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sabato, febbraio 28, 2009

Premio Libertà di Stampa

L'associazione dei giornalisti tedeschi DJV ha assegnato il Premio Libertà di Stampa a Marco Travaglio. E' quanto pubblica il sito Italia dall'Estero.
Michael Konken, presidente federale della DJV, ha motivato la decisione dichiarando: “Assegnamo il premio a Marco Travaglio, un collega che si è contraddistinto per il coraggio critico e l’impegno dimostrato nel combattere per la libertà di stampa in Italia.” Travaglio ha saputo denunciare pubblicamente i tentativi dei politici italiani, in particolare di Silvio Berlusconi, di influenzare il lavoro dei media e di ostacolare lo sviluppo di un giornalismo critico.

Come vedete, vi è una schiera di giornalisti tedeschi che se la prende sempre con Berlusconi. Anche nell'altro articolo tedesco, recensito da questo blog, se la prendevano con Berlusconi. Sempre facezie, bufale o dichiarazioni fatte con il loro punto di vista. Prendendo ad esame Travaglio, e la dichiarazione con la quale è stato motivato il premio, mi pare ci sia stata una cantonata presa da quel gruppo di giornalisti tedeschi, oppure essi hanno scarsa conoscenza del nostro paese e si sono fatti "abbindolare" dal fraseggio ad effetto di Marco Travaglio. Basta assistere a qualche puntata di Anno Zero per accorgersene. Monologhi che hanno quasi sempre come argomento frasi estrapolate da articoli più ampi e articolati riguardanti Berlusconi, tratti da quotidiani e giornali vari. Frasi che lui estrapola e riferisce caricandole di effetto e coloritura gesticolando col viso.

Peccato che, quelle rare volte che ho visto Anno Zero, lo abbia sentito sproloquiare soltanto contro Berlusconi, o qualche inetto dell'ex centro, o centrosinistra. Non l'ho mai sentito esprimersi contro qualche bravata compiuta dalla sinistra, nemmeno quando Prodi era al governo; eppure, allora, motivi ne avrebbe avuti in quantità. Travaglio sa usare veemenza, livore, cattiveria solo contro Berlusconi perchè sa che da lì non può correre nessun pericolo. Non può invece avere certezze di incolumità, se non altro dal punto di vista legale, se dovesse attaccare esponenti dell'altra parte politica. A questo riguardo, è significativa l'intervista a Forattini, citata in questo blog, nella quale egli dichiara che "la sinistra non ama la satira", quando vengono presi di mira personaggi del loro schieramento; e cita di essere stato querelato da Massimo D'Alema, per una vignetta che lo riguardava. Quindi, se ai nostri autori potrebbe "far paura" esprimersi liberamente con le vignette, figurarsi con gli scritti: ci vanno coi piedi di piombo.

Ecco perchè mi fa sorridere quella motivazione. Devono essersi fatti incantare dalla prosopopea di Travaglio e gli hanno regalato quel premio di 7500 Euro. Poveri gonzi!

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