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giovedì, settembre 17, 2009

E a proposito di certo giornalismo

Da una news Reuters dell ore 14, leggo che l'associazione della stampa internazionale (Api) ha denunciato in una nota il tentativo di intimidazione contro i portavoce della Commissione Ue da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Il fatto è da collegare a comunicati stampa del I° settembre, riportanti la notizia di quando Berlusconi minacciò "che a Bruxelles l'Italia porrà il veto sulle decisioni europee se la Commissione non farà tacere i portavoce dei vari commissari". La news riporta le motivazioni con le quali l'Api "denuncia con forza i tentativi di intimidazione verso i portavoce della Commissione europea (e, indirettamente, contro i Commissari medesimi), contro i quali si è rivolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi". "Il governo italiano, tramite il suo presidente del Consiglio" - prosegue la nota dell'Api - "non è certo il primo a cercare di frenare l'informazione che può essere diffusa a Bruxelles attraverso i diversi istituti e organismi europei, ma è sicuramente la prima volta che questa ingerenza è stata fatta in maniera così aperta, eclatante intimidatoria".

Insomma, siamo ancora alle solite. Ingerenza nelle faccende nostrane, col paravento di certi comunicati, da parte di certa stampa estera. Mezzo col quale si cerca di interferire nella nostra politica interna, col subdolo tentativo di condizionarla.
Ma l'esempio sotto, che ho seguito attentamente oggi sulla Tv Rai3, servirà a far capire quale potrebbe essere il grado di preparazione di taluni giornalisti, e quindi il loro grado di credibilità.
Per inciso, oggi doveva esserci una sorta di manifestazione dei giornalisti italiani per denunciare le limitazioni alle libertà di stampa. Manifestazione sospesa per l'attentato di Kabul, dove hanno perso la vita sei nostri paracadutisti della Brigata Folgore.
Dunque, ho assistito, verso le ore tredici, alle fasi finali del dibattito andato in onda su Rai3, condotto da Michele Mirabella. Tema: E' in pericolo la libertà di stampa? Ospiti in studio erano un rappresentante dei giornalisti italiani e Franco Bechis, vicedirettore di Libero.
E, a proposito di intimidazioni, di cui si parla anche sopra, il rappresentante dei giornalisti presente in studio ha affermato che Enrico Mentana è stato allontanato da Matrix, Mediaset. Sappiamo invece tutti, almeno noi di questa rete di blogs, come sono andate veramente le cose: Mentana aveva dato le dimissioni, per sue ragioni personali, e la direzione di Mediaset le ha accettate, esercitando un suo pieno diritto. Però nessuno dei conduttori o presenti in sala ha corretto il rappresentante dei giornalisti su questa errata notizia. Ci ha ha pensato Bechis, da ben preparato su tale argomento, a raddrizzare la faccenda e far correggere la disinformazione che stava trapelando per bocca del rappresentante dei giornalisti.
Tentativo di disinformazione o ignoranza dei fatti?
Comunque la si voglia girare, per me è segno di scarsa preparazione professionale da parte di certa stampa. Che Dio ce ne scampi. E Berlusconi, checchè se ne dica, ha ragioni da vendere quando scaglia anatemi contro certo giornalismo becero, improvvisato e non all'altezza del mestiere.


 

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