Arte e politica, passione o furbizia?
Quel monte, a cui Cassino è ne la costa,
fu frequentato già in su la cima
da la gente ingannata e mal disposta
E quel son io, che su vi portai prima
lo nome di colui che in terra addusse
la verità che tanto ci sublima
E' l'incontro di Dante con San Benedetto. Inizia la primavera, che presento più o meno in stile Palombelli - Biagi (è autunno, cadono le foglie, ecc.) di Siro memoria.
Era una sera come queste, di tanti anni fa. Passammo le due ore di italiano su queste due terzine. L'insegnante era un sacerdote salesiano: un dantista perfetto. Leggeva. E quando arrivava ai versi che conosceva a memoria, sollevava gli occhi dal libro, li socchiudeva e declamava quei versi, come fosse un attore provetto. E poi spiegava: Montecassino, i barbari, San Benedetto; la verità che tanto ci sublima: siamo figli di Dio.
In questi giorni devo combattere contro un dilemma. Dal 20 marzo ci sarà Roberto Benigni al PalaSharp di Milano, con lo spettacolo itinerante Tutto Dante.
I miei figli, anche loro appassionati della Divina Commedia, vorrebbero andare allo spettacolo. Il dilemma è: andarci ? e spendere 40 euro a testa, o non andarci, e risparmiare ?
Penso che lo stesso dilemma se lo stiano ponendo altre famiglie.
40 euro, il biglietto d'ingresso più economico (forse c'è anche da 28 euro), non sembra un pò caro, per ascoltare versi della Divina Commedia ?
In fondo è una recita. D'accordo: ci sono i costi del teatro da recuperare. Fin qui ci siamo. Ma se questo è il costo, penso che lo sia perchè il grosso dell'incasso vada come compenso per gli interpreti: in questo caso un unico interprete.
Sembra che i giovani siano entusiasti di questo spettacolo, e ciò fa piacere; non fa certo piacere il costo. Molti tra coloro che vorrebbero, non andranno per non privarsi di 40 euro da spendere in altri modi, magari più necessari. In fondo, tra i migliori appassionati ci sono anche molti studenti squattrinati. Non ha previsto, Benigni, una agevolazione per costoro? Se così non fosse, anche lui, che si proclama comunista, e quindi contrario al capitalismo, non pensa certo alle classi meno abbienti, che capitaliste non sono! Anche lui, se così non fosse, sembrerebbe che, alla pari di altri intellettuali, o di quei politici che professano la sua stessa fede, pensino prima al loro portafogli. Benigni, con questi prezzi, non agevola di certo la diffusione della conoscenza dantesca in tutti gli strati della popolazione.
Insomma, a quanto pare si è fatto furbo, come, a quanto si evince, il fondatore del suo partito, o comunque il fondatore di un partito della sua area politica.
Ho letto ieri, infatti, un articolo del 10/9/2006, a firma di Vittorio Feltri, che mi era sfuggito. Titolo molto eloquente: Vacanze a Quiberon...con l'aereo blu. Oltre a quel che ci costa la terza carica dello stato, lui s'è preso anche questo privilegio extra. Sono andati, lui e consorte, a farsi le vacanze private, l'agosto scorso, comodamente seduti sull'aereo presidenziale, a spese dello stato. E noi paghiamo!
Ho anche appreso che, appena diplomato perito industriale, s'è buttato subito nel sindacato, anzi, sindacato e politica contemporaneamente, dapprima nelle fila del PSI.
Sicchè lui di lavoro vero e proprio non ne ha mai fatto. E si offende pure, e risponde seccato e arrabbiato, se qualcuno glielo ricorda ("ah, trent'anni di sindacato e non ho fatto niente?", rispose a Berlusconi in una nota intervista). E fa niente se, grazie al solo sindacato e politica, è riuscito ad accantonare tanti soldi da potersi permettere la villa con parco e piscina privati, nella verde Umbria, e vestire e ingioiellarsi come e meglio dei "capitalisti", categoria che ha sempre disdegnato, osteggiato e combattuto. E fa niente se un altro suo beniamino va ora in giro per le piazze d'Italia a predicare che i politici debbono stare al massimo due e non più di due legislature sui banchi del parlamento. Perchè devono lasciare il posto ai giovani, dice Beppe Grillo!
Ma tantè: torniamo a Dante, che è meglio!
A fare da contraltare a Benigni, c'è in Italia una folta schiera di ottimi dantisti che studiano con amore e passione la Divina Commedia, e la vanno poi a divulgare e commentare, mettendosi gratuitamente a disposizione della collettività, nelle numerose Università del Tempo Libero, sparse su tutta la penisola.
Per esempio, sfogliando Il Cittadino di Monza del 10 marzo, leggo che, all'Università del Tempo Libero di Nova Milanese, il corso sulla Divina Commedia ha avuto un successo al di sopra di ogni aspettativa, del tutto imprevisto. Dai quindici iscritti dell'anno scorso, sono passati a ventotto, nell'anno in corso. Per essere una cittadina di ventimila abitanti, il risultato è particolarmente lusinghiero. Tutto ciò farà sicuramente piacere al curatore del corso: professor Gerardo Taglia. Già insegnante di lettere e dirigente scolastico, deve essere un eccellente ed appassionato dantista. Mi piacerebbe fare la sua conoscenza, facendo visita alla Triestina dove tiene i corsi. Personaggio schivo e umile, a quanto pare, che non ama accostamenti a Sermonti o Benigni: ciò che fa, lo fa per vera e pura passione.
Ho citato il professor Taglia come esempio, ma saranno sicuramente molto numerosi coloro che, come lui, tengono corsi su Dante Alighieri e la Divina Commedia, nelle Università del Tempo Libero, con le stesse modalità d'ingaggio del prof.Taglia.
Ai miei ragazzi ho quindi suggerito che, se proprio hanno questo interesse per Dante, possono iscriversi ad uno di questi corsi, dove, tra l'altro, faranno parte attiva.
In ultima istanza ho loro proposto serate casalinghe da dedicare alla Divina Commedia, nelle quali possono anche invitare loro amici. Farò io la parte del Benigni, gratuitamente, e con un recitativo ancora migliore, stile Arnoldo Foà o Vittorio Gassman, a loro scelta. E Benigni lasciamolo nel suo ambiente ad elogiare i politici suoi amici, come quello sopra, e a scherzare e prendere in giro, invece, quelli che adesso stanno non più al governo, ma all'opposizione!
fu frequentato già in su la cima
da la gente ingannata e mal disposta
E quel son io, che su vi portai prima
lo nome di colui che in terra addusse
la verità che tanto ci sublima
E' l'incontro di Dante con San Benedetto. Inizia la primavera, che presento più o meno in stile Palombelli - Biagi (è autunno, cadono le foglie, ecc.) di Siro memoria.
Era una sera come queste, di tanti anni fa. Passammo le due ore di italiano su queste due terzine. L'insegnante era un sacerdote salesiano: un dantista perfetto. Leggeva. E quando arrivava ai versi che conosceva a memoria, sollevava gli occhi dal libro, li socchiudeva e declamava quei versi, come fosse un attore provetto. E poi spiegava: Montecassino, i barbari, San Benedetto; la verità che tanto ci sublima: siamo figli di Dio.
In questi giorni devo combattere contro un dilemma. Dal 20 marzo ci sarà Roberto Benigni al PalaSharp di Milano, con lo spettacolo itinerante Tutto Dante.
I miei figli, anche loro appassionati della Divina Commedia, vorrebbero andare allo spettacolo. Il dilemma è: andarci ? e spendere 40 euro a testa, o non andarci, e risparmiare ?
Penso che lo stesso dilemma se lo stiano ponendo altre famiglie.
40 euro, il biglietto d'ingresso più economico (forse c'è anche da 28 euro), non sembra un pò caro, per ascoltare versi della Divina Commedia ?
In fondo è una recita. D'accordo: ci sono i costi del teatro da recuperare. Fin qui ci siamo. Ma se questo è il costo, penso che lo sia perchè il grosso dell'incasso vada come compenso per gli interpreti: in questo caso un unico interprete.
Sembra che i giovani siano entusiasti di questo spettacolo, e ciò fa piacere; non fa certo piacere il costo. Molti tra coloro che vorrebbero, non andranno per non privarsi di 40 euro da spendere in altri modi, magari più necessari. In fondo, tra i migliori appassionati ci sono anche molti studenti squattrinati. Non ha previsto, Benigni, una agevolazione per costoro? Se così non fosse, anche lui, che si proclama comunista, e quindi contrario al capitalismo, non pensa certo alle classi meno abbienti, che capitaliste non sono! Anche lui, se così non fosse, sembrerebbe che, alla pari di altri intellettuali, o di quei politici che professano la sua stessa fede, pensino prima al loro portafogli. Benigni, con questi prezzi, non agevola di certo la diffusione della conoscenza dantesca in tutti gli strati della popolazione.
Insomma, a quanto pare si è fatto furbo, come, a quanto si evince, il fondatore del suo partito, o comunque il fondatore di un partito della sua area politica.
Ho letto ieri, infatti, un articolo del 10/9/2006, a firma di Vittorio Feltri, che mi era sfuggito. Titolo molto eloquente: Vacanze a Quiberon...con l'aereo blu. Oltre a quel che ci costa la terza carica dello stato, lui s'è preso anche questo privilegio extra. Sono andati, lui e consorte, a farsi le vacanze private, l'agosto scorso, comodamente seduti sull'aereo presidenziale, a spese dello stato. E noi paghiamo!
Ho anche appreso che, appena diplomato perito industriale, s'è buttato subito nel sindacato, anzi, sindacato e politica contemporaneamente, dapprima nelle fila del PSI.
Sicchè lui di lavoro vero e proprio non ne ha mai fatto. E si offende pure, e risponde seccato e arrabbiato, se qualcuno glielo ricorda ("ah, trent'anni di sindacato e non ho fatto niente?", rispose a Berlusconi in una nota intervista). E fa niente se, grazie al solo sindacato e politica, è riuscito ad accantonare tanti soldi da potersi permettere la villa con parco e piscina privati, nella verde Umbria, e vestire e ingioiellarsi come e meglio dei "capitalisti", categoria che ha sempre disdegnato, osteggiato e combattuto. E fa niente se un altro suo beniamino va ora in giro per le piazze d'Italia a predicare che i politici debbono stare al massimo due e non più di due legislature sui banchi del parlamento. Perchè devono lasciare il posto ai giovani, dice Beppe Grillo!
Ma tantè: torniamo a Dante, che è meglio!
A fare da contraltare a Benigni, c'è in Italia una folta schiera di ottimi dantisti che studiano con amore e passione la Divina Commedia, e la vanno poi a divulgare e commentare, mettendosi gratuitamente a disposizione della collettività, nelle numerose Università del Tempo Libero, sparse su tutta la penisola.
Per esempio, sfogliando Il Cittadino di Monza del 10 marzo, leggo che, all'Università del Tempo Libero di Nova Milanese, il corso sulla Divina Commedia ha avuto un successo al di sopra di ogni aspettativa, del tutto imprevisto. Dai quindici iscritti dell'anno scorso, sono passati a ventotto, nell'anno in corso. Per essere una cittadina di ventimila abitanti, il risultato è particolarmente lusinghiero. Tutto ciò farà sicuramente piacere al curatore del corso: professor Gerardo Taglia. Già insegnante di lettere e dirigente scolastico, deve essere un eccellente ed appassionato dantista. Mi piacerebbe fare la sua conoscenza, facendo visita alla Triestina dove tiene i corsi. Personaggio schivo e umile, a quanto pare, che non ama accostamenti a Sermonti o Benigni: ciò che fa, lo fa per vera e pura passione.
Ho citato il professor Taglia come esempio, ma saranno sicuramente molto numerosi coloro che, come lui, tengono corsi su Dante Alighieri e la Divina Commedia, nelle Università del Tempo Libero, con le stesse modalità d'ingaggio del prof.Taglia.
Ai miei ragazzi ho quindi suggerito che, se proprio hanno questo interesse per Dante, possono iscriversi ad uno di questi corsi, dove, tra l'altro, faranno parte attiva.
In ultima istanza ho loro proposto serate casalinghe da dedicare alla Divina Commedia, nelle quali possono anche invitare loro amici. Farò io la parte del Benigni, gratuitamente, e con un recitativo ancora migliore, stile Arnoldo Foà o Vittorio Gassman, a loro scelta. E Benigni lasciamolo nel suo ambiente ad elogiare i politici suoi amici, come quello sopra, e a scherzare e prendere in giro, invece, quelli che adesso stanno non più al governo, ma all'opposizione!
14 Comments:
Mi vanto di non aver mai visto un film di Benigni :-)
Non spenderei 4 lire per andare a teatro e sentirlo pavoneggiarsi con i versi di Dante.
Anche poco fa, al TG4 ha detto un cumolo di sciocchezze davanti ad una intervistatrice che sembrava pendesse dalle sue labbra.
Benogni ? Giusto; lasciamolo nel suo ambiente con i suoi compagni di cordata.
By Massimo, at 19 marzo 2007 alle ore 19:46
Massimo,
io invece ho visto quell'intervista al tg5 delle 20, forse la stessa, perchè la solfa è stata la stessa.
Hai ragione.
E qui ci vuole Siro, grande "amico" di Benigni! Sto aspettando il suo commento schioppettante!
By marshall, at 19 marzo 2007 alle ore 22:27
Sono un appassionato di Dante e cosi sono stato allo spettacolo di Benigni che ha fatto tempo fà a Firenze, devo dire che la parte sul testo è stata molto bella, non lo stesso si può dire per tutta la lunga parte di politica di estrema sinistra adatta per una sezione di Rifondazione o per un comizio di Bertinotti, dove ha attaccato i suoi avversari politici con battute di pessimo gusto e con poca comicità come quelle di questa sera presentate ai telegiornali mediaset
By Ombra, at 19 marzo 2007 alle ore 23:38
Ombra,
Felice per il tuo commento.
Il quale mi conferma che l'inserimento dell'episodio, per me inedito, di Bertinotti che se ne va in vacanza con l'aereo blu, non è stato nè superfluo nè irrilevante o fuori tema rispetto al filo del discorso.
Grazie della testimonianza che riferirò ai miei.
By marshall, at 19 marzo 2007 alle ore 23:51
Marshall,
opterei per l'ipotesi finale:
una bella serata tra amici in casa dove a recitare Dante sarai certamente più "impegnato" del giullare aretino.
Senza nulla togliere alla sua bravura scenica.
Ciao
By Anonimo, at 20 marzo 2007 alle ore 09:54
Grazie mille per la citazione, carissimo :-)
Anch'io sono un grande amante della Commedia; la amo al punto di riconoscere quanto di pretenzioso e vanaglorioso ci sia nello spettacolo di Benigni. I suoi commenti mortificano la straordinaria opera di padre Dante, infarciti come sono di pressapochismo e populismo a buon mercato (l'amore e la pace e la fratellanza e tutte queste cose, che al sommo Alighieri facevano un baffo).
Fino all'anno scorso, i veri amanti della Divina Commedia si ritrovavano ogni sera nella basilica di Santa Maria delle Grazie, dove il dantista Vittorio Sermonti - lui sì un grandissimo - faceva una parafrasi e un commento da lasciare a bocca aperta. E bada che non lo dico per interessi di bottega: pure Sermonti è di sinistra.
Comunque sia, a maggio ci sarà a Cremona il festival della poesia, e anche noi leggeremo la Commedia. Nel nostro Duomo, che è il più bel duomo del mondo. Dì ai tuoi ragazzi di venire a trovarmi, se vogliono :-)
By Anonimo, at 20 marzo 2007 alle ore 14:27
Siro,
sapevo che Cremona ha uno dei più bei duomi del mondo. Però non dovevi ricordarmelo, perchè ora mi costringi a venire a Cremona per vederlo.
Mi ci portarono che avevo 4 o 5 anni, non di più, per cui non ricordo nulla.
Nel mio condominio abita una signora, nostra amica, la cui figlia è una restauratrice di affreschi che vive ormai da anni a Cremona; mi dice abbia fatto restauri anche nel Duomo.
Quando le comunicherò della mia gita a Cremona, farà salti di gioia: è da tempo che insiste per farmi venire lì ad ammirare i lavori fatti da sua figlia.
E' deciso. A fine maggio o a settebre sarò lì. Non appena mio figlio, neopatentato, avrà acquisito sicurezza di guida.
A te, però, affido un compito. Ti chiederò di segnalarmi il tragitto migliore per arrivare fino al Duomo con la macchina, o nella sua prossimità più estrema: perchè sai dei miei problemi di deambulazione.
Per quanto riguarda il post, non avevo dubbi circa la tua probabile risposta: conosciamo già cosa pensi di lui.
Sermonti. Concordo con te: lui si che è un grande, anche se di sinistra. Mi hanno regalato la Divina Commedia commentata da lui: un opera mastodontica, a dir poco. Tantè che è ancora lì accantonata!
Parlare di bellezza del Duomo di Cremona, mi fa venire in mente alle tantissime cose belle che abbiamo in Italia.
Tantè che Massimo ha fatto bene a pensare a quel post dove propone l'istituzione del Ministero per l'Identità Nazionale.
Ora sò a che ruolo assegnarti!
By marshall, at 20 marzo 2007 alle ore 19:02
Monica,
infatti mi avrebbero già prenotato per il canto di San Francesco e San Domenico (uno dei più belli di tutta l'opera), che conosco per metà a memoria.
Ciao.
By marshall, at 20 marzo 2007 alle ore 19:06
Marshall
La vis comica di benigni è sempre stata rozza e volgare, come lo sono d'altronde i suoi rossi ascoltatori, a quali sono indirizzate le sue pseudofacezie.
Una volta l'ho sentito recitare la Divina Commedia in tv.
Che pena!!beh se non gli suggerivano, l'inizio della terzina sarei ancora lì ad aspettare.
Ricordo il mio prof.liceale di lettere, che ci declamava i canti più famosi e ci obbligava ad imparali a memoria,altra musica.
ciao
By Anonimo, at 20 marzo 2007 alle ore 19:20
Sarcastycon,
eppure gli hanno anche conferito la laurea Honoris Causa. Non ricordo chi. Una città italiana, comunque.
Anche a noi facevano imparare brani a memoria. E' stato un bene, perchè ora, con un semplice ripasso, li posso declamare con immenso piacere.
Ho fatto una prova con i miei figli - freschi di studi - ma di brani a memoria non gliene hanno fatti imparare.
Altri tempi!
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Il vincitore di quel premio si chiama Ivano M. ed è della tua provincia. Ho quindi visto che non puoi essere tu. Però, il racconto che hai pubblicato, può benissimo partecipare a quel concorso, e magari vincere qualcosa!
Devo ripassare a leggerlo.
Per ora, ciao.
By marshall, at 20 marzo 2007 alle ore 23:26
trovo che Benigni, come in "la vita è bella" sia anche piacevole, al di là delle idee politiche. Ho però ascoltato recitare la "Divina Commedia" da Giorgio Albertazzi e non c'è paragone. Se fosse vivo Dante, solo Albertazzi potrebbe leggere i suoi scritti. tanto per tenerci allegri, tutti a ricevere un giornalista che si è lasciato, per sua incapacità rapire, e che per il suo rilascio, l'italietta ha dovuto accettare l'ennesimo ricatto, ma nessuno di questo governicchio spende una parola per un povero cristo d'autista che per guadagnarsi il pane ci ha rimesso la testa. non è che il povero autista sia stato decapitato perchè venuto a conoscenza di qualche segretuccio? mah. Marshall c'è una curiosa storiella di vino sul blog di Riccardo. arrivederci Cornelio
By Anonimo, at 21 marzo 2007 alle ore 20:00
Cornelio,
da ragazzo mi divertivo con le imitazioni; e quando recitavo brani a memoria della Divina Commedia, mi venivano quasi spontaneamente le imitazioni di Gassman o Foà.
Ancora oggi mi succede. E, quando mi capita, vedo lampi di felicità nei miei figli e in mia moglie. Soprattutto quando recito alla Gassman, i miei capiscono che sono di buonumore: e mi capita di rado, purtroppo.
Albertazzi è un grande. La sua recitazione dantesca è perfetta: sarà anche per questo che mi viene difficile imitarlo.
Dunque, Riccardo è tornato a scrivere!
In giornata passo da lui.
L'episodio Mastrogiacomo ha rivelato al mondo intero, a chi già non lo sapesse, un'italietta "piccina-piccina".
Non ho assistito a nessun filmato o programma specifico che parlasse del "ritorno trionfale". So soltanto che la sua liberazione è costata la vita ad un altro uomo - e che fine! -, come prova, e per dimostrare all'italietta che "loro non scherzano", e fargliela fare sotto.
Quanto siamo diversi da inglesi e americani!
Ciao.
By marshall, at 22 marzo 2007 alle ore 08:41
Benigni: Un GRANDE!
LA VITA E BElla mi è piaciuta un sacco.
Sulla divina commedia raccontata a memoria ho un pò di dubbi..
By Enly, at 26 marzo 2007 alle ore 23:29
......
By Enly, at 26 marzo 2007 alle ore 23:30
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