marshall

lunedì, febbraio 13, 2012

Cultura finanziaria 11

Dai commenti n. 97 e 98 di No Caste del post di Nessie Dobbiamo fermarli!
Non conoscendo di greco e di latino, nè tanto meno, o solo superficialmente di filosofia, il motivo del contendere con No Caste è nato da una mia errata interpretazione del termine nihilo, che d'acchito ho semplicisticamente tradotto in nulla, e da lì è venuto fuori il creare moneta dal nulla. Se non fossi andato su Wikipedia sarei ancora lì a chiedermi come si possa sostenere per valido il principio secondo cui per risolvere i problemi causati dall'enorme debito pubblico italiano basterebbe aumentare la base monetaria attraverso la "creazione" di nuova carta moneta circolante. In buona sostanza, il commentatore che avesse voluto farsi intendere immediatamente da una più vasta platea, avrebbe dovuto esprimersi con maggior semplicità, esponendo il pensiero filosofico che sta alla base del suo ragionamento:  "Non riceverai mai nulla dalla vita se non darai qualcosa in cambio".

Vengono pertanto qui trattate questioni relative a:
- creazione di denaro ex nihilo
- banche centrali pubbliche o banche private autorizzate a produrre banconote e coniare monete?

""Come scrive Silvio (ndr: altro blogger di cui al post Sovranità monetaria), in questa materia una richiesta di chiarimenti o una semplice replica, rischiano sempre di partorire una valanga di parole, finendo inevitabilmente per “appesantire” il Blog (che dovrebbe essere “dinamico”), col risultato di ...

- La creazione di denaro “dal nulla” la evocate, implicitamente, tu e Johnny 88 quando paventate il rischio di ritrovarsi un giorno con le tasche piene di foglietti colorati privi di valore e in stato di iper-inflazione.
Come si potrebbe arrivare a questo se non – appunto – “creando” denaro dal nulla, senza una reale garanzia in deposito? Solo, dimenticate che dal 1971 in avanti QUESTA è la regola (con i risultati che tutti possiamo verificare). E dunque rinnovo la mia domanda: perché negare agli Stati ciò che si concede con tanta facilità a privati cittadini (i proprietari delle Banche Centrali) i quali hanno in vista solo il proprio interesse?
- ...

Mi permetto di ricordare che la creazione di denaro ex nihilo non è una supposizione, ma un FATTO, illustrato da filosofi ed economisti talmente poco “eretici” da guadagnarsi il premio Nobel.
E riconosciuto da lord William Paterson, fondatore della Banca d’Inghilterra: «Il Banco lucra gli interressi sul denaro che crea dal nulla», frase riportata alla voce “Banca” dell’Enciclopedia Britannica, non sul Mein Kampf di Adolf Hitler...

- A mio modesto parere, non si può scindere il tema del debito, da quelli della sovranità monetaria e della proprietà della Banca Centrale.
Il Giappone gode di una soltanto “parziale” sovranità monetaria, essendo la sua Banca Centrale di proprietà privata. Ma già questo gli concede vantaggi che noi non possiamo neppure sognarci: concordare la “creazione” di denaro (piaccia o meno, è questo il tema centrale), i tassi di interesse e il cambio. Ciò che lo pone al di fuori della speculazione che investe gli Stati dell’eurozona, i quali affidano la propria sovranità ad un Istituto artificioso e anomalo.
Pur con tutti i suoi problemi, e al contrario di noi, il Giappone è al riparo dai pescecani, nonostante il debito al 200% del Pil. L’Argentina, viceversa, fallì avendolo al 60%. La differenza tra i due Stati consiste in questo: il primo è sovrano (benché parzialmente); il secondo aveva delegato la sua sovranità alla Fed, come noi l’abbiamo delegata alla Bce.

Non volevo mancare di rispetto né a te, né alla “casalinga di Voghera”: ammiro tutte le casalinghe italiane e i loro sforzi per conciliare il pranzo con la cena.
Lo affermo “pour cause”, avendo dovuto intaccare per il terzo anno consecutivo i miei sudatissimi risparmi.
Intendevo solo esprimere, e lo ribadisco, che ritengo la natura del debito un po’ più complessa di come viene solitamente raccontata.
Ad esempio, una persona dotata di normale discernimento è portata a ritenere le banconote circolanti in Italia una “ricchezza” e non un “debito”. Invece non è così, stante che il suo ammontare viene messo in bilancio come “passivo” dello Stato nei confronti della Bce. Anche questo è debito, anzi: è “signoraggio”...

- Per inveterata abitudine cerco di tenermi lontano – quando possibile – dai luoghi del malaffare. Sicché non ho bazzicato la Borsa neppure per tre secondi...
Ma mi sconcerta sapere che chi ha con essa una frequentazione trentennale non riesca ad interpretarne gli “orientamenti”, pur dotato di tanta esperienza. Significa che non c’è nulla di razionale e che la strombazzata capacità di auto-regolamentarsi del “mercato” è solo una balla da raccontare ai gonzi. E in realtà è tutto in mano a un pugno di biscazzieri che fanno e disfano a loro piacimento.

Viviamo in un’epoca di passaggio e di grandi mutamenti, a scorno di chi – appena qualche anno fa – profetizzava la fine della Storia.
Io stesso (malgrado abbia cominciato a battermi da quando sedevo sui banchi di scuola) non ho ancora capito se siamo alla vigilia del trionfo totale della Grande Bestia o stiamo assistendo al suo scalciare selvaggio prima dell’agonia.
Certo è, comunque vada a finire, che “dopo”, niente sarà come prima.""


 

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