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mercoledì, maggio 16, 2012

Inaffidabilità delle agenzie di rating

Collegandomi all'esternazione di ieri del ministro Passera, sulle agenzie di rating, oggi un altro titolo di borsa ha fatto tremare vene e polsi ai propri azionisti. Si tratta di IREN, la Multiutility di luce, gas e quantaltro, i cui maggiori azionisti sono i comuni di Torino e Genova. Il suo bacino d'utenza comprende anche le province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, servendo così circa 7.200.000 utenti. Il titolo ieri aveva perso oltre il 10%, e oggi ha fatto altrettanto, con la perdita altrettanto vistosa del 10% rispetto a ieri. Anche IREN, diventata tale dopo vari passaggi successivi, proviene dalle privatizzazioni di fine anni '90, le famose privatizzazioni del chi ha dato ha dato, e chi ha avuto ha avuto. Situazioni molto favorevoli ad aziende statali o parastatali che han così potuto scaricare le loro perdite truccate su ignari piccoli azionisti. Truccati i conti, o truccate le prospettive, bisogna concludere, e questo grazie alla complicità implicita delle famigerate agenzie di rating, che ne avevano "pompato" i titoli. A loro, ai loro inaffidabili giudizi va quindi addebitata gran parte delle perdite che i piccoli azionisti stanno subendo. E in primo luogo perchè loro ne hanno sempre decantato il grande implicito valore; prima quando si è trattato di far sottoscrivere le azioni al pubblico dei risparmiatori, e in seguito quando si è trattato di evitare che le vendessero.
Morale della favola, se raffrontiamo la quotazione di cinque anni fa di IREN (circa 3 €) con quella di oggi (0,38 €) scopriamo che anch'essa, alla pari di numerose altre, ha perso all'incirca il 90% dai suoi massimi di periodo. Considerato tutto ciò, e riallacciandomi ancora all'esternazione del ministro Passera - sulla scarsa affidabilità dei giudizi delle agenzie di rating - che sia colpa loro, o che sia colpa della incancrenita situazione italiana, vorrei proprio sapere chi sarà quel "pazzo" che avrà voglia di venire ad investire in Italia.

3 Comments:

  • Adesso anche i Passera, i Casini, i Bersani scoprono l'inaffidabilità delle sorelle del rating nei cui confronti, però, facevano entusiastiche ole quando bastonavano l'Italia di Berlusconi. Nonostante tutto io sono più ottimista. Sono convinto che la crisi, come tutte, passerà, lasciando qualche cadavere, ma fornendo anche buone occasioni di guadagno, sia di carattere speculativo (nel senso di comprare e vendere sul breve) sia di cassetta (nel senso di dividendi che, con queste quotazioni, pur se in calo rispetto al 2011 sono sempre superiori al rendimento dei bot).

    By Blogger Massimo, at 17 maggio 2012 alle ore 06:44  

  • Massimo,
    mi fa piacere sentire che sottosotto sei un ottimista incallito.

    By Blogger marshall, at 17 maggio 2012 alle ore 10:07  

  • Altroché se Massimo è un ottimista incallito! Per intanto ricordo a Massimo che nel giro di pochi mesi i "cadaveri" sono già più di quaranta (40). Tutti suicidati. Ma magari per qualcuno sono solo "qualche cadavere". E cioè effetti collaterali.

    By Blogger Nessie, at 19 maggio 2012 alle ore 11:58  

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