marshall

mercoledì, gennaio 10, 2007

Se fosse aggiotaggio?

Il vice presidente del Consiglio Francesco Rutelli ha affermato, a margine del Pitti Immagine Uomo di Firenze, che ogni ministro deve portare il suo contributo affinchè l'Italia torni a correre nella direzione giusta.
Il ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani ha anticipato tale messaggio, annunciando prima che si adopererà per far azzerare i costi fissi di ricarica dei telefoni cellulari.

Questa misura, se adottata, ridurra di 350 milioni l'utile ante imposte di Telecom Italia.
E in borsa si è subito visto l'effetto di questo annuncio. Alle ore 15 Telecom Italia perde il 2 %, mentre l'indice MIBTEL perde solo lo 0,5 %.

Come utente telefonico non posso che rallegrarmi di questa misura, ma come azionista della prim'ora di Telecom Italia tutto questo non può che danneggiarmi e rimandare a tempo indefinito - forse a mai - il rientro del capitale che ho versato allo Stato quando ho acquistato da Lui le azioni di Telecom Italia.
Azioni rappresentative di una certa società e di una certa realtà industriale che è stata via via svuotata di tutti quei beni, di tutte quelle prerogative che aveva quando è stata valutata e classata per la sua privatizzazione.
Tutto quello che è stato fatto dopo la privatizzazione, in danno della società, corrisponde ad un danno economico e quindi una truffa perpetrata a carico dei piccoli azionisti.

Il provvedimento annunciato, se adottato senza permettere a Telecom Italia di dotarsi di contromisure compensative, produrra un ulteriore danno ai suoi piccoli azionisti, oltre a quelli che nel corso degli ultimi sei anni sono già stati a loro causati.

Personalmente, posso affermare - senza tema di essere smentito - che quando sorgono spontaneamente dentro di me virgulti di bontà e ravvedimento in positivo verso questo governo, succede sempre qualcosa a rovinare questo tentativo di avvicinamento.

Non mi faccio più illusioni: questo governo è, per me, il peggio che l'Italia abbia avuto negli ultimi cinquant'anni.

Forse, Bersani pensa che i soldi crescano sugli alberi, e che quindi chi ha acquistato le azioni Telecom, dallo Stato, avesse soldi da buttare.

Oppure pensa che Telecom Italia sia il Poligrafico dello Stato, e che, quindi, in mancanza di entrate adeguate alla sua struttura di super-eccesso di personale possa eventualmente sopperirvi mettendosi a stampare carta moneta.

Oppure pensa che Telecom Italia possa regalare - bastando un'ordine del governo o delle varie Autority - ad altri operatori telefonici ciò che è stato fatto pagare "a peso d'oro" ai suoi piccoli e grandi azionisti: "le linee telefoniche".

Dallo Stato alle Autority, dai sindacati agli azionisti di controllo, tutti, chi più chi meno, hanno contribuito a rovinare un'azienda che era considerata il salvadanaio e la pensione alternativa per tanti piccoli risparmiatori.

Che speranze si possono nutrire in un paese governato in questo modo? Che speranze possono nutrire gli investitori esteri che volessero acquistare Telecom Italia? Le stesse speranze che possono nutrire gli acquirenti di Alitalia.

Intanto le Agenzie internazionali di rating stanno provvedendo a ridurle il target price.

Una malignità.
E se invece fosse aggiotaggio?

7 Comments:

  • Una volta tanto, Bersani non ha sparato le solite c....te.
    Non credo che Telecom perda alcunché in termini reali. Sulle ricariche si prendono un ricavo netto che va dal 25% al 10% a seconda del valore della ricarica stessa. Il che mi pare un latrocinio bello e buono.
    Le borse dovrebbero tener conto oltre che degli utili anche di come questi utili si ottengono. Libertà va di apri passo con responsabilità.
    PS: Io non avrei sottoscritto un'azione Telecom manco sotto minaccia di morte, comunque...

    By Anonymous Anonimo, at 10 gennaio 2007 alle ore 16:37  

  • Simone,
    se pensi che Bernabè fece pubblicare, a spese di Telecom, annunci a tutta pagina, a più riprese, su tutti i grandi quotidiani nazionali, nei quali implorava i piccoli azionisti a non aderire all'opa di Olivetti a 13 euro (equivalente a circa 4,5 euro per operazioni successive sul capitale), "giurando" loro che le AZIONI TELECOM valevano non meno di 14 euro cad., e tantissimi per questa lusinga non vi aderirono, ti ho detto tutto sulla mastodontica regia che c'è stata dietro il "MALAFFARE" TELECOM!!

    Tu avresti aderito di fronte alla GIURATA prospettiva di rischiare di "svendere" un "gioiello"?

    Il discorso del guadagno che hanno sulle ricariche è tutto aleatorio perchè finchè Telecom privatizzata non sarà "libera" di licenziare il numeroso personale in esubero (c'è gente all'interno che prende stipendi e non fa letteralmente nulla!). Oppure finchè non sarà libera di far pagare il giusto prezzo per l'utilizzo della sua rete telefonica (agli azionisti è stata fatta pagare compresa nel prezzo di OPV), alle altre compagnie telefoniche, mi sembra che da qualche parte debba prendere qualche soldo per pagare tutti questi obblighi a cui è soggetta "per legge".
    Non ti pare ??
    Ciao.

    By Blogger marshall, at 10 gennaio 2007 alle ore 18:01  

  • La seconda parte del tuo commento spiega perché non avrei mai sottoscritto un'azione Telecom...

    By Anonymous Anonimo, at 11 gennaio 2007 alle ore 16:37  

  • Simone,
    io, invece, l'ho capito tardi e a mie spese. E' anche per questo che da "buono" sono diventato "cattivo".

    P.S.
    Buono, in questo caso, è sinonimo di
    a) credulone
    b) coglione
    c) gonzo
    d) bonaccione
    ecc.ecc.

    By Blogger marshall, at 11 gennaio 2007 alle ore 18:36  

  • caro marshall, sono tornato dalla città più bella del mondo,VENEZIA, e non so se per merito delle mie lamentele ho notato che si stanno attrezzando i ponti per agevolare le carrozzine dei disabili, proprio come avevo suggerito mettendo dei rialzi tra un gradino e l'altro su una parte laterale del ponte. Cacciari mi è divenuto più simpatico. di sicuro le ns. lamentele non hanno influito ma tant'è. per quanto riguarda la sparata Bersani che sa tanto di DEMAGOGIA dico che ogni cosa che faccia risparmiare va benissimo, ma deve essere attuabile. ora le tariffe del traffico di telefonia mobile in Italia sono tra le più basse in Europa. l'unica compagnia italiana è Tim le altre sono straniere. se queste portassero le tariffe alla pari di quelle europee
    la ricarica è vero costerebbe meno decurtata della tassa, ma durerebbe anche meno per via dell'aumento degli scatti. allora????? ciao Cornelio.

    By Anonymous Anonimo, at 11 gennaio 2007 alle ore 23:25  

  • Cornelio,
    certo che le nostre lamentele servono!
    Vi sono blog del gruppo il castello, del quale faccio parte, che vengono letti quotidianamente da deputati e senatori (notizia certa). Quindi, è probabile che anche il mio blog venga adocchiato da qualcuno di loro.

    Cacciari potrebbe piacere anche a me se non fosse sfacciatamente di parte; se rinnegasse la "santità" della sinistra (vedi la vicenda delle fatture false, nella quale sono coinvolti i vertici o ex vertici del loro "santuario, l'Unità"); se fosse meno cattedratico, e un pochino umile, quando parla di filosofia in generale e di filosofia politica in particolare. Insomma, mi sarebbe anche simpatico se non desse per scontato che a sinistra c'è il bene e a destra il male, e fosse veramente imparziale, al di sopra delle parti, sia in campo comunale (sindaco di Venezia), sia in campo nazionale, quando si atteggia a "salvatore" della patria.

    Vedo che ti rechi spesso a Venezia: ne sei proprio innamorato!

    Per quanto riguarda TIM, i tuoi ragionamenti sono sempre razionali.
    Sono la politica e il sindacato che impediscono a TIM di fare quella manovra di azzeramento del sovraccosto delle ricariche. Poi è chiaro: addossano le colpe a TIM!
    Sarei capace anch'io di fare il politico o il sindacalista a questo modo: loro si fanno belli, e TIM paga.
    Se TIM avesse la possibilità di fare e agire liberamente, come dovrebbe essere per qualsiasi azienda privata, il sovrapprezzo delle ricariche non esisterebbe nemmeno.
    Ma quei soldi, probabilmente, le servono per pagare i 3500 esuberi che, TIM, è costretta a tenere e pagare ugualmente, pur non avendone bisogno!!
    Hai capito l'antifona, e i furbacchioni politici e sindacalisti!! Apri l'occhio!!

    Ma, Riccardo dov'è?
    Io sono arrivato ad Alice Springs e, dopo il pernottamento, mi recherò ad Uluru dove c'è il celebre MONOLITO di AYERS ROCH.
    Sarei curioso di sapere se Riccardo ci andrà, prima di rientrare.

    Solo mille visitatori al giorno si addentrano fino al centro dell'Australia dove c'è il nulla desertico. Per cui bisogna proprio essere fortemente motivati e grandi appassionati per affrontare quel viaggio molto snervante di oltre mille kilometri (da Adelaide, e 1500 da Darwin) nel deserto.

    Saluti ad entrambi.

    By Blogger marshall, at 12 gennaio 2007 alle ore 08:20  

  • Monica,
    niente illusioni!
    Da più parti si dice che nel 1998 lo stato ha svenduto Telecom Italia.
    Dall'altra ci sono oltre un milione di piccoli azionisti che hanno avuto solo perdite fino a metà del capitale investito.

    Dove stà il vero e il falso?

    Finchè non sarà fatta completa chiarezza su questi punti, resterà una grossa macchia su Telecom e sullo Stato italiano.
    Ancora ieri, 24 gennaio, le borse mondiali, compresa quella italiana, hanno continuato a salire. Solo Telecom Italia e poche altre hanno ieri perso di valore. E solo Telecom Italia e poche altre sono ancora al palo e si discostano di poco dai minimi del 2002.
    E' emblematico il caso di Fiat che sembrava un'azienda decotta e in via di estinzione, e invece ha più che triplicato dai prezzi minimi del febbraio 2005.

    Ciao.

    By Blogger marshall, at 25 gennaio 2007 alle ore 08:47  

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