marshall

giovedì, aprile 13, 2006

"Azienda" Italia

Questo post è un prolungamento di quello precedente (Elezioni 2006) e serve come base per predisporre una risposta all’anonimo che mi ha chiesto sulle azioni Mediaset.
Ho parlato ieri con un mio vecchio amico, taxista in pensione,ultrasettantenne. Non mi aveva mai parlato, in maniera così positiva, al limite dell’entusiastico, di Berlusconi; e ciò mi ha sorpreso perché, francamente, lo collocavo all’opposizione. E invece no, in tutti questi anni di amicizia, mi ero sbagliato sulla sua opinione politica.
Ho chiesto i motivi del suo “tifo” per Berlusconi, ed ecco cosa ne è uscito.
In trent’anni di tassista, ho girato in lungo e in largo Milano e la sua periferia, per almeno 100 mila volte (ha fatto un calcolo per arrivare a quel dato). E almeno 1000 volte, ma facciamo anche di più, di più, ho portato clienti a Milano 2, San Felice, Villaggio Edilnord (?) di Brugherio e, ultimamente, a Milano 3. Ogni volta che caricavo un cliente diretto in quei posti, mi si apriva il cuore e la mente al piacere di quel percorso.
Hai mai visitato uno di quei villaggi costruiti da Berlusconi? – mi ha chiesto. Si, ora che faccio mente locale, sono stato anch’io, almeno una volta nella vita, a vedere quei siti. Milano 2, più di una volta, perché negli anni settanta era percorribile liberamente. Milano 2 era stata un tocco di novità per la Milano invasa dal cemento di quegli anni, così come l’ha descritta Celentano nel suo “Ragazzo della via Gluck”. San Felice, poi, se è quella che ho in mente, è quel villaggio “di sogno” alle porte di Milano, dove respiri un’aria di favole da prima infanzia. Entrando in quel villaggio, dimentichi il traffico caotico di Milano. Eppure lì dentro hai tutto. Quel Villaggio potrebbe essere trasportato in un’area sperduta e desolata, e tu non soffriresti minimante la mancanza di nulla. Milano 3 è la copia più grande e perfezionata di Milano 2, comprendente anche strutture sportive di massa, un laghetto, dei ruscelli, se non sbaglio. Nel quartiere di Brugherio si vive “l’Edilizia Popolare” di alta qualità (popolare, solo nel senso dei prezzi più abbordabili). Voi vedrete, se sono quelli che ho in mente, una serie di palazzine di 5 o 6 piani, tutte uguali, ma che non potrete evitare di guardare, tanto sono “belle” e armoniose.
Se tutto questo senso del bello, dell’armonia, del pratico, del…- e mettici tutte le qualità buone che ti vengono in mente - è stato trasportato anche in tutte le aziende del suo Gruppo (vedi Mediaset). E se poi tutte queste qualità vengono trasportate anche in quella che lui ha chiamato “azienda Italia”, lascio immaginare a te i risultati finali. Ma per fare questo nelle sue aziende, lui ci ha messo una quarantina d’anni. E per trasformare l’Italia non si può pretendere che si possa fare in 5 e nemmeno 10 anni.
Questa è stata la filosofia e il resoconto di un “ragazzo” anziano che mi ha particolarmente sorpreso e affascinato per il suo entusiasmo.


 

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