marshall

lunedì, settembre 03, 2007

Senti chi parla

Ho intitolato questo post col titolo dato da Mario Giordano al suo ultimo libro, perchè sono stato colpito da un articolo del Corriere di sabato 1 settembre, firmato da Alberto Asor Rosa, dove dice: "Mi dimetto da intellettuale di sinistra".
Alberto Asor Rosa è l'intellettuale, già vincitore di un Premio Bamba, promosso dalla direzione del quotidiano Libero, che si oppone strenuamente (ma ormai sono quasi tutti costruiti e in fase di ultimazione) alla costruzione di villini, a Monticchiello, sulle colline senesi, dove lui aveva comprato casa per trascorrevi serenamente la vecchiaia in tutta tranquillità, lontano dai marasmi e dal traffico caotico assordante e inquinante delle grandi città. Insomma, da buon comunista (ex, ora che dice di essersi reso indipendente) avrebbe voluto godere l'aria buona, il clima e il panorama invidiabile, tutto e solo per se stesso ed i pochi abitanti di quel piccolo centro, finora poco conosciuto della Toscana.

Ecco, lui, ora, nell'articolo del Corriere si scaglia contro le ordinanze dei sindaci anti-lavavetri.

Non pensa, magari, che qualcun altro non sia più disposto a tollerare questa "usanza abusata" dai lavavetri? E che, come lui pretende la pace e la tranquillità nel suo piccolo borgo, così altri possano pretendere di non essere più "disturbati" (nel suo articolo accenna anche, in forma ironica, al tema del disturbo) da questi "operatori ecologici"?

Anni fa, quando percorrevo le strade della Lombardia, per il mio lavoro di agente di commercio, capitava spesso di imbattermi sempre nella stessa persona, extracomunitario (non detto in modo dispregiativo, ma perchè era proprio un axtracomunitario), lavavetri e venditore di accendini, all'incrocio di viale Lombardia con la Superstrada Milano-Lecco, in territorio di San Fruttuoso di Monza. Quella persona ha stazionato lì per anni. Possibile che nel frattempo non abbia trovato un lavoro più decoroso (e meno rompipalle per la gente di passaggio)? E sì che era giovane e forte. Un giorno, esasperato della sua insistenza (non potevo evitarlo, c'era uno stop abbastanza lungo), glielo chiesi. Mi rispose villanamente e in malissimo modo; ma da quel giorno non si avvicinò più alla mia macchina: mi aveva memorizzato.

In una delle banche storiche di Ciniselo Balsamo, che frequentavo abbastanza assiduamente, capitava spesso di imbattermi in una persona dalle somatiche levantine (avrebbe potuto essere anche un italiano: questo non l'ho mai potuto appurare, per via della privacy) che veniva a fare versamenti bancari con sacchetti del pane pieni zeppi di banconote da mille lire. Era una persona che gestiva un gruppo di lavavetri, ai quali garantiva vitto e alloggio (in un alloggio del quale posso solo immaginare lo stato e le condizioni igieniche) in cambio del "servizio" di lavavetri agli incroci più importanti di Cinisello, o dintorni, da lui designati e dove lui li conduceva e li andava a riprendere al termine della "giornata di lavoro": una vera pacchia per lui, dedito alla bella vita da gran signore! Un pò meno bella per i suoi sottoposti.

Ai miei lettori, chi lo voglia, lascio tirare le fila conclusive di questo post.

P.S.
Per chi è rientrato dalle vacanze, buon rientro a tutti.

14 Comments:

  • Bentornato, Marshall ! :-)
    Beh, viste le singolari tesi dell'ex intellettuale di sinistra, forse si può pensare che non aveva bisogno di dimettersi da intellettuale, perchè uomo di cultura, forse, non è mai stato. :-D

    By Blogger Massimo, at 3 settembre 2007 alle ore 17:58  

  • Ben ritrovato, Massimo!

    Concordo con la tua tesi. L'ho conosciuto da poco, il personaggio in questione, ma tanto mi è bastato per inquadrarlo in quella schiera di intellettuali di sinistra, che "sono" di sinistra (o verdi, amanti cioè della natura) "a parole" per trarre vantaggi dapprima per se stessi (fa parte di quella schiera dei cosiddetti intellettuali che io, per varie ragioni, disdegno risolutamente). Comunque, non voglio "infierire" più di tanto perchè sò essere letto anche da politici, questo blog e tutti quelli del Castello.
    Oggi, intanto, è stata indetta una manifestazione, da verdi, rifondaroli, comunisti italiani ecc. a Firenze contro il provvedimento del Sindaci anti-lavavetri, manifestazione che è stata un fiasco solenne, essendosi presentati solamente un centinaio di manifestanti, accolti a bordate di fischi dagli automobilisti di passaggio.

    By Blogger marshall, at 3 settembre 2007 alle ore 19:08  

  • Ben tornato.
    Chi si autodefinisce intellettuale
    è certo che non lo sia,quindi il figuro può solo dimettersi da sinistro.La cosa poi non credo che sia così importante,evidentemente il corrierino sta scadendo sempre di più, forse,per ragioni di concorrenza, si deve portare sui livelli infimi di repubblica.
    ciao
    sarcastycon

    By Anonymous Anonimo, at 4 settembre 2007 alle ore 10:10  

  • Ben tornato, e lieto di rivederti, Marcello.

    Vacanze più lunghe del solito, quest'anno, anche per me.
    Ero in vacanza, e il proprietario della casa, ammalatosi anche lui abbastanza gravemente, ha insistito affinchè restassi una settimana in più, facendomi pagare solo i consumi.
    Andando al personaggio del post - tuo corregionale, forse d'adozione - come già detto da altre parti, lo conosco da poco: da quando gli è stato affibiato un "Premio Bamba". Da allora non perdo gli articoli al suo riguardo che mi capitano sott'occhio. Istruttivo il suo messaggio: non vuole "disturbatori" della quiete pubblica in quel della sua Monticchiello, a "casa sua", però è pronto a scagliarsi contro chiunque, di destra o di sinistra, voglia mettere un pò di ordine e far cessare lo "scempio" di questi lavavetri e quantaltro, nelle grandi città abitate da "altri" che non siano lui e tutti coloro che aborrano il disordine. Come dire: ordine a casa propria, e a casa degli altri "chi se ne frega"!

    Ciao. A risentirci.

    By Blogger marshall, at 4 settembre 2007 alle ore 11:22  

  • Bentornato :)

    By Anonymous Anonimo, at 4 settembre 2007 alle ore 11:41  

  • Caspita Marshall, che coraggio a dire quelle cose ad un lavavetri...non è da tutti. Forse erano altri tempi, oggigiorno ne avrei paura.

    E diq uelli che ti vogliono per forza vendere le rose per strada ficcandole anche dentro le narici pur di convincerti cosa vogliamo dire?

    By Blogger Lunatika, at 4 settembre 2007 alle ore 15:46  

  • Bentornato Marshall,dove sei stato in vacanza?

    By Anonymous Anonimo, at 4 settembre 2007 alle ore 15:50  

  • Elly,
    bentornata anche a te, e grazie per gli auguri ante-vacanze.

    Ho letto e commentato, sul tuo blog, quel bell'articolo sui lavavetri. Lì troverai la risposta che mi diede il lavavetri di questo mio racconto.
    Ma chi glielo fa fare di andare a lavorare? Stanno lì tutto il giorno a far niente, anzi a rompere le scatole alla gente di passaggio, e a fine giornata si portano a casa più soldi di quanti vanno a lavorare in fabbrica; e completamente esentasse!
    E poi mi vengono a parlare di razzismo, xenofobia e quantaltro. Ma lasciamo perdere, per carità!
    Ciao.

    By Blogger marshall, at 4 settembre 2007 alle ore 18:35  

  • Lunatika,
    quel giorno ero molto infuriato per un ordine annullato a causa di ritardi nella consegna, quando mi è capitato sotto tiro il solito rompiscatole. Ricordo anche che dovettero intervenire dei suoi "colleghi" per trattenerlo e allontanarmelo, altrimenti gli finiva davvero male: come minimo sarebbe arrivata una pattuglia per trasferirlo in via Mentana (dove ci sono le carceri di Monza).
    E' per quello che mi hanno "memorizzato" - lui e i "colleghi" di quella postazione: da quel giorno non mi hanno più rotto "le scatole".

    Ritengo tu sia pratica di Monza, e quel punto si trova presso il famoso cavalcavia di San Fruttuoso; che quando piove, si mettevano in fila indiana sotto il ponte per ripararsi e "rompere le scatole" a quelli che facevano manovre (oltretutto, era molto pericoloso disturbare durante le manovre che si svolgono sotto quel ponte che fa da rotatoria).
    Sono anni che non passo più da quelle parti, per cui non saprei dirti se ora sia ancora così. Ma penso proprio di no perchè ora c'è anche il sindaco leghista.

    Per i venditori di fiori, siccome non giro più, non ti saprei dire perchè è una moda abbastanza recente: a me non ne erano mai capitati.

    Speriamo ti commenti qualcunaltro.

    Ciao. E grazie della visita.

    By Blogger marshall, at 4 settembre 2007 alle ore 18:53  

  • Frank,
    bentornato anche a te.
    Sono stato a Ventimiglia; come l'anno scorso.
    In un post racconterò della grande novità - in tema di ordine pubblico - che ho trovato quest'anno là a Ventimiglia. Novità molto positiva, ovviamente, almeno per me e per i turisti vacanzieri.
    A presto.

    By Blogger marshall, at 4 settembre 2007 alle ore 18:58  

  • Buon rientro anche a te, Marshall, sei tornato in gran forma :-)
    Asor Rosa, alias il professor palindromo, ha fatto assai bene a dimettersi dalla categoria di intellettuale, il che richiede però un ulteriore sforzo: che l'uomo smetta di romperci le palle coi suoi scritti traboccanti nostalgia per il vetero-marxismo. Che diamine, le cose o si fanno bene o non si fanno.

    By Anonymous Anonimo, at 5 settembre 2007 alle ore 21:14  

  • Scopro oggi questo blog per puro caso e trovo molte osservazioni interessanti...il professor Palindromo, come lo definisce giustamente un lettore, è da tempo ben noto nelle aule scolastiche e universitarie per i suoi studi e scritti sulla Letteratura Italiana. Che sono anche interessanti e di alto livello. Purtroppo il suo vetero marxismo (ma dispiace tirare in ballo quel povero genio di Marx) è sempre stato ben noto. Solo che ora proprio stride. Quanto a cose che stridono, forse anche qualcuna ne trovate sul mio blog cambiamondo...spero a presto :-)

    By Blogger angela padrone, at 10 settembre 2007 alle ore 12:13  

  • Benvenuta Angela,
    grazie per il commento favorevole; pensavo d'aver un pò esagerato, e invece vedo che c'è qualcun altro che è andato oltre, affibiandogli il nomignolo di Palindromo (mi dovreste spiegare chi è questo Palindromo perchè è la prima volta che lo sento nominare).

    Per quanto riguarda il passaggio dal tuo blog, ci puoi contare, così leggeremo delle cose che stridono.

    Ho visto che il nomignolo di Palindromo me l'ha tirato in ballo Siro. Chiederò a lui chi sia.

    By Blogger marshall, at 10 settembre 2007 alle ore 19:24  

  • Siro,
    scusami, avevo tralasciato il tuo commento e così m'è scappata la battuta su polindramo.
    Mi dovresti raccontare chi è o chi era. Ovviamente col tuo stile goliardesco.
    Ciao.

    By Blogger marshall, at 10 settembre 2007 alle ore 19:26  

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