marshall

mercoledì, febbraio 08, 2012

Sovranità monetaria

Sarò inesperto in materia, ma il commento qui sotto, di Silvio, a me indirizzato tramite questo post di Nessie, non mi convince del tutto. Par quasi di capire che agli stati sovrani venga concessa la possibilità/diritto di autofinanziare all'infinito il proprio debito, stampando carta moneta. E il tutto, magari e/o apparentemente, senza pagare pegno. Se così fosse mi chiedo allora a che servirebbe arrabattarsi e lavorare.
"...sono convinto che  Marshall, se conoscesse a fondo il meccanismo di emissione della moneta “fiat” sovrana da parte di uno Stato (in coordinamento con la Banca Centrale pubblica) come la Svizzera (che ha sovranità monetaria quasi totale), non scriverebbe quello che ha scritto.

Il “deficit spending positivo” (che equivale alla distribuzione di ricchezza netta da parte dello Stato a beneficio della comunità) è praticamente illimitato (a meno che non emergano fenomeni inflattivi dovuti a diminuzione della produzione) se c'è la volontà politica di porlo in essere, poiché la creazione di nuova moneta è fatta ex-nihilo, pigiando bottoni o stampando moneta cartacea e metallica. Svantaggi = 0% - Vantaggi 100%.

Pertanto, negli Stati a moneta “fiat” sovrana, il “debito pubblico” non corrisponde a debito ma a trasferimento di ricchezza dallo Stato al sistema economico-finanziario e ai cittadini.
Corrisponde invece effettivamente a DEBITO solo nei sistemi taroccati dagli oligarchi (esempio: l'Eurozona) ove la moneta non è sovrana ma appartenente alle cosche private globali.

Per quel che riguarda gli Usa, UK e Giappone (che hanno sovranità monetaria parziale con Banche Centrali private) il guaio in cui versano i loro popoli consiste nel fatto che i relativi governi hanno deciso di adottare (su ordine degli squali finanziari) il “deficit spending negativo” (aggravato dal pareggio di bilancio) fatto apposta per finanziare Wall Street e lasciare quasi a secco Main Street e i cittadini (oberandoli poi con tasse e balzelli di ogni genere)."


Vi è però, sul debito pubblico italiano, una verità sconcertante incancrenita. Una amara verità che da almeno quaranta anni porta allo scontro non troppo velato tra evasori e dissipatori di risorse pubbliche. La loro logica è sempre la seguente: perchè pagare le tasse, se poi tra gli amministratori del denaro pubblico c'è chi ne approfitta per arricchirsi furbescamente alle nostre spalle? L'ultimo caso superscandaloso è quello che vede coinvolto Lusi della ex Margherita, e magari dietro al suo paravento chissà quanti altri. Il numero di tali generi di furti e rapine li ha dati ieri sera a Ballarò Giacomo Vaciago, il quale, snocciolando dati di organismi internazionali, ha detto che le nostre operte pubbliche, a parità di lavori, costano il 30 % in più che in altri paesi; e che a qualunque livello di assessorato esistono regalie e tangenti tali da far lievitare gli effettivi costi. L'arringa di ieri sera Giacomo Vaciago l'ha conclusa dicendo che per tutti questi si dovrebbero spalancare le porte delle patrie galere.

3 Comments:

  • Ma infatti, bastasse stampar denaro all'infinito come dicono i "signoraggisti" allora che problema ci sarebbe? Mah, certe teorie mi lascian sempre tra il perplesso e l'attonito. Cioè, credere che il problema sia solo l'Euro e la mancanza di sovranità monetaria mi pare da Alice nel Paese delle meraviglie. Cioè, per me prima si esce dall'Euro e meglio è, però la stampa all'infinito non mi pare una soluzione. Si, stampiamo all'infinito carta su carta come vogliono i signoraggisti poi, ops c'è un piccolo problema chiamato IPER-INFLAZIONE, vedi alla voce Zimbabwe ma intanto stampiamo e stampiamo. Poi tra l'altro va bene tutto, gli speculatori, gli squali, le banche etc. etc. però ogni tanto delle riflessioni sulla gestione disastrosa della cosa pubblica in questo paese magari va fatta. Non è che stampare all'infinito risolve i problemi. Negli USA, in UK e nel Giappone tutte le svalutazioni fatte durante la crisi non han portato a nulla. Il Giappone è economicamente fermo da vent'anni, USA e UK son già alla vigilia del terzo QE. Non è che l'esser fuori dall'Euro sia poi chissà che goduria, mi pare.

    By Blogger Johnny 88, at 8 febbraio 2012 alle ore 22:24  

  • Ho letto quanto da lei postato sul blog di Nessie. Il che mi sembra piuttosto strano visto che mio cognato (a cui avevo lasciato l'incarico di inviare il mio post) mi ha esibito prova della posta inviata.
    Comunque, soprassediamo.
    Rinvio (pari pari) quel post:

    « Sono SILVIO.
    Comprendo perfettamente le riserve espresse da Marshall e da Johnny 88 sul mio post relativo al “deficit spending positivo” e a quello “negativo”.
    Ma se non si conosce l'esatto significato di tali concetti, è impossibile dibattere. Né potrebbe una mia singola replica chiarire tutti i dubbi in materia.
    Purtroppo, l'economia è una brutta bestia. Basta il battito d'ali di una farfalla (= richiesta di chiarimenti apparentemente semplice e banale) per provocare un'enorme valanga (cioè , una risposta che – per essere esaustiva – deve essere composta da migliaia e migliaia di parole più gli annessi e connessi riferimenti documentali).
    Pertanto, in tale replica esporrò soltanto qualche concetto di base. Ogni argomentazione economico-monetaria deve partire da questo dato di fatto reale: Dal 1971 impera la moneta “fiat” che , per definizione, dovrebbe essere sovrana, fluttuante e non convertibile. Allorché tutte e tre le condizioni vengono rispettate, l'emissione di moneta da parte dello Stato genera ricchezza netta positiva in tutta la comunità.
    Che significa “ricchezza netta positiva”? Significa produzione di ricchezza netta a fronte della quale non vengono registrate in un libro contabile le Passività perché non esistono debitori. Nella fattispecie, a dover registrare le Passività dovrebbe essere lo Stato ma ciò non avviene in quanto esso ha il potere illimitato di creare moneta dal nulla. Tale potere è però solo teorico poiché nella realtà potrebbe essere condizionato dall'inflazione, dovuta ad una diminuzione della produzione dei beni o a squilibri della bilancia commerciale. Quando ciò avviene, lo Stato tassa i cittadini ma solo di quel tanto per eliminare l'eccesso di moneta circolante rispetto alle necessità contingenti del sistema socio-economico-finanziario. Dipoi, il ciclo ricomincia.
    Se invece (per effetto della pressione lobbistica di cosche e congreghe private) la moneta “fiat” viene imposta come non-sovrana e/o non-fluttuante e/o convertibile, l'unica possibilità che lo Stato ha di spendere è quella del “deficit spending negativo”, che implica l'eterno debito pubblico irredimibile posto sulle spalle dei cittadini, in seguito al ricorso statale a finanziamenti esterni concessi a tasso composto.
    Naturalmente, tale descrizione è molto elementare, “sui generis”, sin troppo incompleta e persino grossolana. Per approfondirla scientificamente, invito gli amici interlocutori ad analizzare i saggi economici di cui al link
    http://www.neweconomicperspectives.org/p/modern-money-primer.html
    ove troveranno anche spiegate le VERE cause dell'iperinflazione avvenuta nello Zimbabwe e nella Repubblica di Weimar (quante balle girano – in proposito - nel web!). Anticipo infine che a breve verranno diffuse in rete le relative cartelle didattiche in lingua italiana.
    I miei più cordiali saluti.

    By Blogger SILVIO, at 11 febbraio 2012 alle ore 19:52  

  • Sig.Silvio,

    ho letto e riletto attentamente il commento, ma alla fine ho deciso di restare con le mie riserve. Forse sarò alquanto pratico, e quindi scettico circa la bontà delle teorie su “deficit spending positivo” e "deficit spending negativo".
    Forse non riesco ad addentrarmi in profondità in tali concetti, per cui è giustamente impossibile dibattere. Né potrebbe una sua singola replica chiarire tutti i miei dubbi in materia.

    Comunque la si giri, mi è molto difficile credere che dalla stampa di carta moneta si possa uscire da questa crisi globale, che si trascina ormai da oltre vent'anni (già vent'anni fa nei borsini delle banche dicevamo che ci sarebbe voluta un'invenzione pari a quella delle ferrovie, per smuovere il mercato dal torpore cronico. Alfine venne il bidone della neweconomy a sistemare tutti, illudendo tutti quanti col miracolo di quello che fu il più grande bluff del secolo).
    Ci vogliono nuove scoperte, come furono ad esempio quelle del treno e del telefono, e recenemente quella di internet per smuovere concretamente il lavoro, il che potrebbe "forse" dare una base di solidità e concretezza alla nuova carta moneta che verrebbe prodotta.

    Sarò pratico, e quindi non credo alla moneta "fiat dal nulla", mentre credo a quei tanti "pionieri" che dal nulla hanno creato qualcosa; mi vengono in mente i Rizzoli, i Del Vecchio, ecc.

    Grazie del commento. Cordiali saluti.

    E con questo ho inteso rispondere anche a Johnny88, che però ha sospeso le pubblicazioni dal suo blog.

    By Blogger marshall, at 12 febbraio 2012 alle ore 12:38  

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