Storia di un servoscala (seguito)
C'è una scenetta, raccontatami da Sarcastycon, che accosto volentieri ad un fatto personale.
Scenetta:
"Livorno,
in un vecchio palazzo di un quartiere popolare, un tizio suona il campanello e ad una finestra del quinto piano si affaccia una donna:
"Chi è?"
"Che c'è Agenore?"
"Quale Agenore? a questo piano c'enno du' Agenori"
"Quello di pelo rosso"
"Enno tutti e due di pelo rosso"
"Quello sposato"
"Enno tutti e due sposati"
"Quello scemo"
"Allora è il mi marito"
"Agenore! affacciati che ti vogliono!"
La scenetta dovrebbe far parte del vasto repertorio del Vernacolo Livornese, ma lo spunto è sicuramente vero.
La performance qui sotto, è invece andata in scena stamattina nello scantinato del mio condominio, dove si svolgono le riunioni bisettimanali tra amministratore e consiglieri. Questione del contendere: il consumo di corrente elettrica provocato dall'uso trisettimanale di un servoscala da parte di un disabile.
Rispondendo al commento di Sarcastycon, che mi ha mandato il testo della scenetta di cui sopra, ribadisco che di Agenore ce n'è anche qui dalle mie parti. E qui siamo in un lembo della Lombardia, fatto per lo più di immigrati venuti dal Sud.
Dunque, stamattina, durante la riunione bisettimanale dei consiglieri di condominio con l'amministratore (mia moglie fa le mie veci in consiglio, da quando mi è diventato impossibile scendere per una irta rampa di scala per raggiungere la saletta riunioni, posta nella cantina sotto la portineria) uno di quei "signori", citati nel post Mariasara l'amica vera , è sceso in saletta, e, quasi sbraitando, ha detto: "chi la paga la luce di quell'aggeggio (il servoscala: ndr)?
Capite l'antifona? Si è attaccato a quell'irrisorio consumo di luce che, diviso le 50 famiglie della scala, farebbero pochi centesimi ciascuno all'anno, senza poi considerare quanto segue.
E' stato installato a mie spese il 3 maggio, dopo un iter durato più di un anno (se n'era parlato ufficialmente nell'assemblea di un anno fa); per 10 anni ho usato l'ascensore 2 o 3 volte la settimana, mentre il tizio lo usa e l'ha usato per almeno 10 volte al giorno (è in pensione e per ogni pisciata scende giù dal quarto piano; e dovete sapere che le spese per ascensore vengono ripartite per metà a millesimi di proprietà e l'altra metà in base al piano). Quindi in dieci anni lo ha usato molto/molto più di me, pur avendo nel frattempo pagato molto meno di me, in proporzione, per il servizio che gli ha reso e che gli rende. Vi lascio inoltre immaginare cosa possa far consumare di luce un servoscala, per fare 5 gradini, cioè l'equivalente di un quarto di piano. Viene inoltre azionato da un motorino miniaturizzato, che funziona a corrente continua, alimentato da una batteria da 18 volt, in presa continua con la presa luce scale.
Credo che il tizio sia un Agenore sobillato dalla moglie. Ha detto di essere stato mandato anche da altri condomini. Ma non credo, perchè se ciò fosse sarei circondato da una branca di ipocriti, falsi e fasulli, che davanti ti fanno gentilezze e moine e alle spalle ti pugnalano. Se ciò fosse confermato, credo che non mi meritino. E scusate l'immodestia.
Scenetta:
"Livorno,
in un vecchio palazzo di un quartiere popolare, un tizio suona il campanello e ad una finestra del quinto piano si affaccia una donna:
"Chi è?"
"Che c'è Agenore?"
"Quale Agenore? a questo piano c'enno du' Agenori"
"Quello di pelo rosso"
"Enno tutti e due di pelo rosso"
"Quello sposato"
"Enno tutti e due sposati"
"Quello scemo"
"Allora è il mi marito"
"Agenore! affacciati che ti vogliono!"
La scenetta dovrebbe far parte del vasto repertorio del Vernacolo Livornese, ma lo spunto è sicuramente vero.
La performance qui sotto, è invece andata in scena stamattina nello scantinato del mio condominio, dove si svolgono le riunioni bisettimanali tra amministratore e consiglieri. Questione del contendere: il consumo di corrente elettrica provocato dall'uso trisettimanale di un servoscala da parte di un disabile.
Rispondendo al commento di Sarcastycon, che mi ha mandato il testo della scenetta di cui sopra, ribadisco che di Agenore ce n'è anche qui dalle mie parti. E qui siamo in un lembo della Lombardia, fatto per lo più di immigrati venuti dal Sud.
Dunque, stamattina, durante la riunione bisettimanale dei consiglieri di condominio con l'amministratore (mia moglie fa le mie veci in consiglio, da quando mi è diventato impossibile scendere per una irta rampa di scala per raggiungere la saletta riunioni, posta nella cantina sotto la portineria) uno di quei "signori", citati nel post Mariasara l'amica vera , è sceso in saletta, e, quasi sbraitando, ha detto: "chi la paga la luce di quell'aggeggio (il servoscala: ndr)?
Capite l'antifona? Si è attaccato a quell'irrisorio consumo di luce che, diviso le 50 famiglie della scala, farebbero pochi centesimi ciascuno all'anno, senza poi considerare quanto segue.
E' stato installato a mie spese il 3 maggio, dopo un iter durato più di un anno (se n'era parlato ufficialmente nell'assemblea di un anno fa); per 10 anni ho usato l'ascensore 2 o 3 volte la settimana, mentre il tizio lo usa e l'ha usato per almeno 10 volte al giorno (è in pensione e per ogni pisciata scende giù dal quarto piano; e dovete sapere che le spese per ascensore vengono ripartite per metà a millesimi di proprietà e l'altra metà in base al piano). Quindi in dieci anni lo ha usato molto/molto più di me, pur avendo nel frattempo pagato molto meno di me, in proporzione, per il servizio che gli ha reso e che gli rende. Vi lascio inoltre immaginare cosa possa far consumare di luce un servoscala, per fare 5 gradini, cioè l'equivalente di un quarto di piano. Viene inoltre azionato da un motorino miniaturizzato, che funziona a corrente continua, alimentato da una batteria da 18 volt, in presa continua con la presa luce scale.
Credo che il tizio sia un Agenore sobillato dalla moglie. Ha detto di essere stato mandato anche da altri condomini. Ma non credo, perchè se ciò fosse sarei circondato da una branca di ipocriti, falsi e fasulli, che davanti ti fanno gentilezze e moine e alle spalle ti pugnalano. Se ciò fosse confermato, credo che non mi meritino. E scusate l'immodestia.
6 Comments:
Marshall
sono allibito!
Questa non è stupidità, come il povero Agenore, questa e cattiveria bella e buona.
Ma nessuno ti ha difeso?
Ma per pochi centesimi fare questi discorsi!
Potresti suggerire di mettere l'ascensore a gettone, così o lui scende e sale le scale oppure paga il consumo.
ciao
Sarc.
By sarcastycon, at 29 maggio 2010 alle ore 18:26
Sarc.
oh si, tutte le persone intelligenti presenti (praticamente tutti) hanno preso le mie parti e sono rimaste allibite di fronte a cotale intelligenza.
Coll'amministratore, poi, visto che ci accumuna la passione per Dante (sa diversi brani della Divina Commedia a memoria, e come li declama!) ha visto in quella persona molta/molta stupidità. Pensa che c'è un contatore interno che segna le ore di effettivo funzionamento, da lì risalire al consumo effettivo di energia elettrica sarebbe un'inezia. E tieni poi presente che per ogni viaggio per cagatelle che fa lui, io, per essere alla pari con lui, dovrei usare il servoscala 16 volte (4 piani x 4 volte la rampetta da un quarto di piano). Per la tua idea, la proporrò in assemblea, altrimenti voterò contro all'approvazione bilancio. E così, vedranno il bel servizio i fanfaroni.
Ciao.
p.s. miei amici hanno letto parecchie delle tue vignette e si complimentano.
By marshall, at 29 maggio 2010 alle ore 19:07
Marshall..
non faccio commenti perchè altrimenti scenderei nel volgare contro questa gentaglia..
By Lunatika, at 29 maggio 2010 alle ore 23:13
Marshall,
Mi sembrava di aver già letto qualcosa di questa storia in un altro post, ma qui si sfiora la barzelletta!
In genere questi esseri sempre attenti al centesimo sono così stupidi che prima o poi si fanno fregare ben altre cifre dal primo cialtrone che passa...
By VP, at 31 maggio 2010 alle ore 00:36
Lunatika,
ti racconto la barzelletta del giorno, di oggi 1 giugno 2010.
Ho sparso la voce che voglio scrivere un libro su tutta questa vicenda, e sai che succede? Che chi m'incontra mi dice: "non parli male di me, mi raccomando".
Buffa, vero?
By marshall, at 1 giugno 2010 alle ore 10:52
VP,
a proposito del tuo commento, e di quello di Lunatika, e siccome della faccenda ne ho parlato anche in un commento a Sarcastycon, il pisano-livornese, ( questo ), si è sentita l'esigenza di dover tradurre in LIVORNESE alcune espressioni che in italiano sarebbero troppo ineleganti.
By marshall, at 1 giugno 2010 alle ore 11:05
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