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domenica, gennaio 22, 2012

Alle origini di un fallimento 3



 
Valsassina - La terra di Lasco - foto di Angela Acerboni

"...Da quanto esposto finora (omesso in questa trascrizione), già è stato chiaro il ruolo trainante e decisivo della famiglia Manzoni all'interno dell'amministrazione e dell'economia valsassinese, sia nel secolo XVII che nel secolo XVIII.
E' un Manzoni, Michel Angelo, che nel 1647 tenta di opporsi con tutti i mezzi all'infeudazione della Valsassina. I Manzoni fanno parte del Collegio dei Notai Valsassinesi, spesso ne sono Vice Abbati. Ancora i Manzoni, che come vedremo detengono le più importanti miniere valsassinesi, sul Monte Varrone, si tramandano spesso di padre in figlio la carica di Sindaci provinciali eletti dal Consiglio di Valle, rappresentanti valsassinesi alla Congregazione del Ducato. 
La rivalità con la famiglia Monti, che acquista il feudo nel 1647, insieme al titolo nobiliare, offusca parzialmente il predominio manzoniano solo per qualche decennio, subito dopo l'infeudazione, più che altro per il carattere energico ed autoritario del primo feudatario, Don Giulio Monti. Ma anche davanti a questi i Manzoni si fanno forti delle prerogative istituite dagli antichi statuti valsassinesi, non a caso ristampati nel 1674, e del Consiglio di Valle, senza dimenticarsi di rinfacciare le esenzioni fiscali e tributarie di cui i valligiani godevano "da tempi immemorabili".    
L'acquisto del feudo da parte dei Monti, che sostanzialmente erano abbastanza estranei alla vita sociale della valle, si rivela ben presto per loro un fallimento totale: osteggiati e isolati in Valsassina fin dall'inizio, proprio per l'ostilità che ha suscitato l'infeudazione illegale di un territorio "redento" fin dal 1538, con ben due diplomi imperiali, di Carlo V e Filippo III, malvisti dunque dalle principali famiglie valsassinesi, in primis appunto i Manzoni, il  feudo non si rivela certo un affare neanche dal punto di vista economico.      
A fronte di un esborso per il suo acquisto di circa settantamila lire, i Monti ne ricavavano una rendita annua di poche decine di lire, a causa delle esenzioni delle regalie che i valsassinesi si erano assicurati da tempo, e giustamente ritenute inalienabili.  

 3a parte - segue

Stralcio dall'opera La Valle del ferro - Enrico Baroncelli - Casa Editrice G. Stefanoni Lecco - pagg.34 - 36  

1 Comments:

  • Interessante questa storia di antiche rivalità. Ma per curiosità (non ho letto i post precedenti a questi tre) i Monti e i Manzoni sono antenati dei più famosi presidenti del consiglio e romanziere.

    La mia mail è illagodeimisteri@gmail.com !

    By Blogger Alfa, at 6 febbraio 2012 alle ore 09:15  

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