Il Mortima e il Rolex
Lo comprai un bel sabato mattina di primavera di parecchi anni fà, alla Fiera di Senigaglia di Milano: era un orologio, marcato Mortima, a carica mista, automatica e manuale, dotato di lancette fluorescenti e munito di datario e indicazione del giorno. Per me, che ne possedevo uno semplice e a carica manuale, come dono della cresima, era una novità assoluta. Lo tenni al polso da quel giorno per alcuni anni, finchè si spaccò la molla del ricaricatore e smise di funzionare. Il mio orologiaio di fiducia mi disse che era impossibile ripararlo e mi convinse a comprarne uno nuovo: un automatico Enicar, con vetro zaffiro, che ora si trova, ancora perfettamente funzionante, nella mia modesta collezione di orologi, assieme all'orologio Mortima.
Quest'ultimo lo portavo al polso come fosse un trofeo e un mio cliente di Pavia, uno dei miei più affezionati di quella splendida cittadina, durante le visite me lo rimirava in continuazione. Finchè un giorno, preso da curiosità, gli chiesi cosa avesse di particolare il mio orologio, da essere rimirato con tale insistenza. Costui, il cavalier Luigi P., il tipografo della via Folla di Sotto (vedere i post su Pavia), mi rispose semplicemente che mirava al datario del mio orologio sperando finalmente di riuscire a leggerne la data. Ma, anche a metterglielo sotto gli occhi, la vedeva alquanto sfuocata anche con gli occhiali. Mi mostrò allora con orgoglio il suo "favoloso" Rolex, dotato di cassa e cinturino in oro bianco. Per agevolare la lettura della data, "anche senza occhiali", il vetro cristallo dell'orologio era dotato di quella spessa lente d'ingrandimento, posta sopra il datario, che è stata poi una delle particolarità che ha reso famosa nel mondo quella marca di orologi.
Era la prima volta che io la vedevo. E quando vedo, o penso al Rolex, penso automaticamente a quell'episodio e quindi a Pavia. E immancabilmente, il mio spirito trasvola in quella splendida città e mi riaffiorano alla mente tutti i bei ricordi che ad essa sono legati.
E oggi, sono già in fermento per quello che avverrà domani a Pavia. Un evento che si ripete una volta al mese, ogni prima domenica. Nei pressi del Castello Visconteo si svolge il tradizionale mercato del libro antico o usato da collezione. E la mia mente sarà immancabilmente trascinata nei luoghi dove esso si svolge. Luoghi che conosco a perfezione e a menadito.
...(a seguire, eventualmente)
Aggiornamento
Ho ricevuto gradita mail dall'amico Dani, abituè di quelle bancarelle, che mi informa delle esatte prerogative di quel mercato. E' una annotazione che volentieri pubblico qui di seguito.
...ti faccio un appunto. Quello di domani non credo sia, come tu scrivi nel blog, il mercato del libro antico o usato da collezione ma una sorta di mercatino d'antiquariato o delle pulci o qualsivoglia lo si desideri chiamare. Ci sono banchetti con svariate tipologie di mercanzie: mobilio, orologi, bric à brac vario ecc. ecc. e, in abbinamento una ventina di banchetti (leggermente scostati dalle bancarelle dell'usato) con prodotti tipici pavesi, siciliani, calabresi.
Come si può notare, è un motivo in più per andare domani a Pavia.
Quest'ultimo lo portavo al polso come fosse un trofeo e un mio cliente di Pavia, uno dei miei più affezionati di quella splendida cittadina, durante le visite me lo rimirava in continuazione. Finchè un giorno, preso da curiosità, gli chiesi cosa avesse di particolare il mio orologio, da essere rimirato con tale insistenza. Costui, il cavalier Luigi P., il tipografo della via Folla di Sotto (vedere i post su Pavia), mi rispose semplicemente che mirava al datario del mio orologio sperando finalmente di riuscire a leggerne la data. Ma, anche a metterglielo sotto gli occhi, la vedeva alquanto sfuocata anche con gli occhiali. Mi mostrò allora con orgoglio il suo "favoloso" Rolex, dotato di cassa e cinturino in oro bianco. Per agevolare la lettura della data, "anche senza occhiali", il vetro cristallo dell'orologio era dotato di quella spessa lente d'ingrandimento, posta sopra il datario, che è stata poi una delle particolarità che ha reso famosa nel mondo quella marca di orologi.
Era la prima volta che io la vedevo. E quando vedo, o penso al Rolex, penso automaticamente a quell'episodio e quindi a Pavia. E immancabilmente, il mio spirito trasvola in quella splendida città e mi riaffiorano alla mente tutti i bei ricordi che ad essa sono legati.
E oggi, sono già in fermento per quello che avverrà domani a Pavia. Un evento che si ripete una volta al mese, ogni prima domenica. Nei pressi del Castello Visconteo si svolge il tradizionale mercato del libro antico o usato da collezione. E la mia mente sarà immancabilmente trascinata nei luoghi dove esso si svolge. Luoghi che conosco a perfezione e a menadito.
...(a seguire, eventualmente)
Aggiornamento
Ho ricevuto gradita mail dall'amico Dani, abituè di quelle bancarelle, che mi informa delle esatte prerogative di quel mercato. E' una annotazione che volentieri pubblico qui di seguito.
...ti faccio un appunto. Quello di domani non credo sia, come tu scrivi nel blog, il mercato del libro antico o usato da collezione ma una sorta di mercatino d'antiquariato o delle pulci o qualsivoglia lo si desideri chiamare. Ci sono banchetti con svariate tipologie di mercanzie: mobilio, orologi, bric à brac vario ecc. ecc. e, in abbinamento una ventina di banchetti (leggermente scostati dalle bancarelle dell'usato) con prodotti tipici pavesi, siciliani, calabresi.
Come si può notare, è un motivo in più per andare domani a Pavia.
Immagine sopra: mercato o fiera di Senigaglia (o Senigallia) di Via Calatafimi, da una foto scattata il 24/6/1969 e facente parte dell'archivio fotografico di Giuiaco, nel sito flickr.com
11 Comments:
Non so di quanti anni fa sia il tuo orologio mortima,ma se risale agli anni 60/70 è molto probabile che le lancette fluorescenti siano al "radium". Se hai la possibilità fallo controllare in un laboratorio di fisica.
Ti dico questo perchè mio padre aveva un orologio di quel periodo,che faceva letteralmente impazzire il contatore Geiger.
ciao
Sar.
By Anonimo, at 6 dicembre 2008 alle ore 13:27
Sarc.,
è all'incirca del 1976.
Quello che mi dici, a proposito del radium, m'incuriosisce assai. E visto che tu sei, da come ho dedotto dal tuo blog (quello da me linkato, che non è quell'altro tuo satirico), un esperto fisico, ti chiedo di accennarmi, a grandi linee, notizie su tale elemento (metallo, metalloide o che altro?) ed in particolare, visto il modo come me ne scrivi, se SIA PERICOLO CUSTODIRLO IN CASA. E scusa l'ignoranza in materia.
Ciao.
By marshall, at 6 dicembre 2008 alle ore 14:58
Sarc.,
ho letto ora della nocività del Radium. Fortunatamente ho smesso di portare quell'orologio circa trent'anni fa. Non oso quindi pensare ad un collegamento con la mia malattia. Però, sarebbe interessante conoscere qualcosa di inerente su tuo padre, visto che anche lui aveva posseduto quella marca di orologio. In ogni caso, l'aveva acquistato anche un mio amico, che gode tuttora di ottima salute.
Ciao.
By marshall, at 6 dicembre 2008 alle ore 15:21
Non so dirti la data precisa in cui fu proibito l'uso del radium per rendere fosforescenti le lancette ed i numeri dei quadranti degli orologi.Quello che ti posso dire che in laboratorio,facendo dei controlli su minerali scarsamente radiattivi,come quelli provenienti dalla provincia di cuneo,mio padre si doveva togliere l'orologio, mi pare fosse un movado,perchè la sua emissione radiattiva era maggiore di quella dei minerali campione e falsava le misure.
Che il radium sia pericoloso è indubbio, ma se la piccola quantità presente nell'orologio sia in grado di creare grossi disturbi all'organismo non lo credo,certo è pericoloso per chi ne maneggia delle quantità senza prendere le dovute precauzioni,oggi c'è una normativa ben precisa.
Probabilmente le quantità di emissioni di raggi x dei vecchi televisori a tubo catodico erano più nocive.. e quelle ce le siamo prese tutti...
non sto a dirti del radium perché ho visto che ti sei documentato.
Non credo di poter imputare la morte di mio padre,per una neoplasia al pancreas,all'orologio,
ma forse a tutto l'ambiente di lavoro oppure solo a casualità.Mio padre era un fisico nucleare e si occupava principalmente di fisica del plasma,si parla degli anni 50/60 si era agli albori di questi studi e certamente le misure di sicurezza dei laboratori,non erano del tutto adeguate.
ciao
Sarc.
ps. per quel che mi riguarda dopo un pò ho preferito lavorare nell'industria, meno soddisfazioni morali ma certamente più soddisfazioni materiali.
quando si dice l'involuzione della specie....eheh
By Anonimo, at 6 dicembre 2008 alle ore 16:36
Sarc.,
anzitutto, mi rincresce profondamente per l'ingrata sorte di tuo padre. Io che ho la fortuna d'averlo ancora, e attivo e lucido, posso solo vagamente immaginare cosa si possa provare ad esserne privati, e forse prematuramente. Un Padre come il tuo, poi: Fisico dei Minerali, e sicuramente anche qualcosaltro. Per inciso, sono convinto ti abbia allestito una piccola collezione di minerali, che tu forse conservi gelosamente.
Stando all'attività di tuo padre, sembra quasi che i nostri destini abbiano delle affinità "alternate": tuo padre fisico, mio figlio forse lo sarà. E in mezzo ci saremmo noi a formare l'ipotetico "fattor comune": non sono un fisico "patentato" io, e, se non ho inteso male, nemmeno tu.
Andando al Radium, quella notizia relativa agli orologi, e ora anche quella relativa ai vecchi tubi catodici, mi è stata completamente nuova.
Eh, quando si dice dell'utilità dei bloggs (c'è poi chi ne medita l'oscuramento!).
Ciao.
By marshall, at 6 dicembre 2008 alle ore 22:49
Sono un fisico,ma ho preferito
fare un lavoro diverso, ora sono in pensione come dirigente d'azienda.
Quello dei minerali fu un episodio,perché gli fu richiesto un suo parere se fosse stato il caso di sfruttare dei giacimenti, a conti fatti data la piccolissima percentuale di uranio e con le tecnologie di allora,non era assolutamente conveniente.
Due parole molto semplici,ma che rendono bene l'idea, sulla fisica dei plasmi. Il reattore nucleare ad uranio arricchito o a plutonio servono nelle centrali elettriche per produrre corrente,(in tutto il mondo tranne che in Italia).E' praticamente lo stesso principio della bomba atomica,solo che lo "scoppio" è controllato. Variando il numero delle barre di uranio che partecipano alla reazione si mantiene lo standard necessario per una produzione industriale dell'energia.
La fisica dei plasmi,invece ha lo scopo di poter produrre energia controllando una reazione del tipo della bomba H o meglio per non spaventarti troppo, come quella che accade all'interno del Sole.
Teoricamente il problema non è insolubile ed esistono dei reattori sperimentali,ma si incontrano grossi problemi tecnologici per la realizazione di centrali utilizzabili industrialmente, dato che sono in gioco temperature elevatissime centinaio di milioni di gradi.
Il problema principale è trovar un "contenitore" che resista a quelle temperature.Una soluzione è confinare il plasma, che possiamo assimilare ad un gas ionizzato, entro campi magnetici.
La realizzazione inustriae sarebbe la soluzione di tanti problemi legati alle fonti di approvigionmento di energia,perchè l'idrogeno,elio,e litio che sono gli elementi in gioco, sono abbastanza reperibili.
Sono stato molto molto divulgativo,dato che sono in un commento ma,visto che hai un figlio che fa fisica,potrai farti spiegare i dettagli da lui.
Con questa soluzione potremmo rimandare i beduini a pascere i cammelli e le pecore nel deserto.
Il che,ti confesso, mi farebbe molto piacere.
ciao
By Anonimo, at 6 dicembre 2008 alle ore 23:53
Sarc.,
ho riletto articolo e commenti assieme a mio figlio, che ne è rimasto entusiasta.
Abbiamo già programmato l'acquisto di un contatore geiger, per verificare la radioattività di quell'orologio Mortima, e abbiamo visto che sul noto sito se ne trovano anche a buoni prezzi (aspetto tuoi eventuali suggerimenti).
E' d'uopo quindi che ora debbo scrivere subito uno dei tanti seguiti che avrà questo post; il primo dei quali avrà per tema le "anomalie del mercato".
Attendo tua risposta al fuori tema :-)
Ciao.
By marshall, at 7 dicembre 2008 alle ore 11:41
Sarc.,
ho dimenticato di replicare alla coda del tuo ultimo commento. L'antifona in esso racchiusa è molto chiara e hai fatto bene ad esprimerla per metafore :-)
Ciao.
By marshall, at 7 dicembre 2008 alle ore 11:53
Scusa la mia domanda indiscreta, ma tu riferisci un collegamento tra la tua malattia e l'orologio,anche io faccio collezione di orologi e non riesco a pensare di avere in casa un oggetto seppur caro in ogni senso----- che possa danneggiare la salute, naturalmente ce ne sono parecchi che contengono radium. Mi complimento per il tuo blog che leggo regolarmente, molto interessante . Un caro saluto ,Dea
By Anonimo, at 7 dicembre 2008 alle ore 20:16
Sarc.,
abbiamo riletto il tuo tuo terzo commento, soffermandoci sul terzo e quarto capoverso: la fisica dei plasmi....
Riteniamo che se tu potessi sviscerare quegli argomenti, diffondendo quanto sai, attraverso il tuo blog "scientifico", o in altro modo (purchè ce lo comunichi) daresti uno stimolo e uno sprone alla ricerca in quel campo. Mi ha colpito il fatto del..centinaio di milioni di gradi...e tutto il resto che hai collegato a quell'argomento. Milioni di gradi: una cosa impensabile; è da lì che nasce tutta quella curiosità di sapere.
E dico una stupidaggine: avendo raccontato di quello che m'è capitato per essermi ustionato con acqua a 90 gradi (50 giorni per guarire), non riesco ad immaginare cosa possa avvenire a quelle temperature, e come esse possano essere raggiungibili (hai già detto di quanto avviene nel Sole, e fin qui ci saremmo).
Ripeto. So di aver detto un'emerita baggianata, ma sono dubbi e interrogativi leciti.
Tu potrai dirmi che esistono i libri per questo. Ma tu vuoi mettere la tua capacità di sintesi rispetto ai libri? Sintesi che ho già sperimentato in varie occasioni? E poi, leggere libri del genere non è come leggere un romanzo, assorbono molto più tempo, impegno, mali di testa, esaurimenti nervosi.
Pertanto, quando non saprai cosa scrivere, prova a cimentarti su questi argomenti. Chissà mai che qualcuno non ti candidi per Stoccolma? :-)
p.s.
ho ricevuto quel messaggio. Ho preso nota e ho cancellato.
Ciao.
By marshall, at 7 dicembre 2008 alle ore 23:48
Dea,
grazie per l'assiduità con cui dici di leggere il mio blog. Per la risposta ai dubbi che mi sottoponi, dato il tardo orario, sospendo e ci risentiamo domani.
Un saluto.
By marshall, at 7 dicembre 2008 alle ore 23:51
Posta un commento
<< Home