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martedì, marzo 06, 2012

Lo Stendhal promotore turistico


Bellagio - dal sito Lago di Como.org
La Certosa di Parma è il capolavoro di Stendhal rispolverato da Rai1 domenica 4 e lunedì 5 marzo 2012. Come racconta lo stesso autore, la prima idea del romanzo gli era venuta il 3 settembre del 1838. In due mesi elaborò nella mente la trama di tutto il romanzo, e il 4 novembre si rinchiuse tra le mura della sua casa parigina, per scriverlo, in completo isolamento dal mondo esterno. Terminò la stesura in appena cinquantadue giorni, nel giorno di Natale 1838.
Ho spesso citato il romanzo in questo blog, a proposito della sindrome di Stendhal, dell'apoteosi del gonzo, del mio incontro con Guareschi, e della località di Belgirate sul Lago Maggiore. In vari post ho poi spesso citato il Lago di Como per essere il più  bello del mondo. L'ispirazione m'era venuta da queste pagine del romanzo: 

Stralcio dal Capitolo IX - La Certosa di Parma

I suoi occhi (di Fabrizio Del Dongo - ndr), fissi alla finestra della camera di quell'uomo severo che non lo aveva mai amato (suo padre - ndr), si riempirono di lacrime. Ebbe un fremito, ed un gelo improvviso gli corse per le vene quando gli parve di riconoscere suo padre in un uomo che attraversava la terrazza della sua stanza adorna di piante d'arancio, ma era solo un cameriere. Sotto il campanile, vicinissime, numerose fanciulle vestite di bianco e divise in vari gruppi, erano intente a comporre disegni, con fiori rossi, azzurri e gialli sul selciato delle strade per le quali doveva passare la processione.
Ma c'era uno spettacolo che destava un'impressione ben più viva in Fabrizio: dal campanile, ad una distanza di diversi chilometri, dominava con lo sguardo i due rami del lago e quella vista sublime gli fece dimenticare tutto il resto; risvegliava in lui i sentimenti più elevati. Tutti i ricordi della sua infanzia gli si affollarono nella mente e quella giornata trascorsa rinchiuso in un campanile, fu, forse, una delle più felici della sua vita.
La gioia lo portò a vedere le cose con molto distacco, cosa estranea al suo carattere. Giudicava gli avvenimenti della sua vita, lui, tanto giovane, come se fosse ormai giunto al termine. 
...
Fabrizio non aveva ancora fatto una lega, e già su di una striscia di vivido candore si disegnavano ad oriente i picchi del Resegone di Lecco, una montagna celebre nel paese. La strada che stava percorrendo si affollava di contadini; ma, anzichè farsi prendere da idee militaresche, Fabrizio si lasciava intenerire dalla bellezza sublime e commovente delle foreste che contornavano il lago di Como. Esse sono forse le più belle del mondo; non nel senso che rendono di più in moneta sonante, come direbbero in Svizzera, ma perchè parlano di più al cuore. 
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