Gli Incantatori
I nostri politici non hanno idee, non hanno originalità, non hanno credibilità.
Due post, di Andrea e di Iphotep, mi hanno convinto a scrivere questo.
Pensate al recente slogan della sinistra: se andremo al governo faremo la ridistribuzione dei redditi. Che inganno! Si, perché in realtà essa esiste già di fatto - diciamolo pure - da sempre.
Le decisioni dei governi, in tema di spese, hanno comunque l’effetto di compiere una sorta di velato trasferimento di redditi o ricchezze a spese dei possessori di titoli di stato, che, se emessi da un privato, si chiamerebbero cambiali.
Un esempio illuminante, storia vera, che conosce anche il mio amico-lettore Algan, servirà a schiarirvi il concetto
La storia risale al 1938, poco prima dello scoppio della guerra.
Un nostro amico divenne erede universale di una nobildonna che non aveva mai conosciuto. Gli lasciò 480.000 lire dell’epoca. Con quei soldi avrebbe potuto comprare, in quel momento, tutto un lato della via Bigli a Milano (così diceva).
Via Bigli è vicina al Duomo e, adesso, è sede di Banche e Assicurazioni.
Si trovò erede, all’improvviso, e inaspettatamente, di una simile fortuna. Tergiversò, prese tempo.
E intanto lasciò quei soldi investiti, com’erano, in buoni postali fruttiferi.
Scoppiò la guerra. Finì la guerra e con quei soldi potè comprare solo un appartamento alla periferia estrema di Milano. Morì da modesto pensionato, lasciando quell’unico bene ai suoi eredi.
In questo esempio non è forse avvenuta una ridistribuzione occulta e forzosa di ricchezza?
La sua ricchezza era rappresentata da quei buoni, cioè “pagherò” statali. E il loro deprezzamento ha rappresentato, nella realtà, una ridistribuzione di ricchezza che egli aveva prima, ma non aveva più dopo.
E’ un esempio estremo perché c’è di mezzo la guerra. Ma essa avviene continuamente, in maniera più o meno dolce o impetuosa, a seconda dei momenti storici, perché c’è l’impotenza, l’incapacità o l’impossibilità di qualunque governo del mondo, di tutelare, proteggere, garantire totalmente il reale potere d’acquisto dei buoni da loro emessi.
Infatti, stando ai bisogni essenziali, il pane costava 50 lire al kilo nel ’61, e oggi costa 5000 lire.
Un trancio di pizza costava 200 lire nel ’71 e ora, quanto?
Come è stato tutelato il risparmio nel frattempo? Chi avesse tenuto da parte quelle 50 lire, cosa comprerebbe adesso, pur rivalutandole con gli interessi reali corrisposti?
E non mi addentro in ragionamenti più complicati, da tesi di laurea.
Perciò, cari onorevoli, smettetela coi vostri slogan e datevi da fare veramente. Rimboccatevi le maniche. E se proprio credete nel potere della ridistribuzione dei redditi, cominciate a ridistribuire i vostri: forse, sareste più credibili.
Due post, di Andrea e di Iphotep, mi hanno convinto a scrivere questo.
Pensate al recente slogan della sinistra: se andremo al governo faremo la ridistribuzione dei redditi. Che inganno! Si, perché in realtà essa esiste già di fatto - diciamolo pure - da sempre.
Le decisioni dei governi, in tema di spese, hanno comunque l’effetto di compiere una sorta di velato trasferimento di redditi o ricchezze a spese dei possessori di titoli di stato, che, se emessi da un privato, si chiamerebbero cambiali.
Un esempio illuminante, storia vera, che conosce anche il mio amico-lettore Algan, servirà a schiarirvi il concetto
La storia risale al 1938, poco prima dello scoppio della guerra.
Un nostro amico divenne erede universale di una nobildonna che non aveva mai conosciuto. Gli lasciò 480.000 lire dell’epoca. Con quei soldi avrebbe potuto comprare, in quel momento, tutto un lato della via Bigli a Milano (così diceva).
Via Bigli è vicina al Duomo e, adesso, è sede di Banche e Assicurazioni.
Si trovò erede, all’improvviso, e inaspettatamente, di una simile fortuna. Tergiversò, prese tempo.
E intanto lasciò quei soldi investiti, com’erano, in buoni postali fruttiferi.
Scoppiò la guerra. Finì la guerra e con quei soldi potè comprare solo un appartamento alla periferia estrema di Milano. Morì da modesto pensionato, lasciando quell’unico bene ai suoi eredi.
In questo esempio non è forse avvenuta una ridistribuzione occulta e forzosa di ricchezza?
La sua ricchezza era rappresentata da quei buoni, cioè “pagherò” statali. E il loro deprezzamento ha rappresentato, nella realtà, una ridistribuzione di ricchezza che egli aveva prima, ma non aveva più dopo.
E’ un esempio estremo perché c’è di mezzo la guerra. Ma essa avviene continuamente, in maniera più o meno dolce o impetuosa, a seconda dei momenti storici, perché c’è l’impotenza, l’incapacità o l’impossibilità di qualunque governo del mondo, di tutelare, proteggere, garantire totalmente il reale potere d’acquisto dei buoni da loro emessi.
Infatti, stando ai bisogni essenziali, il pane costava 50 lire al kilo nel ’61, e oggi costa 5000 lire.
Un trancio di pizza costava 200 lire nel ’71 e ora, quanto?
Come è stato tutelato il risparmio nel frattempo? Chi avesse tenuto da parte quelle 50 lire, cosa comprerebbe adesso, pur rivalutandole con gli interessi reali corrisposti?
E non mi addentro in ragionamenti più complicati, da tesi di laurea.
Perciò, cari onorevoli, smettetela coi vostri slogan e datevi da fare veramente. Rimboccatevi le maniche. E se proprio credete nel potere della ridistribuzione dei redditi, cominciate a ridistribuire i vostri: forse, sareste più credibili.
8 Comments:
Non credo che un governo possa tutelare interamente il potere d'acquisto del proprio paese.
e se riuscisse a farlo, comunque dovrebbe poi confrontarsi con il valore dell'euro di Francia, Spagna,Germania e le altre...
Il potere d'acquisto e quindi "il prezzo dei soldi"(e di conseguenza l'inflazine) dipende da una serie di fattori che non si decidono e non si possono regolare con una politica macroeconomica.
By aroti, at 20 aprile 2006 alle ore 09:01
E' vero.
Sopratutto dopo che c'è stato il cambio lira-euro
Però bastava solo che chi era in Commissione Europea in quel momento (non ricordo, forse era addirittura presidente...) almeno si opponesse, facesse barriera nei confronti di una vera e propria svendita della nostra moneta.
Ma non fece nulla.
Non fece nulla nemmeno per opporsi alle orde economiche cinesi che ci stavano invadendo.
Non ha tutelato il proprio paese!
E ora, come premio è diventato presidente del consiglio.
Sto mortadella.
Non c'è mai limite al peggio.
By riccardo, at 20 aprile 2006 alle ore 12:20
Per Ape,
grazie per il tuo gradito commento.
La mia è una provocazione politica.
Non possono venire a predicare la ridistribuzione quando loro godono di privilegi impensabili per la categoria della popolazione che rappresentano e da cui provengono.
Esempio, le pensioni di cui godono i promotori di quello slogan, percepiscono pensioni - e quindi esonerate da eventuali studi di ridistribuzioni - che basterebbero per pagarne altre 200.
By marshall, at 20 aprile 2006 alle ore 12:41
non puoi pensare che nelle LORO politiche economiche/monetarie, inglobino i LORO stipendi e le LORO quote contributive...sono troppo attaccati alle poltrone rosse e ai bigliettoni verdi.
La re-distribuzione del reddito dovrebbe cominciare soprattutto decurtando le LORO rendite (nn da capitale, anche se l'affare Ricucci dimostra il contrario), ma mai lo faranno. Dx o sx, i LORO soldi son quelli e si coprono a vicenda.
E' anche vero che per modificare le LORO pensioni, si dovrebbe iniziare dagli stipendi esorbitanti.
Ti consiglio vivamente di leggere il blog di alcuni ragazzi che credo esprimano meglio di me il tumore di questa società in decadenza: odiocostanzo.blogspot.com
a presto.
By aroti, at 20 aprile 2006 alle ore 15:14
E' di oggi.
Ordinativi e fatturato delle industrie, in forte aumento.
Alla faccia di quelli che dicevano che tutto andava male.
Falsi! Impostori! Calunniatori!
Solo il potere v'interessava e non avete badato a come ottenerlo!
S'io fossi foco!
By marshall, at 20 aprile 2006 alle ore 20:34
Per ape,
essendo un invalido civile, opto per il ceto medio basso. Ma non sono di quelli che si fa trascinare dagli argomenti manipolati degli altri.
Accetto quindi, senza invidia, l'esistenza dei ricchi. E ad uno stato chiedo solo di esigere da costoro le giuste tasse, stabilite democraticamente, cioè anche con la loro rappresentanza in parlamento. E poi, nulla più.
Quindi sono contrario alla redistribuzione di ricchezze ottenute attraverso mascherate confische o espropri che alla lunga si ripercuoterebbero sul popolo che le ha volute.
Tanto, nessuno si porta niente nell'aldilà e, prima o poi, tutti i beni lasciati sulla Terra, vanno comunque allo Stato: basta saper aspettare. Certo, anche centinaia d'anni.
Sono invece meno condiscendente con certe pensioni, perchè quelle vengono da soldi dello stato e ottenute attraverso leggi ad ok.
Perchè nessuno, dei grandi referendari, ha mai proposto referendum abrogativi per certe pensioni?
Seguo il tuo consiglio, continuando a navigare tra i blog.
By marshall, at 20 aprile 2006 alle ore 22:46
Loro vendono fumo, perchè se fossero coerenti Bertinotti dovrebbe andare in giro con stracci, in bici e non con l'auto blu. E' sbagliato generalizzare, e hai detto benissimo: ridistrubuire il reddito: ma se loro per sparare stupidaggini prendono in un mese quello che un operaio prende in un anno???
Non voglio fare il nostalgico, ma "si stava meglio quando si stava peggio". Non ero presente a quell'epoca ma Mussolini mi sembrava più attaccato agli ideali che ai soldi. Lui amava la sua terra e non la ricchezza che essa procurava, Questo è innegabile. E tutti erano disposti a maggiori sacrifici. Adesso no.
By Niccoló, at 21 aprile 2006 alle ore 00:45
Per ape,
vedo che sei un'esperta di economia.
Vorrei commentare con te (dimmi se preferisci il lei) la frase di questa sera del dott.Draghi:
"L'Italia resterà nell'euro, qualunque sia il governo".
Io ritengo sia molto difficile, a meno che......
By marshall, at 22 aprile 2006 alle ore 20:34
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