I futuri capitalisti d'Italia
Torneranno ad essere i pastori, i futuri capitalisti d'Italia?
Già, perchè da tempi remoti e fino a qualche secolo fa, forse fino all'800, capitalisti erano i pastori.
Capitalista, capitale, derivano dal mondo della pastorizia. Più "capi" di pecore aveva un individuo, e più era considerato ricco, benestante, capitalista.
I periodi di siccità prolungata, lo sconvolgimento climatico potrebbero portare l'Italia verso un ambiente di tipo stepposo, adatto quindi alla pastorizia.
Il programma Ambiente Italia, egregiamente condotto da Beppe Rovera, che va in onda quasi ogni sabato pomeriggio, ha ieri messo in chiara evidenza il rischio della desertificazione avanzante in Italia.
Le riprese effettuate dalle oasi umide protette dal wwf Italia, hanno fatto chiaramente vedere e intuire i rischi e il pericolo della desertificazione incombente.
In Lombardia si sentono ormai sempre più spesso barzellette del tipo: "andremo in cammello da Milano a Brescia".
Ovviamente, i pareri sul rischio desertificazione sono molto discordanti, anche tra gli scienziati: e lo si è appurato anche dalla trasmissione di ieri. La metà hanno abbracciato con forza la tesi della desertificazione incombente, dando pure velatamente del somaro a chi non la vede in quel modo. L'altra metà circa, che non si è vista in trasmissione, è più ottimista, e vede solo, in questa situazione climatica, diversa dagli standard abituali, una normale fase della vita del nostro pianeta.
Ma una cosa è certa.
L'aspetto dell'oasi umida di Massaciuccoli in Toscana (sta morendo per entrofizzazione), quella di Le Cesine a Lecce (una delle aree umide costiere più importanti d'Italia), l'oasi di Penne in Abruzzo (vi vive la lontra in via di estinzione per l'aridità del lago quasi completamente secco, e dove c'era, nei suoi paraggi, una cascata con salto di un centinaio di metri, che non esiste più perchè l'acqua è stata dirottata, in regime di razionamento, per usi agricoli e civili), il bosco della Mesola nel delta del Po (aspetto un pò meno terrificante, per il momento), mi sono sembrate abbastanza desolanti e foriere di quell'evento che mi ha suggerito il titolo del post.
Infatti, la prospettiva è che l'Italia si avvii a diventare un ambiente di tipo stepposo che ben s'adatta, quindi, al mondo della pastorizia.
Ad ogni modo, tutto quello potremmo fare per opporci a ciò che la prospettiva sembra indicarci, è che l'Italia dovrebbe andare nella direzione opposta da quella imboccata dai nostri politici in tema di allargamento e aumento incontrollato della popolazione.
Dovremmo iniziare seriamente una politica di controllo e contingentamento dell'immigrazione, altrimenti, complice i mutamenti climatici, il destino dell'Italia è tracciato.
Andando avanti con la politica attuale, vivremo male noi, ma anche coloro che si accalcano incessantemente in un territorio che potrebbe essere destinato a diventare un deserto stepposo, anche per colpa della sovrappopolazione.
Gli scienziati della trasmissione, lo hanno fatto capire chiaramente, pur senza mai tirare in ballo argomenti politici.
Già, perchè da tempi remoti e fino a qualche secolo fa, forse fino all'800, capitalisti erano i pastori.
Capitalista, capitale, derivano dal mondo della pastorizia. Più "capi" di pecore aveva un individuo, e più era considerato ricco, benestante, capitalista.
I periodi di siccità prolungata, lo sconvolgimento climatico potrebbero portare l'Italia verso un ambiente di tipo stepposo, adatto quindi alla pastorizia.
Il programma Ambiente Italia, egregiamente condotto da Beppe Rovera, che va in onda quasi ogni sabato pomeriggio, ha ieri messo in chiara evidenza il rischio della desertificazione avanzante in Italia.
Le riprese effettuate dalle oasi umide protette dal wwf Italia, hanno fatto chiaramente vedere e intuire i rischi e il pericolo della desertificazione incombente.
In Lombardia si sentono ormai sempre più spesso barzellette del tipo: "andremo in cammello da Milano a Brescia".
Ovviamente, i pareri sul rischio desertificazione sono molto discordanti, anche tra gli scienziati: e lo si è appurato anche dalla trasmissione di ieri. La metà hanno abbracciato con forza la tesi della desertificazione incombente, dando pure velatamente del somaro a chi non la vede in quel modo. L'altra metà circa, che non si è vista in trasmissione, è più ottimista, e vede solo, in questa situazione climatica, diversa dagli standard abituali, una normale fase della vita del nostro pianeta.
Ma una cosa è certa.
L'aspetto dell'oasi umida di Massaciuccoli in Toscana (sta morendo per entrofizzazione), quella di Le Cesine a Lecce (una delle aree umide costiere più importanti d'Italia), l'oasi di Penne in Abruzzo (vi vive la lontra in via di estinzione per l'aridità del lago quasi completamente secco, e dove c'era, nei suoi paraggi, una cascata con salto di un centinaio di metri, che non esiste più perchè l'acqua è stata dirottata, in regime di razionamento, per usi agricoli e civili), il bosco della Mesola nel delta del Po (aspetto un pò meno terrificante, per il momento), mi sono sembrate abbastanza desolanti e foriere di quell'evento che mi ha suggerito il titolo del post.
Infatti, la prospettiva è che l'Italia si avvii a diventare un ambiente di tipo stepposo che ben s'adatta, quindi, al mondo della pastorizia.
Ad ogni modo, tutto quello potremmo fare per opporci a ciò che la prospettiva sembra indicarci, è che l'Italia dovrebbe andare nella direzione opposta da quella imboccata dai nostri politici in tema di allargamento e aumento incontrollato della popolazione.
Dovremmo iniziare seriamente una politica di controllo e contingentamento dell'immigrazione, altrimenti, complice i mutamenti climatici, il destino dell'Italia è tracciato.
Andando avanti con la politica attuale, vivremo male noi, ma anche coloro che si accalcano incessantemente in un territorio che potrebbe essere destinato a diventare un deserto stepposo, anche per colpa della sovrappopolazione.
Gli scienziati della trasmissione, lo hanno fatto capire chiaramente, pur senza mai tirare in ballo argomenti politici.
2 Comments:
Io non credo agli allarmismi ecoambientalisti, ma se servissero per frenare l'invasione dei migranti, allora ben vengano ;-)
By Massimo, at 21 gennaio 2007 alle ore 19:38
Massimo,
io ci credo parzialmente.
Intanto, oggi a Milano c'è stato un temporale estivo, con cielo scuro, lampi, tuoni: un fatto che ricordo raramante accaduto.
Per l'altro punto, sono con te. Ci sono evidenti segni di sovrappopolazione, ma li si vuole minimizzare o ignorare.
By marshall, at 23 gennaio 2007 alle ore 13:28
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