In ricordo di Anna
Anna.
Anna era la quintessenza della bontà: dolce, amabile, gentile, altruista, sensibile, credente.
Lavorava alla redazione di un giornale gestito, diretto, condotto da tutti amici miei: chi è della Brianza, forse ricorderà quel caso avvenuto 20 anni fa.
Voleva fare del bene. Credeva nella Divina Provvidenza e si sentiva suo tramite. Conobbe un ragazzo, solo, sperduto, fragile, inetto, abbandonato dal mondo. Scattò in lei la molla della bontà. Aveva trovato il modo di dare un senso alla sua vita. Si prefisse risolutamente di aiutarlo, di redimerlo, di condurlo sulla retta via. Non aveva previsto che sarebbe scaturito l’amore, quello terreno, tra uomo e donna. Fu la sua rovina, il suo annientamento.
Era anche un “drogato”. Non si conoscevano ancora, appieno, gli effetti dell’AIDS e da cosa potesse essere provocata. Si sposarono, ebbe una figlia.
La vidi sempre meno finchè un giorno dopo Pasqua di quell’anno, seppi che era morta. Era morta di AIDS.
Era il lunedì dell’Angelo.
Di Lei è rimasto un Angelo che ora ha vent’anni.
7 Comments:
Nella mia famiglia è successa una storia molto simile.
Sono cose che distruggono.
Sono vicino al suo dolore e al suo ricordo.
Ma lei abita in Brianza? Io sono di Pozzo d'adda, che è vicino a Trezzo e frequento, quando non sono a milano, un locale ad Osnago.
Arrivederci e buona Pasqua
Riccardo
By riccardo, at 16 aprile 2006 alle ore 21:25
Per Riccardo,
bentornato.
Anna era un'amica, un'amica privilegiata.
Era la segretaria di un cliente diventato anche lui un amico. Un amico di quelli che "chi trova un amico trova un tesoro".
E per questo ci lasciava tempo per discorrere anche di tutt'altro, oltre a lavoro.
E lei si apriva con me, e mi raccontava di quel ragazzo.
Un giorno mi annunciò le sue nozze con lui: fu una notizia scioccante.
Lei sapeva benissimo che sarebbe andata incontro a un futuro difficile, pieno di difficoltà, ma aveva una fede incrollabile e sperava che, col matrimonio, lo avrebbe cambiato. Non immaginava certo, in quel momento, che sarebbe andata incontro alla morte.
Una morte atroce.
By marshall, at 17 aprile 2006 alle ore 10:28
Anche ieri quattro ragazzi morti per droga.
E c'è ancora chi si ostina a proporre la liberalizzazione...
By Anonimo, at 18 aprile 2006 alle ore 13:42
Anna era morta perchè infettata da un ragazzo dedito alla droga.
Quando lo sposò, sapeva a cosa sarebbe andata incontro. Fece ugualmente quel passo contro il parere e i tenativi di dissuasione di tutti: parenti, amici, colleghi di lavoro.
La vicenda si svolse nel Monzese.
By marshall, at 18 aprile 2006 alle ore 16:51
Questa ragazza ha avuto un grande coraggio: ha seguito la strada dell'amore. Difficile da capire e da accettare, sopratutto per un genitore. Non trovi?
By Niccoló, at 18 aprile 2006 alle ore 23:00
Per Imhotep (mi spiegherai cosa vuol dire),
I genitori, oltre ad aver subito la tragedia per la perdita della figlia, in quel modo, dovettero sobbarcarsi l'onere, alla loro età - avevano più di sessant'anni -, di fare da genitori alla nipotina che aveva meno di due anni. Per fortuna, o per miracolo, risultò negativa al test dell'HIV (ho detto giusto, Immunologo).
By marshall, at 19 aprile 2006 alle ore 16:11
Queste situazioni io le chiamo situazioni "limite" perchè ho uniscono fortemente chi "resta" della famiglia, o la spaccano del tutto. Si hai detto bene! Io però non sono immunologo (magari lo fossi!), sono un aspirante tecnico di laboratorio!
Imhotep è la divinità egizia della medicina ( sono un po' egocentrico e mitomane eh? Ma mi piaceva il nome!), in realtà era un architetto del Faraone Sorus (mi sembra), a cui però erano anche stati attribuite capacità mediche!
By Niccoló, at 20 aprile 2006 alle ore 00:56
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