La maledizione di Montezuma
Il caso delle bollette ENEL non pagate da enti, comuni e provincie, quasi tutte del sud, e il cui importo complessivo ammonta ad euro 305 milioni (600 miliardi circa di vecchie lire), mi riporta alla mente la famosa frase di Massimo d'Azeglio: "L'Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani".
Quando d'Azeglio coniò questo motto, non aveva previsto che dopo quasi 150 anni il programma sintetizzato in quella frase sarebbe stato ancora lungi dall'essere completato, e che, anzi, forse, sarebbe stato un sogno impossibile da realizzare nella forma da lui vagheggiata "dell'unita in tutto, dalle Alpi alla Sicilia".
Nella graduatoria di Enti, Comuni e Provincie insolventi verso l'ENEL, i primi venti sono tutti del Sud, con l'eccezione di Asl Latina al sesto posto, e Asl Roma G all'undicesimo posto.
E poichè la gente comune del Nord ha la vaga impressione che tale debito verrà fatto pagare alla fiscalità generale, si chiede anche, a questo punto, se, con l'unificazione dell'Italia, il Nord non si sia tirato addosso anche la maledizione di Montezuma.
Poichè il Regno delle due Sicilie fu conquistato con la forza dai Piemontesi, incoraggiati e appoggiati da Francia e Inghilterra, mi vien quasi da pensare che nella mentalità meridionale sia rimasto il tarlo del "mi hai conquistato, mi mantieni".
Questo tipo di mentalità ebbi modo di provarlo di persona, poichè discendo da famiglie meridionali e ho trascorso le mie vacanze estive per trent'anni in quelle terre.
Ricordo ancora gli sfottò a cui ero sottoposto dai ragazzi "del posto", quando mi recavo laggiù in vacanza. Faceva parte del loro linguaggio abituale rivolgermi battute del tipo: voi del nord lavorate e pagate le tasse, che noi ce le godiamo.
Questo concetto mi veniva spesso ricordato, in maniera molto scherzosa e goliardica, dal più grande amico che ho avuto in quella terra, e che ora è sindaco da diversi mandati.
Devo sperare, ora che è sindaco riconfermato "a vita", che non usi più pensare o esporre concetti di quel genere, neanche scherzosamente.
Ciò, comunque, mi porta a pensare che la mentalità comune del meridionale sia stata quella; e forse lo è ancora; e il fatto delle bollette ENEL insolute me ne dà la dimostrazione.
Infatti, se leggete l'articolo di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, troverete prove di quel modo di pensare, deducendolo da certi loro comportamenti.
Procuratevelo e leggetelo: è istruttivo e molto interessante.
Quando d'Azeglio coniò questo motto, non aveva previsto che dopo quasi 150 anni il programma sintetizzato in quella frase sarebbe stato ancora lungi dall'essere completato, e che, anzi, forse, sarebbe stato un sogno impossibile da realizzare nella forma da lui vagheggiata "dell'unita in tutto, dalle Alpi alla Sicilia".
Nella graduatoria di Enti, Comuni e Provincie insolventi verso l'ENEL, i primi venti sono tutti del Sud, con l'eccezione di Asl Latina al sesto posto, e Asl Roma G all'undicesimo posto.
E poichè la gente comune del Nord ha la vaga impressione che tale debito verrà fatto pagare alla fiscalità generale, si chiede anche, a questo punto, se, con l'unificazione dell'Italia, il Nord non si sia tirato addosso anche la maledizione di Montezuma.
Poichè il Regno delle due Sicilie fu conquistato con la forza dai Piemontesi, incoraggiati e appoggiati da Francia e Inghilterra, mi vien quasi da pensare che nella mentalità meridionale sia rimasto il tarlo del "mi hai conquistato, mi mantieni".
Questo tipo di mentalità ebbi modo di provarlo di persona, poichè discendo da famiglie meridionali e ho trascorso le mie vacanze estive per trent'anni in quelle terre.
Ricordo ancora gli sfottò a cui ero sottoposto dai ragazzi "del posto", quando mi recavo laggiù in vacanza. Faceva parte del loro linguaggio abituale rivolgermi battute del tipo: voi del nord lavorate e pagate le tasse, che noi ce le godiamo.
Questo concetto mi veniva spesso ricordato, in maniera molto scherzosa e goliardica, dal più grande amico che ho avuto in quella terra, e che ora è sindaco da diversi mandati.
Devo sperare, ora che è sindaco riconfermato "a vita", che non usi più pensare o esporre concetti di quel genere, neanche scherzosamente.
Ciò, comunque, mi porta a pensare che la mentalità comune del meridionale sia stata quella; e forse lo è ancora; e il fatto delle bollette ENEL insolute me ne dà la dimostrazione.
Infatti, se leggete l'articolo di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, troverete prove di quel modo di pensare, deducendolo da certi loro comportamenti.
Procuratevelo e leggetelo: è istruttivo e molto interessante.
8 Comments:
Ciao Marshall
due conti: 305 milioni di crediti non incassati rappresentano per Enel (se si guarda il bilancio 2005) solo lo 0,90% dei ricavi che nel 2005 furono circa 34miliardi di euro.
Se però si guarda l'utile del 2005, pari a circa 3,4 miliardi, quei 305 milioni rappresentano circa il 9%.
E' ovvio che prima che Enele li porti a perdite deve esserci una procedura concorsuale o una rinuncia eslpicita da parte di Enel per detti crediti.
Credo che nessuna delle due ipotesi avrà spazio: sarà più probabile che enel accetti una dilazione di tali somme.
Comunque ciò che hai citato è un malcostume odioso per chi come la maggior parte degli utenti risponde ai propri obblighi.
C'è anche da dire che il danneggiato, cioè l'Enel, fa ricadere sulla collettività alcune voci che se il servizio fosse offerto in regime di concorrenza non ce li ritroveremmo sulla bolletta.
A cosa mi riferisco?
ad un contributo che enel fa pagare per gli investimenti che effettua,.
E chi ha mai visto una società che addebita al consumatore finale i suoi investimenti?
Ne riparlerò in seguito.
Zener
By Anonimo, at 7 dicembre 2006 alle ore 12:45
non c'è differenza tra la maledizione di Montezuma e quella di avere montezemolo. è strano come certi nomi abbiano un destino comune. il presidente di confindustria e di etc.etc. rampollo della dinastia degli agnelli per parte dell'avvocato, non si è reso conto ancora che sarebbe opportuno non parlare a vanvera e non mettersi in contrapposizione del nord e di Silvio, si fanno solo brutte figure. la battuta, "questa manifestazione non s'ha da fare" è l'esempio di una miopia politica disarmante. la fiat ha perso 2 milioni di potenziali clienti. il suo comportamento al congresso della confidustria a Vicenza è stato infantile, tanto da essere disapprovato dalla totalità dei veri industriali. per un anno è stato chiamato da suo pad... pardon dall'avvocato a dirigere la mia JUVE eravamo mi pare fine anni 80 inizio 90 e con la squadra imbottita di fuoriclasse, per poco andavamo in serie B. allora meglio MONTEZUMA, nobile principe, o montezemolo cordero, che non ne becca una? Cornelio
By Anonimo, at 8 dicembre 2006 alle ore 10:07
Lungi da me fare commenti sprezzanti sul Meridione.
Ma è un dato di fatto che laggiù esiste ancora una certa cultura del lassismo, dell'indifferenza e dell'illegalità che lo Stato non si è mai impegnato ad estirpare. Al posto di un'energica azione di forza, ha sempre prediletto i brignano e i fondi elargiti a pioggia. I risultati li paghiamo ancora oggi, purtroppo.
By Anonimo, at 8 dicembre 2006 alle ore 14:32
eh si c'è una parola sola che racchiude tutte queste verità sul meridione e sulla quasi totalità dei suoi politici: "CASSA DEL MEZZOGIORNO" che se chi , per questione di età, non lo sapesse era un ente creato per lo sviluppo appunto del meridione. ha divorato in 30 anni circa un milione di miliardi di vecchie lire finite nelle tasche dei partiti e della mafia. Cornelio Scipione.
By Anonimo, at 8 dicembre 2006 alle ore 17:58
Ho letto i vostri commenti. Tutti interessanti. Si potrebbe aprire un dibattito.
Vi ringrazio, e vi darò domani una risposta.
By marshall, at 8 dicembre 2006 alle ore 22:12
Zener,
a proposito di cifre, i 305 mln di sofferenze, solo per questi casi, rappresentano il 5 % del Capitale Sociale, che è di 6 mld e 63 mln.
E' come se i 2,5 mln di azionisti avessero sofferenze per 120 euro ciascuno.
Se costoro decidessero, in un'assemblea straordinaria, votare una delibera che autorizza l'amministratore a procedere con gli atti, e quindi i pignoramenti di beni così come suggerito da Monsoreau, si troverebbero poi a dover gestire un'asta di beni di notevole valore artistico. E, con una compagine sociale di 2,5 milioni di soci, non dovrebbe essere difficile collocare tutte le opere d'arte messe all'asta.
By marshall, at 10 dicembre 2006 alle ore 15:08
Cornelio,
sapevo che saresti andato a parare sul filone Montez...Montez...
Seguo l'escalation di questo rampollo dal sangue blu, da quasi trent'anni.
Era considerato l'idolo dei giovani piccoli imprenditori che volevano tentare l'avventura del "grande salto", negli anni '80. Ho conosciuto diversi di costoro che si ispirarono a lui. Pochissimi dei quali, però, ebbero fortuna. Non pensavano, costoro, che la "nascita", le origini voglion dire molto? E lui, Luca, era nato molto vicino a Gianni.
In effetti di gaffes ne ha fatte e continua a farne molte: potere dei soldi! che perdona tutto.
By marshall, at 10 dicembre 2006 alle ore 15:28
Siro,
io ancor meno di te, avendo, come ben sai, radici in quella parte d'Italia.
Ma il carattere classico meridionale, quello del "tirare a campare" - che, sia ben chiaro, non vuol essere per nulla offensivo - glielo ha inculcato, e continua ad incoraggiarglielo il governo con i suoi continui aiuti a pioggia e a babbo morto. Il meridionale che "non vuol darsi da fare" trova molto comoda questa situazione, e ne approfitta.
Ma su questo potremmo scrivere pagine e pagine di post. Intanto un altro pezzo di risposta te l'ha data Cornelio, anche da parte mia.
Ciao.
By marshall, at 10 dicembre 2006 alle ore 15:43
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