O doveva ampliarsi o sopprimeva. Non aveva voglia di indebitarsi fino al collo per guadagnare niente.

    By Anonymous Anonimo, at 18 febbraio 2007 alle ore 18:48  

  • Caro Sarcastycon,
    qui tocchi un tasto dolente: quello delle coop. E anche qui ho le mie belle esperienze.
    Ne conosco di due tipi: quelle vere e quelle fasulle.
    Su quelle vere, e benemerite, tra le quali spiccano e "splendono" (non sempre però!) quelle che si occupano dei disagi giovanili, scriverò, a tempo debito, un post.
    Quelle fasulle sono le maestre dell'elusione fiscale: ma nessuno ci mette mano. Tremonti se lo volevano sbranare.
    Non mi addentro oltre; però fai questa semplice considerazione: ammetti che un giorno sia tutto cooperativizzato. Chi pagherà le tasse se le cooperative, anche quelle fasulle, godono di così tanti privilegi fiscali?
    Ciao.
    Marshall

    By Anonymous Anonimo, at 18 febbraio 2007 alle ore 20:23  

  • Elly,
    mi documenterò su quella liberalizzazione del 96.

    Fa parte di uno di quei periodi in cui, quando c'è al governo gente che non gradisco, trascuro un pò la politica non sentendomi parte del paese. In pratica sono quei periodi in cui subisci passivamente e abulicamente le decisioni altrui.
    Stranamente, quando invece c'è al governo gente a me gradita, partecipo più assiduamente e con molto più interesse alla vita del mio paese, in tutte le sue espressioni e manifestazioni.

    Un caro saluto.
    Marshall

    By Anonymous Anonimo, at 18 febbraio 2007 alle ore 20:33  

  • Sarò banale, caro Marsh, ma dopo questa storia credo proprio che dovresti andare TU a fare da consulente all'inconcludente Bersani. Avresti le carte in regola :-)

    By Anonymous Anonimo, at 18 febbraio 2007 alle ore 21:29  

  • Leggerò con interesse il tuo post sulle coop,per ragioni di lavoro ne ho una "certa" esperienza, e per uno che ti parla dal toscosoviet puoi ben immaginare....
    ciao

    By Anonymous Anonimo, at 18 febbraio 2007 alle ore 22:19  

  • Conciso ma sempre efficace Sarcastycon.

    Non solo i benzinai, come i fornai, i parrucchieri, e pure gran parte dei tassisti, sono lavoratori ordinari, ma col Decreto ministeriale saranno pure beffati.
    Loro continurenanno a vedersi trattenere la medesima percentuale alla fonte dai petrolieri.
    I supermercati invece, grazie ad un maggior acquisto di carburante, avranno l'aliquota ridotta.

    Finirà che chiuderanno le pompe e faremo tutti la fila nel piazzale della Coop per fare benzina.
    Altro che Urss...

    By Anonymous Anonimo, at 19 febbraio 2007 alle ore 17:26  

  • Ciao Marshall
    riporti una interessante "esperienza sul campo".
    Purtroppo chi governa questo paese è un teorico: basta vedere i loro curriculum.
    Bersani e Rutelli?
    mandarli solo 6 mesi a gestire un distributore con l'obbligo di pagare le tasse e manetenerci la famiglia.
    Come minimo mettono l'acqua nella benzina....
    Zener

    By Anonymous Anonimo, at 20 febbraio 2007 alle ore 12:10  

  • Caro Siro,
    puoi ben dirlo.

    E, oltretutto, lo farei in tutta serenità, ragionevolezza, e al di sopra del benchè minimo conflitto d'interessi, non essendo neanche più un frequentatore diretto del più piccolo chiosco di benzina.
    --------
    Giorni fa ho avuto a che fare con una persona che, secondo me, è una lontana parente di ALDO PROTTI. Indagherò.

    Nel frattempo, sono alla ricerca di sue interpretazioni degli anni 50 e 60, possibilmente in coppia con Maria Callas, e possibilmente nel Rigoletto: lui che è stato definito "il più bel Rigoletto del dopoguerra".
    Penso d'aver individuato una fonte "di approvviggionamento" di "rarità discografiche".
    "Se son rose, fioriranno"!
    Ti ragguaglierò.

    Un affettuoso saluto.
    Marshall

    By Anonymous Anonimo, at 20 febbraio 2007 alle ore 15:31  

  • Le esperienze di vita vissuta sono sempre istruttive e garantiscono dal commettere errori che si sono pagati sulla propria pelle.
    Cosa che non possiamo aspettarci da chi ha sempre sbarcato il lunario bazzicando i corridoi di partito, qualche ente statale o che si è iscritto dalla nascita alle aule parlamentari ...

    By Blogger Massimo, at 20 febbraio 2007 alle ore 18:47  

  • Monica,

    alle ore 9,20 Piero Ostellino, intervistato da Giulio Cainarca di Radio Padania Libera, sta puntualizzando un passaggio della "lenzuolata Bersani" che è sfuggito a tutti.

    Quando lo stato rompe un contratto con un privato, paga il danno emergente, MA NON IL LUCRO CESSANTE.
    E' un punto interessante da valutare con attenzione perchè sarebbe una bomba ad orologeria per il settore privato!!

    Vedi se puoi trovare e scrivere qualcosa in merito a questo punto.

    22 febb.
    Ciao.

    By Blogger marshall, at 22 febbraio 2007 alle ore 09:27  

  • Zener,
    la tua battuta finale, la dice lunga sulle capacità di quei ministri, ora in sospeso per la crisi di governo.

    By Blogger marshall, at 22 febbraio 2007 alle ore 09:33  

  • Massimo,
    concordo con la tua tesi.
    Chi ha sempre fatto solamente il politico, vive fuori dalla realtà, perchè essa gli viene sottoposta dagli occhi di altri, e quindi travisata da quelli che sono i propri interessi personali e non collettivi.

    E' come se, quel politico, vivesse in un mondo ovattato, in una fortezza protetta, al di fuori di quelli che sono i veri problemi quotidiani.
    Quindi, quel genere di politico, tutta teoria e niente pratica è, per me, praticamente inattendibile.

    By Blogger marshall, at 22 febbraio 2007 alle ore 09:47  

Posta un commento

<< Home


 

Heracleum blog & web tools