marshall

sabato, giugno 09, 2007

Predicanti e razzolanti

In periodo di dichiarazione dei redditi, a Zener non sfugge, e lo denuncia con vigore dalle pagine del suo blog, la stridente anomalia e palese ingiustizia che si annida dentro quel tributo tanto criticato e chiacchierato che è l'IRAP, Imposta sul Reddito delle Attività Produttive.

La palese ingiustizia, rilevabile da chiunque, sta nel fatto che dalla base imponibile, soggetta a tassazione Irap, non sono deducibili determinati costi che vengono inevitabilmente sostenuti per mantenere in vita e far funzionare le imprese. Di tali costi indeducibili fanno parte: il costo del personale (assurdità!), gli interessi passivi pagati alle banche (assurdità!), l'impossibilità di scorporare dai ricavi - potendole tenere eventualmente in sospeso - le fatture emesse a clienti falliti (superassurdità!).

L'ulteriore assurdità che aggiungo io è - se non ricordo male - che tale tassa non è deducibile dalla base imponibile IRPEF o IRES.

Quello che invece a me balza ormai come un altro evidente balzello, e che riguarda indistintamente tutti i contribuenti, nessuno escluso, è la franchigia di 129,11 Euro sulle spese mediche ospedaliere, compresi i tiket. E poichè tale importo, escluso dalla deducibilità, darebbe diritto ad una deduzione d'imposta del 19% per chiunque - pari ad Euro 24,53 - se ne può dedurre che tale è l'importo del balzello.

Tenuto conto che in quasi tutte le famiglie si pagano tiket di vario genere, e supposto che i soggetti contribuenti siano 10 milioni, di cui almeno la metà hanno a che fare con questo balzello, se ne deduce ulteriormente che nelle casse dello Stato entrino ogni anno Euro 122,65 milioni, da tale voce.
Eppure, per eliminare questo balzello, almeno per la categoria di contribuenti che superano di poco i 7500 Euro, e quindi obbligati a fare la dichiarazione e versare imposte, basterebbe eliminare la voce rimborso taxi pagata ai nostri ministri, parlamentari ecc., anche quando non usano i taxi, e quindi non avrebbero diritto al rimborso perchè usano una delle 570.000 auto blu (siamo lo stato col maggior numero proporzionale di auto blu) di proprietà di stato, regioni, enti ecc.

E sembrerebbe, come denunciato da Italia Oggi, e ripreso da Eleonora nel suo blog del 6 giugno, che neanche i "moralisti" Antonio Di Pietro e Vincenzo Visco abbiano rinunciato a tale rimborso, anche quando hanno fatto uso di auto blu ministeriali, con tanto di autista di stato. Rimborso dal quale sarebbero stati esclusi se solo lo avessero segnalato a chi di dovere.

Anche in questo caso, è ampiamente dimostrato il famoso detto popolare: predicare bene e razzolare male!

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