marshall

lunedì, giugno 19, 2006

Un Governo con le stampelle

Sà bene cosa succede a colui che, per stare in piedi e muoversi, è costretto a far uso di stampelle: qualora gli vengano a mancare, non può più reggersi in piedi e tanto meno camminare.
Questo è quanto succede al nostro Governo se gli vengono a mancare le stampelle costituite dal voto dei Senatori a Vita. Sono stampelle perché gli sono necessarie per stare in piedi e andare avanti. Sono stampelle perché estranei al corpo elettorale, non essendo stati eletti da lui.

A comporre i Senatori a vita sono tutti gli ex Presidenti della Repubblica, che dovrebbero essere, a norma di Costituzione, “al di sopra di tutte le parti”, essere il “Presidente di tutti gli italiani”, e mantenere questa imparzialità anche quando, alla fine del mandato presidenziale, entrano automaticamente a far parte del Senato della Repubblica, senza essere stati eletti da alcuno, per il nuovo incarico. Essi come avrebbero dovuto essere il “Presidente di tutti”, così poi dovrebbero essere “i Senatori di tutti”.

Così non è.
Ed è il caso del senatore Scalfaro, schierato apertamente, e, a volte, anche in modo cattivo, per quanto visto in qualche trasmissione, dove esternava tale risentimento contro il centrodestra. E’ il caso del senatore Cossiga che è anche lui schierato apertamente, anche se in maniera più soft, ma ironica, contro il centrodestra. Ed è così ora anche per il neosenatore Ciampi, schieratosi apertamente in favore del centrosinistra per il suo sostegno del no al referendum.
E questa, presidente Carlo Azeglio Ciampi, è un’altra delle sue gaffes. Doveva restare imparziale, “al di sopra delle parti”, e non proclamare apertamente la sua presa di posizione netta in favore del referendum: così Lei ha influenzato il voto di molti italiani, suoi ammiratori, che così non si sentiranno più liberi nella scelta.

Tra i senatori a vita, vi sono poi personaggi che hanno dato lustro all’Italia, in campo mondiale, per i loro alti meriti a livello scientifico, artistico e culturale: scelti, a loro volta, dal Presidente della Repubblica. Si presume, quindi, che essi, nel momento della scelta da parte del Presidente, abbiano subito una sorta di “esame politico”, e che quindi rappresentino la parte politica dove batte il cuore del Presidente che li ha nominati. Viene ovviamente da pensare che essi siano, pertanto, tutti schierati a sinistra, anziché essere imparziali, come la saggezza dovrebbe loro insegnare, non essendo stati eletti dal popolo.
E questa loro mancanza di saggezza l’hanno già dimostrata nella votazione del Presidente della Repubblica, dove già tanto s’è detto, anche nelle pagine di questo blog. Ed è il caso di non tornarci più sopra: si spera solo che il Presidente Giorgio Napolitano sappia acquistare, coi fatti, la simpatia di cui non godeva, al momento della nomina, da larga parte degli italiani.
E altrettanta mancanza di saggezza, i Senatori a vita, l’hanno dimostrata consentendo a questo Governo, per mezzo del voto espresso in suo favore, di aumentare il numero dei ministeri, sottosegretari e annessi, che serviranno solo ed esclusivamente, senza alcun beneficio apparente, ad appesantire ulteriormente le casse dello Stato.

Da quanto detto, si deduce che i Senatori a vita siano un’ottima stampella per questo governo, perché, anzichè essere imparziali e al disopra delle parti, come logica vorrebbe, sono tutti schierati, per ragioni o per simpatia, con il centrosinistra, pur non essendo stati eletti dal popolo.

E questa è una delle tante anomalie che, VOTANDO SI AL REFERENDUM, verrebbe abrogata poiché non verranno più nominati i Senatori a Vita, sostituiti dai Deputati a Vita, nel numero massimo di tre e non più di cinque, come è attualmente.

E anche per questa ragione io voterò SI…..SI…..SI…..SI

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