La crisi economica rumena
Da quel che ho sentito stamattina da Rai3, mi sembra di scorgervi quasi una conferma diretta del noto proverbio "chi va piano va sano e va lontano". Hanno parlato della Romania, la quale mi era parso stesse diventando la locomotiva dell'Europa allargata, invece sembra sia ora sprofondata in una crisi economica peggiore di altri stati membri comunitari da più vecchia data. E pensare che sembrava stesse viaggiando a ritmi di crescita molto sostenuti, senzaltro superiori alle percentuali di crescita dell'Italia. Ma daltronde questo è comprensibile, se pensiamo che la Romania era a terra in tutto. Ad ogni modo, vedendo i loro ritmi di crescita, in qualche post precedente mi ero sbilanciato con l'affermare che entro venti o trent'anni la Romania ci avrebbe raggiunti. Lo stop imposto dalla crisi sposterà di parecchio in là nel tempo tale traguardo. Ciò mi spiace perchè alcune famiglie rumene residenti nel mio condominio mi sono diventate amiche, e mi spiace anche per l'amico Stars, milanese, che stravede per quel popolo.
Qualche numero sulla crisi, estrapolato dal programma televisivo.
Negli ultimi anni anche in Romania si è costruito all'impazzata, vendendo poi case anche a chi non avrebbe mai avuto la possibilità di pagarla. Negli anni del boom edilizio un muratore finito guadagnava anche 850 euro al mese, quattro volte più di un medico, che ne guadagna quindi poco più di 200. La crisi ha tagliato le gambe a quel genere di lavoratori e alle loro famiglie, azzerandole il potere d'acquisto. Anche le circa 24 mila imprese gestite da italiani risentono della crisi, nonostante i bassi costi della mano d'opera, rispetto agli altri stati europei.
Al contrario dell'Italia, per la Romania stà però per arrivare un grosso aiuto da parte della Comunità Europea. Nel 2011 riceveranno fondi comunitari per 35 miliardi di euro; fondi, buona parte dei quali sarebbero stati destinati all'Italia meridionale.
Forse che anche i rumeni avessero intrapreso una corsa troppo frettolosa, ed ora sono costretti a fermarsi? Da come verranno gestiti e spesi i fondi, forse dipenderà una buona fetta di futuro del popolo rumeno.
Sopra: Bucarest - la sede del Parlamento (ex Casa del Popolo). Dal sito Stile.it: viaggi weekend: Bucarest la fenice della Romania
12 Comments:
Marshall
i dati di crescita non si possono confrontare tra nazioni. Ti faccio un esempio semplicissimo
io ho 1 euro, dopo un anno ne ho
2 , tasso di crescita del 100%
se invece ho 1.000.000 di euro
e dopo un anno ho 1.050.000
ho un tasso di crescita solo del 5%
ma nel primo caso corrisponde ad un euro nel secondo a 50.000 euro!
I paesi in via di sviluppo hanno indici che noi non potremo mai avere.Quando anch'essi si saranno sviluppati il loro tasso assomiglierà sempre di più al nostro.
Molto più significativa, invece è la variazione di incremento per la soltita nazione da un anno all'altro.
a parte poi che questi dati hanno solo valore statistico perchè il vero PIL italiano non lo sa nessuno.....così per quanto so e per quanto si vede di benessere è sicuramente più alto direi di almeno un 30%
alla faccia degli inglesi che sono 50 anni che predicano e si augurano di un nostro fallimento imminente...
ciao
Sarc.
By sarcastycon, at 14 febbraio 2010 alle ore 19:23
Sarc.,
non ti facevo anche un esperto in questioni economiche. Hai sempre sostenuto il contrario e invece ti vedo molto preparato. Tutto il tuo discorso non fa una grinza: Complimenti. Quindi, parafrasando la canzone di Jo Squillo, Oltre alle gambe c'è di più, nella persona titolare del blog Sarcastycon, oltre alla satira c'è tanta sostanza. Alla faccia di chi, in passato, ha creduto di denigrarti (mi ricordo bene i commenti da Siro).
La scienza economica - pur essendo io soltanto un praticone e non uno che ne studia le teorie - è una delle più affascinanti, ma anche la più complessa. Non ci sono formule matematiche, nè tanto meno formule magiche, che possano risolvere i problemi di una nazione, ma solo un'attenta politica che prenda di mira tutti i fattori che possono determinare il successo o il fallimento di una nazione (dando un colpo al cerchio e uno alla botte, con maestria e saper fare); non invidio e non ho mai invidiato il "povero" Berlusconi a cui è demandato tale ingrato compito. Gli altri mi stanno facendo constatare di saper fare solo chiacchiere distruttive e incostruttive. Mi spiace dire quanto sopra, per via di quei tanti diessini e italvaloristi che si stanno affacciando a questo blog.
A dimostrazione di quanto sopra, recentissimo è il polverone di polemiche sollevato da Bersani in merito al fatto che Berlusconi non abbia ridotto le tasse, come invece promesso in campagna. La risposta gliel'ha data Cicchitto, facendogli intendere che se Berlusconi avesse fatto quanto lamentato da Bersani, ora l'Italia sarebbe in braghe di tela peggio della Grecia.
E'venuto molto lungo. Se mi aggrada lo giro in post.
Ora intendo andare da Stars/Valdea chiedendogli se può aggiungere qualcosa al post, visto che lui è grande esperto di questioni rumene.
Ciao.
Marsh
By marshall, at 14 febbraio 2010 alle ore 20:39
Marshall
sai una cosa, la cartamoneta rumena, il Lei,era di un materiale non deperibile, era quasi impossibile stracciarla.
Non capisco perché l'euro debba essere fatto di carta così delicata e deperebile tanto che deve essere sostituita di frequente. Mi sorge il dubbio: non sarà che "qualcuno" ci guadagna a stampare....
ciao
Sarc.
ps la palla da biliardo di bersani,dimentica che, se non altro, SB ha eliminato quella tassa tanto "bella", per il Partito Deficiente, quanto criminale che si chiama ICI sulla prima casa.
By sarcastycon, at 14 febbraio 2010 alle ore 22:36
Sarc.,
ricordo ora che quando vendevo carta da stampa, c'era una carta chiamata carta resina melaminica che veniva usata per cartine geografiche di uso militare, in modo che fossero praticamente indistruttibili: le Cartiere Sterzi la producevano (passai un bel periopdo, allora, ahimè, fatto di continue entusiastiche scoperte). Ecco, ora che me ne dai lo spunto, penso, anzi è assai probabile che quelle banconote rumene indistruttibili venissero prodotte con un tipo di carta del genere. Infatti, la carta resina melaminica era praticamente indistruttibile al maneggio e pieghe e ripieghe frequenti.
Però io credo, e qui sono un pò maligno, che alla base del tuo ragionamento, in merito al dover ristampare di frequente le banconote, ci possa essere anche un ragionamento di calcolo probabilistico. Un X percento di carta moneta si autodistrugge per consunzione (quella che viene dimenticata nelle tasche e finisce in lavatrice, ecc.), distruggendo così ricchezza reale detenuta dal povero malcapitato attraverso le banconote.
Ho fatto un laborioso giro di parole per esporti la mia teoria che spero avrai compreso.
A proposito chiederò al mio vicino rumeno se ha una di quelle vecchie banconote indistruttibili. Mi hai incuriosito.
Ciao.
Marsh
By marshall, at 15 febbraio 2010 alle ore 10:12
Marshall
in altre parole più moneta si distrugge più lo stato guadagna o no?
ciao
Sarc.
By sarcastycon, at 16 febbraio 2010 alle ore 05:58
Le Radici della crisi sono profonde, e dovrei scivere un articolo nel Blog "La Rivoluzione Rumena".
Il fatto è che sto passando una crisi di disamoramento per Internet. Per quello che accade in italia. Come vedete, Santosepolcro è fermo. Non riesco ad incominciare un post.
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La Romania paga ancora la controrivoluzione di Iliescu, che impedì uno sviluppo graduale dell' economia. Le fabbriche ex-comuniste furono rilevate da securisti del FLN, i cosidetti "biznezari" (da business), che si arricchirono, contribuendo ad uno status quo che per anni ridistribuì i posti di potere ai neocomunisti.Generando corruzione.L'occidente,peraltro, invece di approntare un vero Piano Marshall (il paese era alla fame. Fame vera, senza riscaldamento ed acqua calda), inondò la Romania di prodotti di ogni genere, contribuendo ad un indebitamento generale. Che portò al fenomeno dell' Emigrazione. Mi ricordo recentemente Carlo Verdone parlare del proprio muratore rumeno;in realtà era un medico, dato il salario di un Dottore in Romania che più o meno hai centrato.
Occorrerebbe una politica economica del tipo Cile, che portò al risanamento del paese sotto Pinochet e che il neoeletto Presidente Cileno è in procinto di ripetere.
By Starsandbars/Vandeaitaliana, at 17 febbraio 2010 alle ore 11:54
Aggiungo 2 cose.
Qualcuno mi vuole spiegare perchè in Romania, cogli stipendi da fame, le Geox, fabbricate lì, costano come in Italia, mentre,per esempio, le polo di Ralph Lauren ,nel paese dove le fabbricano, Mauritius, le vendono a due lire ??? Mah !
By Starsandbars/Vandeaitaliana, at 17 febbraio 2010 alle ore 11:57
Sarc.,
pensandoci bene, credo che per lo stato la distruzione di carta moneta per negligenza sia a costo zero: non ci guadagna e non ci perde. L'unico a perderci è il malcapitato che perde la ricchezza rappresentata dalvalore della moneta. Lo stato perderebbe in caso di smarrimento di monete aureeo d'argento. Ma come vedi, non ne vengono più coniate, se non per i collezionisti di monete, e fatte pagare letteralmente a peso d'oro.
Ciao.
p.s. devo ancora completare la lettura di quel tuo "rompicapo" sulle pitture dei Filostrati, pubblicato su Sarcastycon3.
By marshall, at 17 febbraio 2010 alle ore 16:06
Stars,
sarebbe veramene interessante poter leggere un tuo post sulla crisi economica rumena, tu che sei un profondo conoscitore di quella gente, e sei anche di penna buona, quando riesci ad impegnarti a fondo.
Più tardi, credo di dovere una risposta al proseguo del commento.
By marshall, at 17 febbraio 2010 alle ore 16:10
Stars,
peccato che, come dici, non riesci ad impostare un post. Eppure tu, almeno riferendomi a quei post che elaboravi nel 2007 e 2008, sapevi eccellere, sopratutto quando parlavi della situazione di Milano. Come nel caso di quella sorta di centro sociale che si era aperto abusivamente, se non erro, dalle parti di via Zuretti. Detto questo, tu che a Milano ci vivi, la sapresti rappresentare forse meglio di me, che invece la sto vivendo e raccontando estraendola dai miei ricordi (la storia vera su Milano che sto raccontando a puntate, mi causa spesso profonda malinconia).
Passando alla Romania, avevi ragione tu.
Leggendo gli allegati di questo post, che parlano della Bucarest anni '20, quand'era soprannominata la Parigi dell'Est, e della moltitudine di monasteri che vi sono sparsi in quelle due regioni, i quali mettono in risalto la diffusa profonda spiritualità di quella branca di popolazione, avevi ragione a tesserne le lodi, andando controcorrente rispetto a tutti gli altri, che invece le davano addosso degradandola. Tra costoro c'ero forse anch'io che, almeno all'inizio, è assai probabile facessi anch'io di tutte l'erbe un fascio.
Mi concedo una pausa.
Ciao.
By marshall, at 17 febbraio 2010 alle ore 18:27
La soluzione della crisi in romania è più vicina di quanto sembra. Basterebbe guardare bene e rendersi conto che il governo dalla caduta di Ceausescu (quindi da Iliescu) in poi non ha fatto altro che rubare è questa la verità. Gente senza scrupoli che una volta salita al potere ha iniziato a rubare tutto rendendo il popolo rumeno più povero e deluso che mai. Sono arrivati tanti alla conclusione che quando c'era il communismo si viveva bene. Invito chiunque voglia aiutare questo stato a indagare su tutti i parlamentari e sui attuali e precedenti presidenti
By rumena delusa, at 16 giugno 2010 alle ore 14:56
Rumena delusa,
ho un amico di Milano che ha sposato una rumena. La storia che mi racconti, me l'ha già spiegata lui in tanti modi.
E poi...anche il mio vicino di casa che è rumeno, con moglie figlia e una sorella in casa, mi ha già spiegato abbondantemente la vostra questione. Anche lui è ottimista, e crede che la grande crisi rumena stia per finire. Torna spesso in Romania e quando avrà messo via un pò di soldi, ci tornerà per sempre.
Da parte mia, ho fatto il possibile per aiutarli (stranamente, mi avevano ispirato grande fiducia, che non è andata delusa), preferendoli ad altri, tra i quali c'erano degli italiani.
Auguri.
Lo stranamente deriva dal fatto che in questo blog si parla bene anche della Lega.
By marshall, at 16 giugno 2010 alle ore 19:30
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