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lunedì, settembre 07, 2009

I romanzi di Andrea Vitali

Sono d'accordo con la frase di Silvio Berlusconi, il quale, nel corso dell'intervista telefonica odierna con Canale 5, ha detto: "Che in Italia non ci sia libertà di stampa è una barzelletta cattocomunista".
Se per libertà di stampa, i tirati in ballo intendono di poter scrivere di tutto e di più sulla vita privata del premier, anche andando sul fantasioso e ricamandoci sopra, come fatto in tanti casi, come quelli riguardanti la separazione dalla consorte Veronica Lario, o i ricamini a proposito del "papi" di Noemi, allora il presidente del consiglio, per quanto mi riguarda, ha ragioni da vendere, in merito a tale affermazione.
E siccome quei casi sollevati provenivano da quotidiani autorevoli, m'è sembrato di scorgere, in tutto quell'inchiostro sprecato, e in tutta quella carta imbrattata, casi di poltronismo o di pochezza d'idee da parte dei giornalisti autori dei servizi, e dei relativi direttori di testata che danno loro corda.
E' per questo che, da due mesi, mi ha colto una certa apatia e svogliatezza verso i giornali, certi giornali. Se proprio devo leggere di gossip, preferisco buttarmi sui romanzi di Andrea Vitali, come ho fatto, che sono molto più avvincenti, intriganti ed istruttivi.


 

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