Promesse da marinaio del passato
Presidente Romano Prodi,
come vede, la chiamo solo presidente e non anche onorevole perché quando una persona fa promesse da marinaio del passato, promesse che non mantiene o che sa di non poter mantenere, perde credibilità e quindi perde di onorabilità.
Son passati i cento giorni, ma di quanto aveva promesso o fatto presagire, di quanto avrebbe fatto, finora non se ne scorge nemmeno l’aurora, non dico l’alba, che forse sarebbe pretendere troppo, ma nemmeno l’aurora.
Le promesse o le aspettative disattese, per non dire dei “colpi di testa” compiuti dal suo governo, in questi cento giorni sono tali che ci vorrebbero pagine intere per raccontarne le malefatte. Mi limito qui a soli tre punti fondamentali.
Ho ancora davanti agli occhi la sua espressione, con quel modo di sorridere tutto particolare, quando, nel discorso di chiusura dell’incontro televisivo con Silvio Berlusconi, arringava gli italiani facendo loro intuire che finalmente, votandola, sarebbero stati felici, che sarebbero stati felici se lo fossero stati tutti. Ora non mi sembra che questo stia avvenendo, anzi, il contrario, mi guardo intorno e vedo più gente infelice e più infelice di prima.
Continuava a dire che l’Italia era divisa in due e che lei avrebbe provveduto o contribuito alla sua riunificazione e riappacificazione, ma, a quanto vedo, mi sembra di vedere un’Italia ancor più divisa, ancor più nemica e cattiva una parte verso l’altra: basta leggere i post e i commenti di taluni blogger per rendersi conto del fondo di odio esistente nella società.
Infine aveva fatto della concertazione il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale.
Ricorda le sue parole e quelle dei leader del suo schieramento? “Non faremo nulla che non sia concordato e che non sia stato ampiamente discusso ed accettato dalle parti in causa”.
Su questi tre punti rammentati, ha fatto esattamente il contrario di quanto promesso o fatto credere. Promesse da marinaio del passato, per l’appunto. In ogni porto dove ancoravano, cercavano il trastullo con ingenue malcapitate promettendo loro, in cambio, un avvenire migliore. Un avvenire che essi sapevano di non poter esaudire. Promesse che non avrebbero potuto mantenere: esattamente quello che ha fatto lei, presidente Romano Prodi, fintantoché non si avvereranno le sue promesse fatte.
come vede, la chiamo solo presidente e non anche onorevole perché quando una persona fa promesse da marinaio del passato, promesse che non mantiene o che sa di non poter mantenere, perde credibilità e quindi perde di onorabilità.
Son passati i cento giorni, ma di quanto aveva promesso o fatto presagire, di quanto avrebbe fatto, finora non se ne scorge nemmeno l’aurora, non dico l’alba, che forse sarebbe pretendere troppo, ma nemmeno l’aurora.
Le promesse o le aspettative disattese, per non dire dei “colpi di testa” compiuti dal suo governo, in questi cento giorni sono tali che ci vorrebbero pagine intere per raccontarne le malefatte. Mi limito qui a soli tre punti fondamentali.
Ho ancora davanti agli occhi la sua espressione, con quel modo di sorridere tutto particolare, quando, nel discorso di chiusura dell’incontro televisivo con Silvio Berlusconi, arringava gli italiani facendo loro intuire che finalmente, votandola, sarebbero stati felici, che sarebbero stati felici se lo fossero stati tutti. Ora non mi sembra che questo stia avvenendo, anzi, il contrario, mi guardo intorno e vedo più gente infelice e più infelice di prima.
Continuava a dire che l’Italia era divisa in due e che lei avrebbe provveduto o contribuito alla sua riunificazione e riappacificazione, ma, a quanto vedo, mi sembra di vedere un’Italia ancor più divisa, ancor più nemica e cattiva una parte verso l’altra: basta leggere i post e i commenti di taluni blogger per rendersi conto del fondo di odio esistente nella società.
Infine aveva fatto della concertazione il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale.
Ricorda le sue parole e quelle dei leader del suo schieramento? “Non faremo nulla che non sia concordato e che non sia stato ampiamente discusso ed accettato dalle parti in causa”.
Su questi tre punti rammentati, ha fatto esattamente il contrario di quanto promesso o fatto credere. Promesse da marinaio del passato, per l’appunto. In ogni porto dove ancoravano, cercavano il trastullo con ingenue malcapitate promettendo loro, in cambio, un avvenire migliore. Un avvenire che essi sapevano di non poter esaudire. Promesse che non avrebbero potuto mantenere: esattamente quello che ha fatto lei, presidente Romano Prodi, fintantoché non si avvereranno le sue promesse fatte.
8 Comments:
Aspetta e spera, Marshall, è più facile che Bertinotti diventi liberale piuttosto che Prodi sia il presidente di tutti.
By Anonimo, at 27 luglio 2006 alle ore 11:05
Oh bella, Marshall, e come potrebbe Prodi mantenere le promesse? Il suo programma era una quintalata di fuffa, roba vaga, buona per tutte le stagioni. Il suo governo è un'armata Brancaleone che supera ogni decenza nell'accaparramento delle poltrone e nei contrasti su qualsivoglia argomento (ultimo l'indulto, ma non abbiamo dimenticato la Finanziaria, il Dpef, il ritiro dall'Afghanistan e chi più ne ha più ne metta). Ogni giorno in più che Prodi resta in sella è un passo indietro per questo Paese.
By Anonimo, at 27 luglio 2006 alle ore 12:05
Siro,
d'accordo con te.
A proposito, a 9 euro a battuta, quanto avrei guadagnato con questo articolo?
Non mi sembra che quel giornalista, al quale hai dedicato un tuo post, scriva molto meglio di così.
By marshall, at 27 luglio 2006 alle ore 12:44
rivarol,
e infatti non lo spero per niente.
By marshall, at 27 luglio 2006 alle ore 12:46
Puff! E di colpo tutte le belle parole svaniscono...
By Anonimo, at 27 luglio 2006 alle ore 19:23
Prodi si aggrappa disperatamente a quella poltrona da presidente, perchè questa è l'ultima occasione per non finire accanto al caminetto a raccontr frottole solo ai nipotini anzichè a tutti gli italiani ;-)
By Massimo, at 28 luglio 2006 alle ore 16:40
>> Non mi sembra che quel giornalista, al quale hai dedicato un tuo post, scriva molto meglio di così
No, direi di no. Comunque avresti incassato circa 18mila euro. Ti basterebbero? :-)
By Anonimo, at 29 luglio 2006 alle ore 01:26
siro,
18000 euro?
mi accontenterei anche di 18.
Questa è la dimostrazione che viene pagato per "il servizio alla loro causa", non certo per il valore dei suoi articoli.
By marshall, at 29 luglio 2006 alle ore 09:59
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